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Come luce che rischiara il cammino

Quaranta giorni dopo la nascita, Maria e Giuseppe portarono Gesù al tempio di Gerusalemme per offrirlo a Dio.

Così infatti Dio aveva ordinato a Mosè nella legge: "Consacrami ogni primo figlio maschio; esso appartiene a me".

Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto.

Era uno di coloro che aspettavano la venuta del Salvatore.

Ispirato dallo Spirito Santo, si recò nel tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù, lo prese fra le braccia e ringraziò Dio dicendo: "Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele".

Il padre e la madre si stupivano delle cose che si dicevano del bambino e le meditavano nel loro cuore.

Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: "Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori.

E anche a te una spada trafiggerà l'anima".

Leggi il Vangelo di Lc 2,21-35

Gesù viene come luce che rischiara il cammino di tutti i popoli sulla terra.

Coloro che lo accolgono con fede diventeranno suoi discepoli ed egli sarà il maestro della loro vita.

Ma che cosa vuole dire Simeone a Maria? Perché Maria dovrà tanto soffrire?

Il tempio di Gerusalemme

A Gerusalemme c'è un muro antico, fatto di pietre grandi e ben squadrate.

E chiamato il muro della preghiera.

Molti cantano e piangono.

Quel muro è ciò che rimane del tempio di Gerusalemme.

Costruito dal re Salomone era stato in seguito distrutto e ricostruito.

Anche pochi anni prima della nascita di Gesù il re Erode lo aveva quasi completamente rifatto.

Nelle grandi feste dell'anno il popolo si recava in pellegrinaggio al tempio, che era come la casa di Dio, il segno della sua presenza in mezzo agli uomini.

Qui elevavano canti e salmi al Signore e i sacerdoti offrivano sacrifici a nome del popolo.

Anche Gesù andava spesso nel tempio per pregare e per insegnare.

Vi andò fino a pochi giorni prima della sua morte e risurrezione.

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