Catechismo della Chiesa Cattolica

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II. La vocazione alla castità

2351 Le offese alla castità

La lussuria è un desiderio disordinato o una fruizione sregolata del piacere venereo.

Il piacere sessuale è moralmente disordinato quando è ricercato per se stesso, al di fuori delle finalità di procreazione e di unione.

2352 Per masturbazione si deve intendere l'eccitazione volontaria degli organi genitali, al fine di trarne un piacere venereo.

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« Sia il magistero della Chiesa - nella linea di una tradizione costante - sia il senso morale dei fedeli hanno affermato senza esitazione che la masturbazione è un atto intrinsecamente e gravemente disordinato ».

« Qualunque ne sia il motivo, l'uso deliberato della facoltà sessuale al di fuori dei rapporti coniugali normali contraddice essenzialmente la sua finalità ».

Il godimento sessuale vi è ricercato al di fuori della « relazione sessuale richiesta dall'ordine morale, quella che realizza, in un contesto di vero amore, l'integro senso della mutua donazione e della procreazione umana ».96

Al fine di formulare un equo giudizio sulla responsabilità morale dei soggetti e per orientare l'azione pastorale, si terrà conto dell'immaturità affettiva, della forza delle abitudini contratte, dello stato d'angoscia o degli altri fattori psichici o sociali che possono attenuare se non addirittura ridurre al minimo la colpevolezza morale.

2353 La fornicazione è l'unione carnale tra un uomo e una donna liberi, al di fuori del matrimonio.

Essa è gravemente contraria alla dignità delle persone e della sessualità umana naturalmente ordinata sia al bene degli sposi, sia alla generazione e all'educazione dei figli.

Inoltre è un grave scandalo quando vi sia corruzione dei giovani.

2354 La pornografia consiste nel sottrarre all'intimità dei partner gli atti sessuali, reali o simulati, per esibirli deliberatamente a terze persone.

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Offende la castità perché snatura l'atto coniugale, dono intimo degli sposi l'uno all'altro.

Lede gravemente la dignità di coloro che vi si prestano (attori, commercianti, pubblico), poiché l'uno diventa per l'altro l'oggetto di un piacere rudimentale e di un illecito guadagno.

Immerge gli uni e gli altri nell'illusione di un mondo irreale.

È una colpa grave.

Le autorità civili devono impedire la produzione e la diffusione di materiali pornografici.

2355 La prostituzione offende la dignità della persona che si prostituisce, ridotta al piacere venereo che procura.

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Colui che paga pecca gravemente contro se stesso: viola la castità, alla quale lo impegna il Battesimo e macchia il suo corpo, tempio dello Spirito Santo. ( 1 Cor 6,15-20 )

La prostituzione costituisce una piaga sociale.

Normalmente colpisce donne, ma anche uomini, bambini o adolescenti (in questi due ultimi casi il peccato è, al tempo stesso, anche uno scandalo).

Il darsi alla prostituzione è sempre gravemente peccaminoso, tuttavia l'imputabilità della colpa può essere attenuata dalla miseria, dal ricatto e dalla pressione sociale.

2356 Lo stupro indica l'entrata per effrazione, con violenza, nell'intimità sessuale di una persona.

Esso viola la giustizia e la carità.

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Lo stupro lede profondamente il diritto di ciascuno al rispetto, alla libertà, all'integrità fisica e morale.

Arreca un grave danno, che può segnare la vittima per tutta la vita.

È sempre un atto intrinsecamente cattivo.

Ancora più grave è lo stupro commesso da parte di parenti stretti (incesto) o di educatori ai danni degli allievi che sono loro affidati.

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96 Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Persona humana, 9