Daniélou

Jean

Teologo francese ( Neuilly-surSeine 1905 - Parigi 1974 ).

Gesuita, fondò con H. de Lubac la prestigiosa collana di studi patristici Sources Chrétiennes ( Fonti cristiane ).

Dal 1942 al 1969 ricoprì la cattedra di storia delle origini cristiane all'Institut Catholique di Parigi.

Nel 1969 fu nominato cardinale.

Storico acuto e dalle intuizioni profonde, ha dato impulso alle ricerche sulla teologia del giudeo-cristianesimo, cioè su quell'ambiente cristiano ancora impregnato di giudaismo e non ancora condizionato dalle categorie ellenistiche.

Oltre che storico delle origini cristiane, Daniélou è stato anche articolista e conferenziere, intervenendo nei dibattiti teologici del suo tempo.

Ha riflettuto sul mistero della storia come tempo del dispiegamento dell'azione salvifica di Dio, con un suo inizio, un suo progresso e una sua  fine.

In questo la concezione cristiana, secondo Daniélou, si distingue da quella ellenistica che concepisce il tempo come ciclico.

La posizione di Daniólou può essere considerata come un "moderato escatologismo", aperto anche alle tesi "incarnazioniste".

Dalla teologia della storia, Daniélou è portato a considerare il significato della "missione" nel suo rapporto con le religioni non-cristiane.

Il cristianesimo non è necessariamente una fede monoculturale, ma può incarnarsi nelle varie culture, senza però perdere il suo specifico messaggio.