Vizio dell'ira

7 - 3 - 2008

Don Mauro Agreste

Indice

1) E questa sera ci troviamo a meditare sul vizio dell'ira
2) Spesse volte i più grandi guai sorgono quando pensiamo di vivere in modo anarchico
3) Allora è evidente che i vizi, dentro di noi, sono quella parte di noi che lasciata a sé, offre uno spazio, al nemico di Dio
4) Noi siamo dei cattolici fondati sulla testimonianza degli Apostoli
5) L'ira di per sé, è una conseguenza del temperamento di una persona quando non è guidato, non è incanalato
6) L'ira è la manifestazione del tuo disagio, del tuo disappunto
7) Il vizio consiste in questa abitudine per cui noi non siamo più capaci di dominare noi stessi
8) Siete aggressivi?
9) Che cosa innesca l'ira? Delle situazioni che sono vissute come ripugnanti
10) Sei capace tu di avere la forza d'animo di andare avanti, che solo Dio ti può dare?
11) Perché è pericoloso il vizio dell'ira? Perché ti mette in balia di te stesso
12) Come si fa ad uscire da questo pericoloso vizio?
13) Allora, primo aspetto: riconoscere se c'è l'ira nella tua vita; secondo: ricordati che tu hai il dono della fortezza.
14) Chiedi a Dio la pazienza di saper aspettare che sbollano tutte le tue rabbie
15) Quando c'è un motivo per cui tu potresti cadere nell'ira, non reagire subito, chiedi allo Spirito Santo il dono della fortezza
16) Nessuno capirà da dove ti viene quella forza
17) "Ah, muore una persona buona, è diventato un angelo." Non è affatto diventato un angelo
18) Le anime sono create direttamente da Dio nell'istante stesso del concepimento

Dal Vangelo secondo Giovanni ( Gv 7,1-8 )

"In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea, infatti non voleva più andare per la Giudea, perché i giudei cercavano di ucciderlo … "

1) E questa sera ci troviamo a meditare sul vizio dell'ira

Se non siamo pazzi per Gesù, per che cosa saremo pazzi? Per il Calcio? Pazzi per l'Economia? Pazzi per le rivendicazioni?

Da che cosa ci lasceremo trascinare nelle nostre emozioni? Chi è il nostro capo?

È proprio il tema della riflessione di questo mese. Andiamo avanti analizzando i vizi capitali.

E questa sera ci troviamo a meditare sul vizio dell'ira.

Bene, io direi subito che San Paolo ispirato dallo Spirito Santo, nella Lettera ai Romani ( Rm 6,16 ), ci dice questo concetto; lo dice con parole più complesse, ci intessa sapere la sostanza, siete d'accordo con me?

Ognuno di noi ha un capo a cui si sottomette. Domanda chi è il tuo capo?

Certo noi vogliamo dichiarare che Gesù è il nostro Signore, lo vogliamo dichiarare, ma forse l'esperienza ci fa rendere conto che, tante volte, con le parole diciamo: "Gesù sei il Signore", con i fatti il Signore è qualcun altro.

2) Spesse volte i più grandi guai sorgono quando pensiamo di vivere in modo anarchico

Spesse volte i più grandi guai, nelle nostre vite, sorgono quando pensiamo di vivere in modo anarchico cioè senza un capo.

Pensiamo di essere noi i capi di noi stessi, tant'è vero, che probabilmente, nel segreto dei nostri pensieri diciamo: "Io faccio quello che voglio."

Sbagliato, nessuno di noi fa quello che vuole; ognuno crede di fare quello che vuole, ma c'è un'infinità di condizionamenti che ci prendono per il naso e ci trascinano.

E questi condizionamenti ce li creiamo noi, oppure offriamo il fianco al nemico di Dio, che si serve delle nostre debolezze, delle nostre inclinazioni, che noi non abbiamo messo sotto la Signoria di Gesù Cristo.

Tutte le cose che noi pensiamo si trovino in terra franca, vuol dire senza nessun padrone, non sono senza nessun padrone, sono dominate da qualcuno: o tu, o Dio, o il nemico di Dio.

Allora vedendo i vizi noi ci rendiamo conto che poiché sono qualche cosa che distrugge noi stessi, e ci distruggono perché mettono in disgregazione, in dissolvimento, il nostro rapporto con il Signore.

3) Allora è evidente che i vizi, dentro di noi, sono quella parte di noi che lasciata a sé, offre uno spazio, al nemico di Dio

Allora è evidente che i vizi, dentro di noi, sono quella parte di noi che lasciata a sé offre il fianco, offre materia prima, offre uno spazio, in cui il nemico di Dio viene, devasta, per far soffrire noi, e per andare davanti a Dio e fargli una risata in faccia: "Ah, ah, non ti ascoltano, ascoltano me" dice il nemico di Dio.

Io dò per scontato che noi qui siamo cattolici. Siamo cattolici? Siamo cristiani? Crediamo all'integrale Rivelazione?

Oppure siamo come quei cristiani con le forbici, che tagliano dal Vangelo quello che non gli fa tanto comodo?

Siamo i cattolici adulti che pensano di avere in mano la dottrina della fede? No!

4) Noi siamo dei cattolici fondati sulla testimonianza degli Apostoli.

Noi siamo dei cattolici fondati sulla testimonianza degli Apostoli.

La nostra Chiesa è cattolica e apostolica; e dunque accettiamo ciò che c'è nella Rivelazione, senza ma, senza però.

E quindi se qualcuno, per caso, non fosse abituato a pensare che esiste il nemico di Dio, sono qui per ricordarvi: che esiste!

E la sua più grande vittoria è quella di far pensare che non esiste; oppure di far credere di essere un gattone di peluche, di quelli decorativi che si mettono sul sofà, innocuo; non è così, è un lupo che si traveste da agnello, fa finta di essere un agnello, fa finta di dire a tutti: "Ma no, è una cosa normale. Fanno tutti così".

Ed ecco, in tutti i vizi, quelli capitali cioè quelli che ti tagliano dalla testa.

La testa è Gesù Cristo, il capo del corpo che è la Chiesa.

Vizio capitale: sei tagliato dalla testa.

Allora il vizio capitale sfrutta le inclinazioni della persona, e nelle inclinazioni della persona gran parte dello spazio viene occupato, nelle nostre decisioni, dall'indole, dal temperamento, dai gusti, dall'esperienze, dalla cultura, e tutte queste cose che di per sé possono essere più o meno neutrali, però da come vengono usate possono diventare qualche cosa che ci fa diventare più santi oppure qualche cosa che ci allontana dal Signore.

Ed eccoci giunti all'ira.

5) L'ira di per sé, è una conseguenza del temperamento di una persona quando non è guidato, non è incanalato

L'ira di per sé, dicendolo in parole molto semplici, è una conseguenza del temperamento di una persona quando non è guidato, non è incanalato.

È una delle tante conseguenze di quando l'individuo vuole esprimere sé stesso per difendere il proprio amore, l'amor proprio, la difesa di sé.

Ora dato che questo è un istinto naturale che ognuno tenti di difendere sé stesso, l'esagerazione in questo atteggiamento provoca una distanza, un distacco.

Quindi c'è in fondo una tendenza naturale dell'essere umano che vuole difendere sé stesso, si chiama amor proprio.

Dall'altra parte c'è questa tendenza che non è stata né educata, né plasmata.

Allora questo amor proprio non educato, non plasmato, non modificato, finisce col diventare preponderante nella persona; e la persona, noi diciamo comunemente è egoista, più di egoista: egocentrica, vuol essere al centro di tutto.

Ora quando una persona si incammina per questa strada, le conseguenze sono molte; una di queste conseguenze che porta a staccarsi veramente con il cuore, e con le azioni, da Dio, è l'ira.

6) L'ira è la manifestazione del tuo disagio, del tuo disappunto

Perché l'ira è la manifestazione del tuo disagio, del tuo disappunto, che può essere causato dalla degradazione morale oppure causato dall'ingiustizia, ma che ti ferisce così profondamente da diventare aggressivo in un modo esagerato.

Aggressivo verbalmente, ma si può giungere a diventare aggressivi anche materialmente.

L'irascibilità è questa prontezza di carattere a essere subito reattivi.

L'ira è invece il risultato dell'irascibilità non guidata.

Una persona si lascia prendere dalle sue emozioni, dal suo risentimento di non sentirsi al centro dell'attenzione, e reagisce con violenza.

Si potrebbero vedere molte implicanze a carattere psicologico e persino medico, ci interessa questo adesso?

No, non ci interessa questo. Ci interessa capire il vizio in che cosa consiste.

7) Il vizio consiste in questa abitudine per cui noi non siamo più capaci di dominare noi stessi

Il vizio consiste in questa abitudine che si è cristallizzata, è diventata un nostro modo di pensare e un nostro modo di essere, per cui noi non siamo più capaci di dominare noi stessi, diciamo: dominio di sé.

L'ira distrugge il dominio di sé.

Ora, sicuramente, ricorderemo che quando S. Paolo fa la lista del frutto dello Spirito, nella Lettera ai Galati, ci dice che il frutto dello Spirito si riconosce da questo profumo, da questo sapore: amore, gioia, pace, pazienza, bontà, mitezza, benevolenza, dominio di sé.

Allora mitezza e dominio di sé, sono gli antidoti al veleno dell'ira.

La mitezza si riferisce alla capacità del tuo carattere di reagire ma in un modo equilibrato; infatti Gesù dice di sé stesso: "Imparate da me che sono mite e umile di cuore."

Eppure questo Gesù che dice di essere mite e umile di cuore, quando si trova davanti i banchi dei cambia valute cosa fa?

Li rovescia. Allora era iroso o era mite? Mite non vuol dire mansueto, non vuol dire placido.

Mite vuol dire una persona che usa bene della propria aggressività.

8) Siete aggressivi?

Siete aggressivi? Siete moto aggressivi? Siete troppo aggressivi? Tutto questo è da valutare.

Una giusta quantità di aggressività ci permette di vivere.

Se non avessimo l'aggressività non attraverseremmo mai la strada.

L'aggressività giusta è quella che da forza al coraggio.

Il coraggio non è mancanza di paura, invece è forza nell'affrontare le difficoltà.

E che cosa sostiene il coraggio? La mitezza, l'aggressività regolata bene; ma se questa aggressività non è regolata bene, perché non sei stato educato così, perché non hai mai pensato ad analizzare il tuo modo di comportamento ecc… questa aggressività potrebbe ammalarsi e diventare troppa.

Il caso dell'ira: è l'abitudine a dar sfogo al proprio disappunto, al proprio risentimento, al proprio dispiacere in un modo in cui tu non sei più padrone di te stesso, ci sono le passioni che ti dominano.

Non sei più tu il Signore, non sei tu che decidi come vivere quella situazione, ma è quella situazione che ti trascina lontano.

Non avete mai sentito dire l'espressione: accecato dall'ira? Questo è.

Quando l'ira prende il sopravvento la persona non è più padrona di sé stessa, è capace di compiere le cose più terribili non avendo più il dominio di sé, non avendo più il controllo né delle parole, né delle azioni.

Una persona accecata dall'ira può giungere all'omicidio.

9) Che cosa innesca l'ira? Delle situazioni che sono vissute come ripugnanti.

Che cosa innesca l'ira? Delle situazioni che sono vissute come ripugnanti.

Ora, carissimi, questa è un'analisi in genere.

Tutti noi sappiamo, che nel corso della nostra vita, possiamo essere costretti ad attraversare delle situazioni che riteniamo ripugnanti.

Se non abbiamo imparato, con la grazia dello Spirito Santo, a essere padroni di noi stessi, le passioni prenderanno il sopravvento, perché nessuno di noi è senza un capo.

Molti anni fa, ma purtroppo anche poche settimane fa, c'erano i famosi cortei di quelle signore che dicevano ai quattro venti: "Io sono mia."

Ve ne ricordate? Non si può mettere insieme questa affermazione e Gesù Cristo sulla croce, perché a prezzo del suo sangue noi siamo salvati.

Questo significa che noi non siamo nostri, siamo suoi, e nessuno ha diritto di dire: io sono mio.

Se lo dici vuol dire che tu vuoi diventare il padrone assoluto di te stesso ma, punto di domanda, sei capace?

C'è la fai? Sei capace ad affrontare le incredibili sfide che la vita, specie ai nostri giorni, ti propone tutti i giorni?

Sei capace tu di avere la pazienza di Dio, la misericordia che ha Dio?

10) Sei capace tu di avere la forza d'animo di andare avanti, che solo Dio ti può dare?

Sei capace tu di avere la forza d'animo di andare avanti, che solo Dio ti può dare?

Poiché è evidente che noi non siamo grandi come Dio è altrettanto evidente perché in un tempo così opulento, si vivono le lacerazioni più terribili: i suicidi, lo stordimento con l'alcool, con la droga, con il sesso, perché vivere fa paura.

Ora è evidente che se tu non hai nessuno a cui fare riferimento, se tu sopra di te pensi di non avere nessun capo, vuol dire che tu ti devi risolvere da solo tutti i problemi.

E se Dio non c'è, allora tu l'unico a cui ti puoi riferire è il tuo io.

Ma l'io da solo non ce la fa a rispondere a tutte tue aspettative, perché tu desideri cose grandi, tu desideri la pace, tu desideri la felicità, tu desideri la realizzazione, e da solo non te le puoi dare queste cose, tu non sei la meta delle tue aspirazioni, tu sei il viaggiatore.

Tu non sei il Paradiso, tu sei quello che vuol andare in Paradiso; non troverai dentro di te quella pace che tanto desideri, la riceverai dentro di te, che è un'altra cosa.

Ora l'ira è la manifestazione più evidente, di quando una persona vuole bastare a sé stessa, crede di non aver sopra di sé nessun dominatore, e dunque rimane dominata.

11) Perché è pericoloso il vizio dell'ira? Perché ti mette in balia di te stesso

Perché è pericoloso il vizio dell'ira? Perché ti mette in balia di te stesso, ti mette in balia delle tue emozioni, dei tuoi sentimenti, della tua educazione, delle tue ferite, dei tuoi risentimenti, delle tue aspettative, delle tue frustrazioni, dei tuoi dispiaceri, dei tuoi ricordi, del tuo passato; ti mette il balia della paura del futuro.

Perché l'ira è ciò che scaturisce nel cuore di una persona che dice a sé stessa: "Io devo riuscirci da sola."

E poiché nessuno di noi è capace di riuscirci da solo, ci sono due risultati: o l'ira che si manifesta all'esterno, o l'ira che si manifesta all'interno.

Iperstenia, quando si manifesta all'esterno, astenia quando si manifesta all'interno.

Badate bene che l'ira che si manifesta all'interno può condurre, facilmente, all'attacco di panico e alla depressione; semplicemente dal punto di vista psicologico, se poi considerassimo tutte le implicanze del mondo spiritico, l'ira interna conduce alla disperazione.

Carissimi, l'ira è la non mitezza, l'ira è il non dominio di sé, l'ira è dare sfogo al proprio egoismo e al proprio egocentrismo, ancora più importante: l'ira è la sorella dell'orgoglio e della superbia, vanno sempre insieme, chi è affetto dall'ira si offende facilmente, crede sempre di essere vittima di un attentato di lesa maestà.

12) Come si fa ad uscire da questo pericoloso vizio?

Come si fa ad uscire da questo pericoloso vizio? Prima di tutto lo si riconosce. Prima di tutto si accetta di avere questo.

Come lo riconosci? Potresti riconoscerlo in questo modo: una piccola avversità, come si dice comunemente, di fa andare fuori dai fogli.

Dici cose più grosse, cose che offendono, cose che distruggono l'altra persona.

Riconosci di avere l'ira, quando non sei capace di dominare, non sei capace di deglutire niente, non sei capace di sopportare niente a nessuno; quando sei sempre lì che non vedi l'ora di fargliela pagare, se qualcuno ti fa qualche sgarbo presto o tardi gliela fai pagare; perché l'ira si nutre anche di vendetta.

L'ira è lontana dal dono del dominio di sé.

13) Allora, primo aspetto: riconoscere se c'è l'ira nella tua vita; secondo: ricordati che tu hai il dono della fortezza.

Allora, primo aspetto: riconoscere se c'è l'ira nella tua vita; secondo: ricordati che avendo ricevuto la Cresima, tu hai il dono della fortezza.

Il dono della fortezza non è solo all'esterno è anche all'interno.

La fortezza ti rende forte contro le tentazioni, e la tentazione di non essere capace a dominarti, è molto furba, perché ti da l'impressione di sentirti onnipotente.

Quando urli, strepiti, usi violenza, aggredisci verbalmente o fisicamente il tuo prossimo, lo annienti; dentro di te può darsi che tu cominci a sentire un senso di potenza, dici: "Guarda come ho sempre ragione io, ho vinto io."

E senza accorgertene, tu stai facendo lo stesso cammino che ha fatto Lucifero.

Crei intorno a te il vuoto, questo vuoto sarà un baratro tanto profondo che se tu guardassi in basso, moriresti dallo spavento di quanta distanza c'è tra te e la terraferma.

Ti sei innalzato su di un pinnacolo, e non sei capace di starne in equilibrio.

Allora chiedi allo Spirito Santo che rinnovi dentro di te, il dono della fortezza.

"Fammi essere forte contro la tentazione di dar sfogo a tutto il mio nervosismo."

14) Chiedi a Dio la pazienza di saper aspettare che sbollano tutte le tue rabbie

Poi ci sono alcuni espedienti molto pratici: chiedi a Dio la pazienza di saper aspettare che sbollano tutte le tue rabbie.

Magari non ci riuscirai subito, però ricordati: questo è il cammino che devi compiere per distruggere il potere dell'ira.

Come si fa a spegnere un fuoco? Si toglie il legno che brucia, piano, piano il fuoco si spegne; certo puoi spegnerlo anche con una secchiata d'acqua, però puoi spegnerlo per morte naturale.

Allora quello che ti dico è: spegni l'ira per morte naturale, toglile la legna da ardere.

Se la legna da ardere è che tu reagisci subito, e poi dopo te ne vanti dicendo: "Io parlo davanti alle persone, non sono uno che parlo dietro."

Vergognati, non ti è chiesto di essere falso bugiardo, ti è solo chiesto di essere mite, cioè di essere capace di non distruggere chi ti è innanzi.

Voi capite che l'ira distrugge la carità, perché una persona che è nell'ira, quelli che ha di fronte, non valgono niente per lui, quindi non c'è nessun tipo di amore, non c'è nessun tipo di stima per il prossimo.

15) Quando c'è un motivo per cui tu potresti cadere nell'ira, non reagire subito, chiedi allo Spirito Santo il dono della fortezza

Quando c'è un motivo per cui tu potresti cadere nell'ira, non reagire subito, chiedi allo Spirito Santo il dono della fortezza, che ti fa dire: "Adesso aspetto, mi domino.

Dentro di me c'è un'esplosione nucleare, invece, con la forza dello Spirito Santo, comincio a dominare, a incanalare questa forza."

E poi digli: "Spirito Santo, fammi vedere la verità; fammi vedere la questione come la vedi tu, non come la vedo io.

Fammi avere un altro punto di vista."

Sai quello che è iroso, un po' come il superbo e come l'orgoglioso, hanno un solo punto di vista: il loro.

Allora per distruggere l'ira ci vuole l'umiltà.

Signore cosa ne pensi tu? Magari non subito, ma con il tempo ti accorgerai che riuscirai a vedere quella questione sotto un altro aspetto.

Ma forse questa persona ha agito in questo modo per questa ragione, per quest'altra ragione, forse ha detto quella frase senza pensarci, forse mi ha fatto quello sgarbo perché era oppresso o disperato ecc…

Quando tu riesci a intravedere un altro punto di vista, allora il tuo ragionamento comincia a vedere le cose in modo diverso, però la devi chiedere questa capacità, è un dono che Dio ti fa, se tu glielo chiedi.

16) Nessuno capirà da dove ti viene quella forza

Nessuno capirà da dove ti viene quella forza, come nessuno capì da dove veniva Gesù.

L'avete sentito nel Vangelo di questa sera: "Quando verrà il Messia, nessuno saprà di dove viene."

E infatti era così, perché tutti credevano che venisse o da Nazaret o da Betlemme, dipende da quanto sapevano della storia di Gesù, ma nessuno sapeva che Gesù veniva dal Cielo.

Detto tra di noi, lasciatemi spendere due parole su questo punto.

Solo Gesù viene dal Cielo, noi tutti cominciamo ad esistere qui sulla terra.

17) "Ah, muore una persona buona, è diventato un angelo." Non è affatto diventato un angelo

Lo dico perché mi è capitato, qualche volta, di ascoltare dei ragionamenti in cui alcune persone dicevano: "Ah, muore una persona buona, è diventato un angelo."

Non è affatto diventato un angelo.

Chi va in Paradiso, resta un essere umano non diventa un angelo, sennò Dio creava un angelo, non creava un essere umano.

Dunque non c'è neanche una sala d'aspetto dove ci sono tutte le anime che aspettano di entrare nei corpi.

Non è così, quello lo pensavano gli antichi greci, e lo pensano anche quelli della New Age, ma si rifanno a un pensiero molto antico.

Ora non esiste la sala di aspetto, non esiste il deposito delle anime.

Non è che le anime, prima esistono in Paradiso, poi dopo Dio le manda in quel corpo che sta per nascere. Non è così.

18) Le anime sono create direttamente da Dio nell'istante stesso del concepimento

Le anime sono create direttamente da Dio nell'istante stesso del concepimento, anzi finché Dio non dice: Io voglio che tu esista", non esiste l'anima e non avviene il concepimento.

Sarà per questo che l'insegnamento della Chiesa, sulla vita sessuale, sembra così severo?

E invece è solo così solenne perché l'ambito della sessualità, è l'ambito in cui Dio esercita il Suo potere di creare.

Come mai tanti che si dicono cristiani questo ancora non l'hanno capito?

Che l'ambito della sessualità è il tempio in cui Dio esercita la Sua potenza di far vivere …

Sia lodato Gesù Cristo.