Padri/Agostino/EspSalmi/031_1.txt Salmo 31 (30) 1 - [v 1.] Dio protettore e consolatore degli oppressi Per la fine, salmo di David, dell'estasi. Per la fine, salmo dello stesso David, al Mediatore potente nelle persecuzioni. La parola "estasi", che è stata aggiunta al titolo, significa un'uscita della mente da se stessa, la quale si verifica o per paura o per qualche rivelazione. Ma in questo salmo risalta soprattutto il timore del popolo di Dio per la persecuzione di tutte le genti, e per il venir meno della fede nel mondo. Per primo parla il Mediatore stesso; poi rende grazie il popolo redento dal suo sangue; infine colui che è turbato parla a lungo, cosa questa che è propria dell'estasi. La persona poi del profeta stesso si introduce due volte, verso la fine e alla fine. 2 - [v 2.] In te, Signore, ho sperato, che io non sia confuso in eterno. In te, Signore, ho sperato; che io non sia mai confuso: [ si riferisce a ] quando sarà insultato come uomo simile agli altri. Nella tua giustizia liberami e salvami: nella tua giustizia liberami dalla fossa della morte, e salvami dal numero di coloro che vi cadono. 3 - [v 3.] China verso di me il tuo orecchio: a me vicino, esaudiscimi, poiché sono umile. Affrettati a salvarmi: non rimandare alla fine del secolo, come accade per tutti coloro che credono in me, la mia separazione dai peccatori. Sii per me un Dio protettore: sii il mio Dio protettore. E un luogo di rifugio, per farmi salvo: sii come una casa, rifugiandomi nella quale io sia salvo. 4 - [v 4.] Perché tu sei la mia fortezza e il mio rifugio; perché tu sei la mia fortezza nel sopportare i miei persecutori, e il mio rifugio per sfuggire loro. E per il tuo nome sarai la mia guida, e mi nutrirai: perché tu sia riconosciuto per mio mezzo da tutte le genti, in ogni cosa seguirò la tua volontà, e a poco a poco, aggregando a me i santi, tu completerai il mio Corpo e la mia perfetta statura. 5 - [v 5.] Mi trarrai da questa rete, che mi hanno teso occultamente: mi libererai da queste insidie che mi hanno tese di nascosto. Perché tu sei il mio protettore. 6 - [v 6.] Nelle tue mani rimetto il mio spirito: alla tua potestà affido il mio spirito, che ben presto di nuovo riceverò. Tu mi hai redento, o Signore, Dio della verità. Anche il popolo redento dalla Passione del suo Signore, ed esultante per la glorificazione del suo Capo, dica: mi hai redento, Signore, Dio della verità. 7 - [v 7.] Hai odiato coloro che inutilmente vanno dietro alle cose vane: hai odiato coloro che vanno dietro alla falsa felicità del secolo. Io invece, nel Signore ho sperato. 8 - [v 8.] Esulterò e gioirò nella tua misericordia, che non mi inganna. Perché hai guardato la mia umiliazione, per la quale, nella speranza, mi hai assoggettato alle cose vane. Hai salvato dalle angustie la mia anima: hai salvato dalle angustie del timore la mia anima, onde possa servirti in libera carità. 9 - [v 9.] E non mi hai consegnato tra le mani del nemico: e non mi hai rinchiuso, perché non avessi modo di respirare nella libertà e fossi dato eternamente in potestà del diavolo, che tende tranelli con i desideri di questa vita e atterrisce con la morte. Hai posto i miei piedi in luogo spazioso. Conosciuta la resurrezione del mio Signore e quella a me promessa, la mia carità, sottratta alle angustie del timore, si dilata permanendo nella pienezza della libertà. 10 - [v 10.] Abbi pietà di me, o Signore, perché sono afflitto. Ma cos'è questa inattesa crudeltà dei persecutori che mi incute un grande timore? Abbi pietà di me, o Signore. Non ho paura infatti della morte, ma dei supplizi e dei tormenti. Turbato è nell'ira il mio occhio: avevo l'occhio fisso in te, perché tu non mi abbandonassi; ti sei adirato e lo hai turbato. L'anima mia e le mie viscere: nella medesima ira si è turbata l'anima mia e la memoria in cui conservavo ciò che per me aveva patito e quello che Dio mi aveva promesso. 11 - [v 11.] Perché è venuta meno nel dolore la mia vita. Perché la mia vita consiste nel confessarti, ma si è consumata nel dolore, dato che il mio nemico ha detto: Siano tormentati finché lo rinneghino. E gli anni miei nei gemiti: il tempo che trascorro in questo secolo non mi è tolto dalla morte, ma permane, e scorre tra i gemiti. Si è indebolito nella miseria il mio vigore: ho bisogno della salute di questo corpo e non mi vengono risparmiate le sofferenze; ho bisogno di sciogliermi dal corpo e mi si risparmia la morte: in questa miseria si è indebolita la mia fiducia. E le mie ossa sono conturbate: la mia fermezza è stata scossa. 12 - [v 12.] Per tutti i miei nemici sono divenuto un obbrobrio. I miei nemici sono tutti iniqui; e tuttavia, per i loro delitti sono tormentati fino alla confessione: ho superato dunque il loro obbrobrio, alla cui confessione non fa seguito la morte, ma incalza il tormento. E soprattutto per i miei vicini: soprattutto ciò è sembrato a coloro che già si avvicinavano per conoscerti e per far propria la fede che io ho. E timore per chi mi conosce: In quelli stessi che mi conoscono ho suscitato timore con lo spettacolo della mia orribile sofferenza. Coloro che mi vedevano sono fuggiti lontano da me: poiché non comprendevano la mia interiore e invisibile speranza, sono fuggiti da me in cerca di cose esteriori e visibili. 13 - [v 13.] Sono stato dimenticato, come se fossi morto nel loro cuore: mi hanno dimenticato come se fossi morto nel loro ricordo. Sono divenuto come un vaso spezzato: mi è sembrato di non servire più alle esigenze del Signore, vivendo in questo secolo e non guadagnando nessuno alla fede, in quanto tutti temono di unirsi a me. 14 - [v 14.] Perché ho udito l'insulto di molti che abitavano intorno a me; perché ho udito l'insulto di molti vicini a me nell'esilio di questa terra, e che si abbandonano al fluire del tempo rifiutando di tornare con me nella patria eterna. Riunendosi insieme contro di me, essi hanno tenuto consiglio per prendere l'anima mia: perché consentisse loro la mia anima, che avrebbe potuto facilmente sfuggire con la morte al loro potere, escogitarono un progetto, per non permettermi di morire. 15 - [v 15.] Ma io in te ho sperato, o Signore; ho detto: tu sei il Dio mio; non sei infatti mutato, e salvi quindi chi correggi. 16 - [v 16.] Nelle tue mani sono le mie sorti: in tuo potere sono le mie sorti. Non vedo infatti alcun merito per il quale tu dalla universale empietà del genere umano, mi abbia in modo particolare scelto per la salvezza; anche se presso di te c'è il giusto e occulto disegno della mia elezione, tuttavia io, che non conosco tale disegno, ho ricevuto in sorte la tunica del mio Signore. ( Gv 19,24 ) Liberami dalle mani dei miei nemici e di coloro che mi perseguitano. 17 - [v 17.] Fa' risplendere il tuo volto sopra il tuo servo: agli uomini che non credono che io ti appartenga, rendi noto che su di me è rivolta la tua faccia, e che io ti servo. Salvami nella tua misericordia. 18 - [v 18.] Signore, che io non sia confuso, perché ti ho invocato: Signore, che io non arrossisca dinanzi a coloro che mi insultano per il fatto che ti ho invocato. Arrossiscano gli empi, e siano trascinati all'inferno: arrossiscano piuttosto coloro che invocano le pietre e siano associati alle ombre. 19 - [v 19.] Ammutoliscano le labbra ingannatrici: facendo conoscere ai popoli i tuoi segreti disegni sopra di me, rendi mute le labbra di coloro che ingannevolmente dicono di me il falso. Che proferiscono iniquità contro il giusto, con superbia e disprezzo: che proferiscono iniquità contro Cristo, piene di superbia, e sprezzanti perché lo considerano un uomo crocifisso. 20 - [vv 20.21.] Quanto è grande l'abbondanza della tua dolcezza, o Signore. Qui è il Profeta che esclama vedendo queste cose ed ammirando in quanti innumerevoli modi è abbondante la tua dolcezza, Signore. Che hai nascosto per coloro che ti temono: tu ami molto anche coloro che correggi, ma, affinché non si comportino negligentemente con sfrontata sicurezza, nascondi loro la dolcezza del tuo amore, perché ad essi è vantaggioso temerti. E che hai elargito con pienezza a coloro che sperano in te: hai elargito questa dolcezza a coloro che sperano in te, perché non togli loro ciò che essi attendono con perseveranza fino alla fine. Al cospetto dei figli degli uomini: poiché essa non è nascosta ai figli degli uomini, a coloro che non vivono più secondo Adamo, ma secondo il Figlio dell'uomo. Li nasconderai nel segreto del tuo volto, e conserverai una eterna dimora per coloro che sperano in te, nel segreto che tu solo conosci. Dal turbamento degli uomini: affinché non soffrano più alcun turbamento umano. 21 - Li proteggerai nel tuo tabernacolo dalla contraddizione delle lingue: qui, frattanto, mentre le lingue malediche tuonano contro di loro, dicendo: chi sa queste cose, oppure: chi è venuto dall'aldilà, li proteggerai nel tabernacolo della fede in quelle cose che il Signore ha compiuto e sopportato per noi nel tempo. 22 - [v 22.] Benedetto il Signore, perché ha reso mirabile la sua misericordia nella città che sta attorno: benedetto il Signore, perché, dopo la correzione delle terribili persecuzioni, ha reso mirabile per tutti la sua misericordia nel mondo intero, in tutto l'ambito della società umana. 23 - [v 23.] Io ho detto nella mia estasi. Da qui, parlando nuovamente quel popolo, dice: ho detto questo nel mio timore, quando in modo orribile le genti incrudelivano contro di me. Sono stato rigettato dalla vista dei tuoi occhi: infatti se tu mi guardassi non acconsentiresti che io patissi tutto questo. Perciò tu hai esaudito, o Signore, la voce della mia preghiera quando gridavo a te: perciò mitigando la correzione e mostrando che io sono parte della tua cura, hai esaudito, o Signore, la voce della mia preghiera, mentre io con grande intensità la effondevo dalla mia sofferenza. 24 - [v 24.] Amate il Signore, o voi tutti suoi santi. Di nuovo il Profeta, che vede queste cose, esorta dicendo: amate il Signore o voi tutti suoi santi, perché il Signore ricercherà la verità. Dove troveranno riparo il peccatore e l'empio, dal momento che a stento si salverà il giusto? ( 1 Pt 4,18 ) E ripagherà coloro che ad oltranza insuperbiscono: ripagherà coloro che neppure quando sono vinti si convertono, perché sono divenuti troppo superbi. 25 - [v 25.] Comportatevi virilmente, e si fortifichi il vostro cuore: operate il bene senza defezione, se volete mietere al tempo opportuno. Voi tutti che sperate nel Signore: ossia, voi che giustamente lo temete e lo adorate, sperate nel Signore.