Vita consecrata

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Ad immagine della Trinità

41 Il Signore Gesù nella sua vita terrena chiamò quelli che Egli volle, per tenerli accanto a sé e formarli a vivere sul suo esempio per il Padre e per la missione da Lui ricevuta ( Mc 3,13-15 ).

Egli inaugurava così quella nuova famiglia della quale avrebbero fatto parte nel corso dei secoli quanti sarebbero stati pronti a « compiere la volontà di Dio » ( Mc 3,32-35 ).

Dopo l'Ascensione, per effetto del dono dello Spirito, si costituì intorno agli Apostoli una comunità fraterna raccolta nella lode di Dio e in una concreta esperienza di comunione ( At 2,42-47; At 4,32-35 ).

La vita di tale comunità e, più ancora, l'esperienza di piena condivisione con Cristo vissuta dai Dodici, sono state costantemente il modello a cui la Chiesa si è ispirata, quando ha voluto rivivere il fervore delle origini e riprendere con rinnovato vigore evangelico il suo cammino nella storia.86

In realtà, la Chiesa è essenzialmente mistero di comunione, « popolo adunato dall'unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo ».87

La vita fraterna intende rispecchiare la profondità e la ricchezza di tale mistero, configurandosi come spazio umano abitato dalla Trinità, che estende così nella storia i doni della comunione propri delle tre Persone divine.

Molti sono, nella vita ecclesiale, gli ambiti e le modalità in cui s'esprime la comunione fraterna.

La vita consacrata ha sicuramente il merito di aver efficacemente contribuito a tener viva nella Chiesa l'esigenza della fraternità come confessione della Trinità.

Con la costante promozione dell'amore fraterno anche nella forma della vita comune, essa ha rivelato che la partecipazione alla comunione trinitaria può cambiare i rapporti umani, creando un nuovo tipo di solidarietà.

In questo modo essa addita agli uomini sia la bellezza della comunione fraterna, sia le vie che ad essa concretamente conducono.

Le persone consacrate, infatti, vivono « per » Dio e « di » Dio, e proprio per questo possono confessare la potenza dell'azione riconciliatrice della grazia, che abbatte i dinamismi disgregatori presenti nel cuore dell'uomo e nei rapporti sociali.

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86 Perfectae caritatis 15;
S. Agostino, Regula ad servos Dei, 1, 1
87 S. Cipriano, de Oratione Dominica 23: PL 4, 553;
Conc. Ecum. Vat. II Lumen gentium 4