Nome - Antonio

... Abate

Monaco e santo ( Egitto ca 251 - ca 356 ); festa: 17 gennaio.

Considerato "padre dei monaci" ( anche se storicamente non fu il primo monaco ), Antonio rappresenta per la Chiesa di ogni tempo un simbolo di radicale obbedienza al Vangelo.

Antonio cercò di vivere nel deserto egiziano quella radicalità cristiana che sembrava affievolirsi nella Chiesa.

Fu presto seguito e imitato da numerosissimi discepoli.

La biografia di Antonio, redatta dall'amico Atanasio, vescovo di Alessandria, e definita da Gregorio Nazianzeno "regola di vita monastica sotto forma di racconto", divenne fonte ispiratrice sia per il monachesimo orientale sia per quello occidentale.

La rappresentazione di Antonio con un maiale nasce in epoca medievale in seguito alla tradizione, instauratasi in ogni villaggio, di nutrire collettivamente un maiale che era poi offerto ai monaci antoniani, i quali gestivano una specie di ospedale per i poveri.

S. Antonio di Padova

Religioso portoghese, dottore della Chiesa, santo ( Lisbona 1190/1195-Arcella, Padova, 1231); festa: 13 giugno.

È detto "di Padova" non solo perché nei pressi di questa città morì il 15.VI.1231, ma anche perché vi lasciò marcate tracce del suo impegno religioso, quasi stilizzate e solidificate nel celebre tempio che conserva le sue reliquie e i segni dell'incessante flusso dei devoti.

Fin dalla tenera età fu educato in istituti ecclesiastici; dopo alcune esperienze in monasteri agostiniani, entrò nell'Ordine dei Frati Minori, da poco fondato.

Nel clima del ritorno alla semplicità evangelica e del rinnovamento ecclesiale promosso dal concilio Lateranense IV, non esitò ad improntare la sua vita a una totale dedizione all'apostolato, condotto mediante l'attività caritativa e di predicatore.

Sull'onda di un diffuso e appassionato entusiasmo per la conversione degli "infedeli", si recò dapprima in Marocco, ma dovette
presto abbandonare questo progetto missionario a causa di una grave malattia.

Di ritorno in Europa, percorse a più riprese le regioni italiane, specie settentrionali, e il sud della Francia per predicarvi.

Tra i motivi dei suoi sermoni, oltre alla polemica contro le tendenze eterodosse allora serpeggianti ( catari, patarini ), spiccano i forti interventi di carattere morale, particolarmente sulle virtù dell'amore verso Dio, la pietà nei confronti dei poveri, la pazienza, l'umiltà, e sulla critica ai vizi quali la lussuria, l'avarizia e soprattutto l'usura, da lui combattuta con acuta analisi della coeva situazione economico-sociale.

Alla sua morte era già largamente diffusa la sua fama di santità, sicché nove anni dopo Gregorio IX non esitò a canonizzarlo.

Sospinte dalla persuasione sull'efficacia taumaturgica della sua intercessione ( ha fama di "santo dei miracoli" ), crebbero con straordinaria intensità le manifestazioni di culto a lui rivolte, ancora assai vivaci ai nostri giorni.