Ad gentes

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La cooperazione

38 Dovere missionario dei vescovi

Tutti i vescovi, in quanto membri del corpo episcopale che succede al collegio apostolico, sono stati consacrati non soltanto per una diocesi, ma per la salvezza di tutto il mondo.

Il comando di Cristo di predicare il Vangelo ad ogni creatura ( Mc 16,15 ) riguarda innanzitutto e immediatamente proprio loro, insieme con Pietro e sotto la guida di Pietro.

Da qui deriva quella comunione e cooperazione a livello delle Chiese, che oggi è così necessaria per svolgere l'opera di evangelizzazione.

In forza di questa comunione, le singole Chiese sentono la preoccupazione per tutte le altre, si informano reciprocamente dei propri bisogni, si scambiano l'una con l'altra i propri beni, essendo l'estensione del corpo di Cristo dovere dell'intero collegio episcopale.6

Il vescovo, suscitando, promuovendo e dirigendo l'opera missionaria nella sua diocesi, con la quale forma un tutto uno, rende presente e, per così dire visibile lo spirito e l'ardore missionario del popolo di Dio, sicché la diocesi tutta si fa missionaria.

È pure compito del vescovo suscitare nel suo popolo, specialmente in mezzo ai malati e ai sofferenti, delle anime che con cuore generoso sanno offrire a Dio le loro preghiere e penitenze per l'evangelizzazione del mondo;

incoraggiare volentieri le vocazioni dei giovani e dei chierici per gli istituti missionari, accettando con riconoscenza che Dio ne scelga alcuni per inserirli nell'attività missionaria della Chiesa;

spronare e sostenere le congregazioni diocesane perché si assumano la loro parte nelle missioni;

promuovere le opere degli istituti missionari in seno ai suoi fedeli, specialmente le pontificie opere missionarie.

A queste opere infatti deve essere giustamente riservato il primo posto, perché costituiscono altrettanti mezzi sia per infondere nei cattolici, fin dalla più tenera età, uno spirito veramente universale e missionario, sia per favorire una adeguata raccolta di sussidi a vantaggio di tutte le missioni e secondo le necessità di ciascuna.7

E poiché si fa ogni giorno più urgente la necessità di operai nella vigna del Signore ed i sacerdoti diocesani desiderano avere anch'essi un ruolo sempre più importante nell'evangelizzazione del mondo, il santo Concilio auspica che i vescovi, considerando la grandissima scarsezza di sacerdoti che impedisce la evangelizzazione di molte regioni, mandino alle diocesi mancanti di clero, debitamente preparati, alcuni dei loro migliori sacerdoti, perché si consacrino all'opera missionaria: sarà qui che essi, almeno per un certo periodo, eserciteranno con spirito di servizio il ministero missionario.8

Ma perché l'attività missionaria dei vescovi si risolva realmente a vantaggio di tutta la Chiesa, è bene che le conferenze episcopali regolino esse tutte le questioni che si riferiscono alla ordinata cooperazione nella propria regione.

In sede di conferenza i vescovi devono trattare: dei sacerdoti del clero diocesano da consacrare alla evangelizzazione delle nazioni; del contributo finanziario che ciascuna diocesi, in proporzione del proprio reddito, deve versare annualmente per l'opera missionaria;9 della direzione e dell'organizzazione dei modi e dei mezzi ordinati al soccorso diretto delle missioni; dell'aiuto da offrire agli istituti missionari ed ai seminari di clero diocesano per le missioni e, se è necessario, della loro fondazione; della maniera di favorire rapporti sempre più stretti tra questi istituti e le diocesi.

Parimenti spetta alle conferenze episcopali fondare e promuovere delle opere che consentano di accogliere fraternamente e di seguire ed assistere pastoralmente coloro che, per ragioni di lavoro e di studio, emigrano dalle terre di missione.

Grazie a questi immigrati infatti i popoli lontani diventano in qualche modo vicini, mentre alle comunità che sono cristiane da antica data si offre la magnifica occasione di aprire un dialogo con le nazioni che non hanno ancora ascoltato il Vangelo e di mostrare loro, nel servizio di amore e di aiuto che prestano, il volto genuino del Cristo.10

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6 Lumen gentium 23-24
7 Benedetto XV, Enc. Maximum illud, 30 nov. 1919;
Pio XI, Enc. Rerum Ecclesiae, 28 febbr. 1926;
Pio XII, Enc. Evangelii Praecones, 2 giugno 1951;
Enc. Fidei Donum, 21 aprile 1957
8 Pio XII, Enc. Fidei Donum, 21 aprile 1957
9 Christus Dominus 6
10 Pio XII, Enc. Fidei Donum, 21 aprile 1957