Martedì, 31 maggio 2016

Donne coraggiose

Due « atteggiamenti » si riconoscono come « segni » inequivocabili dell'essere cristiani: il « servizio nella gioia » e l'« andare incontro ag li altri ».

Nella messa celebrata martedì 31 maggio a Santa Marta, Papa Francesco ha dispensato consigli per i cristiani che « credono di essere tali » ma in realtà « non lo sono pienamente ».

E ha invitato a seguire l'esempio di « donne coraggiose » come Maria, capaci di affrontare difficoltà e ostacoli per servire gli altri.

Di fronte a una liturgia del giorno « piena di gioia che riempie il nostro cuore » il Pontefice ha dapprima ripreso alcuni passaggi della prima lettura tratta dal profeta Sofonia ( Sof 3,14-18 ): « Rallegrati, grida di gioia, esulta, acclama con tutto il tuo cuore!

Il Signore è in mezzo a te, tu non temerai più alcuna sventura »; e ancora: « Dio è in mezzo a te, è un Salvatore potente, gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore, esulterà per te con grida di gioia ».

Cioè, ha spiegato, « è Dio che gioisce con noi », che « ci rinnova ».

Un brano che esprime « una gioia grande, una gioia che riempie il nostro cuore e la nostra vita ».

Poi Francesco ha attinto al Vangelo di Luca ( Lc 1,39-56 ): « nell'incontro di Maria con sua cugina » - ha fatto notare - si respira la « stessa atmosfera di gioia: "L'anima mia magnifica il Signore, il mio spirito esulta in Dio" ».

Anche Gesù gioisce e sussulta nel grembo della madre: « tutto è gioia lì, tutto ».

« Questa - ha commentato il Papa - è l'aria fresca che oggi ci porta la liturgia: il messaggio di gioia ».

E ha commentato: che « cosa brutta » sono « i cristiani con la faccia storta, i cristiani tristi », una « cosa brutta, brutta, brutta ».

Infatti « credono » di essere cristiani « ma non lo sono pienamente ».

In questa atmosfera di gioia « che la liturgia oggi ci dà come un regalo », il Pontefice ha voluto sottolineare due aspetti: « un atteggiamento » e « un fatto ».

L'atteggiamento da rilevare nel brano evangelico è quello del « servizio ».

Maria, infatti « va a servire ».

Francesco ha messo in rilievo « i due verbi che introducono questa storia nel Vangelo di Luca », ovvero: « Maria si alzò », cioè decise: « faccio qualcosa », e quindi « andò in fretta ».

La cosa che « stupisce », ha detto il Pontefice, è proprio « questa ragazza di sedici anni, diciassette, non di più, che va in fretta per questo cammino, dove sicuramente c'erano i briganti, ma era coraggiosa. Si alza e va ».

Maria non trova scuse del tipo: « No, sono incinta », o anche: « Sono la regina del mondo, perché il re viene da me ».

Lei semplicemente « si alza e va », mostrando, tutto il suo « coraggio di donna ».

A tale riguardo il Papa ha aperto una parentesi ricordando « le donne coraggiose che ci sono nella Chiesa » e che « sono come la Madonna »: donne che « portano avanti la famiglia » e « l'educazione dei figli », capaci di affrontare « tante avversità, tanto dolore », donne « che curano gli ammalati …

Coraggiose: si alzano e servono, servono ».

In loro si riconosce il « segno cristiano » del servizio.

E, ricordando che « chi non vive per servire, non serve per vivere », Francesco ha a più riprese sottolineato l'importanza dell'atteggiamento del « servizio nella gioia ».

Una gioia che, comunque, richiede anche « mortificazione », cioè non scegliere di fare solo quello che ci piace.

Maria, ad esempio, « si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città giudea », andò « lontano », e « sicuramente lo ha fatto da sola. Era coraggiosa ».

Il Vangelo, poi, propone anche un « fatto », cioè « l'incontro » fra Maria ed Elisabetta.

« Queste due donne - ha detto il Pontefice - si incontrano e si incontrano con gioia, come quando si incontrano le donne che si vogliono bene: si abbracciano, si baciano … ».

Un incontro, insomma, caratterizzato dalla « festa ».

Dunque « l'incontro è un altro segno cristiano ».

Infatti, ha spiegato il Papa, « una persona che dice di essere cristiana e non è capace di andare incontro agli altri, di incontrare gli altri, non è totalmente cristiana ».

E ha aggiunto: « sia il servizio che l'incontro richiedono » di « uscire da se stessi: uscire per servire e uscire per incontrare, per abbracciare un'altra persona ».

Proprio con questo tipo di servizio e di incontro, in Maria - che una settimana prima « lavorava, all'insaputa che sua cugina fosse incinta » e poi alla « gioia grande della maternità » aggiunge « la gioia di servire e la gioia dell'incontro » - « si rinnova la promessa del Signore » e si attua « in quel presente ».

Ha commentato in proposito Francesco: « Se noi imparassimo questo - servizio e andare incontro agli altri, non rifiutare gli incontri - se noi imparassimo questo, come cambierebbe il mondo ».

E ha concluso ribadendo: « Due cose soltanto, servire e incontrarsi, e noi sperimenteremo la gioia, questa gioia grande della presenza di Dio in mezzo a noi ».