Valdo

Personaggio storico di cui s'è impadronita la leggenda.

Di storicamente accertato non c'é molto: intorno al 1174 un ricco mercante lionese di nome Valdo ( la grafia è incerta: Vaudès, Valdès, Valdensis, Gualdensis, Valdesius eco.; "Pietro" tradizionalmente affiancato a "Valdo" è, più che un nome, un titolo tardivo destinato a documentare il carattere e l'origine apostolica del movimento ) ebbe una crisi religiosa ( variamente motivata nelle fonti ) che superò attuando alla lettera la parola di Gesù al giovane ricco ( Mt 19,21 ): vendette i suoi beni devolvendo il ricavato in parte ai poveri e in parte al finanziamento di una traduzione della Bibbia in volgare ( provenzale ).

Con alcuni amici si votò alla vita apostolica imperniata sulla predicazione itinerante in mezzo al popolo, nella povertà.

Trattandosi di laici, era stata loro negata la facoltà di predicare.

Per aver disubbidito, i "poveri di Lione" ( è il primo nome dei seguaci di Valdo ) vennero condannati già al concilio di Verona ( 1184 ), benché la loro dottrina fosse ortodossa.

Non si conosce altro dell'iniziativa di Valdo, che non ha lasciato scritti.

La "confessione di fede" attribuitagli non è sua: l'ha soltanto sottoscritta.

Fu a capo del ramo francese del movimento, non del ramo italiano ( chiamato "poveri di Lombardia" ).

Morì intorno al 1206, mentre in Assisi avveniva la conversione di Francesco.