Caterina

Caterina da Siena

Santa, patrona d'Italia e dottore della Chiesa ( Siena 1347 - Roma 1390 ); festa: 29 aprile.

A sei anni asserì di aver avuto la prima visione; a sette, emesso il voto di verginità, tentò di fuggire di casa per andare "nel deserto con li anacoreti"; a dodici anni si oppose, tagliandosi i capelli, alla volontà dei genitori che intendevano maritarla.

Nel 1365, entrò a far parte delle mantellate di s. Domenico a Siena per donarsi completamente a Dio e al prossimo, nella vita contemplativa, nel servizio agli ultimi, nel soccorrere i poveri, i prigionieri, gli ammalati dell'ospedale della Scala e del lebbrosario di S. Lazzaro.

Dapprima senza saper scrivere, Caterina cominciò a dettare lettere di consolazione, di incoraggiamento e di esortazione a persone di ogni ceto sociale, a chiunque le domandasse aiuto, a intellettuali, a condottieri, a esponenti politici, contribuendo così sorprendentemente alla soluzione di diverse questioni tra i Comuni e i partiti del tempo.

Nel 1374 fu processata a Firenze dal Capitolo Generale dei domenicani perché sospettata di tendenze anticuriali, ma venne assolta.

Nel 1375, nella chiesa di S. Cristina a Pisa, Caterina ricevette le stimmate.

Nel 1376 si recò ad Avignone e riuscì a convincere papa Gregorio XI a far ritorno a Roma.

Durante gli ultimi anni della sua vita, si prodigò per porre fine allo scisma scoppiato dopo l'elezione di Clemente VII da parte dei cardinali avversi a papa Urbano IV: Caterina non esitò a parlare ai cardinali nel concistoro a Roma.

Le sue 381 lettere sono permeate di un irresistibile amore per Cristo e per l'umanità

Santa Caterina da Siena

Magistero

S. Caterina ha amato la Chiesa nella sua realtà che, come sappiamo, ha un duplice aspetto: uno mistico, spirituale, invisibile, quello essenziale e fuso con Cristo Redentore glorioso, il quale non cessa di effondere il suo Sangue ( chi ha parlato tanto del Sangue di Cristo, quanto Caterina? ), sul mondo attraverso la sua Chiesa; l'altro umano, storico, istituzionale, concreto, ma non mai disgiunto da quello divino.

Catechesi Paolo VI
30-4-1969