Spezzare il pane

22-11-2004

Don Mauro Agreste

Indice

1) L'origine del culto eucaristico fuori della messa
2) Come si conservavano le specie eucaristiche nel sec. XI?
3) Un vero e proprio culto eucaristico fuori della messa nel sec. XII
4) Centralità - preminenza del mistero eucaristico

1) L'origine del culto eucaristico fuori della messa

Il tema dell'origine del culto eucaristico fuori dalla Messa è collegato con quello della prassi della conservazione delle specie eucaristiche al di fuori della messa.

Va subito sottolineata la legittimità di tale prassi.

Essa è da mettere in relazione con gli scopi di tale conservazione, così esposti nel n. 5 del Rito, che riprende l'insegnamento contenuto in precedenti documenti: "Scopo primario e originario della conservazione dell'eucaristia fuori della messa è l'amministrazione del viatico; scopi secondari sono la distribuzione della comunione e l'adorazione di nostro Signore Gesù Cristo, presente nel sacramento.

La conservazione delle sacre specie per gli infermi portò, infatti, alla lodevole abitudine di adorare questo celeste alimento riposto e custodito nelle chiese

2) Come si conservavano le specie eucaristiche nel sec. XI?

Sino al sec.XI si mantenne la prassi di conservare in forma privata nelle sacrestie delle chiese o nelle case dei fedeli le specie eucaristiche rimaste dopo la celebrazione della messa, senza però che la venerazione pur ad esse prestata assumesse particolari forme rituali.

La situazione subì un notevole cambiamento quando a cominciare dal sec. XI si introdusse l'uso di conservare l'eucaristia, all'interno delle chiese, nelle cosiddette colombe eucaristiche sospese sugli altari o in appositi tabernacoli collocati presso di essi.

Già allora la venerazione all'eucaristia venne espressa con speciali segni rituali di onore: genuflessione, incensazione, accensione di una lampada.

3) Un vero e proprio culto eucaristico fuori della messa nel sec. XII

Venendosi a precisare e arricchire tale rituale, si arrivò, nel sec.XII, ad un vero e proprio culto eucaristico fuori dalla Messa.

Esso ricevette un ulteriore impulso in seguito all'istituzione della festa del Corpus Domini ( nel 1246 a Liegi, nel 1264 nella chiesa universale ), di cui costituirono uno speciale sviluppo le processioni con il santissimo sacramento, l'esposizione e la benedizione eucaristica.

Successive tappe di tale sviluppo sono: il sorgere e l'affermarsi delle confraternite del santissimo sacramento, l'istituzione delle quarantore, di congregazioni e società consacrate al culto eucaristico e dei congressi eucaristici.

Per evitare fraintendimenti o confusioni, prima di soffermarci ulteriormente sull'origine del culto eucaristico fuori dalla Messa e dei suoi scopi, crediamo sia conveniente definire lo stretto riferimento esistente tra il culto eucaristico fuori dalla Messa e la celebrazione dell'eucaristia.

"Il mistero eucaristico è veramente il centro della sacra liturgia, anzi di tutta la vita cristiana".

Il concetto è ripreso con particolari sfumature nel Rito, quando si dice: "La celebrazione dell'eucaristia è il centro di tutta la vita cristiana, sia per la chiesa universale che per le comunità locali della chiesa stessa" ( Rito 1 ); "Il sacrificio eucaristico è sorgente e culmine di tutta la vita cristiana'" ( Rito 87 ).

4) Centralità - preminenza del mistero eucaristico

Tanto più apparirà tale centralità-preminenza del mistero Eucaristico quanto più esso sarà considerato in tutta la sua ampiezza: come memoriale della morte e risurrezione del Signore, come sacrificio-sacramento-convito da lui compiuto in unione con la sua chiesa, nel quale si realizza la sua speciale presenza sotto le sacre specie del pane e del vino, "presenza reale per antonomasia", perdurante anche fuori della messa.

Tale ampiezza del mistero deve essere tenuta presente "sia nella celebrazione della messa che nel culto delle sacre specie, conservate dopo la messa per estendere la grazia del sacrificio' ( Rito 4; EM 3g ).