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Carteggio

D 1511 -/- Fr. Teodoreto

19) Rendersi esemplari ai suoi allievi

Viva Gesù e Maria SS.ma!

Venerando e carissimo confratello nel SS.mo Crocifisso, fratel Teodoreto.

La bontà di Dio, Gesù Crocifisso, sia il Suo primo pensiero, il Suo soave amore!

In questi tempi dei santi esercizi costì, infonda nel cuore ai giovani confratelli l'amor di Dio Crocifisso,

ché le pie pianticelle, innaffiate dalle virtù angeliche, si eleveranno grandi agli occhi del Signore

da rendersi esemplari ai loro allievi;

e la grazia di Gesù e Maria SS.ma fecondi i loro cuori da formare in virtù dell'altissimo Signore,

tanti santi per popolare il santo paradiso:

verrà il giorno dolcissimo in cui riceveranno il guiderdone del bene operato nell'intimo di tante anime innocenti

allontanate dal mondo e strappate alle unghie velenose del demonio.

Oh! che bella grazia di Dio, l'essere fratelli delle Scuole Cristiane e figli, in Gesù Cristo, di S. Giovanni La Salle;

la vita è breve, bisogna darsi generosamente, intieramente al Signore,

come fa il bambino tenerissimo nelle braccia della pia genitrice;

e vedrà come il Signore gradisca la loro buona volontà;

e si studino di giorno in giorno di fare qualcosa per Gesù, la grazia di Dio non manca a chi la desidera,

e lavora nella vigna mistica del Signore, vivendo virtuosissimo.

Abbiano fede! là ai piedi di Gesù Crocifisso otterranno forza e coraggio nella via in cui il Signore,

nella sua bontà, li conduce;

e si verificheranno cose prodigiose in un'anima che corrisponde ai detti dell'amabile Signore Gesù Crocifisso!

Ora faccio punto.

Le dico che il mio buon cugino Modesto già da quindici giorni si trova colla famiglia a Terruggia,

perché fu chiamato lestamente per assistere sua madre, che, poi, Dio, nei suoi segreti, chiamò a sé la sera di Domenica,

alle ore 5; il dolore di quel povero giovane e indescrivibile,

ma il Signore lo confortò con una celebre e gloriosa visione che si riserbò nel ritorno qui a Torino di narrare.

Al più presto possibile, se può, passi da me, ho bisogno di parlarle.

Se posso ottenere il permesso, la settimana ventura vado a vedere un mio fratello infermo,

che da venticinque anni è colla famiglia del conte Carlo Mella di Vercelli.

Mi ricordi nel Costato di Gesù Crocifisso! Suo nel Signore,

F. L. Maria

La sera del 4 settembre, 1913, ore 11 S.T.O.

[ -Originale- ]

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