Nicea I ( 325 )

Professione di fede dei 318 padri
I Di quelli che si mutilano o permettono questo da parte di altri su se stessi.
II A coloro che dopo il battesimo sono subito ammessi nel clero.
III Delle donne che vivono nascostamente con i chierici.
IV Da quanti debba essere consacrato un vescovo.
V Degli scomunicati: che non siano accolti da altri; e dell'obbligo di tenere i sinodi due volte all'anno.
VI Della precedenza di alcune sedi, dell'impossibilità di essere ordinato vescovo senza il consenso del metropolita.
VII Del vescovo di Gerusalemme.
VIII Dei cosiddetti càtari.
IX Di quelli che senza il debito esame sono Promossi al sacerdozio.
X Di coloro che hanno rinnegato la propria fede durante la Persecuzione e poi sono stati ammessi fra il clero.
XI Di quelli che hanno rinnegato la Propria fede e sono finiti tra i laici.
XII Di coloro che, dopo aver lasciato il mondo, vi sono poi ritornati.
XIII Di quelli che in punto di morte chiedono la comunione.
XIV Dei catecumeni lapsi.
XV Del clero che si sposta di città in città.
XVI Di coloro che non dimorano nelle chiese nelle quali furono eletti.
XVII Dei chierici che esercitano l'usura.
XVIII Che i diaconi non debbano dare l'eucaristia ai presbiteri; e che non devono prender posto avanti a questi.
XIX Di quelli che dall'errore di Paolo di Samosata si avvicinano alla chiesa cattolica e delle diaconesse.
XX Che non si debba, nei giorni di domenica e di Pentecoste, pregare in ginocchio.