La sala della comunità un servizio pastorale e culturale

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IV. La sala dela comunità e l'ACEC

33. - Una vasta e profonda riflessione pastorale ha fatto sì che l'impegno dell'Associazione Cattolica Esercenti Cinema ( ACEC ), originariamente rivolto al solo cinema, si estendesse ad altri strumenti della Comunicazione sociale.

La sala della comunità è frutto di questa riflessione, un frutto maturato attraverso tre tappe significative:

la qualificazione culturale e pastorale della sala cinematografica parrocchiale,

il coinvolgimento della comunità ecclesiale nella conduzione e nella programmazione della sala,

l'ampliamento dell'area di interesse attraverso la multimedialità.

All'ACEC, che celebra quest'anno il 50° di costituzione, l'Episcopato italiano, riconoscendo il merito di aver operato in questi anni con competenza e lungimiranza, conferma il mandato di rappresentanza, promozione e tutela di quelle strutture, soggette comunque alla giurisdizione ecclesiastica, che si configurano come sale della comunità, cioè come luoghi che fanno della multimedialità uno strumento di azione pastorale.

34. - Promuovere, realizzare e sostenere le sale della comunità resta il compito fondamentale dell'ACEC, compito che diventa oggi ancora più urgente e impegnativo.

L'ACEC è chiamata a offrire alla comunità ecclesiale un servizio per il quale ha competenza sul piano della professionalità e della specifica identità: un servizio volto a creare le premesse di mentalità, di costume, di linguaggio, di strumenti, di modelli di ricerca per una efficace azione pastorale.

L'ACEC può quindi offrire preziosi aiuti alle comunità ecclesiali per la corretta organizzazione e gestione delle sale della comunità.

In modo particolare può aiutare la comunità ecclesiale a:

a) operare perché la multimedialità delle sale della comunità risponda alle varie esigenze di comunicazione e contribuisca con la molteplicità dei messaggi alla riflessione culturale e critica, a livello personale e comunitario;

b) potenziare i servizi di assistenza e consulenza in ordine alla programmazione delle sale della comunità, al loro adeguamento strutturale e tecnologico, alla loro gestione amministrativa;

c) seguire con particolare attenzione quelle sale che svolgono attività cinematografica in modo esclusivo o permanente, curarne la tutela anche sul piano giuridico e legislativo, valorizzarne la funzione pastorale;

d) valorizzare la sala della comunità come spazio aperto al territorio, come luogo di incontro anche per i non credenti, come occasione di conoscenza e di rilevazione delle necessità dell'ambiente;

e) assumere iniziative per la formazione degli animatori delle sale della comunità e degli operatori impegnati a livello tecnico e amministrativo;

f) operare affinché la gestione della sala della comunità, nel rispetto delle direttive dell'Episcopato italiano, non sia « ceduta in affitto o in gestione a laici, o comunque sottratta all'impegno comunitario, destinandola ad attività non rispondenti alla sua funzione pastorale ».14

35. - L'ACEC, in quanto associazione qualificata a servizio della comunità ecclesiale, deve rispondere alla finalità missionaria insita in ogni azione pastorale, coniugando tale azione con le esigenze tipiche del settore della cultura, dell'arte e dello spettacolo.

Nello specifico, deve assolvere tale compito valorizzando strumenti di cui ha diretta conoscenza ed esperienza, in modo particolare offrendo le indicazioni giuridiche e amministrative necessarie perché le sale della comunità rispondano ai requisiti previsti dalle normative vigenti per le attività pubbliche.

Per assolvere a questo compito all'ACEC è richiesto di:

a) operare in piena sintonia con gli indirizzi pastorali dell'Episcopato italiano al fine di contribuire, con la sua specificità, alla realizzazione del progetto culturale e degli orientamenti pastorali predisposti per la Chiesa in Italia;

b) realizzare una funzionale collaborazione con l'Ufficio Nazionale della C.E.I. per le comunicazioni sociali, e, a livello territoriale, con gli Uffici regionali e diocesani;

c) creare sinergie con i vari organismi ecclesiali che operano nel campo della comunicazione e della cultura con finalità pastorale;

d) valorizzare il lavoro della Commissione Nazionale Valutazione Film e collaborare, se richiesto, alla sua conduzione tecnico-organizzativa.

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14 Comm. Episc. per le Comunicazioni Sociali, Le sale cinematografiche parrocchiali, 2: ECEI 3, 821