Crociata della sofferenza  

B242-A11

Anno XXIV - Lettera N. 95 - Gennaio 1987

« Vi assicuro che questa vedova, povera com'è, ha offerto più di tutti gli altri » ( Lc 21,3 )

Fratelli,

l'episodio evangelico dell'obolo della povera vedova offre lo spunto per alcune riflessioni che possono aiutarci a ritrovare nelle situazioni di vita in cui ci troviamo, motivi di speranza, di gioia, di serenità, di incoraggiamento.

Narra S. Luca: « Poi Gesù, guardandosi attorno, vide alcune persone ricche che gettavano le loro offerte nella cassetta del tempio.

Vide anche una vedova, povera che vi metteva due monetine di rame.

Allora disse: « Vi assicuro che questa vedova, povera com'è, ha offerto più di tutti gli altri.

Quelli infatti hanno offerto un po' del loro superfluo, mentre questa donna, povera com'è, ha dato tutto ciò che le rimaneva per vivere. » ( Lc 21,1-4 )

Quante volte anche noi siamo tentati di valutare la nostra vita per quello che possiamo fare o dare.

E quando ci ritroviamo nella povertà, perché gravati da sofferenze, impediti da malattie, incapaci di realizzare qualche cosa, ci lasciamo prendere dallo scoraggiamento e guardiamo con sentimenti di invidia a quelli che a noi paiono ricchi di risorse, di attività, di successi, di risultati.

A noi, sovente, non restano che poche cose che forse consideriamo piccole ma che Gesù ci insegna essere grandi: le « due monetine di rame » della vedova che valgono più delle ricche offerte.

Mi pare di poter individuare nelle « due monetine » della vedova quanto possiamo offrire: la preghiera e la sofferenza.

Riflettiamo sulla parola di Gesù detta con autorità: « Vi assicuro che questa vedova, povera com'è, ha offerto più di tutti gli altri! ».

C'è la condizione di chi offre: è una vedova ed è molto povera.

Il suo stato di vita è segnato dalla sofferenza della solitudine e dalle privazioni della povertà.

E sale al Tempio per pregare, ma non dimentica di dare, non quanto ha di superfluo, ma « tutto ciò che le rimane per vivere ».

Gesù fa notare ai suoi discepoli questa situazione e pone questa povera donna ad esempio: noi ancora ricordiamo il suo gesto in termini che ci sono abituali: « l'obolo della vedova ».

Quante anime, anche tra i nostri fratelli e le nostre sorelle della Crociata, si trovano nella medesima situazione!

Forse, anche tu che leggi questa pagina, ritrovi nella tua vita le stesse condizioni.

Sono solo, sono povero, sono nella sofferenza, le mie giornate trascorrono nella inattività, attorno a me c'è incomprensione, oppure riesco a fare tanto poco e al tirar delle somme, alla fine delle mie giornate, ben poco mi rimane tra le mani da offrire.

Gesù dice: « ha dato tutto ciò che le rimaneva per vivere! »

Che cosa sono riuscito a dare oggi?

Comprendiamo il significato della parola di Gesù: « ha dato tutto ciò che le rimaneva! ».

E io? Ho dato della preghiera! ho dato della sofferenza!

Tutto quello che mi rimane.

Come ho dato la mia preghiera?

Noi sappiamo che la preghiera è incontro con Dio per ascoltare la sua voce interiore e per parlargli di noi.

Non è soltanto preghiera di domanda: è anche preghiera di adorazione, di lode, di invocazione, di ringraziamento.

E non ha bisogno di tante parole: a volte è una semplice, piccola parola che gli rivolgiamo, a volte è una preghiera più lunga.

Non tutti i giorni siamo nelle stesse disposizioni di spirito; talvolta può bastare un semplice pensiero.

E in quel giorno in cui anche la preghiera diventa difficile, « ditelo semplicemente a Dio e state tranquilli perché egli non vuole l'impossibile.

Oppure ditegli come gli apostoli: « Signore, insegnaci a pregare » e poi rimanete davanti a lui convinti del vostro nulla e incapaci di tutto: questa sarà la vostra orazione.

Una orazione di sofferenza che vale più di ogni altra forma di orazione » ( S. Giovanni B. de La Salle - Lettera 126 ).

Quanto è necessario nella nostra vita mantenere questo contatto con Dio anche nella più oscura aridità.

E quando dici: « Non sono neppure più capace di pregare » anche allora fai una preghiera, perché è allora che Dio parla al tuo spirito e la tua affermazione è un grande rimpianto di non poter o di non saper più incontrarti con Dio, e Dio che ti è vicino guarda alla tua povertà, alla tua " piccola monetina " che gli offri mentre ti trovi nell'impossibilità di offrirgli di più e ti assicura che hai offerto più di tutti gli altri.

Alla preghiera uniamo la sofferenza.

Può essere sofferenza il lavoro quotidiano che ti pesa tanto, lo stato di ansia e di depressione che ti tormenta, la incomprensione delle persone che ti circondano, la solitudine che avvolge le tue giornate, la preoccupazione per tante cose che riguardano tè o i tuoi cari, la malattia che non ti blocca nell'immobilità ma che ti accompagna ogni giorno, la malattia che tiene inchiodato in un letto te o una persona cara per la quale fai tanti sacrifici.

Quante forme di sofferenza nella vita!

Ognuno ha la sua croce, che gli altri non conoscono, ma che è così pesante da portare.

Anche allora sali al Tempio e poni nella cassetta delle offerte la tua " monetina ".

« Non basta adorare la Croce, dice un Padre della Chiesa, ma bisogna portarla.

E non è necessario cercarla lontano ».

« La croce - dice l'autore dell'Imitazione - è sempre preparata in qualunque luogo ci troviamo e da qualunque parte ci volgiamo ». ( S. Giov. B. de La Salle - M. 121-1 ).

Offriamo queste croci, unite alla preghiera, con la Croce e la preghiera di Gesù.

È Lui che fa rilevare agli apostoli che le "due monetine" offerte al Tempio valgono più che le ricche offerte.

Dio accoglie quanto gli possiamo offrire nella nostra povertà: offriamo con cuore generoso, con amore, oserei dire, con gioia!

Nelle sue mani le nostre offerte acquistano un grandissimo valore: è il nostro contributo che, unito alle sofferenze di Gesù diventa mezzo di Redenzione per i nostri fratelli e in particolare, nello spirito della Crociata, per le anime consacrate.

Nel silenzio della nostra anima, nell'umiltà e nel nascondimento in cui trascorrono le nostre giornate, nella piccolezza della nostra preghiera e della nostra sofferenza, non sentiamoci soli: c'è Uno che ci guarda e che vede quanto c'è nel nostro cuore.

È lo stesso che si trovava accanto alla cassetta delle offerte del Tempio.

Tutti notavano le persone ricche che facevano tintinnare le loro offerte sul bronzo della cassetta; nessuno, tranne Gesù, notava la povera vedova che faceva scivolare quasi di nascosto le sue preziose "monetine".

E Gesù la indica ai suoi discepoli.

Accanto a noi c'è Lui: nota con amore, con compiacimento, con comprensione la nostra offerta e ne fa un  richiamo e un insegnamento per le anime che prepara ad essere suoi Apostoli e cioè messaggeri della sua Verità per le vie del mondo.

Così, fratelli e sorelle, anche per noi.

Questo pensiero e questa convinzione ci diano tanto coraggio e tanta serenità.

Così fu per la Vergine Maria: operò, pregò, soffrì nel nascondimento: mai il Vangelo ce la presenta nei momenti in cui la folla segue Gesù e lo esalta, ma la sua presenza materna c'è sempre nel momento della sofferenza del Suo Figlio.

Nel nascondimento diviene la Corredentrice dell'umanità.

Ci aiuti la Vergine Santa a comprendere queste verità e a realizzarle nella nostra vita.

Intenzione generale per il prossimo trimestem

Preghiamo perché tutte le anime e in particolare quelli della Crociata, accolgano l'Anno Mariano con semplicità di spirito e lo realizzino nella loro vita, in unione a tutta la Chiesa, nell'umile preghiera e nella generosa offerta delle sofferenze.

Intenzioni particolari

Ricordiamo nelle nostre preghiere e nelle nostre offerte di sofferenze le seguenti intenzioni che ci sono state raccomandate:

- le vocazioni all'apostolato tra i giovani e i sofferenti

- le vocazioni all'Unione Catechisti- le anime consacrate che più si trovano in difficoltà

- le vocazioni di giovani che ancora non sanno rispondere alla chiamata di Dio

- le intenzioni degli iscritti alla Crociata della Sofferenza: F. G. ( Torino ), L. C. ( Genova per le loro sofferenze fisiche e spirituali; B. C. A. ( Fontanelle ); S. A. ( Windsor ) per sé e per la salute dei suoi familiari; Z. L. Barcellona; G. R. ( Marina di Andora ); C. G. ( Cremona ) C. C. ( Aci Bonaccorsi ) per una bambina sordomuta; V. A. ( Modena ); B. T. ( Chivasso ); M. M. V. ( Bologna ) per le sue sofferenze; V. M. ( Agira Enna ) per la sua salute e la sua famiglia; S. C. ( Milano ) per sé e per i suoi cari; R. F. ( Avigliana ); M. E. ( Torino ); M. M. G. ( Paterno ) per sé e per il marito ammalato; O. R. ( Borgo d'Ale ) per sé e per suo figlio; Sr. S. B. e Consorelle ( Torino ); R. A. ( Catania ) per i suoi cari vivi e defunti; L. B. M. ( Asti ); G. C. ( Torino ) per una persona bisognosa; Fam. G. ( Biella ); P. I. ( Torino ) per la sua infermità; M. E. ( Roma ); A. S. ( Bronte ); D. M. A. ( Aci Bonaccorsi ); D. S. S. ( Andria ); R. P. ( Torino ) per la sua salute; M. C. ( Vibo Valentia ); B. F. ( Mentova ) e tutte le altre intenzioni degli iscritti alla Crociata della Sofferenza.

Ricordiamo nelle preghiere di suffragio:

- le anime elette del Card. Michele Pellegrino, di Mons. Luigi Quaglia, di Fr. Joseph Clémence, di Fr. Guglielmo Massano che consacrarono al bene e all'apostolato tutta la loro vita

- le anime buone dei defunti della famiglia Natalizi ( Roma ); M. V. ( Acireale ) per i suoi genitori defunti; M. C. ( Mapello ) per i suoi defunti; V. M. ( Agira Enna ) per i suoi defunti; R. F. ( Avigliana ) per i suoi defunti; B. M. ( Mantova ) per i suoi cari defunti; M. M. C. ( Acireale ) suffragio della mamma Giuseppina e secondo le sue intenzioni e tutti i defunti della Crociata della Sofferenza.

La Vergine Immacolata ci guidi a Gesù Crocifisso e Gesù viva sempre nei nostri cuori!