Agli studenti e ai rappresentanti del mondo accademico

Università di Santo Tomás di Manila, 13 gennaio 1995

Reverendo Padre Rettore, Cari Fratelli Domenicani, Docenti e Studenti dell'Università « Santo Tomas »,

Distinta Facoltà e Studenti della « University Belt »

1. Sono profondamente grato a tutti voi per essere venuti qui, e al Padre Rettore per le sue gentili parole di benvenuto.

Essendo un'Università Pontificia, « Santo Tomas » ha un particolare diritto all'attenzione del Papa.

In effetti, questa è la terza visita di un Papa all'Università più antica dell'Asia: Papa Paolo VI è venuto qui nel 1970; io sono già venuto nel 1981, e ora Dio mi dona la grazia di poter essere di nuovo qui, per incontrare il « mondo universitario » delle Filippine.

Essendo stato io stesso studente e professore universitario, ho una speciale affinità con voi.

Desidero esortarvi a vivere l'esperienza universitaria con grande dedizione e impegno, ricercando l'eccellenza umana e accademica, con grande senso di responsabilità verso le vostre famiglie e la società, verso il vostro futuro e quello del vostro Paese.

2. Un'università, soprattutto un'università cattolica, non può che essere sensibile al diffuso e crescente bisogno della società di valori autentici, di guide etiche certe e di una visione trascendente del significato della Vita.

Un'università, quindi, non dovrebbe soltanto impartire delle nozioni secondo i giusti principi e metodi di ogni materia di studio e con la dovuta libertà di ricerca scientifica; essa dovrebbe anche educare uomini e donne che siano vere guide nel campo scientifico, tecnico, economico, culturale e sociale.

Deve essere una comunità la cui missione è di formare delle guide in tutti i campi importanti della vita stessa; guide che abbiano fatto una sintesi personale tra fede e cultura, che siano disposte e capaci di svolgere dei compiti nel servizio alla comunità e alla società in generale, testimoniando la loro fede sia in privato, sia in pubblico.

Che la mia visita possa servire ad incoraggiare la comunità accademica filippina a riflettere sulla « priorità dell'etica sulla tecnica, del primato dell'uomo sulle cose, della superiorità dello spirito sulla materia » ( cfr. Discorso all'UNESCO, 2 giugno 1980, n. 22 ).

La causa della persona umana sarà servita solo se la conoscenza è legata alla coscienza, se gli uomini e le donne di scienza conservano il senso della trascendenza della persona umana sul mondo, e di Dio sulla persona umana ( cfr. Ex Corde Ecclesiae, n. 18 ).

3. La maggior parte di voi è ancora giovane, e la gioventù rappresenta un capitolo molto importante nel libro della vita: c'è entusiasmo, energia, speranza e attesa.

I « problemi della vita » non sono ancora sorti.

Invece state acquisendo le capacità e l'esperienza che vi renderanno cittadini maturi della vostra nazione e veri figli e figlie della Chiesa - la Chiesa che vi ama e che ha bisogno della vostra cooperazione.

Che cosa cerca la Chiesa nei giovani filippini?

Cerca aiuto per salvare la vostra generazione dalla futilità, dalla frustrazione e dal vuoto nel quale vivono molti vostri coetanei.

Quando penso a tutti i ragazzi e a tutte le ragazze che dovrebbero essere la forza, la speranza e persino la coscienza della società, e che invece sono intrappolati in una rete di incertezze o che stanno disperatamente cercando la felicità lungo cammini che non possono condurre alla felicità, allora prego ancora di più affinché i giovani cattolici della fine del ventesimo secolo giungano a una conoscenza sempre più profonda di Gesù Cristo e si convincano della meravigliosa sfida e avventura che egli rappresenta per ognuno di noi.

4. In Cristo e nel suo insegnamento troverete « via, verità e vita ».

In lui troverete la risposta a tutte le domande fondamentali.

Il mondo e la Chiesa hanno bisogno di giovani per i quali la bellezza della vita sta nel donarsi agli altri, nel fare del bene agli altri.

Lasciate che la luce di Cristo illumini le vostre coscienze sul vero bene e sul male del peccato e su ogni cosa che offusca il vero amore.

Giovani delle Filippine, il mondo moderno ha bisogno di un nuovo tipo di giovane:

ha bisogno di uomini e di donne capaci di autodisciplina,

capaci di dedicarsi agli ideali più alti,

pronti a cambiare radicalmente i falsi valori che hanno reso schiavi molti giovani e adulti.

Tutto ciò è possibile con la fiducia nel Signore, e con l'aiuto di buoni insegnanti, nelle vostre parrocchie e nei vostri gruppi.

5. Questa Università è stata fondata nel 1611, con il nome di « Santo Tomas de Nuestra Señora del Rosario ».

La Santissima Madre è una particolare maestra per tutti noi.

Ci impartisce la lezione più importante di tutte: amare Dio e amare il prossimo per amore di Dio.

Possa Nostra Signora continuare ad amare e a proteggere tutti voi!

Possa essere vicina alle vostre famiglie!

Che Dio benedica tutti voi, che benedica i giovani filippini e il Paese filippino.

È mio grande privilegio essere qui e riscoprire questo fenomeno che avevo già conosciuto in passato.

Oggi lo conosco anche meglio.

Questo grande fenomeno del mondo e della Chiesa, per il mondo e per la Chiesa, questo fenomeno si chiama: popolo delle Filippine.

Sono venuto a riscoprire questo fenomeno che sono le Filippine e che io ammiro.

Mi compiaccio con tutti i missionari che sono venuti fino a voi, che vi hanno portato l'Università Santo Tomas.

Mi congratulo per questa particolare esperienza, per questa Università delle Filippine che è « Santo Tomas ».

Mi congratulo con questo grande Dottore della Chiesa come suo discepolo.

E infine mi congratulo con il Cardinale Sin, con il Cardinale Vidal e con tutti i Vescovi della vostra Chiesa, questa bella, bellissima Chiesa delle Filippine.

Grazie tante.

Grazie a Dio per tutti voi.

Giovanni Paolo II vi ama e vi benedice.