Sacerdotalis caelibatus

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La paternità del Vescovo

91 Un insostituibile e validissimo aiuto per l'osservanza più agevole e felice dei doveri assunti, i Nostri carissimi sacerdoti hanno il diritto e il dovere di trovarlo in voi, Venerabili Fratelli nell'episcopato.

Voi li avete accettati e destinati al sacerdozio, voi avete imposto le mani sul loro capo, a voi essi sono congiunti per l'onore sacerdotale e in virtù del sacramento dell'Ordine, voi essi rendono presenti nella comunità dei loro fedeli, a voi essi sono uniti con animo fiducioso e grande, prendendo su di sé, secondo il loro grado, i vostri uffici e la vostra sollecitudine.137

Scegliendo il sacro celibato essi hanno seguito l'esempio, vigente fin dall'antichità, dei Presuli d'Oriente e d'Occidente: ciò costituisce tra il Vescovo e il sacerdote un motivo nuovo di comunione e un fattore propizio per viverla più intimamente.

92 Tutta la tenerezza di Gesù per i suoi Apostoli si manifestò con ogni evidenza allorquando egli li fece ministri del suo Corpo reale e Mistico, ( Gv 13-17 ) e anche voi, nella cui persona è presente in mezzo ai credenti il Signore Gesù Cristo, Pontefice Sommo,139 sapete di dovere il meglio del vostro cuore e delle vostre pastorali premure ai sacerdoti e ai giovani che si preparano ad essere tali.140

In nessun altro modo voi potrete meglio manifestare questa vostra convinzione che nella consapevole responsabilità e nella sincera e invincibile carità con la quale presiederete alla educazione degli allievi del santuario e aiuterete con ogni mezzo i sacerdoti a mantenersi fedeli alla loro vocazione e ai loro doveri.

93 La solitudine umana del sacerdote, origine non ultima di scoraggiamenti e di tentazioni, sia riempita innanzi tutto dalla vostra fraterna e amichevole presenza e azione.141

Prima di essere superiori e giudici, siate per i vostri sacerdoti maestri, padri, amici e fratelli buoni e misericordiosi, pronti a comprendere, a compatire, ad aiutare.

Incoraggiate in tutti i modi i vostri sacerdoti a un'amicizia personale e a un'apertura confidente con voi, che non sopprima, ma superi nella carità pastorale il rapporto di obbedienza giuridica, affinché la stessa obbedienza sia più volenterosa, leale e sicura.

Una devota amicizia e una filiale confidenza con voi permetteranno ai sacerdoti di aprirvi in tempo il loro animo, di confidarvi le loro difficoltà, nella certezza di poter sempre disporre del vostro cuore per deporvi anche le eventuali sconfitte, senza il servile timore del castigo, ma nella attesa filiale di correzione, di perdono e di soccorso, che li invoglierà a riprendere con nuova fiducia il loro arduo cammino.

94 Tutti voi, Venerabili Fratelli, siete certamente convinti che ridare a un'anima sacerdotale la gioia e l'entusiasmo per la propria vocazione, la pace interiore e la salvezza, sia un ministero urgente e glorioso, che ha un influsso incalcolabile su una moltitudine di anime.

Che se, a un certo momento, sarete costretti a ricorrere alla vostra autorità e a una giusta severità verso quei pochi che, dopo aver resistito al vostro cuore, causano con la loro condotta scandalo al popolo di Dio, nel prendere i necessari provvedimenti procurate di proporvi innanzi tutto il loro ravvedimento.

A imitazione del Signore Gesù, pastore e vescovo delle anime nostre, ( 1 Pt 2,25 ) non spezzate la canna già incrinata e non spegnete il lucignolo fumante; ( Mt 12,20 ) sanate, come Gesù, le piaghe, ( Lc 9,11 ) salvate ciò che era perduto, ( Mt 18,11 ) andate in cerca con ansia ed amore della pecorella smarrita per riportarla al caldo dell'ovile, ( Lc 15,4ss ) e tentate come lui, fino all'ultimo, ( Lc 22,48 ) di richiamare l'amico infedele.

95 Siamo sicuri, Venerabili Fratelli, che non lascerete nulla di intentato per coltivare assiduamente nel vostro clero, con la vostra dottrina e sapienza, col vostro pastorale fervore, l'ideale del celibato sacro e non perderete mai di vista i sacerdoti che hanno abbandonato la casa di Dio, che è la loro vera casa, qualunque sia l'esito della loro dolorosa avventura, perché restano per sempre vostri figli.

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137 Lumen Gentium 28
139 Lumen Gentium 21
140 Presbyterorum Ordinis 7
141 Presbyterorum Ordinis 7