Lunedì, 8 maggio 2017

Dio delle sorprese

A Pietro non è mancato il coraggio di lasciarsi sorprendere dalle novità dello Spirito Santo per rompere le rigidità del « si è sempre fatto così », senza timore di dare « scandalo » o venire meno alla sua missione di « pietra ».

Ma con la libertà di « non essere di impedimento alla grazia di Dio » e di non « far tacere il chiasso che fa lo Spirito, quando viene nella Chiesa ».

Suggerendo di chiedere al Padre « la grazia del discernimento », Papa Francesco - nella messa celebrata lunedì 8 maggio a Santa Marta - ha invitato a non commettere « il peccato di resistere allo Spirito Santo ».

« In questi capitoli che abbiamo letto in queste settimane negli Atti degli apostoli - ha subito fatto presente il Pontefice, riferendosi in particolare al passo liturgico ( At 11,1-18 ) e mostrandone l'attualità - si vede la comunità cristiana in movimento; e quello che fa muovere la comunità è lo Spirito Santo ».

Va ricordato, ha affermato Francesco, « che Gesù stesso aveva promesso questo ai discepoli, nell'ultima cena: "Io non vi lascerò soli: vi invierò lo spirito di verità, egli vi guiderà alla verità piena, vi insegnerà, vi ricorderà" ».

Così è « proprio lo Spirito Santo che muove questa Chiesa: abbiamo sentito tanti miracoli, tante cose strane », tanto che « alcuni sicuramente avevano paura di queste novità della Chiesa ».

« Lo Spirito - ha spiegato il Papa - è il dono di Dio, di questo Dio, Padre nostro, che sempre ci sorprende: il Dio delle sorprese ».

E questo « perché è un Dio vivo, è un Dio che abita in noi, un Dio che muove il nostro cuore, un Dio che è nella Chiesa e cammina con noi; e in questo cammino ci sorprende sempre ».

Perciò « come lui ha avuto la creatività di creare il mondo, così ha la creatività di creare cose nuove tutti i giorni ».

Egli, ha insistito Francesco, è « il Dio che ci sorprende ».

Ma, ha aggiunto, « anche questo crea difficoltà: per esempio gli apostoli, i fratelli che stavano in Giudea vennero a sapere che anche i pagani avevano accolto la parola di Dio ».

Riferendosi a loro come « gli incirconcisi », si chiedevano: « Come mai può accadere questo?

Si vede che Pietro e gli altri hanno sbagliato, sono andati oltre cercando una novità, ma va' a sapere! »

E così « è incominciata la sfiducia ».

A tal punto che « quando Pietro salì a Gerusalemme, i fedeli circoncisi lo rimproverarono dicendo: "Sei entrato in casa di uomini non circoncisi, e hai mangiato insieme con loro!" ».

Come a dire: « Ma guarda lo scandalo che stai facendo!

Tu, Pietro, la pietra della Chiesa, dove ci porti?" ».

Da parte sua, si legge negli Atti, « Pietro racconta la cosa che è successa e, con tutta semplicità, quella visione del cielo ».

Poi racconta anche di quegli « uomini che gli chiedono di andare a casa di questo pagano ».

E proprio « quando parlava con loro - ha ricordato il Papa - scese lo Spirito, sconvolse tutto, e Pietro battezza: capisce il segno di Dio, è capace di prendere una decisione coraggiosa, è capace di accogliere la sorpresa di Dio ».

A conclusione del suo discorso Pietro « si scusa » dicendo queste parole: « Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato a noi, per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?" ».

Questa - ha spiegato Francesco - « è proprio la parola dello strumento apostolico, di quell'apostolo che si sente strumento di Dio: ma chi sono io per fermare la grazia di Dio, per far tacere il chiasso che fa lo Spirito, quando viene nella Chiesa? ».

Così proprio « davanti a tante sorprese del Signore - dopo di questo gli apostoli devono riunirsi e discutere e arrivare a un accordo per fare il passo avanti che il Signore vuole - davanti a tante cose », Papa Francesco ha proposto « due parole » che, ha confidato, « mi vengono da dire ».

« Sempre, dai tempi dei profeti a oggi, c'è il peccato di resistere allo Spirito Santo: la resistenza allo Spirito », ha affermato.

E « questo è il peccato che rimprovera Stefano proprio ai membri del sinedrio: "Voi e i vostri padri avete resistito sempre allo Spirito Santo" ».

La resistenza allo Spirito Santo, dunque.

Espressa anche col dire: "No, sempre è stato fatto così e deve farsi così" ».

Quasi a raccomandarsi di « non venire con queste novità: Pietro, stai tranquillo, prenditi una pastiglia che ti calmi i nervi, stai tranquillo ».

Ma questa è proprio « la chiusura alla voce di Dio », ha affermato il Pontefice.

E « il Signore, nel salmo 95, parla al suo popolo: non indurite il vostro cuore come i vostri padri a Meriba ».

Invece « cercate la volontà del Signore, la voce del Signore, quello che il Signore vuole ».

E « quello che il Signore vuole è che ci sono altri popoli, l'abbiamo sentito nel Vangelo » ( Gv 10,11-18 ), perché « ci sono altre greggi che non appartengono ma ci sarà "un solo gregge, un solo pastore" ».

Invece finiva che i pagani venivano giudicati, « come condannati », e anche « i proseliti, quei pagani che si sono fatti credenti », erano considerati « credenti di seconda classe: nessuno lo diceva, ma di fatto » era così.

« La chiusura, la resistenza allo Spirito Santo », ha rilanciato Francesco, avviene attraverso anche « quella frase che chiude sempre, che ti ferma: "È sempre stato fatto così" ».

Ma questo modo di fare « uccide: uccide la libertà, uccide la gioia, uccide la fedeltà allo Spirito Santo che sempre agisce in avanti, portando in avanti la Chiesa ».

Del resto, ha aggiunto, « come posso io sapere se una cosa è dello Spirito Santo o è della mondanità, dello spirito del mondo o è dello spirito del diavolo? ».

L'unico modo, ha spiegato il Papa, è « chiedere la grazia del discernimento ».

Infatti « lo strumento che lo stesso Spirito ci dà è il discernimento: discernere, in ogni caso, come si deve fare ».

Ed « è quello che hanno fatto gli apostoli: si sono riuniti, hanno parlato e hanno visto che quella era la strada dello Spirito Santo ».

Invece « quelli che non avevano questo dono, o non avevano pregato per chiederlo, sono rimasti chiusi e fermi ».

E i cristiani devono, « soprattutto in un tempo che è tanto comunicato, con tante novità, saper discernere: discernere una cosa dall'altra, discernere qual è la novità, il vino nuovo che viene da Dio; qual è la novità che viene dallo spirito del mondo e qual è la novità che viene dal diavolo ».

« Qualcuno può pensare - ha proseguito il Papa - che se questi pagani erano peccatori e dannati e poi sono cambiati, la fede cambia? ».

No, è la risposta, « la fede non cambia mai, la fede è la stessa, ma è in movimento, cresce, si allarga ».

A questo proposito « un vecchio monaco del quinto secolo, san Vincenzo di Lerino, ha detto questa parola: "Le verità della Chiesa vanno avanti", ut annis consolidetur, dilatetur tempore, sublimetur aetate ».

E cioè « si consolidano con gli anni, si sviluppano col tempo, si approfondiscono con l'età ».

E questo « perché siano più forti con il tempo, con gli anni, si allarghino con il tempo e vengano più innalzate con l'età della Chiesa ».

Ecco « la strada », ha spiegato Francesco: « è la stessa verità ma che si fa capire meglio ».

Ci viene in aiuto « quella parola di Gesù: "Ci sarà un solo gregge" ».

Ma « i discepoli non hanno capito quello che Gesù voleva dire, e voleva dire questo: anche i pagani riceveranno lo Spirito ».

In conclusione, il Pontefice ha invitato a chiedere « al Signore la grazia del discernimento per non sbagliare strada e non cadere nell'immobilità, nella rigidità, nella chiusura del cuore ».