Padri/Agostino/DisVari/396.txt Per i funerali di un Vescovo 1 - Non vive poco chi vive bene Voi ora, fratelli, cercate chi vi consoli, ma anch'io devo essere consolato. E la nostra consolazione non ci può venire da nessun uomo, ma da chi fa l'uomo; perché chi ha fatto rifà e chi ha creato ricrea. Per effetto della nostra debolezza noi non riusciamo che a contristarci, e invece per via della speranza dobbiamo trovare consolazione. Noi vorremmo che tutti i buoni restassero più a lungo in vita insieme a noi; in questa vita di contrasti non vorremmo mai essere abbandonati dagli amici; ma coloro che ci hanno preceduto, vivendo bene, ci esortano col loro esempio a vivere in modo da raggiungerli, sia che viviamo qui a lungo, sia che ce ne andiamo presto. Perché vivere a lungo qui, altro non è che sostenere lunghe molestie. Vivere invece con Dio e presso Dio è vivere senza alcuna molestia e senza il timore che questa felicità possa finire, perché essa non ha fine. E non dobbiamo ritenere che il vostro vescovo, il fratello nostro, sia andato via di qui presto e abbia vissuto poco. Rettamente infatti nell'aldilà non si vive poco, poiché il molto, che si dice di quel luogo, non finisce. Qui infatti, anche quello che è molto, una volta finito, sarà un nulla. Egli, d'altra parte, non ha vissuto poco qui se, invece di contare gli anni, enumeriamo le sue opere. Quanti altri forse in molto tempo non fecero la metà di quello che egli compì in pochi anni! Volerlo trattenere qui non era far altro che privarlo della sua felicità. 2 - Il vescovo defunto modello nel cuore La nostra tristezza riguarda un uomo e proviene dal fatto che siamo uomini. Non possiamo sottrarci al fatto di essere uomini. Come uomini ci rattristiamo umanamente per la morte di un uomo, ma nella lettura divina abbiamo sentito: Giunto in breve alla perfezione ha compiuto una lunga carriera. ( Sap 4,13 ) In quella prospettiva dunque computiamo il tempo così come si calcola un giorno. Perciò serbate in voi tutto ciò che egli ha fatto con voi, esortandovi, parlando, offrendo il suo modello di vita, per lodare e venerare Dio e voi sarete la sua bellissima memoria. Non ha importanza infatti essere riposto in tumuli di marmo, ma essere riposto nei vostri cuori. Viva dunque, sepolto in sepolcri viventi. La sua sepoltura è il vostro ricordo. Presso Dio vive perché sia felice lui. Presso di voi viva perché siate felici voi. Forse potrei esortarvi a una ferma saggezza, con molte parole ma anch'io a stento riesco a parlare per l'umano dolore. Il Signore ci ha fatto il dono di giungere in tempo presso il morente, ci ha fatto il dono di poter celebrare il suo funerale, cosa dovuta alla carità, non che dia felicità; ha fatto il dono a me di vedere voi, di parlarvi, di consolarvi secondo il mio modo di consolare. Voi supplite col pensiero a tutto ciò che il dolore non mi ha permesso di dire. E il nostro animo, nel ricordo di un così grande uomo, anche se ha umana tristezza, non ha la disperazione di chi non ha fede.