Sacerdotalis caelibatus

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Sviluppo della personalità ed esercizio dell'autorità

65 Una volta accertata l'idoneità del soggetto e dopo averlo ammesso a percorrere l'itinerario che lo condurrà alla meta del sacerdozio, si dovrà curare il progressivo sviluppo della sua personalità, con l'educazione fisica, intellettuale e morale, in ordine al controllo e al dominio personale degli istinti, dei sentimenti e delle passioni.

66 Questa sarà comprovata dalla fermezza d'animo con la quale viene accettata una disciplina personale e comunitaria, quale è quella richiesta dalla vita sacerdotale.

Tale disciplina, la cui mancanza o insufficienza è da deplorarsi, perché espone a gravi rischi, non deve essere sopportata solo come una imposizione dall'esterno, ma, per dir così, interiorizzata, inserita nel complesso della vita spirituale come una componente indispensabile.

67 L'arte dell'educatore dovrà stimolare i giovani alla virtù sommamente evangelica della sincerità ( Mt 5,37 ) e alla spontaneità, favorendo ogni buona iniziativa personale, affinché il soggetto stesso impari a conoscersi e a valutarsi, ad assumere consapevolmente le proprie responsabilità, a formarsi a quel dominio di sé che è di importanza suprema nella educazione sacerdotale.

68 L'esercizio dell'autorità, il cui principio dev'essere in ogni caso tenuto fermo, si ispirerà a sapiente moderazione, a sentimenti pastorali e si svolgerà come in un colloquio, e in un graduale allenamento, che consenta all'educazione una comprensione sempre più penetrante della psicologia del giovane e dia a tutta l'opera educativa un carattere eminentemente positivo e persuasivo.

69 La formazione integrale del candidato al sacerdozio deve mirare a una pacata, convinta e libera scelta dei gravi impegni che egli dovrà assumere nella propria coscienza, dinanzi a Dio e alla Chiesa.

L'ardore e la generosità sono mirabili qualità della gioventù e, illuminate e sorrette, le meritano, con la benedizione del Signore, l'ammirazione e la fiducia della Chiesa, come di tutti gli uomini.

Ai giovani non verrà nascosta nessuna delle vere difficoltà personali e sociali a cui con la loro scelta andranno incontro, affinché il loro entusiasmo non sia superficiale e fatuo; ma, insieme con le difficoltà, sarà giusto mettere in risalto con non minore verità e chiarezza la sublimità della scelta, che, se da una parte provoca nella persona umana un certo vuoto fisico e psichico, dall'altra apporta una pienezza interiore capace di sublimarla dal profondo.

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