Nomadelfia

Comunità fondata nel 1947 nell'ex campo di concentramento di Fossoli dal sacerdote don Zeno Sabini ( Fossoli 1900 - Grosseto 1981 ) per dare più ampio respiro all'opera di assistenza a ragazzi privi di famiglia, da lui condotta a partire dagli anni '30 nella diocesi di Carpi assieme a gruppi di famiglie e sacerdoti ( Piccoli apostoli ).

L'intento era di far nascere una comunità modello, che facesse della fraternità evangelica la regola del proprio vivere sociale ( da qui il nome di Nomadelfia, che in greco significa "legge della fratellanza" ).

La diffidenza iniziale delle autorità ecclesiastiche e insormontabili difficoltà finanziarie fecero fallire il tentativo, che fu ripreso tuttavia con successo nel 1952, quando la comunità sorse effettivamente nella frazione di Bagno Roselle a Grosseto.

Da allora l'aggregato di case coloniche, laboratori ( la cui attività unitamente a offerte e donazioni garantisce il sostentamento alla comunità ), scuole, spazi di ospitalità e di ritrovo è diventato la residenza di un numero crescente di famiglie, adulti consacrati e religiosi che conducono vita comune e si dedicano all'assistenza all'infanzia abbandonata e ad altri emarginati.