Ignazio

... di antiochia

Vescovo e martire siriaco, santo ( Siria 70 - Roma ca 110 ); festa: 17 ottobre.

Vescovo di Antiochia di Siria, morì martire a Roma durante le persecuzioni di Traiano.

Di lui ci sono giunte sette lettere.

Per Ignazio il centro della fede cristiana è l'unione del divino e dell'umano in Gesù: un'unione del tutto reale, sicché Dio si esprime nell'umano, l'invisibile nel visibile, l'eterno nel tempo.

Questo distingue il cristianesimo ( termine coniato proprio da Ignazio ) dal giudaismo.

Gesù Cristo è "l'uomo nuovo" che ci consente di conoscere Dio e di assumere il suo amore, la sua illimitata capacità di venirci incontro, come principio di "carità bene ordinata" su cui si basa la comunità cristiana e che ha nella commensalità eucaristica presieduta dal vescovo e nell'attenzione ai poveri le sue espressioni qualificanti.

Traguardo della vita diventa condividere l'unione di Gesù con Dio, il Padre, non come evasione dal mondo e dal corpo, ma come accoglienza di quella relazione che sa avvalorare più di ogni altra la persona umana: "giunto là, sarò veramente uomo".

Mettere in gioco la vita per questa fede e il modo di vivere che da essa scaturisce non è per Ignazio atto di fanatismo.

È la percezione che solo non nascondendo al mondo questa nuova qualità di vita, offertaci gratuitamente in un avvenimento non più cancellabile dalla storia umana, egli poteva dare senso compiuto al suo essere uomo.

Le lettere di Ignazio rimangono la testimonianza più rilevante tra quelle rese dai Padri apostolici, ossia dagli autori della generazione immediatamente successiva a quella degli apostoli che ci hanno trasmesso un'eco singolarmente intensa dell'impatto del Vangelo con il mondo.

.. di Loyola

Religioso spagnolo, santo ( Loyola 1491 - Roma 1556 ); festa: 31 luglio.

Ultimo dei tredici figli di una famiglia basca, decise di continuare la tradizione militare della famiglia.

Ferito durante l'assedio di Pamplona da parte dei francesi ( 1521 ), nel corso della convalescenza ebbe una crisi esistenziale che lo condusse a un nuovo fervore religioso.

Decise di lasciare l'esercito e di ritirarsi nel convento benedettino di Monserrat ( presso Barcellona ), per un periodo di meditazione, cui seguì a Manresa la stesura della prima versione degli Esercizi spirituali, e quindi una fase di approfondimento della filosofia e della teologia che lo condusse fino al prestigioso centro universitario di Parigi ( 1528-35 ).

La fondazione della Compagnia di Gesù

A Parigi raccolse attorno a sé un nucleo di giovani che decisero di avviare un sodalizio religioso di tipo nuovo, con l'emissione dei voti tradizionali, ma al contempo con un'organizzazione più elastica, rispetto al modello regolare monastico, come richiedevano i tempi moderni.

La nascente Compagnia di Gesù venne approvata da Paolo III nel 1540.

Ignazio la concepì come organismo di apostolato strettamente dipendente dal papa, per affrontare il quadro di accentuato pluralismo e di sviluppo di nuove classi dirigenti proprio dell'Europa moderna.

L'ipotesi si rafforzò di fronte alla ben presente alternativa della Riforma protestante.

Ignazio diede subito grande impulso all'attività missionaria dei gesuiti.

A Roma Ignazio fondò il Collegio Romano ( l'attuale Pontificia Università Gregoriana ) e il Collegio Germanico ( dedicato all'istruzione di giovani preti da inviare nelle terre della Riforma ).

Dichiarato beato nel 1609, fu canonizzato da Gregorio XV nel 1622.

v. Esercizi spirituali; Gesuiti

Concilio Ecumenico Vaticano II

Sua testimonianza sul rapporto presbiteri-Vescovi Presbyterorum ordinis 5