Era

… cristiana

Nell'antichità greca non esistevano criteri unitari per il computo della successione degli anni: i punti di partenza variavano, più o meno, da città a città, sulla base di motivazioni e di tradizioni locali.

Progressivamente si venne diffondendo il conteggio per Olimpiadi, scandite sul ritmo quadriennale dei giochi panellenici di Olimpia: la prima sarebbe stata celebrata nel 776 a.C. e l'ultima lo fu nel 393 d.C., quando furono soppresse da Teodosio; tale calcolo fu introdotto nella storiografia ufficiale da Timeo ( ca 345-250 a.C. ) e generalizzato dall'autorità di Eratostene ( 276/272-196/192 a .C. ).

A Roma si usò enumerare gli anni dalla fondazione della città, che da Varrone fu fissata nel 753 a.C., indicazione che fu generalmente accettata.

Quando però il mondo mediterraneo fu largamente cristianizzato e si era offuscata la presenza di Roma, il monaco Dionigi, che per umiltà si soprannominò "il piccolo", noto canonista morto nel 556, introdusse, quale inizio della nuova era, la nascita di Gesù.

L'incompletezza della documentazione lo indusse ad una certa approssimazione, per cui posticipò tale evento di circa 6 anni, con la conseguenza che le nostre date andrebbero aumentate di quella cifra: il vero bimillenario cadrebbe quindi nel 1994 piuttosto che nel 2000, che in realtà sarebbe un 2006.