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B31-A3

Relazione annuale dell' « Unione del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata »

Anno 1925

Un altro anno è trascorso ed eccoci riuniti per riferire sul lavoro compiuto, se esso corrisponde alle promesse fatte, e a dare ragione della nostra attività ai benefattori e ai superiori che si consacrano con sacrificio e generosità a far progredire la nostra Unione ed ottenerne i frutti desiderati.

L'Anno Santo testé trascorso coi vantaggi spirituali rilevantissimi ai fedeli di tutto il mondo, apportò notevoli benefici anche all'Unione nostra.

Di ciò dobbiamo rendere pubblicamente e innanzi tutto grazie, al Supremo Iddio, datore di ogni bene.

Gratitudine e gloria a Dio nel più alto dei Cieli e pace e buon volere alle anime nostre per assecondare, e far fiorire in noi e attorno a noi le grazie che Egli ci dispensa.

Ma l'assemblea di oggi oltre che suonare « a rapporto » ha pure un altro scopo.

Vogliamo oggi rivolgerci a quanti hanno a cuore l'Unione nostra e invocare il loro aiuto per darle il distintivo che la segnali frammezzo alle consorelle della città.

Alludo cioè alla bandiera; e come in parole povere ma chiare è detto nel programma della festa, occorre trovare il necessario per portarla a termine, affinché sia effettivamente una bella bandiera degna dell'Unione e dei suoi Benefattori, promettendo fin d'ora di fare i doverosi ringraziamenti in sede adatta e a tempo più opportuno.

L'esporre le attività di un anno di vita dell'Unione del SS. Crocifisso è sempre stato un compito difficile, perché bisogna conciliare tra loro termini assolutamente antitetici.

Occorre rilevare con esattezza i fatti e le opere compiute, nonostante la ristrettezza del tempo; è necessario porre in evidenza la magnifica varietà e la bellezza del bene che si può svolgere in un anno, ma la pochezza del relatore frustra e converte in noia quanto potrebbe essere godimento per le anime buone; l'esporre poi freddamente le cifre, enumerare quelle che possono essere azioni di vita della nostra Unione cozza seccamente contro l'attenzione, o meglio, la pazienza dei benevoli uditori e obbligano a ridurre, chiarire, semplificare.

Tenterò tuttavia di assolvere il compito impostomi fidando nella loro squisita bontà.

Il millenovecenfoventicinque rimarrà particolarmente caro all'Unione per alcuni specialissimi benefizi di Dio.

In primo luogo vi è stata la cura del nuovo regolamento che ha occupato letteralmente tutto il 1925.

Da dieci anni l'Unione viveva svolgendo la sua azione sulle basi semplici ma sicure datale da Dio per mezzo di ispirazioni ad alcuni uomini particolarmente amanti del SS. Crocifisso!

Le regole di vita dei soci pur essendo già precise erano ancora suscettibili di modificazioni, di miglioramenti; si viveva per dir così in esperimento procurando di notare quanto potesse essere corretto a seconda degli avvertimenti dati dal succedersi degli avvenimenti.

Sulle basi di queste esperienze e guidati dalle indicazioni di Dio per mezzo del suo Servo Fra Leopoldo Maria a cui si ricorreva ogni volta ci si trovava in dubbio, venne studiato e steso il nuovo regolamento.

Fatica particolarmente del Direttore, che con tanta pazienza e illuminata attenzione, in ciò confortato dalla sua esperienza, andava notando giorno per giorno i punti, gli Articoli, le parole che meglio confacessero alla vita dei soci per ottenere da essi la loro trasformazione, che, facendoli passare gradatamente dal buono all'ottimo li portasse allo zelo ardente pel prossimo e particolarmente per la gioventù fino a farne dei veri apostoli.

Stesi i capitoli, questi vennero studiati e discussi dai soci stessi per renderli attuabili ed evitare in seguito recessioni o malintesi.

I superiori tutti, a cui il regolamento venne sottoposto per la revisione, furono larghi di consigli e primo fra tutti S. E. l'Arcivescovo, che, nell'approvarlo, ebbe parole di alta ammirazione ed efficace incoraggiamento: finalmente l'Unione può andare sicura avendo la via ben tracciata, anche se con qualche difficoltà, e i soci tutti si sono solennemente impegnati a praticarlo a fine d'attenersi compiutamente alla volontà di Dio, che con tanta precisione e bontà ha loro tracciata, e indicata la via da seguire.

Il secondo fatto che domina, nei ricordi dell'Anno Santo è il Santo Giubileo; per acquistare il quale ben 11 catechisti si recarono a Roma in devoto pellegrinaggio ai piedi del Santo Padre.

E chi può ripetere la gioia sentita da noi che ben 4 volte nello spazio di una settimana in udienza dal Sommo Pontefice abbiamo potuto, prostrarci tremebondi dinanzi a così maestosa Bontà?

Muti di ammirazione di fronte ai monumenti più grandiosi, della nostra Santa Religione, pervasi dallo spirito di fede che vibra ancora dopo quasi 2.000 anni in tutti coloro che si addentrano nel recinto solenne del Colosseo, trepidi e commossi nel passare attraverso i misteriosi labirinti delle catacombe, vere fucine di martiri, andavamo lentamente salmodianti per le vie dell'Urbe nelle interminabili processioni da basilica a basilica sperduti nella folla dei pellegrini convenuti alla capitale del mondo intero a rendere omaggio a Cristo Re e al suo Santo Vicario.

Anche noi abbiamo ammirato l'opera prodigiosa dei nostri missionari, anche noi abbiamo applaudito con febbrile entusiasmo il Papa dei giovani, abbiamo pianto con Lui per il male che dilaga nel mondo, per l'incomprensione degli uomini bestiali e farisaici, per la pochezza di mezzi e di operai evangelici nella Vigna del Signore; e nel prostrarci a ricevere, la Benedizione Apostolica abbiamo promesso con tutto lo slancio della nostra generosa giovinezza di amare il Papa e concorrere noi pure ad alleviare la sua mestizia e tergerne il pianto.

Amici che mi ascoltate, voi che con me avete ancora negli occhi la bianca figura ardente di zelo e raggiante bontà, voi che conoscete quella voce che parla da Superiore ai Re e da padre a tutti i popoli, amatelo questo amoroso pastore, amatelo questo dolce Cristo in terra e fatelo amare dai nostri piccoli amici del catechismo e tradurremo in pratica il più sublime dei comandamenti della carità.

L'anno Santo segna infine un aumento nel numero dei soci e un incremento di attività e di fervore.

Dirò prima dei mezzi di santificazione.

Tesori per il cielo: Riassunto annuale 1925

Comunioni Sacramentali n 924

Comunioni Spirituali n. 2388

Messe ascoltate n. 1182

Visite a Gesù n. 1464

Atti d'amor di Dio n. 1500

Giaculatorie n. 19052

Atti di rassegnazione n. 168

Privazioni volontarie n. 336

Perdono offese n. 204

Buoni consigli dati n. 180

Atti di apostolato n. 144

Elemosine ( soldi ) L. 205

Decine di corone n. 4620

Letture spirituali n. 720

Opere buone varie n. 432

Belle e interessanti riescono le adunanze del sabato.

Il Santo Evangelo e le Epistole del tempo, spiegate a circa quaranta giovani formano la lezione più attraente e importante della settimana ed è qui che benedicendola Iddio, si formano i giovani dell' Unione.

Le spiegazioni e le letture danno veramente le direttive e l'intonazione della vita della settimana spronando tutti i soci alla pratica costante della carità mezzo necessario per il progresso vero delle opere.

Veramente generoso a nostro riguardo si "dimostra ancora Iddio nei ritiri.

Quello di gennaio ci fu predicato da Sua Beatit. Mons. Barlassina Patriarca di Gerusalemme.

Trattando magistralmente dello spirito di fede, della carità dell'apostolato S. B. ha lasciato, nei sessanta giovani che l'hanno attentamente seguito, le più preziose istruzioni atte a neutralizzare le influenze malefiche dell'ambiente in cui si è costretti a vivere.

Gli altri undici ritiri mensili ebbero una media di quaranta partecipanti, notevole, quello fatto presso la scuola tecnica La Salle, dettato dal R. Padre Giuliani, in unione agli esploratori cattolici del 2° Reparto e del Circolo La Salle in tutto 135 giovani.

La casa della Pace di Chieri dei RR. e generosi Signori delle Missioni di S. Vicenzo de' Paoli vide anche l'anno scorso 25 giovani raccolti a farvi tre giorni di ritiro "sempre troppo brevi".

I ritiri serali raccolgono quelli che per varie ragioni non poterono essere presenti a Chieri.

Anche i piccoli aspiranti han dato prova di serietà e buona volontà facendo nel più scrupoloso silenzio ( così difficile a quell'età ) i loro ritiri mensili in numero rilevante.

Il secondo campo a cui si dedica l'Unione è la riparazione delle offese fatte a Dio e alla SS. Vergine, dovere quindi impostoci dalla pietà e dal regolamento dell'Unione.

Ed ecco la lotta antiblasfema che nell'Unione ha importanza capitalissima.

Le giaculatorie, le sgridate severe o amorevoli consentite dall'autorità, o dall'amicizia, il ragionamento o lo sdegno, lo sguardo corrucciato sono i mezzi più comuni che, unitamente alla distribuzione di fogli, opuscoli, cartelli, timbri, sigilli ecc. la santa industria inventa per estirpare dalla nostra diletta Italia la causa di tanti mali.

Allo stesso scopo notiamo pure la funzione del 1° Venerdì del mese sempre suggestiva e da tutti indistintamente praticata; le sere di preghiera negli ultimi giorni di carnevale; la visita al Cottolengo ormai passata in consuetudine; che mentre arreca la gioia a tanti infelici, ci ricorda che il dolore e la miseria non devono essere dimenticati per godere smodatamente.

Ecco ancora, i Pellegrinaggi mensili alla Consolata tanto cari alla Mamma celeste, che sempre li rimunera con grazie e favori particolarissimi e il pellegrinaggio a S. Pancrazio protettore dei giovanetti, ricco di rosari, canti, preghiere.

Ma mezzo principe di riparazione si è dimostrata l'Adorazione notturna.

In essa la preghiera, l'azione, il sacrificio che formano il vessillo della G. C. I. si accomunano per dare a Dio l'incenso della riconoscenza e della riparazione.

L'adorazione notturna di fine d'anno trova sempre tutti i Catechisti effettivi e numerosi aspiranti là ai piedi del SS. Sacramento solennemente esposto per ringraziare Iddio dei benefici ottenuti e implorare il bene per l'anno che sorge.

L'adorazione mensile a S. Maria di Piazza, quella, federale nella Chiesa della SS. Trinità, al I° Giovedì di ogni mese sono frequentate da buon numero di soci e sono parte importante di ciascuno.

Corroborati dai Ritiri, guidati dalle istruzioni, ecco che i Soci si lanciano nel mare immenso dell'Apostolato.

Nel maggio del 1914 si costituiva in Torino, tra gli allievi dei Fratelli delle Scuole Cristiane, l'Unione del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata.

Dall'inizio i componenti l'Unione decisero di passare, ogni mese, una domenica in esercizi di pietà praticati in comune a mo' di ritiro spirituale.

Nel raccoglimento di tale ritiro sentirono il bisogno di comunicare ad altri il beneficio immenso dell'istruzione religiosa, che essi ricevevano dai Fratelli delle Scuole Cristiane e subito si diedero a uno studio più intenso della religione.

Dopo una seria preparazione ricevuta dai Fratelli, loro professori, nove giovani si presentarono alla Commissione nominata dall'Autorità ecclesiastica e subirono con lode l'esame di abilitazione all'insegnamento del catechismo.

Muniti dell'autorizzazione richiesta si diedero a insegnare il catechismo nella vicina parrocchia di San Massimo e nella sede dell'Unione.

Nel 1915 estesero l'apostolato catechistico ad altre parrocchie e oratori come risulta dal seguente specchietto:

Anno
di apostolato
Numero dei
Catechisti in
esercizio
Numero delle
Parrocchie e
Oratori
Numero degli
alunni
1914 9 2 92
1915 14 4 260
1916 21 11 630
1917 34 12 961
1918 10 8 317
1919 12 8 352
1920 21 8 360
1921 25 8 392
1922 28 10 400
1923 29 10 415
1924 30 11 430
1925 31 12 445

Nell'anno 1917 molti catechisti partirono per la guerra; nel 1924 s'iniziò l'apostolato fuori di Torino e precisamente nell'oratorio di Poirino.

Ma il numero rilevante dei soci quando sono uniti nelle pratiche in comune, si divide, si fraziona nell'apostolato catechistico ed essi diventano pochi, piccoli, insufficienti all'immane bisogno.

Che cos'è un Catechista di fronte ad una classe di 40, 50 rumorosi frugoli o di fronte a due o tre classi col solo aiuto di qualche aspirante in quelle parrocchie in cui mancano e uomini e mezzi?

Pur tuttavia la Regina degli Apostoli li aiuta e li sorregge e nonostante la loro pochezza essi vengono chiamati a prestare mano ai Parroci nella loro Divina Missione e purtroppo non tutte le richieste possono essere soddisfatte.

Soltanto N. S. della Pace, Gesù Adolescente, S. Croce, la SS. Annunziata, S. Filippo, S. Tommaso, S. Donato, S. Massimo, N. S. del Carmine per la città e Poirino, Altessano, Caramagna, S. Mauro per la campagna sono le parrocchie che vedono le fatiche dei Catechisti dell'Unione e ne godono i vantaggi con gli oratori, i Catechismi, i circoli giovanili.

A N. S. della Pace e a Poirino i Catechisti, in ciò diretti da valenti Fratelli delle S. C., hanno istituito delle scuole domenicali di disegno, di meccanica, di aritmetica, di stenografia e computisteria, che sono molto frequentate e che richiederanno nuovi insegnanti, poiché l'esempio è contagioso e vi sono altri luoghi che attendono con desiderio immenso tale beneficio.

È tutto un nuovo campo che si apre fertilissimo dinanzi e, sebbene faticoso, darà certamente colla grazia di Dio frutti consolantissimi.

Dalle varie Parrocchie, sezioni, scuole vengono scelti i migliori giovani e con un corso di lezioni di Religione, sufficientemente preparati e posti in grado di ottenere il diploma inferiore di Catechisti.

Nel 1925 si ebbero 5 nuovi diplomati diversi dei quali vennero destinati alle Parrocchie che presentarono maggior bisogno.

Verso la fine dell'anno venne pure iniziato un corso Superiore di Religione, che brillantemente tenuto dal Rev. Can. De. Alexandris prepara al diploma superiore i Catechisti già muniti di quello inferiore.

Attualmente continua con 15 frequentanti.

L'Unione si è inoltre distinta nella propaganda prò « Buona stampa » oltre gli abbonamenti al Corriere, al fu Conquiste Giovanili, alla Voce dell'Operaio ecc.; ha zelato la diffusione di 20000 foglietti dei Vangeli domenicali e di giornali, opuscoli, libri nelle scuole, oratori, ospedali.

Per mezzo poi di alcuni attivissimi Soci Consiglieri della Federazione della G. C. I. ha potuto dare alla propaganda missionaria un movimento intensissimo promovendo serate, recite, diffondendo nel corso dell'anno 8000 cartoline, 500 opuscoli, 2000 giornali.

A questo va unita una cura particolare nell'assecondare le vocazioni Sacerdotali e Religiose.

Anche nel 1925 l'Unione ha dato alla Chiesa un futuro ministro nella persona di un suo catechista, che vestendo l'abito francescano ha preso il nome di Leopoldo Maria.

Attualmente sono 35 i soci che coltivati nell'Unione sentirono il bisogno di perfezionarsi seguendo più da vicino l'Autore misterioso e soave dei Consigli evangelici.

A questi, o Signori e Amici, inchiniamoci poiché sono la vera rugiada benefica di tutta l'azione dell'Unione del SS. Crocifisso.

Con le nozze celebrate nell'anno 1925 da uno dei nostri Soci le famiglie dei Soci Anziani, ai quali ci legano affetti e ricordi carissimi sono ormai 16.

Su queste scenda la benedizione celeste, affinché possano nell'intimità del focolare domestico educare santamente i futuri Soci dell'Unione SS. Crocifisso.

Prima però di terminare la relazione è doveroso ancora uno sguardo alla diffusione della divozione alle Cinque Piaghe, scopo principalissimo dell'Unione e a cui si allaccia l'origine stessa di essa.

Con le 44.000 copie del 1925 si è giunti al numero di 2.969.720 sostenendo la spesa per il 1924 di L. 7.870,10 e nel 1925 di L. 6.434,05.

Qui è doveroso mettere in rilievo l'attività, anzi la gara generosa degli zelatori e delle zelatrici già tanto benemeriti a questo riguardo, che non ostante difficoltà sempre crescenti per la spesa per la carta e per la stampa han trovato e trovano i fondi occorrenti per tale bisogno.

Infatti se l'Unione può svolgere la sua azione di bene lo deve in principalissima parte non all'attività dei propri soci, che è ben poca cosa, ma alle preghiere che con le Divozioni da tutto il mondo e in tutte le lingue si innalzano a Gesù Crocifisso.

Signori, ho finito e mi è caro oggi porgere a nome dei Catechisti il benvenuto a Voi tutti che, vincendo il desiderio di più geniali attrattive, avete voluto presenziare la nostra festa annuale.

E il mio ringraziamento sentito vada pure alla Direzione del Collegio San Giuseppe che con tanta generosità ha messo a nostra disposizione questo grande e magnifico locale; vada, commosso e cordiale, alla Direzione dell'Istituto dei Ciechi e ai valenti musici che rallegrano con le loro dolci melodie la nostra riunione, vada in modo speciale al Rev.mo e illustre Padre Giuliani - Lui pure, come noi, Ex allievo dei Fratelli - che non curante della fatica, mette il concorso della sua eloquente parola alla riuscita della nostra festa.

Su tutti, i Benefattori nostri, su tutti coloro che cooperano alla confezione del nostro nuovo Vessillo, noi Catechisti dell'Unione invochiamo di cuore le più elette grazie di Gesù Crocifisso.