La Messa

5-3-2005

Don Mauro Agreste

Indice

1) Il Padre nostro dice: Sed libera nos a malo, dovrebbe essere dal maligno
2) Liberaci, o Signore da tutti i mali, è una preghiera di liberazione
3) Il male peggiore è quello che porta la persona alla disperazione
4) La disperazione totale, la disperazione lucida che conduce all'inferno
5) Il peccato contro lo Spirito Santo è il male di tutti i mali
6) Concedi la pace ai nostri giorni
7) Concedi che Gesù sia in tutta la terra
8) Uomini che vivono nella vita nuova però in una creazione ancora vecchia sotto il peccato
9) Concedi la pace ai nostri giorni e anche una preghiera di evangelizzazione
10) Quello che avete ricevuto a qualcuno dovrete darlo
11) Con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento
12) Nell'attesa che si compia la beata speranza del ritorno di Gesù
13) La vita nostra inizia qui sulla terra e non termina più
14) L'acclamazione: tuo è il regno, tua la potenza e gloria nei secoli
15) Segno di pace. La pace di Gesù, oppure la pace sia con te, con il tuo Spirito
16) Frazione del pane

1) Il Padre nostro dice: Sed libera nos a malo, dovrebbe essere dal maligno

Abbiamo visto la volta scorsa il Padre Nostro, abbiamo sottolineato alcune cose sul Padre Nostro.

Dopo il Padre Nostro c'è la preghiera del sacerdote, a pagina 60.

Allora questa preghiera del sacerdote ha determinate caratteristiche, ovviamente queste non emergono dalla liturgia, però dall'analisi delle parole.

Si impetra il Signore per ottenere dei benefici.

"Liberaci, o Signore da tutti i mali".

Che cosa si intenderà quando si dice questo?

Dunque il Padre Nostro è: sed libera nos a malo.

A malo però è neutro, quindi la traduzione dovrebbe essere dal maligno.

È stato tradotto in maniera più impersonale per non ferire le orecchie deboli di quelli che hanno paura del diavolo.

In realtà Gesù ci ha insegnato a chiedere al Padre, di essere liberati dal Maligno.

Quindi il Padre Nostro è anche una preghiera che contiene in sé la potenza esorcistica.

Non dimenticatelo mai. Quando sentite che una persona si confida, che vi dice che si sente oppressa da tante tentazioni ecc…depressioni, manie di suicidio e cose di questo genere, fatele pregare bene il Padre Nostro, e ditegli: "Vedi, quando tu finisci così: liberaci dal Maligno, è come se tu dicessi al Padre: liberami dalle tentazioni di suicidio." Va bene?

2) Liberaci, o Signore da tutti i mali, è una preghiera di liberazione

Allora quando qui dice: liberaci, o Signore da tutti i mali, allora vuol dire tante cose, non vi pare?

Che cosa potrà voler dire questa frase? Prima di tutto dice liberaci.

Se dice liberaci vuol dire che si tratta di una esperienza di prigionia.

Ora possiamo essere prigionieri della nostra piccolezza, della nostra ignoranza, ma possiamo anche essere prigionieri del peccato.

E possiamo anche essere prigionieri di colui che genera il peccato.

Quindi è una preghiera di liberazione.

Stiamo invocando Dio Padre perché Lui, per la Passione redentrice del Figlio, renda attuale per noi la liberazione da tutti i mali.

Che cosa si intende da tutti i mali?

Vuol dire che uno dice il Padre Nostro e poi dopo automaticamente è libero da tutti i mali?

3) Il male peggiore è quello che porta la persona alla disperazione

Il male è qualche cosa che rovina l'unità della persona, ma il male peggiore è quello che porta la persona alla disperazione.

È evidente, dunque, che questo è il primo male da cui si sarà liberati.

Si invoca il Padre e non si cade nella disperazione.

Naturalmente tanti mali, che toccano la nostra vita, possono condurre la persona alla disperazione, è per questo che chiediamo al Padre di essere liberati da ogni genere di male, da tutti i mali; e quando si dice questo si includono i mali che toccano le varie sfere della persona umana: ossia, i mali fisici ( le malattie… ), i mali psichici o interiori, e i mali spirituali.

Quindi quando si dice questo, non si dice: Signore liberaci da tutte le malattie, ma si dice: Signore liberaci da tutto ciò che è male, nella nostra vita, e ci può portare alla disperazione.

Voi sapete che il diavolo sfrutta i disagi della nostra vita, li sfrutta e li contorce, fino a portare la persona nella confusione e farla giungere alla disperazione.

Per cui una malattia, magari anche grave e anche mortale, può portarti alla santificazione oppure alla disperazione.

Allora che cosa vuol dire? Vuol dire che tu implori Dio Padre di essere liberato dal pericolo che i mali che toccano la nostra esistenza, possano produrci il male totale, che si chiama la disperazione.

4) La disperazione totale, la disperazione lucida che conduce all'inferno

Perché il male totale? Perché se uno cade nella disperazione totale, non crede neanche più alla misericordia di Dio e perde la misericordia di Dio.

Ora io non parlo della disperazione a livello interiore, che magari produce anche il suicidio, sto parlando della disperazione spirituale, che è peggio del suicidio, sapete perché?

Perché nella disperazione che conduce al suicidio, la persona che giunge al suicidio non è più in grado di intendere bene, ha una visione distorta della realtà, ma per fortuna Dio lo sa.

Invece la cosa peggiore è la disperazione lucida.

Ossia la persona ragiona vedendo lo sfacelo della propria vita, delle cose che non vanno, che cosa fa?

Non accetta più le parole di speranza di Dio.

La disperazione lucida è la disperazione che conduce all'inferno.

È difficile descriverla perché si tratta di un itinerario spirituale, non esclusivamente intellettuale; è un sentire dentro di sé il vuoto di Dio.

Sentire Dio come inesistente, come vuoto, come impotente, come inutile, come incapace di risolvere la situazione.

È molto difficile cercare di descrivere che cosa si tratti la disperazione spirituale.

Una cosa è pensarlo, una cosa è essere in uno stato di prostrazione per cui lucidamente scelgono l'annichilimento perché è l'unica via possibile.

Annichilimento vuol dire l'annullamento.

Diciamo che questa via della disperazione spirituale, non è così frequente, è molto frequente quella psichica.

5) Il peccato contro lo Spirito Santo è il male di tutti i mali

Quella spirituale è meno frequente, ma quando giunge questa è veramente la rovina della persona, è il famoso peccato contro lo Spirito Santo, che è il male di tutti i mali.

Perché se tu non credi che Dio esista, oppure non credi che Dio sia buono e che ti voglia bene, che cosa succede?

Che tu accetti qualsiasi altro tipo di proposta: quella edonistica, quella autoritaristica, quella violenta, tutto quello che vuoi; tanto è inutile sperare nella misericordia, nella bontà, nell'amore, nella bellezza ecc… ecc…tanto è inutile.

È una convinzione spirituale.

È come il contrario, quando voi avete avuto dei momenti difficili nella vostra vita e, ad un tratto, dentro di voi di colpo, si è accesa una luce e avete detto: ma tanto il Signore lo sa.

Vi è successo? Quando avete ricevuto questa luce, che cosa avete provato dentro di voi?

Cercate di scriverlo. Una liberazione, una soluzione, ecco il contrario di quello.

Cioè è come dire: tanto non c'è nessuna soluzione, quindi tutto diventa senza significato, senza senso.

Tu vivi un incubo. Vi piacciono gli incubi? Allora cosa vuol dire vivere un incubo?

Vuol dire che tu stai già vivendo nell'inferno prima di essere nell'inferno.

Capite perché la sapienza della Chiesa ci invita a pregare per essere liberati da tutti i mali?

Tra tutti i mali ci sono anche le malattie, è evidente, però non è vero che noi preghiamo solo, per essere liberati dalle malattie fisiche o psichiche, perché qui, nel Padre Nostro precedente, siamo stati invitati a pregare, da Gesù, di essere liberati dal Maligno.

Quindi: liberaci o Signore da tutti i mali.

Liberaci o Signore, quindi lo si riconosce dominatore, capo, autorità assoluta, da tutti i mali.

6) Concedi la pace ai nostri giorni

Poi: "concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia….."

Vedete quante cose si stratificano in questo breve periodo, quindi: concedi la pace ai nostri giorni, che cos'è la pace?

Sono contento che non mi abbiate detto: la pace in Iraq in quanto la pace è anche questo, ed è giusto, però ricordatevi bene, che cosa cantano, nella notte di Natale, gli angeli ai pastori?

Pace in terra. Gloria in excelsis Deo et in terra pax ominibus, che in altra traduzione, forse meno elegante ma più aderente potrebbe essere così: c'è gloria in Dio nei cieli eccelsi, perché Egli ha realizzato la pace sulla terra.

Che cos'è la pace sulla terra? È Gesù bambino, che è appena nato.

Allora questo vuol dire che la pace sulla terra è Gesù.

Colui che ha buttato giù il muro dell'inimicizia che divideva l'uomo con Dio.

Quindi la pace sulla terra è Gesù.

7) Concedi che Gesù sia in tutta la terra

Allora concedi che Gesù sia, come possiamo dire, in tutta la terra.

Vedete che qui stiamo pregando per l'accrescimento della chiesa di Cristo?

La Chiesa è il corpo di Cristo, è Gesù.

Quindi concedi la pace sulla terra, vuol dire: concedi che tutti gli uomini siano in Cristo una cosa sola, un solo corpo, un solo spirito.

Questo, ovviamente, porterebbe tutti gli uomini ad avere una situazione anche di pace politica, degli stati ecc… ecc… ma è solo una conseguenza molto ultima.

Ovviamente se Gesù Cristo fosse tutto in tutti, noi vivremmo già nel Paradiso.

Però viviamo ancora sulla terra, che potrebbe diventare paradiso, ma per adesso non lo è ancora, infatti ricordatevi S. Paolo, lettera ai Romani, "la creazione stessa geme come per le dogli del parto, aspettando la sua propria liberazione ad opera della rivelazione dei figli di Dio".

Ossia, Gesù Cristo è già venuto sulla terra, ha portato agli uomini la Redenzione, ma la natura non è ancora nella vita nuova, è ancora nella vita vecchia.

8) Uomini che vivono nella vita nuova però in una creazione ancora vecchia sotto il peccato

Quindi ci sono uomini che vivono nella vita nuova di Gesù Cristo, perché sono in Gesù Cristo una cosa sola, che però vivono in una creazione ancora vecchia, ancora sotto il giogo del peccato, mi sono spiegato?

Per questo motivo il corpo di Cristo, che è la Chiesa, continua ad aspettare, con tutta la natura, che l'uomo sia riconciliato con tutto il creato, ma l'uomo sarà riconciliato con tutto il creato quando l'uomo riconoscerà Dio come suo Signore.

Vi ricordate di Tommaso? Se non vedo non credo.

Quando ha creduto? Quando ha visto, eppure era stato discepolo ed era stato apostolo, e quando ha visto ha detto: "Mio Signore e mio Dio."

Allora possiamo essere dei cristiani da molto tempo, ma non ancora abbiamo proclamato Gesù come mio Signore e mio Dio.

Perché proclamare mio Signore e mio Dio, significa prendere una decisione esplicita.

Significa dire: ecco, da questo momento tu sei il mio capo, e io mi sottometto a te.

Invece ci sono tanti cristiani che dicono: "sì, ma…" è vero o no?

Questo non fa crescere armonicamente il corpo di Cristo che è la Chiesa.

Tant'è vero che noi, che siamo nella Chiesa militante, ci accorgiamo delle nostre manchevolezze e subiamo le manchevolezze degli altri cristiani, sì o no?

Tutto questo per farci capire che noi siamo in questa situazione: tra il già e il non ancora, Dio ha già fatto tutto, ma non si è ancora completamente realizzato, perché questo dipende molto da noi.

È come dire: alcuni cristiani vivono nella vita nuova, però sono in un mondo vecchio, per questo subiscono gli effetti del peccato.

9) Concedi la pace ai nostri giorni e anche una preghiera di evangelizzazione

Concedi la pace ai nostri giorni vuol dire un'invocazione, che Gesù diventi tutto in tutti.

Che tutti gli uomini conoscano Gesù, vuol anche dire, quindi è anche una preghiera di evangelizzazione.

Domanda: tutte le persone che voi vedete in chiesa la domenica, e che sentono dire questa frase, a parte che non so neanche se arriva loro all'anticamera del cervello, quello che stanno udendo, ma sentono la necessità di far conoscere Gesù agli altri?

Se non ne sentono la necessità, perché?

Perché probabilmente loro stessi non ne hanno fatto un'esperienza.

Ora ditemi, dopo che stiamo analizzando le varie parti della messa, semplicemente dal punto di vista liturgico, quindi cerchiamo di capire che cosa c'è, voi riuscite a partecipare alla messa nello stesso modo di prima?

10) Quello che avete ricevuto a qualcuno dovrete darlo

Però voi capite, quello che avete ricevuto a qualcuno dovrete darlo, perché se questo vi ha aiutato ad approfondire il mistero a cui partecipate, anche quotidianamente, quante persone vedete che sono lì che ripetono delle parole, ma non sanno assolutamente quello che stanno facendo?

Questo non è un giudizio, è semplicemente un modo di carità.

Cioè a dire: io ho ricevuto delle cose belle le voglio condividere con gli altri, perché voglio che anche gli altri siano stupefatti dalla bellezza, dalla bontà, dalla misericordia, ecc. sbaglio?

11) Con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento

Poi dice ancora: "con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento" cosa vuol dire con l'aiuto della tua misericordia?

Vuol dire che noi ci mettiamo a faticare, a lavorare, e Dio ci aiuta con la sua misericordia.

Non che Dio farà tutto Lui. Dio farà le cose, aiutando noi a vivere la nostra quotidianità.

Non ha problemi di tempo, perché Lui non ha bisogno di riposare, e non va in ferie, e non ha bisogno di dormire di notte, per di più ha un'esperienza di quello che è la psiche umana, molto ampia, migliaia di anni.

Quindi riesce a capire molto bene quando è il momento difficile, il momento della debolezza, ed in quel momento lì, Lui arriva per aggredire.

Per questo la preghiera: liberaci da ogni male è importante, perché noi stiamo davvero invocando il Signore, di essere protetti nel momento della nostra debolezza.

Poi dice ancora: liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento.

Sono la stessa cosa, le due cose?

Cos'è un peccato? Sì, è un rifiuto fatto a Dio, e un turbamento?

Turbine, quindi confusione. Quando uno è turbato, non è forse confuso?

"Non capisco, che cosa sta succedendo." Non è così?

Quando uno subisce l'impeto di un dubbio. Un dubbio di fede, non è un turbamento?

Allora la misericordia di Dio, viene invocata perché noi siamo liberati dal potere del turbamento.

Naturalmente i turbamenti sono un qualche cosa che sono anche affidati alle opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, istruire gli ignoranti, ammonire i peccatori.

Le opere di misericordia spirituali, lo sapete, esistono anche dopo il Concilio, non solo prima del Concilio, ma anche dopo

Poi dice: "nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo."

12) Nell'attesa che si compia la beata speranza del ritorno di Gesù

Nell'attesa che si compia la beata speranza, che è la beata speranza?

Il ritorno di Gesù Cristo, quindi il ritorno di Gesù Cristo, per noi è una beata speranza cosa vuol dire beata?

Che tipo di felicità? Somma, totale, la più grande.

La più grande speranza è vedere Gesù Cristo che ritorna.

Provate a dirlo a una persona che incontrate in chiesa, ti dicono: tocca ferro.

Questo fa molto pensare sul grado di fede che molte persone nutrono dentro di se.

Fede in che cosa? "Quando siamo fuori dal letto va sempre bene."

È mica detto, perché se tu sei fuori dal letto e stai compiendo tanti peccati, ti pare che stia andando tanto bene?

Vuol dire che la concezione della persona qual è?

Qual è l'idea della vita della persona? Una vita terrena.

Dov'è la prospettiva escatologica, cioè dell'aldilà? Non c'è, è quasi inesistente.

Purtroppo è una forma di predicazione che è andata un po' in disuso.

Ad un certo momento c'è da domandarsi questo: la Chiesa esiste per la trasformazione del mondo, oppure perché è il corpo di Cristo che trasforma il mondo ma che è la redenzione del genere umano?

Cioè noi viviamo per cosa, tutto sommato? Per starcene qui sulla terra?

Per la carriera? Per avere tanti soldi?

Quindi chi non ha fatto carriera alla fine della vita sarà disperato, perché se la vita è quella… quindi stiamo molto attenti.

13) La vita nostra inizia qui sulla terra e non termina più

Come catechisti ricordatevi di insistere sul fatto che la vita nostra, inizia qui sulla terra e non termina più.

Ma non è scritto da nessuna parte che noi andremo in Paradiso, indipendentemente dalla vita che compiamo, è vero?

Perché questa è un'idea che si sta diffondendo, ossia tanto Dio manda tutti in Paradiso.

Dire: guarda la tua vita ha un significato.

Le scelte che tu compi quotidianamente, portano a delle conseguenze.

Ecco la parola conseguenze non viene mai usata.

È come se non ci fossero conseguenze per gli atti che noi compiamo.

Questo è grave, perché ogni atto che noi compiamo reca in sé delle conseguenze.

Sicuramente a livello visibile, ma non solo.

Bisogna essere in grado di accettare le conseguenze, ma per accettare le conseguenze tu devi essere convinto che ci sono delle conseguenze.

Se tu fumi continuamente, devi accettare le conseguenze che, facendo questo, tu avrai i polmoni intasati, potrebbe venirti il cancro.

Ma tu non puoi dire: ma tanto non ci sono conseguenze.

Le conseguenze ci sono, e come.

Tu potrai rifiutarle però dovrai, ad un certo momento, scontrarti con la realtà che ti fa vedere che ci sono delle conseguenze.

Non parlare delle conseguenze che si hanno con gli atti umani è uscire fuori dalla misericordia, perché se la misericordia spirituale è: istruire gli ignoranti, questa è ignoranza che dev'essere fugata.

14) L'acclamazione: tuo è il regno, tua la potenza e gloria nei secoli

Il popolo conclude la preghiera con l'acclamazione: tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli

Cos'è un'acclamazione? Allora acclamazione viene dal chiamare, vuol dire richiamare l'attenzione.

Con la voce possente io richiamo la tua attenzione.

Quando c'era il trionfo dei generali vittoriosi, al termine delle varie campagne guerresche, e andavano a Roma, nel viale dei Fori Imperiali, per il trionfo, c'erano le acclamazioni, cioè degli indirizzi di auguri di festeggiamento che hanno in sé questo richiamare l'attenzione dell'imperatore o del generale vittorioso che, benevolmente, si offriva al popolo.

L'acclamazione dunque è: un grido di gioia, di vittoria, di augurio ecc… ecc… indirizzato a qualcuno, con il fine di ottenerne benevolenza.

Il popolo acclama: tuo il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli; tu stai dando una lode potente a Dio e sai che questa lode potente è già, come dire, un cammino, una risposta alla sua bontà, alla sua bellezza, e richiama verso di te, la sua attenzione.

Quindi è chiaro che tuo il regno, tua la potenza e la gloria dei secoli, non dev'essere una cantilena e non dev'essere una cosa che si dice, senza neanche pensarci.

Cioè, il regno, la potenza, la gloria e i secoli, qui ci sono quattro concetti che andrebbero tutti approfonditi.

Il regno: il modo di Dio, Dio che regna dentro di te, Dio che ti guida, Dio che ti illustra, il modo di vivere secondo Dio, quindi tuo il regno.

La potenza: che è la forza dell'amore, lo Spirito Santo … quante cose sono contenute in queste parole.

La gloria: lo splendore della verità, la bellezza ecc…

I secoli: l'universo. Tutto l'universo riconosce che il tuo modo di esistere, e di farci esistere è potenza di amore di Spirito Santo e splendore della tua bellezza.

Si potrebbe dire questa stessa frase con tutta questa circonlocuzione.

Quante volte ci siamo soffermati a pensarci?

Eppure è bella, io la trovo molto bella come frase.

15) Segno di pace. La pace di Gesù, oppure la pace sia con te, con il tuo Spirito

Segno di pace. "Signore Gesù Cristo che hai detto ai tuoi apostoli: "Vi lascio la pace, vi do la mia pace".

Infatti Gesù dice: "Non come il mondo la dà, ma come la do io."

Infatti com'è che Dio da la sua pace? Dando se stesso.

Vai avanti: "non guardare ai nostri peccati, ma alla fede della tua Chiesa…." e il popolo risponde amen.

Lo scambio del segno di pace. Dopo di che scambiatevi un segno di pace.

Si va bene: la pace di Gesù, oppure la pace sia con te.

C'è un po' l'uso di dire pace e bene, io trovo che sia più esplicito dire: la pace del Signore sia con te, d'altronde sono le parole liturgiche.

Così inviti a riflettere, perché questa non è la pace del mondo ma la pace del Signore; mentre pace e bene non ti mette mai in crisi, ma proprio bene per quelli che non si vogliono mai esporre, quindi ci siamo capiti.

Per quanto vi è possibile, cercate di propagare che il segno di pace, che si sta dando, non è una pace umana ma è la pace di Dio.

Per questo che si dice: la pace sia con te, e tu rispondi: e con il tuo spirito.

Quando qualcuno ti dice: pace, o pace e bene, tu non dire pace e bene, tu di: e con il tuo spirito.

Così si capisce subito che si sta facendo un atto liturgico, non semplicemente un volemmosi bbene, ma sì facciamo un bel girotondo, diamoci una pacca sulla spalla e andiamo d'accordo.

No noi stiamo facendo un atto liturgico.

Poi ci sono altre formule per lo scambio della pace, le trovate lì sotto.

16) Frazione del pane

"Il Corpo e il Sangue di Cristo, uniti in questo calice, siano per noi cibo di vita eterna".

Questo lo dice il sacerdote sottovoce, oppure solo mentalmente, intanto si canta: Agnello di Dio che togli i peccati del mondo…. ecc… oppure pag. 62, oppure il canto: Agnus Dei, qui tollis peccata mundi…. dove tollere, in latino, non vuol dire togliere, ma vuol dire prendere su di sé.

Quindi, scrivetelo. Qui tollis uguale hai preso su di te il peccato del mondo.

Quindi capite che ha un significato lievemente diverso, cioè tra togliere e prendere su di sé, anche perché può darsi che incontriate una persona che vi dice: ma come se ha tolto il peccato dal mondo, come mai c'è ancora?

Allora voi direte: ma sì, quella è una traduzione che è stata un po' maldestra.

Voi sapete che la revisione dei testi liturgici richiede molto e molto tempo e qui si vede che non se ne sono accorti subito.

Poi comunione.

Il sacerdote dice: "Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo che per volontà del Padre…" oppure: "la comunione con il tuo Corpo e il tuo Sangue….." poi c'è questa frase che richiama la frase del centurione, vi ricordate?

Non sono degno di partecipare alla tua mensa… infatti il testo latino dice: Domine non sum dignus ut intres sub tectun meum, che tu entri sotto la mia casa.

Ricordatevi in latino dice non sono degno che tu entri sotto la mia casa.