Padri/Agostino/DisVari/373.txt Sull'Epifania del Signore 1 - Cristo manifestato ai Magi La solennità che celebriamo oggi ha assunto il nome greco di Epifania perché significa " la manifestazione " del Signore. Nel giorno odierno infatti, con l'adorazione dei Magi, che sono come le primizie dei Gentili, si celebra la manifestazione di Colui che, come anche si legge, era nato qualche giorno prima. Egli è quella pietra angolare che fece combaciare in sé due pareti per così dire, quella dei circoncisi e quella degli incirconcisi, cioè i Giudei e i Gentili, che venivano da zone diverse. Egli infatti è la nostra pace, Colui che ha fatto dei due un popolo solo. ( Ef 2,11-22 ) Per l'annunzio ai pastori dei Giudei vennero gli angeli dal cielo; ( Lc 2,9-13 ) perché fosse adorato dai Magi dei Gentili rifulse una stella nel cielo. ( Mt 2,2.9 ) Sia per mezzo degli angeli sia per mezzo della stella, i cieli narrarono la gloria di Dio, affinché per la grazia di Colui che è nato, la narrassero anche gli Apostoli, portando il Signore, come i cieli, e per tutta la terra si diffondesse la loro voce e ai confini del mondo la loro parola. ( Sal 19,2.5 ) Queste cose sono giunte fino a noi: noi le crediamo, perciò ne parliamo. ( 2 Cor 4,13 ) 2 - In questa lettura del Vangelo che abbiamo ascoltato dobbiamo dunque considerare, o fratelli, molte cose. I Magi vengono dall'Oriente, cercano un Re dei Giudei, che mai prima era stato ricercato fra tanti re dei Giudei. Cercano uno che non è in età virile o anziano o agli occhi umani cospicuo per una splendida dimora o potente di eserciti, tale che incuta terrore con le armi, o vestito di ricca porpora, con diadema che rifulge. [ Egli sarà piuttosto esultante per la sua croce, in cui redimerà tutti i martiri che lo hanno testimoniato. Egli sarà colui che risorge dagli inferi e che ascende al cielo ]. Ma intanto è uno nato da poco che giace nella cuna, che si attacca avidamente alla mammella, senza alcun ornamento sul corpo, senza alcuna forza nelle membra, senza patrimonio familiare, che non si segnala né per la sua età né per alcun potere dei genitori. I Magi domandano notizia del Re dei Giudei al re dei Giudei; di Cristo [ Dio e uomo ], all'uomo Erode; [ del Re dei cieli che ha creato l'uomo, a un re terreno, uomo ]; notizia di un piccolo a un grande; di un nascosto a un illustre; di un umile a un potente; di uno che non parla ancora, a uno che parla; di un povero a un ricco; di un debole a un forte; e tuttavia tale che doveva essere adorato da chi lo disprezzava perché [ anche se Erode lo perseguitava, Cristo aveva dominio su di lui e sugli altri ]. Certamente in lui non si scorgeva alcuna pompa regale, ma si adorava la vera maestà. ( Mt 2,2-12 ) 3 - I martiri innocenti glorificati Alla fine Erode lo teme perché i Magi sono in cerca di lui. Essi desiderano trovare un re ed egli teme di perdere il regno. In definitiva lo cercano entrambi: essi per trovare la vita, egli per volerlo uccidere; egli per commettere contro di lui un grande misfatto, essi perché perdoni loro ogni peccato. In effetti Erode uccide molti bambini nella operazione che mira alla morte di uno solo. E nel condurre a termine una crudelissima e sanguinosissima strage contro tanti innocenti, ( Mt 2,2-7; Mt 2,16-18 ) con tale iniquità uccise se stesso per prima cosa. Intanto il nostro Re [ Cristo ], il Verbo [ di Dio ], il Bambino [ Dio ], mentre i Magi lo adoravano, mentre i bambini per lui morivano, stava nella culla o succhiava il latte e, pur non essendo ancora arrivato a parlare, trovava chi credeva in lui; e pur non avendo ancora affrontato la passione, già faceva martiri. O bambini felici, appena nati, non ancora esposti alla tentazione, non ancora nella lotta e già incoronati di gloria! Potrebbe dubitare della corona di gloria da voi guadagnata nella passione subita per Cristo chi non pensa che anche il Battesimo di Cristo giova ai bambini. Non avevate ancora l'età per poter credere nella futura passione di Cristo, ma avevate la carne e con essa la possibilità di sostenere la sofferenza per la passione che Cristo avrebbe sopportato. Non è pensabile che questi bambini siano rimasti al di fuori della grazia del Salvatore bambino, che era venuto a cercare ciò che era perduto. Egli perseguì questo fine non solo col nascere assumendo la carne, ma anche col supplizio della croce [ col discendere agli inferi, coll'ascendere al cielo, col sedere alla destra del Padre ]. Chi alla sua nascita poté avere gli angeli che lo annunziavano, i cieli che lo proclamavano, i Magi che lo adoravano, avrebbe potuto certamente predisporre anche che questi bambini non morissero qui per lui; questo se sapeva che con quella morte perivano e non invece che avrebbero vissuto una maggiore felicità. Lungi da noi, lungi da noi il pensare che Colui che è venuto a liberare gli uomini, che sul legno della croce pregava per quelli che lo uccidevano, ( Lc 23,34 ) non abbia fatto nulla per il premio di coloro che erano uccisi per lui. 4 - I Giudei come pietre miliari Che dirò di quei disgraziati Giudei che ai Magi in cerca di Cristo presentarono addirittura la profezia che indicava il luogo, designarono la città di Betlemme ( Mt 2,5.6 ) ( e poi essi non la trovarono )? Sono simili ai costruttori dell'arca di Noè che provvidero alla salvezza degli altri ed essi morirono nel diluvio; ( Gen 7,21 ) simili alle pietre miliari che mostrarono la strada ma non poterono camminare [ perché essi stoltamente rimasero sulla strada ]. A loro fu chiesto dove sarebbe nato il Cristo. Risposero: In Betlemme di Giudea, perché così è scritto dal profeta: E tu Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero la più piccola tra le città di Giuda. Da te infatti uscirà un capo che governerà il mio popolo, Israele. ( Mt 2,1-6 ) Coloro che cercavano udirono e proseguirono il cammino. Rimasero fermi i dottori che avevano dato le indicazioni. Separati da sentimenti opposti, gli uni divennero adoratori, gli altri persecutori. Anche ora i Giudei non cessano di presentarci qualcosa di simile. Infatti alcuni dei pagani per conoscere il Cristo già da tempo profetato, quando noi presentiamo loro le chiare testimonianze della Scrittura, nel sospetto che queste cose siano state inventate dai Cristiani, preferiscono affidarsi ai libri dei Giudei e così, come fecero i Magi, lasciano lì quelli a leggere inutilmente, ed essi vanno fedelmente ad adorare. 5 - Spettacolarità spirituale della festa Celebriamo dunque esultando nel Signore questo giorno festivo: non solo in quanto il Signore è nato tra i Giudei, ma anche perché è stato manifestato ai Gentili. Conviene osservare tutti i particolari e, in una visione d'insieme, contemplare questo spettacolo spirituale. Nasce Cristo. La Vergine concepisce, genera, allatta. C'è la fecondità ma non si perde l'integrità. Gli angeli annunziano, i pastori glorificano, i cieli narrano, i Magi sono pieni di desiderio, i re di timore, i Giudei danno indicazione, i Gentili adorano. É resa vana l'opera dei crudeli, sono incoronati di gloria i bambini, i credenti ammirano. Che cos'è questa altezza umile, questa forza di un debole, questa grandezza di un piccolo? Certamente operò tutte queste cose quel Verbo per mezzo del quale tutto è stato creato. Il Verbo che era lontano da noi si fece carne per abitare tra di noi. ( Gv 1,3.14 ) Riconosciamo dunque che è entrato nel tempo Colui per mezzo del quale sono stati creati i tempi voi, celebrando la sua festa nel tempo, aspiriamo ai premi eterni.