Venerdì, 29 novembre 2013

Pensiero libero

Un invito a « pensare in cristiano », perché « un cristiano non pensa solo con la testa, pensa anche con il cuore e con lo spirito che ha dentro », è stato rivolto da Papa Francesco stamane, venerdì 29 novembre, durante la messa celebrata a Santa Marta.

Un invito particolarmente attuale in un contesto sociale dove - ha fatto notare il Pontefice - si va sempre più insinuando « un pensiero debole, un pensiero uniforme, un pensiero pret-à-porter ».

Il vescovo di Roma ha incentrato la propria riflessione sul brano evangelico di Luca ( Lc 21,29-33 ) proposto durante la liturgia, nel quale il Signore « con esempi semplici insegna ai discepoli a capire cosa succede ».

In questo caso Gesù invita a osservare « la pianta di fico e tutti gli alberi », perché quando germogliano si capisce che l'estate è vicina.

In altri contesti il Signore usa esempi analoghi per rimproverare quei farisei che non vogliono capire « i segni dei tempi »; quelli che non vedono « il passo di Dio nella storia », nella storia del popolo d'Israele, nella storia del cuore dell'uomo, « nella storia dell'umanità ».

L'insegnamento, secondo il Santo Padre, è che « Gesù con parole semplici ci incoraggia a pensare per capire ».

Ed è un incoraggiamento a pensare « non soltanto con la testa », ma anche « con il cuore, con lo spirito », con tutto noi stessi.

È questo appunto il "pensare in cristiano", per poter « capire i segni dei tempi ».

E quanti non capiscono, come avviene nel caso dei discepoli di Emmaus, sono definiti da Cristo « stolti e tardi di cuore ».

Perché - ha spiegato il Papa - colui che « non capisce le cose di Dio è una persona così », stolta e dura di comprendonio, mentre « il Signore vuole che noi capiamo cosa succede nel nostro cuore, nella nostra vita, nel mondo, nella storia »; e capiamo « cosa significa ciò che accade adesso ».

Infatti è nelle risposte a queste domande che possiamo individuare « i segni dei tempi ».

Eppure non sempre le cose vanno così.

C'è un nemico in agguato.

È « lo spirito del mondo », che - ha ricordato il Santo Padre - « ci fa altre proposte ».

Perché « non ci vuole popolo, ci vuole massa.

Senza pensiero e senza libertà ».

Lo spirito del mondo, in sostanza, ci spinge lungo « una strada di uniformità, ma senza quello spirito che fa il corpo di un popolo », trattandoci « come se noi non avessimo la capacità di pensare, come persone non libere ».

E in proposito Papa Francesco ha chiarito espressamente i meccanismi di persuasione occulta: c'è un determinato modo di pensare che deve essere imposto, « si fa la pubblicità di questo pensiero » e « si deve pensare » in tal modo.

È « il pensiero uniforme, il pensiero uguale, il pensiero debole »; un pensiero purtroppo « così diffuso », ha commentato il vescovo di Roma.

In pratica « lo spirito del mondo non vuole che noi ci chiediamo davanti a Dio: ma perché accade questo? ».

E per distrarci dalle domande essenziali, « ci propone un pensiero pret-à-porter, secondo i nostri gusti: io penso come mi piace ».

Questo modo di pensare « va bene » allo spirito del mondo; mentre quello che lui « non vuole è ciò che ci chiede Gesù: il pensiero libero, il pensiero di un uomo e di una donna che sono parte del popolo di Dio ».

Del resto, « la salvezza è stata proprio questa: farci popolo, popolo di Dio.

Avere libertà ».

Perché « Gesù ci chiede di pensare liberamente, di pensare per capire cosa succede ».

Certo, ha avvertito Papa Francesco, « da soli non possiamo » fare tutto: « abbiamo bisogno dell'aiuto del Signore, abbiamo bisogno dello Spirito Santo per capire i segni dei tempi ».

Infatti è proprio lo Spirito a donarci « l'intelligenza per capire ».

Si tratta di un regalo personale fatto a ogni uomo, grazie al quale « io devo capire perché accade questo a me » e « qual è la strada che il Signore vuole » per la mia vita.

Da qui l'esortazione conclusiva a « chiedere al Signore Gesù la grazia che ci invii il suo spirito di intelligenza », affinché « non abbiamo un pensiero debole, un pensiero uniforme, un pensiero secondo i nostri gusti », per avere invece « soltanto un pensiero secondo Dio ».

E « con questo pensiero - di mente, di cuore e di anima - che è dono dello Spirito », cercare di poter capire « cosa significano le cose, capire bene i segni dei tempi ».