Christi matri  

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La pace, dono inestimabile del Cielo

5 Mentre ricordiamo queste cose con animo ansioso e commosso, sentiamo la necessità a cui Ci esorta la suprema cura pastorale, di invocare l'aiuto del Cielo; infatti la pace, che « è bene tanto grande, che anche tra le cose terrene e mortali nulla si ascolta con maggior diletto, nulla si desidera con maggior ardore, nulla infine si può avere di più perfetto »,3 deve implorarsi dal « Principe della pace ». ( Is 9,6 )

E poiché nei momenti di dubbio e di trepidazione la Chiesa ricorre all'intercessione validissima di Colei che le è Madre, a Maria Noi rivolgiamo il pensiero e quello vostro, Venerabili Fratelli, e di tutti i cristiani; essa, infatti, come dice sant'Ireneo, « è divenuta causa di salvezza per tutto il genere umano ».5

Nulla Ci sembra di maggiore opportunità e importanza, quanto l'innalzarsi al Cielo delle suppliche di tutta la cristianità verso la Madre di Dio, invocata come la « Regina della pace », affinché in tante e sì gravi angustie e afflizioni essa effonda pienamente i doni della sua materna bontà.

Vogliamo che Le siano rivolte assiduamente intense preghiere, a Lei, diciamo, che durante la celebrazione del Concilio Ecumenico Vaticano II, tra il plauso dei Padri e dell'orbe cattolico, abbiamo proclamata Madre della Chiesa, confermando solennemente una verità dell'antica tradizione.

Infatti la Madre del Salvatore è « certamente madre delle di Lui membra »,6 come insegnano sant'Agostino, e con lui, omettendo gli altri, sant'Anselmo, con queste parole: « Quale più alta dignità si può pensare, che tu sia madre di coloro, dei quali Cristo si degna di essere padre e fratello? ».7

E già Leone XIII, Nostro Predecessore, l'ha chiamata « Madre della Chiesa, e nel modo più vero ».8

Non collochiamo perciò invano la nostra speranza in Lei, angosciati da questo terribile sconcerto.

6 Ma poiché, se crescono i pericoli, occorre che aumenti la pietà del popolo di Dio, desideriamo, Venerabili Fratelli, che, col vostro esempio, con la vostra esortazione, col vostro impulso, la Madre clementissima del Signore sia più instantemente invocata durante il mese di ottobre con la pia pratica del Rosario.

Questa preghiera è infatti adatta alla mentalità del popolo, è assai gradita alla Vergine, ed efficacissima per impetrare i doni celesti.

E il Concilio Ecumenico Vaticano II, sebbene non espressamente ma con chiara indicazione, ha infervorato l'animo di tutti i figli della Chiesa per il Rosario, raccomandando di « stimare grandemente le pratiche e gli esercizi di pietà verso di Lei ( Maria ), come sono state raccomandate dal Magistero nel corso dei tempi ».9

7 Tale fruttuosa preghiera non soltanto ha una grandissima efficacia nello stornare i mali e nel tener lontane le calamità, come chiaramente dimostra la storia della Chiesa, bensì anche alimenta doviziosamente la vita cristiana, « in primo luogo sostenta la fede cattolica che facilmente rifiorisce attraverso l'opportuna considerazione dei misteri divini, e innalza la mente fino alle verità rivelate ».10

8 Pertanto nel mese di ottobre, dedicato alla Beata Vergine del Rosario, aumentino le preghiere, si moltiplichino le implorazioni, affinché per sua intercessione brilli finalmente sugli uomini l'aurora della vera pace, anche nei confronti della religione, che purtroppo in questa epoca non tutti possono professare liberamente.

In modo particolare desideriamo che il 4 ottobre, giorno anniversario del Nostro viaggio di pace alla Sede delle Nazioni Unite, sia celebrato quest'anno in tutto il mondo cattolico come « giorno di impetrazione per la pace ».

Per lo zelo di pietà, che vi distingue, e per l'importanza dell'iniziativa, di cui vi rendete conto, Venerabili Fratelli, sarà vostro compito istituire sacre cerimonie, affinché in quel giorno la Madre di Dio e della Chiesa sia invocata con unanime fervore dai sacerdoti, dai religiosi, dal popolo fedele, in special modo dai fanciulli, che sono adorni del fiore dell'innocenza, dagli infermi e dai sofferenti.

In quel giorno anche Noi nella Basilica Vaticana, presso il sepolcro di Pietro, eleveremo una speciale supplica alla Vergine Madre di Dio, tutela del nome cristiano e intermediaria di pace.

Così, in tutti i continenti la preghiera della Chiesa, risuonando come un'unica voce, toccherà il Cielo, poiché, come dice sant'Agostino, « nella diversità delle lingue di carne, è unica la lingua nella fede del cuore ».11

9 Guarda dunque con materna clemenza a tutti i tuoi figli, o Vergine Santissima!

Vedi l'ansietà dei Sacri Pastori, per il timore che i loro greggi siano agitati da un'orrida tempesta di mali; vedi l'angoscia di tanti uomini, padri e madri di famiglia, che, inquieti per la sorte propria e dei loro figli, sono turbati da acerbi affanni.

Ammansisci l'animo dei belligeranti, e infondi loro « pensieri di pace »; fa' che Dio, vindice di ogni ingiustizia, volgendosi a misericordia, restituisca i popoli alla tranquillità, e li conduca per lunga durata di tempi alla vera prosperità.

10 Nella dolce speranza che la Madre di Dio accolga benigna la Nostra umile supplica, di gran cuore impartiamo a voi, Venerabili Fratelli, al clero e alle popolazioni, a ciascuno di voi affidate, la Nostra Apostolica Benedizione.

Dato a Roma, presso S. Pietro, 15 settembre del 1966, anno quarto del Nostro Pontificato.

Paolo VI

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3 S. Agostino, De Civ. Dei, 19,11
5 S. Ireneo, Adv. Haer., 3, 22: PG 7, 959
6 S. Agostino, De sanct. Virg., 6
7 S. Anselmo, Or., 47: PL 158, 945
8 Leone XIII, Adiutricem populi christiani
9 Lumen Gentium 67
10 Pio XI, Encicl. Ingravescentibus malis, 29 settembre 1937: AAS 29 ( 1937 ), p. 378
11 S. Agostino, In Sal 55,11