Omelia

30-8-2007

Don Mauro Agreste

Indice

1) Pianto e stridore di denti è la sorte degli ipocriti
2) L'ipocrita è colui che brucia incenso a se stesso
3) Dobbiamo essere vigilanti
4) Adesso siamo negli ultimi tempi
5) Il discepolato al tempo di Gesù funzionava in questo modo
6) Ora siamo nel tempo della misericordia
7) Che cosa significa l'ira di Dio
8) Dopo il tempo della misericordia c'è il tempo della verità
9) Chiediamo la grazia dello Spirito Santo, per diventare capaci di veri discernimenti

Dal Vangelo secondo Matteo Mt 24,42-51

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.

Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa.

Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà.

Qual è dunque il servo fidato e prudente che il padrone ha preposto ai suoi domestici con l'incarico di dar loro il cibo al tempo dovuto?

Beato quel servo che il padrone al suo ritorno troverà ad agire così! In verità vi dico: gli affiderà l'amministrazione di tutti i suoi beni.

Ma se questo servo alvagio dicesse in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a bere e a mangiare con gli ubriaconi, arriverà il padrone quando il servo non se l'aspetta e nell'ora che non sa, lo punirà con rigore e gli infliggerà la sorte che gli ipocriti si meritano: e là sarà pianto e stridore di denti".

Parola del Signore.

1) Pianto e stridore di denti è la sorte degli ipocriti

Quindi questo pianto e questo stridore di denti, questo brano del vangelo non ci dice che è riservato a quelli che noi reputiamo essere cattivi, ma è la sorte degli ipocriti.

Quindi è molto importante che noi ci rendiamo conto quali sono le motivazioni che ci spingono ad agire, perché l'ipocrita è quello che si presenta di fronte agli altri in un modo mentre dentro di se è in un altro modo.

L'ipocrita è quello che vuole fare bella figura e non si fa nessuno scrupolo di strumentalizzare tutto ciò che gli serve per fare bella figura.

Quindi non è necessario essere perfidi per trovarsi nel luogo del pianto e dello stridore di denti è sufficiente essere ipocriti, questo ci fa un po' tremare vero?

Però teniamo presente che alla radice dell'ipocrisia sta la negazione del primo comandamento è il sovvertimento del primo comandamento; perché se nel primo comandamento si dice: "Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altri dei", è evidente che l'ipocrita è quella persona che dice: "Io sono il signore dio mio, non avrò altri dei di fronte a me".

2) L'ipocrta è colui che brucia incenso a se stesso

Questo significa che l'ipocrita è colui che brucia incenso a se stesso e ha già scelto di fronte a chi vuole mantenere il suo ruolo, cioè di fronte al mondo.

È una situazione terribile soprattutto se teniamo presente una parte della riflessione che abbiamo appena compiuto di sotto, perché avere scelto il mondo come punto di riferimento di fronte al quale fare bella figura, significa aver scelto di negare tutti quelli che sono i diritti e le prerogative di Dio, significa aver fatto la scelta per il mondo non per Dio, per la carne e non per lo Spirito.

Ed è per questo che l'ipocrita è trattato così duramente, perché anche se noi non sembrerebbe una situazione così grave, tutto sommato nell'ipocrisia c'è proprio questo, questo negare spazio a chiunque altro che non sia te stesso e per te stesso sei disposto a sacrificare tutto gli affetti persino la verità e a strumentalizzare tutto e tutti persino Dio.

Ecco perché qui c'è quest'atteggiamento così severo a proposito dell'ipocrisia, l'ipocrisia è come dire, quella parte del nostro amor proprio che si è gonfiata che ha preso quel posto quello spazio che non le compete.

3) Dobbiamo essere vigilanti

Quindi possiamo dire che sotto un certo aspetto dobbiamo essere veramente vigilanti perché può capitare a chiunque che questa parte dell'amor proprio prenda il sopravvento.

Un po' di amor proprio è necessario perché ci concede e ci permette di affrontare le difficoltà nella giusta misura è necessario che ci sia la salvaguardia di se stessi, ma quando questa salvaguardi di se stessi diventa preponderante su tutto il resto allora diventa una vera e propria idolatria.

Più niente ha valore e siamo disposti a sacrificare tutto e tutti pur di fare bella figura, pur di essere i primi, pur che il nostro parere sia quello che prevale e via dicendo.

Ora il Signore ci lascia queste indicazioni, vegliate perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.

Non ci siamo messi d'accordo con la parola che abbiamo ricevuto questa mattina eh! quella di Aggeo, vi ricordate Aggeo 2, non l'abbiamo cercata appositamente, voi sapete che durante il momento della preghiera mediante l'apertura profetica della scrittura allora il Signore ci lascia delle indicazioni, delle idee, dei suggerimenti e come vedete sono in pieno accordo con la liturgia di oggi.

Se nella parola di Aggeo ci veniva detto: "Ancora un po' di tempo" qui ci viene detto: "Non sapete quando tornerò!" e c'è questa riflessione da compiere, con molti di voi l'ho già compiuta, ma "repetita iuvant" e cioè, tutto quello che il Signore ha promesso lo ha già fatto, lo ha già mantenuto, gli resta solo più una cosa da fare "ritornare", perché tutto il resto l'ha già fatto, ha creato il mondo, lo ha redento, ci ha lasciato i suoi insegnamenti, vi ha lasciato i Sacramenti, ci ha lasciato la Chiesa, ci ha lasciato sua Madre e poi come ultima cosa ci ha addirittura lasciato il suo Spirito, perché noi potessimo veramente acquisire i suoi pensieri, i suoi modi di fare, i suoi progetti, i suoi desideri.

Quindi tutto quello che Dio doveva fare per realizzare dentro di noi l'uomo nuovo, quello perfetto quello che aderisce totalmente a Lui, ha già fatto tutto.

4) Adesso siamo negli ultimi tempi

Vuol dire che adesso siamo negli ultimi tempi, quelli che terrorizzano tanto il diavolo, che invece dovrebbero lasciarci con grande serenità e con grande gioia, perché sono i tempi in cui dobbiamo raccogliere.

"Nell'andare se ne va e piange, portando la semente da gettare, ma nel tornare, ritorna con giubilo portando con se i suoi covoni" e noi siamo i suoi covoni, noi dovremmo essere il frutto di quello che Lui ha seminato, e per tutto il tempo della misericordia che Lui ci lascia ancora fino al suo ritorno.

Noi dovremmo essere così tanto entrati nel suo cuore, così tanto aderenti alla sua persona da essere come Lui, coloro che seminano.

In fondo se siamo i discepoli questo vuol dire che siamo quelli che non solo camminano con Lui, ma che hanno acquisito tutto da Lui.

5) Il discepolato al tempo di Gesù funzionava in questo modo

Il discepolo abitava con il maestro per diverso tempo e questo abitare con Lui faceva sì che il discepolo acquisisse tutto quello che era il modo di fare del maestro, tant'è che, quasi sempre un discepolo imparava persino a vestirsi come il maestro, a camminare come il maestro, a parlare persino con le stesse inflessioni, e quando il discepolo era così tutti dicevano che chi vedeva il discepolo, vedeva il maestro.

Se questo era vero allora, ed era vero, dovrebbe essere vero anche per noi oggi; se noi osiamo dire che siamo i suoi discepoli dovremmo nello stesso modo pensare che essere suoi discepoli significhi essere come Lui, in una parola semplice chi vede noi vede Lui.

Sarà vero? Sarà vero che chi vede noi, vede Lui? Sarà vero che chi sente noi, sente Lui.

Ecco questo forse è una pista di riflessione che ci serve in questo tempo di ritiro di esercizi oggi, perché è evidente qual è il servo fidato e prudente che il padrone ha preposto ai suoi domestici.

Il Signore si sfoga con se stesso, ma di chi mi potrò fidare a chi potrò affidare i beni della mia casa, agli ipocriti?

Che si gonfiano del titolo che pensano di avere acquisito e quindi sfruttano il mio Santo nome, però in realtà non stanno agendo per me, invece stanno agendo per se stessi.

Dove troverò dunque un servo buono e fidato che darà il cibo a suo tempo ai suoi fratelli, e il cibo a suo tempo è quello, è il cibo spirituale quello che ti permette di costruire questa comunione con il Signore, il Signore ha già costruito questa comunione con noi.

6) Ora siamo nel tempo della misericordia

Il Signore ha già fatto tutto quello che doveva fare ora siamo negli ultimi tempi, il tempo della misericordia il tempo in cui il Signore aspetta, il tempo in cui il contadino che ha seminato, aspetta che la messe sia cresciuta affinché sia poi tagliata, è il tempo in cui insieme al grano buono certo, vediamo in mezzo al grano buono vediamo anche la zizzania e magari in alcune zone ce n'è tanta, in altre zone ce n'è un po' di meno ed è il tempo in cui i discepoli del maestro sono chiamati ad essere come il maestro pazienti, misericordiosi. Se è il tempo della misericordia i discepoli del maestro sono quelli che vivono nella misericordia, che non vuol dire nella scemenza, che non vuol dire va tutto bene:"Ma si! Va tutto bene! No!"

Significa avere una visione molto concreta molto realistica una visione in cui si ha la capacità di discernere la luce dal buio, un tempo in cui si è capaci di avere delle idee chiare si è capaci di testimoniarli con la pienezza della carità, l'ipocrisia si manifesta con l'arroganza, l'ipocrisia si manifesta con la permalosità, l'ipocrita è una persona che si sente al di sopra degli altri e che strumentalizza gli altri per fare bella figura.

Ora il Signore ci sta facendo questa domanda: "Sei tu forse il servo buono e fidato al quale io devo affidare gli altri miei servi?"

"Sei tu quella persona che darà il cibo agli altri servi al momento opportuno" qui ognuno deve rispondere per se stesso, il tempo che viviamo qui sulla terra si chiama tempo della misericordia, perché il Signore lascia che noi prendiamo le nostre decisioni; certo il tempo della misericordia è una scommessa che Dio fa per gli uomini, perché nel tempo della misericordia gli uomini possono anche arrivare fino all'ira di Dio, che è sempre tempo della misericordia per quanto vi possa sembrare strano.

7) Che cosa significa l'ira di Dio

Guardate la lettera ai Romani ( Rm 1,11 ) in poi e vedrete che cosa significa l'ira di Dio, lo sintetizzo con questa frase: "Il Signore ti lascia nella tua bagna".

L'ira di Dio non è come dire un agire efficace, ma è il Signore che ti lascia nella situazione che tu hai voluto crearti, questo produce sicuramente delle grandi differenze, delle grandi difficoltà.

Ma l'ira di Dio non è semplicemente Dio che agisce contro di te, perché l'ira di Dio non è la correzione di Dio e l'ira di Dio non è il castigo di Dio sono due cose distinte.

La correzione e il castigo sono dati in vista di un miglioramento e di un ristabilimento di una giustizia e di una verità, ci siamo fino qui.

L'ira di Dio invece è il risultato di quello che gli uomini hanno fatto liberamente scegliendo di non aderire alle vie di Dio.

Allora mentre tu puoi correggere una persona perché ritorni sulla retta via, non puoi correggere una persona che non voglia ritornare e non ti voglia ascoltare, l'unica cosa che puoi fare per quella persona è pregare per lei; sperando che le esperienze dolorose che questa persona venga a sperimentare nella sua vita le insegnino molte cose.

Allora teniamo presente questo, il tempo della misericordia è questo.

8) Dopo il tempo della misericordia c'è il tempo della verità

Dopo il tempo della misericordia c'è il tempo della verità o se preferite il tempo della giustizia.

Nel tempo della misericordia Dio aspetta il nostro ritorno a casa, ma quando è finito il tempo su questa terra, allora c'è solo più la verità, cioè tutto ciò che è splendido appare splendido, e tutto ciò che è iniquo appare nella sua bruttezza.

E qui è il tempo della giustizia, e nel tempo della giustizia c'è il giudizio di Dio e poi dopo quello che esso produce, la gloria del paradiso o la perdizione dell'inferno.

Il Signore ci mette di fronte a questi orizzonti che sono la realizzazione della persona umana.

È bene nel tempo degli esercizi che noi non abbiamo semplicemente un approccio così molto puntuale qui e adesso, ma che abbiamo un respiro più ampio, e che abbiamo un orizzonte vasto su cui collocare la nostra vita e le nostre scelte.

Signore ti ringraziamo perché attraverso queste tue parole, tu ci metti di fronte alla nostra libertà e alla nostra capacità di fare delle scelte autentiche e libere.

9) Chiediamo la grazia dello Spirito Santo, per diventare capaci di veri discernimenti

Ti chiediamo la grazia dello Spirito Santo, perché diventiamo come Maria capaci di fare i veri discernimenti, capaci di vedere la tua via di fronte a un periodo difficile che stiamo vivendo, di grande confusione dei valori, e di grande confusione della verità.

Ti chiediamo di realizzare dentro di noi questo tuo desiderio, tu chiedi: "Chi sarà il servo di cui mi fiderò", e noi vorremmo dire: "Io Signore" però Tu cambiaci, trasformaci, in modo tale che possiamo veramente essere secondo il tuo disegno di salvezza.

Sia lodato Gesù Cristo. ( Sempre sia lodato ).