Tomismo

Prima di tutto, è la dottrina proposta dal grande teologo Tommaso d'Aquino ( 1225 - 1274 ) nei suoi scritti; poi, è anche la continuazione della sua dottrina e l'interpretazione successiva che essa ebbe nelle scuole che si appellarono a lui ( specie nei secoli XIV-XVI ).

Nel secolo XIX, una ripresa della sua dottrina come ricupero della tradizione filosofico-teologica del pensiero di san Tommaso e dei grandi dottori della Scolastica è detta « neo-tomismo ».

… e neotomismo

Si intende per tomismo l'insieme delle dottrine teologico-filosofiche elaborate da s. Tommaso d'Aquino ( 1221-1274; v. ), difese e interpretate dai suoi seguaci, medievali e moderni.

E un caposaldo del tomismo la formulazione del rapporto ragione-fede, che riconosce ai due ambiti una specificità metodologica e d'oggetto di studio.

Spetta alla ragione il compito di criticare le dottrine filosofiche che negano e contraddicono i dati dogmatici e di chiarire gli aspetti intellegibili delle verità rivelate.

Ragione e fede si incontrano nella definizione autonoma dell'unica verità, in cui la fede, diversamente dalla ragione, dimostra certezza infallibile.

La ragione si serve dell'infallibilità della fede come controllo dei propri risultati, mantenendo ferma la propria distinzione fondamentale.

La filosofia ha così una funzione propedeutica e ancillare rispetto alla teologia.

Il tomismo riconosce poi, sulla scorta di Avicenna, l'analogicità, non l'identità, dell'essere degli enti creati con l'essere di Dio: ciò significa che l'attribuzione di determinazione ontologica alla creatura avviene predicando il suo essere in modo simile a quanto avviene per Dio, da cui tuttavia è distinto.

Gli enti creati sono, per s. Tommaso, ilemorfici, unità di materia e di forma; solo così sono enti individuali, ontologicamente definiti.

Infine è da notare la dottrina gnoseologica astrattiva, che si basa cioè sull'astrazione dall'oggetto conosciuto della forma o della specie intellegibile.

Il pensiero di s. Tommaso incontrò notevoli difficoltà a imporsi presso i suoi contemporanei, tanto che alcune tesi, in particolare l'ilemorfismo, considerato pericoloso per il concetto cristiano di anima, furono condannate nel 1277 dall'autorità ecclesiastica di Parigi e di Oxford, rescritto revocato all'atto della canonizzazione di s. Tommaso, nel 1323.

Avversato soprattutto dalla scuola filosofica francescana, il tomismo fu dottrina esclusiva dell'ordine domenicano, a cui s. Tommaso apparteneva, per tutto il XIV sec.

In epoca moderna fu fatto proprio da pensatori gesuiti come F. Suàrez, che lo indicarono come modello di razionalismo filosofico cristiano, ponendo le basi della rinascita tomistica accademica della seconda scolastica.

Ben più importante attualizzazione del tomismo ha avuto luogo nel secolo scorso, a opera di studiosi italiani come Tapparelli d'Azeglio e Sordi, e che ha dato vita al particolare indirizzo filosofico-teologico del neotomismo.

Due fatti contribuirono allo sviluppo di questa corrente: la fondazione a opera dei gesuiti della rivista "Civiltà cattolica", che promosse una filosofia cristiana e metafisica in un'epoca positivistica; la promulgazione dell'enciclica di Leone XIII Aeterni patris ( 4.VIII.1879 ) in cui si indicava il tomismo come esempio compiuto di filosofia in armonia con le verità cristiane.

Il neotomismo si propone come interprete dei capisaldi tomisti, considerati ancora in grado di fornire soluzioni speculative, in un'epoca scarsamente interessata ai problemi metafisici.

In particolare mostra la legittimità della fede e del tentativo di rendere ragione di essa.

Sono eminenti rappresentanti del neotomismo J. Marechal, J. Maritain, E. Gilson, G. Bontadini, Sofia Vanni Rovighi.

Magistero

E tale è veramente San Tommaso d'Aquino, non solo per la completezza, l'equilibrio, la profondità, la limpidezza dello stile, ma più ancora per il vivissimo senso di fedeltà alla verità, che può anche dirsi realismo.

Fedeltà alla voce delle cose create, per costruire l'edificio della filosofia; fedeltà alla voce della Chiesa per costruire l'edificio della teologia.

Discoso Giovanni Paolo II
13-9-1980

Nasce così il problema di quella che si suol chiamare l'"inculturazione" della missione evangelizzatrice, problema del quale, senza dubbio, si sperimenta ogni giorno la complessità e la difficoltà, ma anche l'ineludibile urgenza.

Esso può ricevere luce proprio dal metodo tomista, per l'approccio alle filosofie e alle culture, per la cernita e l'assimilazione dei loro valori, e l'adattamento della catechesi e predicazione cristiana alle loro caratteristiche, ai loro ritmi, ai loro modi storici di accostarsi alla realtà, cercandone le cause profonde, le ragioni supreme.

Discoso Giovanni Paolo II
29-9-1990