Evangelica testificatio

Indice

La vita religiosa

7 - L'insegnamento del concilio

Cari figli e figlie, con una libera risposta all'appello dello Spirito santo, voi avete deciso di seguire il Cristo, consacrandovi totalmente a lui.

I consigli evangelici di castità votata a Dio, di povertà e di obbedienza sono ormai la legge della vostra esistenza.

Ora, il concilio ce lo ricorda, " l'autorità della chiesa, sotto la guida dello Spirito santo, si è data cura di interpretarli, di regolarne la pratica ed anche di istituire, in base ad essi, forme stabili di vita ".

Così essa riconosce e rende autentico lo stato di vita, costituito dalla professione dei consigli evangelici: "Mediante i voti o altri vincoli sacri, assimilati secondo la loro propria indole ai voti con i quali il cristiano si obbliga all'osservanza di questi tre consigli, egli dona totalmente a Dio, amato al di sopra di ogni cosa…

Col battesimo egli è morto al peccato e consacrato a Dio; ma per poter raccogliere più copiosi frutti della grazia battesimale, con la professione dei consigli evangelici nella chiesa intende liberarsi dagli impedimenti, che potrebbero distoglierlo dal fervore della carità e dalla perfezione del culto divino, e si consacra più intimamente al servizio di Dio.

Tale consacrazione poi sarà tanto più perfetta, quanto più solidi e stabili sono i vincoli, con i quali è rappresentato il Cristo indissolubilmente unito alla chiesa, sua sposa".

Questo insegnamento del concilio mette bene in luce la grandezza di questo dono, da voi stessi liberamente deciso, ad immagine di quello fatto dal Cristo alla sua chiesa e, come quello, totale ed irreversibile.

Proprio in vista del regno dei cieli, voi avete votato al Cristo, con generosità e senza riserva, queste forze di amore, questo bisogno di possedere e questa libertà di regolare la propria vita, cose che sono per l'uomo tanto preziose.

Tale è la vostra consacrazione, che si compie nella chiesa e mediante il suo ministero sia quello dei suoi rappresentanti, i quali ricevono la professione religiosa, sia quello della comunità cristiana, il cui amore riconosce, accoglie, porta e circonda coloro che in seno ad essa si donano, come un segno vivente " che può e deve attirare efficacemente tutte le membra della chiesa a compiere con slancio i doveri della vocazione cristiana… rendendo così manifesti a tutti i credenti i beni celesti, già presenti in questo mondo ".

8 - Vita contemplativa

Alcuni di voi sono stati chiamati alla vita cosiddetta "contemplativa".

Un'attrattiva irresistibile vi trascina verso il Signore.

Afferrati da Dio, voi vi abbandonate alla sua azione sovrana, che verso di lui vi solleva ed in lui vi trasforma, mentre vi prepara a quella contemplazione eterna, che costituisce la nostra comune vocazione.

Come potreste avanzare lungo questa strada ed esser fedeli alla grazia che vi anima, se non rispondeste con tutto il vostro essere, per un dinamismo il cui impulso è l'amore, a questo appello che vi orienta, in maniera permanente, verso Dio?

Considerate dunque ogni altra attività immediata, alla quale pur dovete attendere - rapporti con i fratelli, lavoro disinteressato o rimunerativo, necessaria distensione - come una testimonianza resa al Signore dell'intima vostra comunione con lui, perché vi conceda quella purezza d'intenzione unificante, tanto necessaria per incontrarlo nel momento stesso dell'orazione.

Così voi contribuirete all'estensione del regno di Dio, con la testimonianza della vostra vita e con " una misteriosa fecondità apostolica ".

9 - Vita apostolica

Altri sono consacrati all'apostolato in quella che è la sua missione essenziale: l'annuncio della parola di Dio a quelli che egli pone sul loro cammino, per condurli verso la fede.

Una tale grazia richiede una profonda unione con il Signore, la quale vi consentirà di trasmettere il messaggio del Verbo incarnato, pur usando un linguaggio che il mondo può intendere.

Com'è dunque necessario che tutta la vostra esistenza vi faccia partecipare alla sua passione, alla sua morte ed alla sua gloria!

10 - Contemplazione e apostolato

Quando poi la vostra vocazione vi destina ad altre funzioni in servizio degli uomini - vita pastorale, missioni, insegnamento, opere di carità, ecc. -, non sarà anzitutto l'intensità della vostra adesione al Signore, che le renderà feconde, proprio secondo la misura di questa unione " nel segreto "?

Se vogliono rimanere fedeli all'insegnamento del concilio, " i membri di ogni istituto, cercando prima di tutto Dio solo ", non devono " unire la contemplazione, mediante la quale aderiscono a lui con il cuore e lo spirito, e l'amore apostolico, che si sforza di associarsi all'opera della redenzione e di estendere il regno di Dio "?

11 - Carisma dei fondatori

Solo così voi potrete ridestare i cuori alla verità e all'amore divino, secondo il carisma dei vostri fondatori, suscitati da Dio nella sua chiesa.

Non altrimenti il concilio giustamente insiste sull'obbligo, per i religiosi e per le religiose, di esser fedeli allo spirito dei loro fondatori, alle loro intenzioni evangeliche, all'esempio della loro santità, cogliendo in ciò uno dei principi del rinnovamento in corso ed uno dei criteri più sicuri di quel che ciascun istituto deve eventualmente intraprendere.

Il carisma della vita religiosa, in realtà, lungi dall'essere un impulso nato " dalla carne e dal sangue " né derivato certo da una mentalità che " si conforma al mondo presente ", è il frutto dello Spirito santo, che sempre agisce nella chiesa.

12 - Forme esteriori e slancio interiore

È precisamente qui che trova la sua risorsa il dinamismo proprio di ciascuna famiglia religiosa, perché se la chiamata di Dio si rinnova e si differenzia secondo le circostanze mutevoli di luogo e di tempo, essa richiede tuttavia degli orientamenti costanti.

Lo slancio interiore, che ad essa corrisponde, suscita in seno alla esistenza certe opzioni fondamentali.

La fedeltà alle loro esigenze è la pietra di paragone della autenticità di una vita religiosa.

Non dimentichiamolo: ogni istituzione umana è insidiata dalla sclerosi e minacciata dal formalismo.

La regolarità esteriore non basterebbe, di per se stessa, a garantire il valore di una vita e l'intima sua coerenza.

Pertanto è necessario ravvivare incessantemente le forme esteriori con questo slancio interiore, senza il quale esse si trasformerebbero ben presto in un carico eccessivo.

Attraverso la diversità delle forme, che danno a ciascun istituto la sua fisionomia propria e hanno la loro radice nella pienezza della grazia del Cristo, la regola suprema della vita religiosa, la sua ultima norma, è quella di seguire il Cristo secondo l'insegnamento del vangelo.

Non è forse tale preoccupazione che ha suscitato nella chiesa, durante il corso dei secoli, l'esigenza di una vita casta, povera, obbediente?

Indice