Crociata della sofferenza  

B211-A11

Anno XVII - Lettera N. 64 - Aprile 1979

« Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore non con tristezza ne per forza, perché Dio ama chi dona con gioia » ( 2 Cor 9,7 )

Fratelli,

il Servo di Dio, Fratel Teodoreto, il grande devoto di Gesù Crocifisso, l'apostolo delle vocazioni sacerdotali, religiose e di impegno cristiano nel mondo, il sereno sofferente e il ricercato consolatore nella sofferenza, ci invita a rimeditare i suoi esempi e i suoi insegnamenti.

Ricorre infatti, quest'anno, il 13 maggio 1979, il 25° Anniversario della sua santa morte, avvenuta a Torino il 13 maggio 1954.

Il pensare a Lui può esserci di grande aiuto e profitto spirituale, sia perché dalla sua vita possiamo trarre motivo di imitazione, sia perché dai suoi insegnamenti possiamo essere guidati a meglio santificare e valorizzare le sofferenze per i fini che la Crociata ci propone.

Fratel Teodoreto fu un grande devoto di Gesù Crocifisso.

Accolta la "Adorazione a Gesù Crocifisso" dal confidente e amico Fra Leopoldo Maria Musso, ne diventa fervente praticante e zelante propagatore.

Tutta la sua vita spirituale e la sua azione apostolica trovano qui la loro sorgente e si propone, sull'esempio di S. Paolo « di non sapere altro che Gesù Cristo e Gesù Cristo Crocifisso » ( 1 Cor 1,2 ).

La diffonde e la inculca a quanti avvicina.

In quasi tutte le sue lettere c'è un accenno alla Divozione a Gesù Crocifisso e un caldo invito a praticarla.

Fratel Teodoreto fu un apostolo delle vocazioni sacerdotali, religiose e di impegno cristiano nel mondo.

Quanto lavorò, pregò, soffrì per le vocazioni!

E i frutti vennero e abbondanti, con un gran numero di religiosi, di sacerdoti, di laici impegnati, di ottimi padri di famiglia.

Fratel Teodoreto fu un sereno sofferente.

Ebbe a soffrire nel corpo per serie malattie che si ripeterono varie volte.

Ebbe a soffrire nello spirito per incomprensioni, ostacoli, abbandoni, indifferenze, ingratitudini.

Ma sempre e tutto accettò con profonda serenità: il sorriso sul suo ampio volto austero, gli fu abituale e gli impresse quello sguardo e quell'atteggiamento che ispiravano fiducia, serenità, distensione.

Uno sguardo che fa andare oltre quel volto di Religioso per scoprirvi il volto di un buon padre comprensivo, che richiama il sorriso di Dio.

Seppe veramente donare con gioia: per questo Dio lo amò.

Fratel Teodoreto, esperto in sofferenza, lasciò pagine stupende sulla sofferenza e sulle disposizioni a cui siamo invitati, perché essa si trasformi in merito per noi e in grazia per gli altri.

Ascoltiamole queste parole, come le diceva Lui, con tanta pacata serenità, con tanta forza persuasiva.

La via del Calvario da Lui percorsa per giungere "attirato" a Gesù sulla Croce, lo fece esperto per insegnare a noi il modo di percorrere la nostra via al Calvario, per essere anche noi attirati a Gesù Crocifisso:

« Anime che cedete allo scoraggiamento, come poco conoscete il vostro Padre e la vostra Madre Celeste, come poco capite l'opera che già hanno abbozzato nella vostra anima e il lavoro continuo che consacrano al suo compimento e al suo abbellimento!

Non vogliate fare ingiuria alla loro previdente tenerezza e vivete di speranza.

Com'è triste il vedere anime desolate e abbattute quando tutto predice loro la sicurezza!

Quando siete portati allo scoraggiamento, allontanate il vostro sguardo da ciò che vi abbatte e pensate alla bontà e alla misericordia di Dio.

Avere fiducia in Dio infinitamente buono, onnipotente, fedele alle sue promesse, chiederGli senza stancarsi il suo aiuto, tenere gli occhi fissi sopra la grandezza dello scopo da raggiungere, sopra la divina ed eterna vita di famiglia che in cielo ci attende, dare uno sguardo agli immensi benefici di cui fummo già ricolmi sulla strada percorsa: ecco i mezzi pratici per conservare viva nei nostri cuori la speranza della perfezione cristiana e dei mezzi per raggiungerla.

Se lo scoraggiamento tende a paralizzare il nostro cammino, dominiamo la nostra intelligenza in modo che pensi solo a cose capaci di animare il nostro passo.

Manteniamo la padronanza della nostra volontà perché non cada nell'abbattimento » ( Scritti Vol. I - pag 261-263 ).

Forte della sua esperienza, Fr. Teodoreto ci rivela con quali mezzi pratici è riuscito lui stesso a mantenere sempre quella sua calma serenità anche nelle sofferenze più forti: sono i mezzi che ci impediscono di chiuderci in noi stessi, di fissare la nostra attenzione sulle pene che ci tormentano, di aggiungere tormento a tormento in una macerazione interna che non fa che aggravare la sofferenza stessa.

Apritevi alla fiducia, pensate più agli aspetti positivi della vostra vita - e ve ne sono tanti - che agli aspetti negativi, pensate di più alla bontà, alla misericordia, all'amore di Dio che alla vostra povera vita: aprite il vostro cuore alla speranza!

E ancora continua: « Nelle nostre fatiche rimaniamo con Dio.

Sopprimiamo quanto possiamo, la differenza tra il tempo dell'orazione e del lavoro.

Noi dobbiamo sempre conversare con i nostri Ospiti intimi.

Qualunque cosa facciate, in parole o in opere, fate tutto nel nome del Signore Gesù, rendendo, per mezzo di lui, grazia a Dio Padre ». ( Col 3,17 ).

Non importa il genere di lavoro: soffriamo, studiarne, parliamo, mangiamo, ma non cessiamo mai d'amare Dio.

Se si tratta di fare del bene al prossimo, non abbandoniamo Dio, ma piuttosto portiamo Dio ai nostri fratelli.

Ricordiamoci della legge fondamentale che governa l'azione cristiana: « Ogni apostolato che non ha la sua sorgente in un'abbondante vita interiore è infecondo e può anche divenire nocivo a colui che lo esercita.

Ogni vita attiva che si svolge a scapito della vita interiore, va contro la volontà di Dio.

La parte che si da al prossimo, non deve mai scemare la parte dovuta a Dio ». ( Scritti Vol. I - pag. 288-389 ).

In queste esortazioni troviamo indicato il vero valore della nostra vita: esso non consiste tanto nel "fare", quanto nell'essere".

Quante volte, nelle nostre sofferenze, ha gran parte la considerazione della poca utilità della nostra vita, del nostro non saper fare quanto vorremmo, della pochezza dei nostri mezzi: c'è dentro di noi l'aspirazione a fare, a realizzare, a vedere qualche cosa di positivo, eppure ci ritroviamo nell'impossibilità di una azione veramente realizzatrice.

Fratel Teodoreto ci esorta a considerare il grande valore dell'abbondante vita interiore, dell'unione a Dio: è Lui che veramente realizza: noi non siamo che strumenti nelle sue mani, e in tanto siamo strumenti validi in quanto siamo docili alla sua azione.

A conclusione, ci presenta alcune considerazioni su Gesù e su Gesù sofferente: « Soffrire è necessario.

Sta scritto del nostro Capo: « Bisognava che il Cristo patisse e così potesse entrare nella sua gloria ».

Ciò si verifica pure nei suoi amici: « Tutti quelli che vogliono pienamente vivere in Gesù avranno da patire persecuzione ». ( 2 Tm 3,12 ).

Noi saliremo in cielo come si sale un Calvario, portando la croce.

« Se qualcuno vuoi venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua ». ( Mc 8,34 ).

É dunque essenziale sapere soffrire.

La sofferenza non deve essere considerata come fine, ma bensì come un mezzo per far scaturire l'amore.

É la disposizione intima di chi soffre che la rende santa e meritoria ». ( Scritti - Vol. I - pag. 390 ).

Dalla sofferenza deve scaturire l''amore! quale grande impegno e quale stupenda lezione di vita!

É su questa strada che ci siamo messi quando abbiamo dato la nostra adesione alla Crociata della sofferenza: ogni dolore sia un atto di amore; ogni sofferenza sia un atto di donazione per le anime consacrate.

In questa prospettiva, in questa disposizione intima veramente la nostra sofferenza diventa santa e meritoria, acquista una prospettiva dinamica che si apre ad orizzonti molto ampi, non chiusi in se stessi, ad orizzonti che si proiettano verso il mondo delle anime redente dal sangue di Gesù, verso le anime che Dio chiama più particolarmente alla diffusione del suo Regno.

Affidiamo questi pensieri alla Vergine Immacolata perché, come Essa li ha realizzati nella sua vita, così ci aiuti e ci sostenga a realizzarli nella nostra vita e ce li richiami, da Madre buona, nei momenti di maggiore scoraggiamento, quando più ne abbiamo necessità: allora dica anche a noi: « Fate tutto quello che vi dirà » e anche per noi si realizzerà il miracolo di un'a trasformazione dalla sofferenza alla gioia, alla serenità.

Intenzione generale per il prossimo trimestre:

Per i sofferenti: trovino nell'amore a Gesù Crocifisso la forza per la loro missione a favore delle anime consacrate.

Intenzioni particolari

Ricordiamo nelle nostre preghiere e nelle nostre offerte di sofferenze le seguenti intenzioni che ci sono state raccomandate:

- le vocazioni di religiosi educatori;

- le vocazioni dell'Unione Catechisti;

- le intenzioni degli iscritti: M.E. per i suoi cari ( Roma ); S.A. ( Tavon ) - S.M. per la sua famiglia ( Mantova ); F.G. ( Vibo Valentia ); A.S. e S.N. ( Comiso ); G.M. in S.; L.V. per la pace nelle famiglie; G.A. ( Catania ); l.G. per le conversioni; C.L. B.A. per la salute dell'anima e del corpo; R.L. per la pace nel mondo ( Aci Bonaccorsi ) e tutte le altre intenzioni segnalate.

Ricordiamo nelle preghiere di suffragio:

- le anime buone di Fr. Alessandro Chiappini ( Torino ); B.A.; D.G.; F.M. ( Torino ) e tutti gli altri defunti della famiglia della Crociata e specialmente le anime più dimenticate.

Fate conoscere a persone particolarmente sofferenti nello spirito, la Crociata: è un'opera di apostolato anche questa.

Ricordiamo a questo proposito che la Crociata ha carattere esclusivamente spirituale: l'adesione non comporta nessun altro obbligo oltre quello della offerta settimanale delle sofferenze per le Vocazioni Sacerdotali e Religiose mediante la pratica della Adorazione a Gesù Crocifisso; inoltre richiede la recita di una "Ave Maria" per le intenzioni particolari raccomandate dal Centro.

É quindi un impegno da prendersi liberamente e coscientemente.

Le Vergine Immacolata ci guidi a Gesù Crocifisso e Gesù viva sempre nei nostri cuori!

La Presidenza