Gli istituti secolari

21-2-2004

Don Mauro Agreste

Indice

1) Gli istituti secolari
2) Realtà vista come forma di aggregazione diversa dalla vita religiosa
3) I "famosi" terzi ordini introducono ad una visione di questo genere
4) Hanno un particolare scopo da raggiungere
5) C'è l'aspetto spirituale ma secolare
6) È un potente mezzo di evangelizzazione
7) I membri degli istituti secolari vivono nel mondo e sono inseriti nelle più svariate attività lavorative, sociali ed ecclesiali
8) La loro vocazione è quella di essere seminatori
9) Come sono vissuti i consigli evangelici
10) La povertà
11) La Casa di Carità Arti e Mestieri è nata in seguito a delle ispirazioni che sono avvenute all'interno dell'istituto secolare "Unione catechisti"

1) Gli istituti secolari

Oggi introduciamo un nuovo argomento, trattato nel libretto che vi è stato dato, che ci terrà interessati per qualche incontro in cui vengono presentati gli Istituti Secolari.

Gli Istituti Secolari sono una realtà che fa parte della Chiesa e sono stati riconosciuti in modo ufficiale da non molti decenni.

In una lettera di Pio XII del 1947 troviamo la definizione: gli Istituti Secolari sono associazioni di uomini e donne ( non sono generalmente misti, ma possono anche esserlo ) i cui membri, per tendere con particolare impegno alla perfezione della vita cristiana e per esercitare pienamente l'apostolato, praticano i consigli evangelici, rimanendo nel proprio ambito famigliare e sociale.

Gli Istituti Secolari sono dunque una realtà, o meglio una proposizione della realtà, in un modo nuovo, in un modo diverso.

2) Realtà vista come forma di aggregazione diversa dalla vita religiosa

Sono trascorsi quasi sessant'anni da questa lettera (1947) e c'è questa realtà nella Chiesa che è stata vista, almeno nel suo sorgere, come una chance, come una possibilità di creare una forma di aggregazione diversa della vita religiosa.

Come possiamo intuire il significato degli Istituti Secolari tenendo presente che siamo lontani da quello che è un Istituto religioso?

Per intuire la funzione dell'Istituto Secolare potremmo forse immaginare una forma di vita religiosa che non prevede necessariamente la convivenza.

Esige la comunione tra i membri dell'istituto, ma non esige la convivenza continua, come invece accade negli ordini religiosi e nelle congregazioni.

Da questo si evincono molte specie di conseguenze: nell'Istituto Secolare si vive un certo carisma, ma lo si vive in un modo particolare.

3) I "famosi" terzi ordini introducono ad una visione di questo genere

Per quanto si riferisce all'idea e all'intuizione all'interno della Chiesa è, nello stesso tempo, nuova ma anche mediata dall'esperienza, sempre all'interno della Chiesa, da quelli che possono essere considerati i "famosi" Terzi Ordini che certamente non sono da assimilare agli Istituti Secolari ma che, in qualche modo, introducono ad una visione di questo genere.

Nella storia della Chiesa già da secoli esistono, soprattutto al seguito di ordini religiosi di un certo spessore, di una certa tradizione, di una certa profondità teologica, dei modi diversi di partecipare, come possiamo dire, allo stesso carisma, alla stessa vita, per cui non tutti possono vivere l'esperienza della vita domenicana, ma possono partecipare dei benefici del carisma domenicano appartenendo all'Ordine Domenicano in forme di aggregazione diverse.

Una di queste forme è il Terz'Ordine.

Vi è anche il Terz'Ordine Francescano, Carmelitano, etc. insomma sono molte forme di aggregazione in cui i singoli membri, pur continuando il loro stato di vita sono associati in modo del tutto particolare all'intuizione dei fondatori di questi grandi Ordini religiosi, quindi in qualche modo sono coinvolti nel grande "fiume" della spiritualità di quell'Ordine.

L'Istituto Secolare nasce, probabilmente, anche dall'intuizione di questo genere, anche se non si può dire che sia il naturale sbocco.

È qualche cosa di nuovo nello stesso tempo, perché nasce non aggregato ad una spiritualità già istituita, ma con una spiritualità propria.

Ne fanno parte delle persone che aderiscono al carisma dell'Istituto Secolare, qualunque esso sia , pur continuando a vivere il loro stato di vita nel mondo.

4) Hanno un particolare scopo da raggiungere

Questo significa che hanno un particolare scopo da raggiungere: l'Istituto Secolare nasce e si sviluppa all'interno della società e della Chiesa con determinate prerogative, per uno scopo.

Perché l'Istituto Secolare nasce in quel modo e non in un altro?

Perché, ad esempio, i membri degli Istituti Secolari generalmente non hanno dei segni di riconoscimento esterni?

Probabilmente hanno un distintivo, probabilmente hanno qualcos'altro, ma non necessariamente, proprio perché lo scopo e la nascita degli Istituti Secolari è proprio questo: un Istituto cioè una costituzione di un gruppo di persone che vivono nel secolo, quando si dice secolo non si intende solo nel tempo, bensì inserite nelle strutture del mondo.

L'Istituto Secolare è "l'istituto" quindi qualcosa di costruito istituzionalizzato, un gruppo che vive una certa Regola, ma la vive nel mondo senza lasciarsi dominare dalle strutture del mondo, quindi in spirito evangelico.

Istituti di vario genere, istituti con finalità diverse, istituti ideati, intuiti, approvati dall'autorità ecclesiastica nelle varie regioni, nelle varie diocesi, approvati con decreto della Santa Sede, di Diritto Pontificio.

Insomma queste sono tutte suddivisioni che si possono trovare, si possono studiare nel Codice di Diritto Canonico.

In ogni caso ognuno di essi ha una finalità precisa, finalità di contemplazione particolare.

Provengono spesso dallo sviluppo di un certo tipo di spiritualità che però hanno sicuramente un riscontro nella vita quotidiana.

L'Istituto Secolare non nasce con fini esclusivamente contemplativi: se così fosse diventerebbe un istituto religioso.

5) C'è l'aspetto spirituale ma secolare

C'è l'aspetto spirituale ma secolare, quindi il fine che accomuna gli istituti secolari è quello di attuare una certa forma di carità, qualunque essa sia, con delle realizzazioni concrete, vissuto dai membri dell'Istituto alla luce di una certa spiritualità e quindi di una Regola sotto la supervisione dei Vescovi che approvano o non approvano il loro modo di concretizzare l'intuizione spirituale che hanno ricevuto.

Quindi la Regola dell'Istituto Secolare dice: noi, visto che siamo stati ispirati nel seguire questa regola dal tal santo o dal tal abbiamo capito che vogliamo vivere la spiritualità cristiana nel mondo, però anche secondo i valori evangelici e quindi viviamo una forma particolare di consacrazione che ci fa vivere nel mondo come una comunità unita nello spirito, ma che agisce nel mondo, ognuno nel proprio ambito.

6) È un potente mezzo di evangelizzazione

In realtà è un potente mezzo di evangelizzazione perché il membro dell'Istituto Secolare mantiene il proprio stato di vita, ma la mantiene con una vera e propria forma di consacrazione, quindi di appartenenza, di donazione di sé al Signore nella Chiesa e si impegna a vivere i consigli evangelici: povertà, castità, obbedienza, aderenti al proprio stato di vita.

Negli Istituti Secolari ci sono forme diverse anche di aggregazione.

Degli Istituti Secolari il Santo Padre Pio XII dice: "…laici, i cui membri per tendere con particolare impegno alla perfezione evangelica e per esercitare l'apostolato praticano i consigli evangelici…"

In quell'epoca, in quell'ambito, si diceva che gli Istituti Secolari sono costituiti da laici, però è anche vero che un laico che vive una certa consacrazione non può essere considerato semplicemente un laico: fa parte dell'istituto in qualche modo voluto e approvato dalla Chiesa.

In senso stretto il Codice di Diritto Canonico dice: " Sono laici tutti coloro che non sono consacrati o ordinati ".

Secondo una definizione di Paolo VI ( i membri degli Istituti Secolari ) sono "un'ala avanzata della Chiesa nel mondo".

Egli non dà una definizione giuridica della loro situazione, della loro appartenenza all'interno della Chiesa però, dice, che sono una propaggine avanzata, qualche cosa che prepara il terreno, sono degli inviati.

Negli Istituti Secolari esiste una forma di consacrazione che non può essere paragonata o considerata allo stesso livello della consacrazione degli Ordini Religiosi o delle Congregazioni Religiose ma che è pur sempre una forma di consacrazione, quindi in senso stretto gli Istituti Secolari si situano all'interno della gerarchia in modo diverso, sono composti da laici che però hanno consacrato la loro vita nel seguire i consigli evangelici.

Di qui poi a vedere tutte le singole concretizzazioni, sarebbe sufficiente analizzare in qualche modo le regole e le attuazioni delle regole dei singoli Istituti Secolari per capire quale è il carisma e come si concretizza nella vita quotidiana.

7) I membri degli istituti secolari vivono nel mondo e sono inseriti nelle più svariate attività lavorative, sociali ed ecclesiali

I membri degli Istituti Secolari vivono nel mondo e sono inseriti nelle più svariate attività lavorative, sociali ed ecclesiali.

Ecco la grande intuizione! Nell'Istituto Secolare colui che si introduce a questo tipo di esperienza vive il proprio stato di vita inserito nella propria società, nella propria cultura ma con l'intento di vivere la propria consacrazione all'interno di quella struttura.

Se volessimo usare una parola brutta, ma tanto per significare, diremmo che i membri degli Istituti Secolari sono degli "infiltrati" che cercano di fermentare dall'interno tutto il secolo, la vita del mondo.

Come potremmo dire per sorridere un po'? Le "spie del KGB" del Vaticano…

Si inseriscono nelle strutture del mondo , generalmente non portano abiti di riconoscimento perché la loro appartenenza, la loro attività si concretizza nella quotidianità, nei rapporti umani, nella testimonianza cristiana e poi, come membri dell'Istituto Secolare, hanno i loro momenti di comunione, di comunità, non necessariamente di convivenza, in cui però, in questi tempi essi sono chiamati continuamente alla fedeltà non solo al Magistero della Chiesa ma alla intuizione dell'esistenza dell'Istituto Secolare all'interno di tutto quello che è la Chiesa.

Quindi ad una fedeltà alla Regola che è stata trovata, è stata offerta alla Chiesa e dalla Chiesa è stata vagliata e approvata.

Quindi l'Istituto Secolare vive ed opera nel mondo secondo le regole approvate dal Magistero della Chiesa come comunità sparsa nel mondo, non sono delle monadi, cioè degli individui che non hanno relazioni tra di loro, sono delle persone assolutamente motivate, sanno esattamente quello che vogliono.

8) La loro vocazione è quella di essere seminatori

Hanno capito che la loro vocazione è quella di essere "i seminatori" di nascosto, seminano il bene nei più diversi strati della società, quindi in attività lavorative, attività sociali, attività ecclesiali.

Quali attività lavorative? Tutte, il mondo operaio , il mondo imprenditoriale, il mondo commerciale, a tutti i livelli.

Dovunque ci sia attività umana il membro dell'Istituto Secolare può entrate di diritto, perché la presenza del membro dell'Istituto Secolare è una presenza vivificante.

Io sto parlando della situazione "ideale", cioè come deve essere, poi tutto deve essere rapportato al nostro modo di concretizzare l'insegnamento di Dio.

Quando noi parliamo del cristiano diciamo come il cristiano "deve " essere, non come di fatto è, giusto?

Quando parliamo del matrimonio noi diciamo come "deve" essere il matrimonio, non come di fatto è.

Quindi l'insegnamento punta sempre alla perfezione, non si può partire dal dato di fatto per trarre l'insegnamento, viceversa si trae fuori l'insegnamento e il dato di fatto deve puntare verso questo.

Si chiama la legge della gradualità.

Ad un bambino voi proponete sicuramente la santità, ma non gli proponete la santità nello stesso modo in cui la proporreste ad un adulto. Giusto?

Proponete il cammino cristiano adatto alla capacità, alla forza di raggiungere quel fine da raggiungere.

Quindi l'Istituto Secolare è "l'infiltrato" nel mondo che vive la sua spiritualità in comunione con la Chiesa, approvato dalla Chiesa e, in questo modo, intrecciando delle relazioni personali si impegna ad una forma di evangelizzazione spicciola ad extra, ad intra, cioè all'interno del proprio Istituto Secolare, il membro dell'Istituto si impegna a vivere una forma di comunione fraterna che prevederà certi tempi di convivenza, ad esempio la settimana degli esercizi spirituali o qualsiasi altra cosa ma che per il resto del tempo prevede che l'appartenenza sia vissuta nei luoghi di lavoro e residenza.

Quindi ci sono Istituti Secolari di persone singole, ci sono Istituti Secolari in cui le persone singole vivono un certo tipo di consacrazione, le persone che invece sono sposate vivono il medesimo tipo di consacrazione adatto alla loro situazione dello stato di vita.

La castità della persona singola è intesa in un certo modo, la castità della persona sposata è intesa in un altro modo, ma si tratta sempre della medesima , identica castità.

Mi sono spiegato?

9) Come sono vissuti i consigli evangelici

Ecco, quindi ho semplicemente fatto un esempio per far capire che negli Istituti Secolari ci sono i consigli evangelici che però sono vissuti a seconda dello stato di vita della singola persona.

La povertà della persona single è diversa da quella vissuta da quella che fa parte dell'Istituto Secolare e che è sposata.

La povertà di un vedovo o di una vedova che diventa parte dell'Istituto Secolare è una povertà ancora diversa, perché esige delle attenzioni, delle responsabilità anche nei confronti dei parenti o delle persone che da essi dipendono.

La persona singola che vive la povertà non vuol dire che deve vivere il non possedere assolutamente nulla, come può essere per i francescani, per i carmelitani, per i domenicani, per i salesiani etc. etc.

Lì si parla di congregazioni religiose, ordini religiosi in cui c'è la povertà vissuta in quel modo.

L'Istituto Secolare, come d'altronde in altri stati di vita, per esempio la povertà deve essere vissuta in un modo che sia contrario all'avarizia. L'avarizia è nascondere e ammassare.

10) La povertà

La povertà è amministrare bene secondo l'ottica di Dio.

Mi tengo volutamente sul generico perché poi bisogna applicare, questa regola generica vale per tutti: il padre di famiglia che vive la povertà non vuol dire che butta i soldi dalla finestra, ( uh! diamo tutto ai poveri! ) perché questo non vuol dire povertà, questo vuol dire dabbenaggine.

La povertà invece è sapersi amministrare senza essere avari, senza essere prodighi.

Un padre di famiglia che non sa valutare lo stipendio, non sa risparmiare, fa il male della sua famiglia, non sta vivendo bene la vocazione matrimoniale e quella famigliare!

È colpevole di fronte a Dio di non impegnarsi a vivere autenticamente il sacramento del matrimonio!

Nel sacramento del matrimonio tu ti sei assunto delle responsabilità anche di tipo morale e quindi economico nei confronti dei tuoi figli e quindi di tua moglie o di tuo marito…

Se tu sprechi i beni che Dio concede alla tua famiglia, tu sei colpevole davanti a Dio e ti devi confessare!

Se tu poi sei così avaro che imponi un clima "da lager" alla tua famiglia perché non bisogna spendere, bisogna ammassare, tu sei colpevole di fronte a Dio della tua avarizia, perché tu opprimi e crei delle strutture mentali di paura di andare sul lastrico, crei dei traumi e delle situazioni ai tuoi figli e a tua moglie etc.

Quindi attenzione! Voi capite che il consiglio evangelico della povertà erroneamente viene considerato come un aspetto che devono vivere solo i religiosi, non è proprio vero!

Gli Istituti Secolari però vivono i consigli evangelici in una particolare forma forte che prevede anche la consacrazione, ossia il membro dell'Istituto Secolare si consacra a Dio.

Nell'Istituto Secolare non è necessaria la presenza ufficiale del vescovo che approvi la consacrazione.

È sufficiente che il responsabile generale di quell'Istituto accolga ufficialmente la consacrazione che ogni membro fa di se stesso a Dio in quella particolare Regola.

Ho dato solamente qualche accenno su quello che via via cercheremo di approfondire.

11) La Casa di Carità Arti e Mestieri è nata in seguito a delle ispirazioni che sono avvenute all'interno dell'istituto secolare "Unione catechisti"

Vi ricordo che questa scuola è nata in seguito proprio a delle ispirazioni che sono avvenute all'interno di questo Istituto Secolare che si chiama "Unione Catechisti del SS. Crocifisso e Maria SS. Immacolata" , quindi nato con questa volontà di vivere profondamente gli insegnamenti di Gesù Cristo con una spiritualità del tutto particolare e che ha avuto come riscontro concreto la costituzione, l'edificazione di chiese, scuole professionali etc. etc. che sono semplicemente la conseguenza di un modo particolare di vivere un tipo di consacrazione.

L'Istituto Secolare dell'Unione Catechisti è una forma di consacrazione in cui si vivono i tre consigli evangelici e da essi si espleta un particolare carisma all'interno della Chiesa che è stato approvato.

Cominciate a leggere questo fascicolo che vi è stato dato: è molto semplice però illumina su tutto quello che è anche l'esistenza di questa scuola e di questi corsi che vengono proposti al sabato, dove nasce tutto questo.