20 aprile 2020

Nascere dallo Spirito

Introduzione

Preghiamo oggi per gli uomini e le donne che hanno vocazione politica: la politica è una forma alta di carità.

Per i partiti politici nei diversi Paesi, perché in questo momento di pandemia cerchino insieme il bene del Paese e non il bene del proprio partito.

Omelia

Quest'uomo, Nicodemo, è un capo dei giudei, un uomo autorevole; sentì la necessità di andare da Gesù.

Andò di notte, perché doveva fare con un po' di equilibrio, perché coloro che andavano a parlare con Gesù non erano guardati bene ( cfr Gv 3,2 ).

È un fariseo giusto, perché non tutti i farisei sono cattivi: no, no; c'erano anche farisei giusti.

Questo è un fariseo giusto.

Sentì l'inquietudine, perché è un uomo che aveva letto i profeti e sapeva che questo che Gesù faceva era stato annunciato dai profeti.

Sentì l'inquietudine e andò a parlare con Gesù.

« Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come Maestro » ( v. 2 ): è una confessione, fino a un certo punto.

« Nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui » ( v. 2 ).

E si ferma.

Si ferma davanti al "dunque": Se io dico questo … dunque! …

E Gesù ha risposto.

Rispose misteriosamente, come lui, Nicodemo, non se l'aspettava.

Rispose con quella figura della nascita: « se uno non nasce dall'alto, non può vedere il Regno di Dio » ( v. 3 ).

E lui, Nicodemo, sente confusione, non capisce e prende ad litteram quella risposta di Gesù: "ma come si può nascere se uno è adulto, una persona grande?" ( cfr v. 4 )

Nascere dall'alto, nascere dallo Spirito.

È il salto che la confessione di Nicodemo deve fare e lui non sa come farla.

Perché lo Spirito è imprevedibile.

La definizione dello Spirito che Gesù dà qui è interessante: « Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito » ( v. 8 ), cioè libero.

Una persona che si lascia portare da una parte e dall'altra dallo Spirito Santo: questa è la libertà dello Spirito.

E chi fa questo è una persona docile e qui si parla della docilità allo Spirito.

Essere cristiano non è soltanto compiere i Comandamenti: si devono fare, questo è vero; ma se tu ti fermi lì, non sei un buon cristiano.

Essere cristiano è lasciare che lo Spirito entri dentro di te e ti porti, ti porti dove lui vuole.

Nella nostra vita cristiana tante volte ci fermiamo come Nicodemo, davanti al "dunque", non sappiamo il passo da fare, non sappiamo come farlo o non abbiamo la fiducia in Dio per fare questo passo e lasciare entrare lo Spirito.

Nascere di nuovo è lasciare che lo Spirito entri in noi e che sia lo Spirito a guidarmi e non io e qui: libero, con questa libertà dello Spirito che tu non saprai mai dove finirai.

Gli apostoli, che erano nel Cenacolo, quando venne lo Spirito uscirono a predicare con quel coraggio, quella franchezza ( cfr At 2,1-13 ) … non sapevano che sarebbe successo questo; e lo hanno fatto, perché lo Spirito li guidava.

Il cristiano non deve fermarsi mai soltanto al compimento dei Comandamenti: si deve fare, ma andare oltre, verso questa nascita nuova che è la nascita nello Spirito, che ti dà la libertà dello Spirito.

È quello che è accaduto a questa comunità cristiana della prima Lettura, dopo che Giovanni e Pietro sono tornati da quell'interrogatorio che hanno avuto con i sacerdoti.

Questi andarono dai loro fratelli, in questa comunità, e riferirono quanto avevano detto loro i capi dei sacerdoti e gli anziani.

E la comunità, quando udì questo, tutti insieme, si spaventarono un po'. ( cfr At 4,23 )

E cosa hanno fatto?

Pregare.

Non si sono fermati a misure prudenziali, "no, adesso facciamo questo, andiamo un po' più tranquilli …": no.

Pregare.

Che fosse lo Spirito a dire loro cosa dovessero fare.

Innalzarono la loro voce a Dio dicendo: « Signore », ( v. 24 ) e pregano.

Questa bella preghiera di un momento buio, di un momento che devono prendere delle decisioni e non sanno cosa fare.

Vogliono nascere dallo Spirito, aprono il cuore allo Spirito: che sia Lui a dirlo …

E chiedono: "Signore, Erode, Ponzio Pilato con le nazioni e i popoli di Israele si sono alleati contro il tuo Santo Spirito e Gesù" ( cfr v. 27 ), raccontano la storia e dicono: "Signore, fa' qualcosa!".

« E ora, Signore, volgi lo sguardo alle loro minacce - quelle del gruppo dei sacerdoti - e concedi ai tuoi servi di proclamare con tutta franchezza la tua parola » ( v. 29 ) chiedono la franchezza, il coraggio, di non avere paura: « stendendo la tua mano affinché si compiano guarigioni, segni e prodigi nel nome di Gesù ». ( v. 30 )

« E quando ebbero terminato la preghiera, il luogo in cui erano radunati tremò, e tutti furono colmati di Spirito Santo e predicavano la Parola di Dio con franchezza ». ( v. 31 )

È successa una seconda Pentecoste, qui.

Davanti alle difficoltà, davanti a una porta chiusa, che loro non sapevano come andare avanti, vanno dal Signore, aprono il cuore e viene lo Spirito e dà loro quello di cui hanno bisogno e vanno fuori a predicare, con coraggio, e avanti.

Questo è nascere dallo Spirito, questo è non fermarsi al "dunque", al "dunque" delle cose che ho sempre fatto, al "dunque" del dopo i Comandamenti, al "dunque" dopo le abitudini religiose: no!

Questo è nascere di nuovo.

E come si prepara uno a nascere di nuovo?

Con la preghiera.

La preghiera è quella che ci apre la porta allo Spirito e ci dà questa libertà, questa franchezza, questo coraggio dello Spirito Santo.

Che mai saprai dove ti porterà.

Ma è lo Spirito.

Che il Signore ci aiuti ad essere sempre aperti allo Spirito, perché sarà Lui a portarci avanti nella nostra vita di servizio al Signore.

Preghiera per la comunione spirituale

Ai tuoi piedi, o mio Gesù, mi prostro e ti offro il pentimento del mio cuore contrito che si abissa nel suo nulla e nella tua santa presenza.

Ti adoro nel sacramento del Tuo amore, l'Eucaristia.

Desidero riceverti nella povera dimora che ti offre il mio cuore; in attesa della felicità della comunione sacramentale voglio possederti in spirito.

Vieni a me, o mio Gesù, che io vengo da Te.

Possa il tuo amore infiammare tutto il mio essere per la vita e per la morte.

Credo in Te, spero in Te, ti amo.