Bullismo

Dizionario

1) Ostentazione di presunta capacità o abilità: banale, indisponente e rischioso modo di distinguersi, che sfocia talvolta in comportamenti aggressivi o violenti


Con bullismo ( in lingua inglese bullying ) si indica una forma di comportamento sociale di tipo violento e intenzionale, tanto di natura fisica che psicologica, ripetuto nel corso del tempo e attuato nei confronti di persone percepite come più deboli dal soggetto che perpetra uno o più atti in questione.

Il bullismo come fenomeno sociale e deviante è oggetto di studio tra gli esperti delle scienze sociali, della psicologia giuridica, clinica, dell'età evolutiva e di altre discipline affini.

Il termine viene usato per descrivere il fenomeno soprattutto in ambito scolastico, sebbene non esista una definizione univoca per gli studiosi.

Qualora tali atti siano perpetrati via internet si parla di cyberbullismo.

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Caratteristiche del bullismo

I principali aspetti che permettono di definire un episodio di violenza come bullismo sono:

intenzionalità: gli atti aggressivi sono finalizzati ad arrecare un danno alla vittima;

persistenza: gli atti dei bulli perdurano per settimane, mesi o anni, non è quindi un singolo atto di violenza comparso durante un episodio di rabbia o di conflitto tra bullo e vittima;

asimmetria nella relazione: vi è uno squilibrio di potere tra chi compie l'azione e chi la subisce;

la vittima non è in grado di difendersi e teme vendette o ritorsioni nel caso denunciasse gli episodi di bullismo.

Il fenomeno del bullismo va oltre la dinamica della diade bullo-vittima, si possono infatti individuare altri attori coinvolti: gli aiutanti del bullo e gli spettatori che assistono alle vicende di violenza e con il loro comportamento possono incentivarne o frenarne la messa in atto; per questo si può definire il bullismo come un fenomeno di gruppo.

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Il bullismo, a differenza del vandalismo e del teppismo, non è una forma di violenza rivolta verso un'istituzione o un simbolo di essa: è invece rivolta spesso verso un singolo individuo, ad esempio nei casi di ostracismo nel bullismo scolastico l'intera classe di attendenti tende a essere coinvolta in tale attività rivolto verso la vittima o le vittime scelte, tramite meccanismi di consenso, più o meno consapevole, non solo nel timore di diventare nuove vittime dei bulli, o per mettersi in evidenza nei loro confronti, ma perché questi spesso riescono a esprimere la cultura identitaria del gruppo, sia pur in negativo, attraverso la designazione della vittima quale capro espiatorio.

Generalmente, il ciclo può includere sia atti di aggressione sia atti di reazione a disposizione dell'eventuale vittima che sono interpretati come stimolanti da parte del bullo.

Il ciclo si basa essenzialmente sulla capacità di avere sempre degli stimoli che possano motivare l'aggressore a porre in essere i propri propositi deviati, a volte reiterati nel lungo termine per mesi, anni o per tutta la vita.

Allo stesso tempo il ciclo può essere subito interrotto al suo nascere, o durante la sua progressione, se viene a mancare o l'atto abusivo o la risposta della vittima.

Mentre il coinvolgimento sociale può sembrare complicato per comprendere l'attività bullistica, lo stimolo che più frequentemente è implicato nella riattivazione del ciclo è la sottomissione.

Nel momento di percezione dello stimolo, l'istigatore tenta di ottenere un riconoscimento pubblico per ciò che andrà a compiere.

Nel momento in cui la vittima dimostra di possedere delle tendenze passive o comunque che la inibiscono di reagire, allora il ciclo continuerà a ripetersi.

Nei casi in cui il ciclo non si è stabilito ancora, la vittima potrebbe rispondere in modo che qualsiasi tentativo da parte dell'aggressore non avrebbe alcun effetto.

Talvolta, le stesse istituzioni possono inibire o rafforzare il bullismo, ad es., colpevolizzando le vittime o inducendole a risolvere da soli i propri problemi.


Magistero

Meditazione Francesco 8-1-2018
Ma perché prendersela con « i più deboli?
Cosa c'è dentro che ci porta a comportarci così?
Si tratta di « una cosa che è abituale, come se io avessi bisogno di disprezzare l'altro per sentirmi sicuro.
Come una necessità »
Messaggio Francesco 21-6-2019
Il bullismo è un fenomeno di autocompensazione, di autovalorizzazione, però non incontrando me stesso, ma sminuendo l'altro per sentirsi più grande.
È un imparare a guardare dall'alto al basso e male.
Discorso Francesco 17-2-2022
Per sentirci parte della comunità, dell''essere noi', non c'è bisogno di indossare maschere che offrono di noi solo un'immagine vincente
Non abbiamo cioè bisogno di vantarci, né tanto meno di gonfiarci o, peggio ancora, di assumere atteggiamenti violenti, mancando di rispetto a chi ci è accanto.
Ci sono anche forme clericali di bullying