Agostiniani

Ordine religioso normato dalla "regola di s. Agostino", testo composto fra i secc. VI e VII sulla base degli scritti ascetici di s. Agostino stesso.

I religiosi che seguirono queste massime vennero chiamati agostiniani o canonici agostiniani.

Su questo tronco si innestarono molteplici forme associative di religiosi, dapprima i premonstratensi, fondati nel '200 da Norberto di Xantes, poi, nel '300, gli eremitani di s. Agostino, in parallelo con gli ordini mendicanti.

Gli agostiniani conobbero una decisa affermazione specie nel settore culturale, mediante l'apertura di collegi di studio che mantennero stretti legami con le università, come a Parigi e ad Oxford.

Molto articolata, a partire dal '500, si esplicò la loro attività missionaria nell'America Latina, nelle Filippine, nell'India e poi in Australia.

Alla fine del '900 contano circa 500 conventi, distribuiti in 28 province.

La spiritualità dell'ordine

La spiritualità dell'ordine è fondamentalmente quella di sant'Agostino, e la sua regola costituisce il codice fondamentale della spiritualità dell'ordine: la spiritualità agostiniana è evangelica ed ecclesiale, perché guarda al modello delle primitiva comunità cristiana di Gerusalemme.

Nella dottrina della scuola di spiritualità dell'ordine risultano chiari il primato dell'amore, della grazia e di Gesù Cristo.

Nel loro comportamento i frati devono procedere con la libertà ispirata dall'amore ( non come servi sotto la legge, ma come uomini liberi sotto la grazia ).

Una questione … di stile

È sostanzialmente lo stile quello che la caratterizza appunto come "agostiniana", non una determinata forma di vita o di apostolato.

Ogni forma di vita e ogni tipo di apostolato è confacente alla Famiglia Agostiniana, purché sia vissuto con spirito agostiniano, cioè nel rispetto di quei valori che sono alla base della vita religiosa agostiniana, come ce l'ha insegnata S. Agostino.

Così può essere pienamente agostiniano

il parroco insonne della periferia di Roma e la monaca di un monastero di clausura,

la suora che lavora in un asilo o in una casa per anziani e il missionario dell'Indonesia o dell'Africa,

il professore in una università americana e la maestra in una scuola delle Ande peruane,

l'infermiera di un ospedale e il laico o laica che si impegna nella propria parrocchia.

In una parola l'agostiniano e l'agostiniana si qualificano nella Chiesa soprattutto per quello che sono, più che per l'attività che svolgono.

I valori

Le Costituzioni dell'Ordine propongono una priorità di valori e conseguentemente anche di interessi e di iniziative, dettata dalla natura della vita religiosa agostiniana e del tipo di servizio che da oltre 700 anni l'Ordine presta alla Chiesa.

È una scala di criteri che l'agostiniano, qualunque sia il genere di attività che è chiamato a svolgere, deve rispettare se vuol veramente realizzarsi secondo la scelta fatta:

la consacrazione a Dio mediante i voti religiosi, che è la sorgente della vita comunitaria e dell'attività apostolica;

il culto divino, specialmente quello liturgico;

la perfetta vita comune;

l'impegno comunitario e individuale per lo sviluppo della vita interiore e per lo studio;

l'attività apostolica conforme alle necessità della Chiesa;

la dedizione al lavoro tanto manuale che intellettuale, per il bene della comunità.

L'esercizio dell'apostolato nasce come esigenza di trasmettere agli altri la propria ricchezza spirituale; ricchezza che si acquista nella comunità e che per mezzo della comunità si trasmette agli altri.

Storia

Origini del monachesimo agostiniano

L'origine del monachesimo agostiniano è da ricondurre al 388/389 quando Sant'Agostino, ritornato a Tagaste dopo la conversione avvenuta a Milano, iniziò a fare vita comune, nella povertà, nella preghiera e nello studio, insieme ad alcuni amici.

Divenuto presbitero a Ippona fondò un monastero nel quale viveva insieme ad alcuni laici che avrebbero ricevuto in seguito l'Ordine sacro.

In questo periodo Agostino scrisse la Regola ( Regula ad servos Dei ).

Nominato vescovo di Ippona nel 395 Agostino abbandonò il monastero, ma radunò nell'episcopio presbiteri e diaconi che volevano condurre insieme a lui vita comune e accettassero il suo stile di vita.

L'ideale agostiniano si estese ad altre parti dell'Africa.

Nel V secolo i monasteri di ispirazione agostiniana erano circa trentacinque.

Tra il 430 e il 570 questo stile di vita venne fatto conoscere in Europa dai monaci e dai sacerdoti che fuggivano per sottrarsi alle persecuzioni dei Vandali.

Intorno al 440 San Quodvultdeus da Cartagine si stabilì in Italia, nelle vicinanze di Napoli.

Nel 502 San Fulgenzio da Ruspe arrivò in Sardegna.

Donato e settanta monaci lo divulgarono nella Spagna meridionale intorno al 570.

La copiosità dei codici antichi contenenti la regola di S. Agostino mostra il costante interesse che la stessa suscitò in epoca medievale.

Malgrado ciò, per oltre tre secoli, venne messa in ombra da altre regole, in particolare da quella di S. Benedetto.

La regola agostiniana ricompare in pratica nell'Europa dell'XI secolo come base per la riforma di monasteri e capitoli cattedrali.

Venne adottata, tra gli altri, dai Canonici Regolari di San Vittore a Parigi, dai Premostratensi e dai Canonici Lateranensi.

Nascita dell'Ordine

L'ordine trae origine dalle diverse congregazioni di eremiti con regola agostiniana che erano sorte specialmente in Italia nei secoli XII e XIII.

Il 16 dicembre 1243 papa Innocenzo IV promulgò la bolla Incumbit nobis con la quale invitava le numerose comunità di eremiti della Tuscia a riunirsi per costituire un unico Ordine religioso con la regola e lo stile di vita di S. Agostino.

Nel marzo dell'anno successivo, 1244, gli eremiti celebrarono un capitolo di fondazione a Roma, sotto la guida del cardinale Riccardo degli Annibaldi ed ebbe così inizio la storia dell'Ordine di S. Agostino.

Innocenzo IV desiderava che gli eremiti che seguivano le norme dettate da sant'Agostino non vagassero senza pastore come pecore sperdute, secondo il dettato dell'Incumbit nobis.

Gli eremiti dovevano osservare la Regola e le norme di vita di S. Agostino e nominare mediante elezione canonica un priore generale.

La "grande unione"

Con la bolla Licet Ecclesiae Catholicae del 9 aprile 1256 papa Alessandro IV univa

agli Eremiti della Tuscia

gli Eremiti del mantovano Giovanni Bono ( detti giamboniti ) fondati intorno al 1217,

gli Eremiti di S. Guglielmo ( detti guglielmiti ) fondati presso Siena nel 1156,

gli Eremiti di Brettino ( presso Fano ),

gli Eremiti di Monte Favale ( presso Pesaro )

e altre congregazioni minori sotto l'unica osservanza dell'"Ordine degli Eremitani di S. Agostino".

Nella stessa bolla Alessandro IV raccomandò a vescovi e arcivescovi di non turbare la pace e la tranquillità degli eremiti che seguivano la Regola di sant'Agostino: gli eremiti di sant'Agostino venivano così sottratti alla giurisdizione degli ordinari e il priore generale, eletto ogni tre anni, poteva amministrare liberamente l'ordine.

La Grande Unione avvenne presso il convento degli eremiti toscani di S. Maria del Popolo, sempre sotto la direzione del Cardinale Riccardo degli Annibaldi, con delegati provenienti da tutti i romitori. Lanfranco Settala di Milano, già superiore degli Eremiti di Giovanni Bono, fu nominato priore generale dell'Ordine, che comprendeva 180 conventi in Italia, Austria, Germania, Svizzera, Paesi Bassi, Francia, Spagna, Portogallo, Ungheria, Boemia e Inghilterra.

La fondazione dell'ordine è tradizionalmente fatta risalire a Sant'Agostino

L'unione del 1256 fu dunque un ampliamento dell'ordine quanto al numero e un vantaggio per grazie e privilegi pontefici.

Sviluppi

Nella prima metà del Trecento i circa 15.000 Agostiniani erano distribuiti in oltre 300 conventi suddivisi in 25 province.

Nel 1327, con la bolla Veneranda sanctorum patrum, papa Giovanni XXII concesse loro di fondare una casa a Pavia, accanto alla tomba di sant'Agostino, che veniva proposto come precettore, padre, generale e capo.

Oggi, caduto il riferimento all'eremitismo, gli Agostiniani si chiamano: Ordo Fratrum Sancti Augustini ( OSA ).

L'ordine è organizzato in una forma di vita moderatamente austera, che concilia il cenobitismo con gli studi e le ricerche, rivolte soprattutto agli scritti dei Padri, particolarmente di sant'Agostino e alla tradizione delle opere classiche dell'Antichità.


Agostinianismo

È il sistema filosofico e teologico di sant'Agostino di Ippona ( 354-430 ).

Questa sintesi sottolinea:

a) la libera sovranità di Dio nell'elargire la grazia e

b) il primato dell'illuminazione di Dio nella conoscenza razionale.

Questo sistema si chiama alle volte Agostinismo per distinguerlo dall'agostinianismo che fu sviluppato da Egidio Romano ( = Egidio di Roma, circa 1243-1306 ), della famiglia dei Colonna e allievo di Tommaso d'Aquino, e che divenne predominante tra gli Eremiti di sant'Agostino.


Magistero

Discorso Giovanni Paolo II 7-5-1982
Discorso Giovanni Paolo II 17-9-1986
  23-9-1995
Discorso Giovanni Paolo II 5-9-2004