Catechismo della Chiesa Cattolica

Indice

Diversità liturgica e unità del mistero

1204 Liturgia e culture

La celebrazione della Liturgia deve quindi corrispondere al genio e alla cultura dei diversi popoli.73

Affinché il Mistero di Cristo sia « rivelato … a tutte le genti perché obbediscano alla fede »
( Rm 16,26 ), esso deve essere annunziato, celebrato e vissuto in tutte le culture, così che queste non vengono abolite, ma recuperate e portate a compimento grazie ad esso.74

2684
854
1232
2527

La moltitudine dei figli di Dio, infatti, ha accesso al Padre, per rendergli gloria, in un solo Spirito, con e per mezzo della propria cultura umana, assunta e trasfigurata da Cristo.

1205 « Nella Liturgia, e segnatamente in quella dei sacramenti, c'è una parte immutabile, perché di istituzione divina, di cui la Chiesa è custode, e ci sono parti suscettibili di cambiamento, che essa ha il potere, e talvolta anche il dovere, di adattare alle culture dei popoli recentemente evangelizzati ».75

1125

1206 « La diversità liturgica può essere fonte di arricchimento, ma può anche provocare tensioni, reciproche incomprensioni e persino scismi.

In questo campo è chiaro che la diversità non deve nuocere all'unità.

Essa non può esprimersi che nella fedeltà alla fede comune, ai segni sacramentali, che la Chiesa ha ricevuto da Cristo, e alla comunione gerarchica.

L'adattamento alle culture esige anche una conversione del cuore e, se è necessario, anche rotture con abitudini ancestrali incompatibili con la fede cattolica ».76

Indice

73 Sacrosanctum concilium 37-40
74 Giovanni Paolo II, Catechesi Tradendae 53
75 Giovanni Paolo II, Vigesimus quintus annus 16;
Sacrosanctum concilium 21
76 Giovanni Paolo II, Vigesimus quintus annus 16;
Sacrosanctum concilium 21