L 262

Carteggio

D 1934 -/- Bonaudi

28) Un nuovo flagello: una spaventosa epidemia

Viva Gesù e Maria SS.ma

Gent.ma Damigella Sig.na Francesca Bonaudi

Ala di Stura

Pochi giorni or sono volevo passare dalla portinaia della Signora Petronilla Barrera

per vedere se era di ritorno dalla campagna, ma seppi che molte Signore ( non rientrano a Torino )

stante la spaventosa epidemia che incomincia a dilatarsi.

Essa sta dando la morte a centinaia ( di persone ) al giorno solo nella borghesia ( i civili ):

sabato scorso in un ospedale militare furono colpiti quaranta poveri giovani.

Il flagello della guerra non ha giovato, eccone un secondo e questo ci impressiona

( giacché vuol ) dire che in tre giorni per detto fatto bisogna avere già tutto pronto per l'eternità.

Per lei, buona Damigella, non è una novità.

Glielo avevo detto: "Verrà la pace, se così vuole Iddio, ma Gesù è molto scontento del suo popolo

perché non vogliono più Iddio e nelle officine si divertono a bestemmiarLo con Maria SS.ma, nostri adorati tesori.

" Intrighi e misfatti di ogni colore; le chiese deserte, il vizio impudico e ogni male trionfano per le vie ".

Gli uomini stessi, civili e militari, sono impensieriti di questi disgraziati tempi che attraversiamo:

c'è proprio bisogno di ritornare a Dio colla preghiera e con le buone opere.

Dica alla Signora Petronilla che abbia fede e non abbia paura di aiutare, secondo la sua condizione,

per la propaganda e le spese di stampa della santa adorazione del SS. Crocifisso.

Gesù - come fece per la buona e pia sorella Signora Ernestina - sarà benigno anche con lei e colla sua famiglia.

Abbia fede e coraggio: vuole stare due o tre anni in campagna?

Venga nella nostra cara Torino e qui vi sarà ogni bene e ogni conforto.

Io nelle mie povere preci raccomando sempre i buoni cooperatori

e son certo che Gesù risparmierà loro la vita con una lunga esistenza.

( In questa circostanza ) muoiono quasi tutti dai tredici ai ventotto anni e Noi siamo proibiti di suonare le campane.

A Fontenette sono morti dieci giovani dai tredici ai venti anni;

a Trino morirono famiglie intiere: dunque la morte è comune anche nei paesi.

Dunque sempre coraggio e pensiamo che il Signore è con noi e perché aver paura? Io le aspetto presto.

Sono stato un po' di giorni solo (giacché) quel figliuolo (aiutante di cucina) mi ha lasciato così su due piedi;

pregai Gesù e Maria SS.ma che mi avessero davvero mandato soccorso di un qualche altro giovane di costumi angelici.

Finalmente oggi, lunedì 30 settembre venne un caro giovanetto di appena undici anni.

Se l'avesse a vedere com'è grazioso con tutti: spero che questo caro giovane farà buona riuscita.

Dunque io finisco con l'augurarle ogni bene, ogni felicità.

La benedizione del Signore scenda sul suo capo, La colmi delle sue celesti gioie e pace all'anima sua.

Così sia della Signora Petronilla, del Signor Commendatore e di tutta la sua famiglia carissima.

Torino, 30 settembre 1918, sera ore 10

Tanti auguri per S. Francesco, suo onomastico.

[ -Originale- ]

Indice