Padri/Agostino/EspSalmi/017.txt Salmo 17 (16) 1 - [v 1.] Preghiera del Signore e della Chiesa Preghiera di David. Questa preghiera deve essere attribuita alla persona del Signore unita alla Chiesa che è il suo corpo. 2 - [vv 1.2.] Esaudisci, o Dio, la mia giustizia, sta attento alla mia supplica. Porgi orecchio alla mia preghiera, non di labbra ingannatrici, cioè che non sale verso di te da labbra fallaci. Dal tuo volto venga il mio giudizio: dalla luce della tua conoscenza appaia il vero giudice; oppure, io non giudichi lontano dal tuo volto con labbra ingannatrici, per non dire, giudicando, cose diverse da quelle che intendo in te. Vedano l'equità i miei occhi, cioè gli occhi del cuore. 3 - [v 3.] Hai messo alla prova il mio cuore e di notte lo hai visitato, perché il mio cuore è stato messo alla prova dalla visita della sofferenza. Con il fuoco mi hai esaminato e non è stata trovata in me iniquità, poiché non soltanto notte, in quanto suole turbare, ma anche fuoco che brucia è da chiamarsi quella tribolazione, con la quale, provato, sono stato trovato giusto. 4 - [v 4.] Affinché la mia bocca non parli cose di uomini; perché esca dalla mia bocca solo ciò che riguarda la tua gloria e la tua lode; e non ciò che concerne le opere degli uomini che si compiono senza la tua volontà. A cagione delle parole delle tue labbra, vale a dire a motivo delle parole della tua pace, oppure dei tuoi profeti. Ho battuto vie faticose, le vie faticose della mortalità umana e della passione. 5 - [v 5.] Per render perfetti i miei passi nei tuoi sentieri, per perfezionare la carità della Chiesa nelle vie strette, per le quali si giunge alla tua pace. Affinché non vacillino le mie orme, affinché non si smuovano le tracce del mio cammino, che si trovano impresse come vestigia nei Sacramenti e nelle Scritture apostoliche, perché le scorgano e le osservino quanti vogliono seguirmi; o anche perché io permanga stabilmente nell'eternità, dopo aver percorso le vie faticose ed aver perfezionato il mio passo nelle angustie dei tuoi sentieri. 6 - [v 6.] Io ho guidato, giacché mi hai esaudito, Dio: con libera ed efficace intenzione ho innalzato a te preghiere; giacché per potere avere tale intenzione, tu mi hai esaudito quando pregavo più debolmente. China a me il tuo orecchio ed esaudisci le mie parole. Il tuo esaudire non abbandoni la mia povertà. 7 - [v 7.] Fa risplendere le tue misericordie. Non perdano pregio le tue misericordie, per non essere amate di meno. 8 - [vv 7.8.9.] Tu che salvi coloro che sperano in te da quanti si oppongono alla tua destra: da quanti si oppongono alla benevolenza che tu mi elargisci. Custodiscimi, o Signore, come la pupilla dell'occhio; la quale appare piccolissima e debole; eppure per suo mezzo si dirige la penetrazione luminosa per la quale si discernono la luce e le tenebre, così come per mezzo della umanità di Cristo [ opera ] la divinità nel suo giudizio con cui discerne tra i giusti e i peccatori. Proteggimi sotto l'ombra delle tue ali; nella fortezza della tua carità e della tua misericordia proteggimi di fronte agli empi che mi hanno travagliato. 9 - [vv 9.10.] I miei nemici hanno circondato la mia anima, si sono chiusi nel loro grasso: si sono ricoperti di gioia come di pinguedine, dopo che la loro cupidigia si è saziata nel delitto. La loro bocca ha parlato superbia; la loro bocca ha parlato con superbia quando ha detto: ave, re dei Giudei, ( Mt 27,29 ) con quel che segue. 10 - [v 11.] Spingendomi mi hanno ora circondato: spingendomi fuori della città ora mi hanno circondato mentre sono sulla croce. Hanno deciso di chinare i loro occhi a terra. Hanno deciso di piegare verso queste cose terrene l'intenzione del loro cuore, ritenendo che sopportasse un grande male Colui che veniva ucciso, e nessun male loro che lo uccidevano. 11 - [v 12.] Mi hanno catturato, come un leone pronto alla preda; mi hanno catturato come quel nemico che gira intorno, cercando chi divorare. ( 1 Pt 5,8 ) E come il leoncello che sta nei nascondigli: è come cucciolo del leone il popolo cui è detto: voi avete per padre il diavolo, ( Gv 8,44 ) poiché medita con quali insidie circuire e perdere il giusto. 12 - [v 13.] Sorgi, o Signore, previenili e rovesciali; sorgi, o Signore, mentre essi ti credono addormentato e incurante delle iniquità degli uomini; siano prima accecati dalla loro malizia, in modo che la vendetta prevenga la loro azione, e poi rovesciali. 13 - [v 14.] L'empio incapace di vedere la luce Libera la mia anima dagli empi, libera la mia anima risuscitandomi dalla morte che gli empi mi hanno inflitta. La tua lancia dai nemici della tua mano: l'anima mia è la tua lancia, impugnata dalla tua mano, cioè dalla tua eterna potenza, per debellare con essa i regni dell'ingiustizia e separare i giusti dagli empi. Questa lancia dunque, libera dai nemici della tua mano, cioè della tua potenza, e quindi dai miei nemici. O Signore, distruggendo sulla terra, disperdili nella loro vita. Signore, distruggendoli sulla terra ove dimorano, disperdili per il mondo durante questa vita che stimano essere l'unica loro vita, perché disperano della vita eterna. E dei tuoi segreti ricolmo è il loro ventre; non solo incorrono in questa pena visibile, ma anche la loro memoria è tanto ricolma dei peccati, che come tenebre si nascondono dalla luce della verità, da dimenticare Dio. Si sono saziati con carne di porco: si sono saziati con cose immonde, calpestando le perle della Parola di Dio. E hanno lasciati gli avanzi ai loro piccoli, gridando: questa colpa ricada su di noi e sui nostri figli. ( Mt 27,25 ) 14 - [v 15.] Ma io nella tua giustizia comparirò al tuo cospetto; io che non sono apparso a coloro i quali, per il cuore sordido e tenebroso, non possono vedere la luce della sapienza, comparirò al tuo cospetto nella giustizia. Mi sazierò quando si manifesterà la tua gloria; mentre essi si sono saziati nella loro immondizia tanto che non possono conoscermi, io mi sazierò quando si manifesterà la tua gloria in coloro che mi conoscono. Giustamente in quel verso ove è detto: si sono saziati con carne di porco, alcuni esemplari recano: si sono saziati con i figli. La duplice interpretazione emerge dall'ambiguità del testo greco. Nei figli intendiamo le opere; e come le buone opere sono i buoni figli, così le cattive sono i figli malvagi.