Padri/Agostino/EspSalmi/035_1.txt Salmo 35 (34) Discorso 1 1 - [v 1.] La Carità vostra saprà che la spiegazione di questo salmo ci è stata richiesta per mandato dei Vescovi miei fratelli nell'Episcopato. Hanno voluto che tutti ascoltiamo qualcosa da esso. Prestiamo dunque tutti ascolto a Colui dal quale insieme abbiamo imparato, ed alla cui scuola siamo stati condiscepoli. Il suo titolo non ci fa indugiare; è infatti breve, e non difficile da capirsi soprattutto da parte di coloro che sono cresciuti nella Chiesa di Dio. Esso reca: Per David stesso. Il salmo è dunque di David; David significa forte di mano, oppure desiderabile. È dunque il salmo [ di Colui ] dalla mano forte e desiderabile, che ha vinto la nostra morte, che ci ha promesso la vita; in questo senso forte di mano, perché ha vinto la nostra morte, ed in quest'altro desiderabile, perché ci ha promesso la vita eterna. Cosa c'è di più forte di questa mano, che ha toccato il sepolcro e il morto è risorto? ( Lc 7,14 ) Cosa c'è di più forte di questa mano, che ha vinto il mondo, non armata di ferro, ma inchiodata sul legno? E che cosa c'è di più desiderabile di Colui per il quale i martiri hanno voluto morire senza vederlo, onde meritarsi di giungere sino a Lui? Il salmo è dunque per Lui: a Lui il nostro cuore, a Lui la nostra lingua degnamente cantino; se tuttavia Egli si degnerà di concederci di che cantare. Nessuno canta degnamente per Lui, se non chi da Lui ha ricevuto di che poter cantare. Infine ciò che ora cantiamo, è detto dallo Spirito di Lui per mezzo del suo Profeta, ed in quelle parole in cui riconosciamo noi e Lui stesso. Non lo offendiamo se diciamo noi e Lui stesso; essendo in cielo, così ha gridato: Perché mi perseguiti? ( At 9,4 ) mentre nessuno lo toccava e noi in terra eravamo perseguitati. Ascoltiamo dunque la sua voce, ora del Corpo, ora della Testa. Questo salmo infatti invoca Dio contro i nemici, in mezzo alle tribolazioni di questo secolo; e certamente colui che invoca è Cristo, ora sofferente nel Capo, ora sofferente nel Corpo; e tuttavia, per mezzo delle sofferenze, dà a tutti i suoi membri la vita eterna, promettendo la quale è divenuto oggetto del nostro desiderio. 2 - [vv 1.2.] La vittoria della fede Giudica - dice -, o Signore, coloro che mi fanno del male, combatti coloro che mi combattono. Se Dio è in nostro favore, chi è contro di noi? ( Rm 8,31 ) E come ci dà Dio questo aiuto? Imbraccia - dice - l'arma e lo scudo, e levati in mio soccorso. Grande spettacolo è vedere Dio armato per te. E qual è il suo scudo? quali le sue armi? Signore, dice in un altro passo quest'uomo che parla anche qui, come con lo scudo della tua buona volontà ci hai cinti. ( Sal 5,13 ) Ma le sue armi, con le quali non solo ci difenderà ma anche percuoterà i nemici, se progrediremo nel bene, saremo noi stessi. Infatti come noi riceviamo da Lui di che armarci, così Egli si arma di noi. Ma Egli si arma con coloro che ha creato, noi ci armiamo con quanto abbiamo ricevuto da Chi ci ha creati. In un certo passo parla di queste nostre armi l'Apostolo, cioè dello scudo della fede, dell'elmo della salvezza e della spada dello spirito, che è il Verbo di Dio. ( Ef 6,16.17 ) Ci ha armato con le armi che avete udito, degne di lode ed invitte, insuperabili e splendide; armi spirituali e invisibili, giacché combattiamo anche contro i nemici invisibili. Se tu vedi il tuo nemico, appaiano anche le tue armi. Armiamoci con la fede nelle cose che non vediamo, e sterminiamo i nemici che non vediamo. Ma tuttavia, carissimi, non crediate che queste armi siano di tal fatta che lo scudo sia sempre scudo, o l'elmo sempre elmo e la corazza sempre corazza. Così accade per le armi corporali, sebbene anche dal ferro di cui sono fatte possano essere modificate, in modo da fare con la spada una scure; vediamo infatti che l'Apostolo stesso in un certo passo parla della corazza della fede, ( 1 Ts 5,8 ) e in un altro dello scudo della fede. La fede medesima, dunque, può essere corazza e scudo; è scudo perché accoglie e respinge i dardi dei nemici; è corazza perché non consente che sia trafitto il tuo intimo. Queste sono le nostre armi; ma quali sono quelle di Dio? Leggiamo in un passo della Scrittura: Libera dagli empi l'anima mia, la tua lancia dai nemici della tua mano. ( Sal 22,21 ) Ciò che ha detto prima: dagli empi, ripete nel verso seguente: dai nemici della tua mano; e ciò che dice prima: l'anima mia, ripete dopo: la tua lancia, cioè la tua spada. Chiama dunque asta di Dio l'anima propria: libera, dice, dagli empi l'anima mia, cioè: dai nemici della tua mano libera la tua spada. Tu imbracci infatti la mia anima, e debelli i miei nemici. E che cos'è l'anima nostra, anche se è splendida, affilata, aguzza, lucida, anche se vibrata nella luce e nello splendore della sapienza? Che cos'è la stessa anima nostra, o che cosa può, se Dio non la impugna e combatte con essa? Qualsiasi lancia di ottima fattura giace a terra se manca il combattente. Ma avevamo detto, a proposito delle nostre armi, che esse non debbono esser ritenute come qualcosa di fisso, come se ciò che è una cosa non potesse essere altro: così vediamo accadere anche nelle armi di Dio. Ecco che ha detto essere l'anima del giusto la lancia di Dio; di nuovo dice che l'anima del giusto è la sede di Dio, che l'anima del giusto è il trono della Sapienza. ( Sap 7 ) Egli fa dunque dell'anima nostra ciò che vuole. Quando l'anima è nelle sue mani, Egli ne usa come vuole. 3 - Si levi dunque ( così è stato infatti invocato ), impugni l'arma, si levi in nostro soccorso. Donde si levi, è detto a Lui altrove, dalla stessa voce: Levati, perché dormi, o Signore? ( Sal 44,23 ) E quando è detto che Egli dorme, siamo noi che dormiamo; quando si dice ch'Egli si leva, siamo noi a svegliarci. Infatti sulla barca il Signore dormiva; e perciò la barca era squassata dalle onde, perché Gesù dormiva. Se allora Gesù avesse vegliato, la barca non avrebbe vacillato. La tua barca è il tuo cuore; Gesù sulla barca è la fede nel cuore. Se ti ricordi della tua fede, non vacilla il tuo cuore; se ti sei dimenticato della tua fede, Cristo dorme: aspettati il naufragio. Ma fa tuttavia ciò che ti resta, perché, se dorme, si svegli, digli: Signore, levati, moriamo, affinché comandi ai venti e torni la tranquillità nel tuo cuore. ( Mt 8,24 ) Si ritireranno infatti tutte le tentazioni, o almeno di certo non avranno più forza, quando Cristo, cioè la tua fede, veglierà nel tuo cuore. Levati, che significa dunque? Fatti conoscere, appari, guarda. Levati - dunque - in mio soccorso. 4 - [v 3.] Vigilanza contro gli avversari spirituali Sguaina la spada e fatti addosso a coloro che mi perseguitano. Chi sono coloro che ti perseguitano? Forse il tuo vicino, o colui che hai ferito, o cui hai fatto ingiuria, o che ti vuol togliere le tue cose, o contro il quale predichi la verità, o i cui peccati rimproveri, o colui che, vivendo nel male, tu offendi vivendo nel bene. Sono certamente anche questi i nostri nemici, e ci perseguitano: ma ci viene insegnato a conoscere altri nemici, contro i quali combattiamo in modo invisibile, a proposito dei quali ci ammonisce l'Apostolo, dicendo: Non dobbiamo lottare contro la carne e il sangue, cioè contro gli uomini, non contro coloro che vedete, ma contro coloro che non vedete, contro i principi e le potestà e i reggitori del mondo di queste tenebre. ( Ef 6,12 ) Dicendo infatti: reggitori del mondo ( parlava del diavolo e degli angeli suoi ), c'era da temere che gli uomini comprendessero male, e credessero che il mondo fosse retto dal diavolo e dagli angeli suoi. Ma poiché mondo è chiamato questa costruzione che vediamo, e come mondo si designano pure i peccatori e coloro che amano il mondo, a proposito dei quali sta scritto: E il mondo non Lo conobbe, ( Gv 1,10 ) ed ancora è detto: Tutto il mondo giace in mano del Maligno, ( 1 Gv 5,19 ) l'Apostolo ha chiarito di quale mondo essi siano i reggitori: del mondo di queste tenebre, dice. Reggitori del mondo, dico, reggitori di queste tenebre. E di nuovo ci spinge a intendere ciò che ha detto: di queste tenebre. Di quali tenebre sono i reggitori il diavolo e gli angeli suoi? Di tutti gli infedeli, di tutti gli iniqui dei quali è detto: La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l'hanno compresa. ( Gv 1,5 ) Infatti anche di molti di questi che ora sono nel novero dei credenti, che cosa dice l'Apostolo stesso? Foste un tempo tenebre, ora siete luce nel Signore. ( Ef 5,8 ) Non vuoi essere governato dal diavolo? Vai verso la luce. E come andrai alla luce se egli non sguaina la spada, e non ti libera dai tuoi nemici e da coloro che ti perseguitano? In qual modo sguaina la spada? ( Abbiamo già udito infatti che cosa sia la sua spada: è l'anima del giusto ). Abbondino i giusti e si potrà sguainare la spada, sbarrando la via ai nemici. Riguardo a questo stesso sguainare la spada l'Apostolo ci ammonisce, affinché viviamo giustamente, dicendo, nelle parole che seguono: Affinché chi ci sta contro abbia rispetto, non avendo niente di male da dire di noi. ( Tt 2,8 ) Così si fa finita con l'avversario, perché non può trovare niente da dire contro i santi. 5 - E donde verranno i giusti? Oppure, che cosa dicono i nemici che ci perseguitano? che cosa dicono questi invisibili nemici? non dicono niente costoro? I nemici che invisibilmente ci attaccano, soprattutto suggeriscono al cuore che Dio non ci soccorre; in modo che, cercando un altro soccorso, siamo trovati deboli e cadiamo prigionieri dei nemici stessi. È questo infatti che essi suggeriscono. Dobbiamo vigilare soprattutto contro queste voci, che ci sono [ appunto ] mostrate in un altro salmo: Molti insorgono contro di me, molti dicono all'anima mia: Non c'è salvezza per lui nel suo Dio. ( Sal 3,2.3 ) Che cosa è detto qui contro tali voci? Di' all'anima mia: Io sono la tua salvezza. Quando avrai detto all'anima mia: Io sono la tua salvezza, essa vivrà nella giustizia, ed io non cercherò alcun altro soccorso all'infuori di te. 6 - [v 4.] Dio nostra salvezza Che cosa segue? Siano confusi e svergognati coloro che cercano l'anima mia. Per questo la cercano, per perderla. Volesse il cielo che la cercassero a fin di bene! In un altro salmo infatti il salmista rimprovera gli uomini, perché non c'era nessuno che cercasse la sua anima: Non c'è scampo per me, e non v'è chi cerchi la mia anima. ( Sal 142,5 ) Chi è questi che dice: Non v'è chi cerchi la mia anima? Non è forse colui del quale tanto tempo fa è stato predetto: Hanno trafitto le mie mani e i miei piedi, hanno contato tutte le mie ossa; essi stessi mi hanno osservato e mi hanno guardato; si sono divisi i miei abiti, e sulla mia veste hanno gettato le sorti? ( Sal 22,17-19 ) Tutte queste cose già si compivano dinanzi ai loro occhi, e non v'era nessuno che cercasse l'anima sua. Invochiamo dunque [ il Signore ], fratelli, affinché dica all'anima nostra: Io sono la tua salvezza, ed apra l'orecchio dell'anima nostra sì che essa lo senta dire: Io sono la tua salvezza. Perché Egli lo dice, ma alcuni sono sordi; per cui, se si trovano nella tribolazione, ascoltano piuttosto i nemici che li assalgono. Se qualcosa viene meno all'anima, se essa è nelle angustie, nelle miserie temporali, ecco che cerca aiuto il più delle volte dai demoni, va a consultare i posseduti dai demoni, si rivolge agli indovini: gli invisibili nemici che la inseguivano l'hanno raggiunta, sono entrati in lei, l'hanno sconfitta, catturata, vinta, dicendole: Non c'è salvezza per lei nel suo Dio. È diventata sorda alla voce che dice: Io sono la tua salvezza. Di' all'anima mia: Sono la tua salvezza, affinché siano confusi e svergognati coloro che cercano la mia anima, alla quale Tu dici: Io sono la tua salvezza. Ascolterò dunque Colui che mi dice: Io sono la tua salvezza. Altra salvezza non cercherò all'infuori del Signore Dio mio. Dalla creatura mi è suggerita la salvezza: ma da Lui viene; se io levo i miei occhi ai monti donde verrà l'aiuto per me, tuttavia non dai monti [ me l'aspetto ], ma viene il mio aiuto dal Signore che ha fatto il cielo e la terra. ( Sal 121,1.2 ) Nelle stesse angustie materiali Dio può soccorrere per mezzo dell'uomo; ma Egli è la tua salvezza. Dio soccorre per mezzo dell'Angelo, ma Egli è la tua salvezza. Tutte le cose gli sono soggette, e, per venirti in aiuto in questa vita temporale, può farlo per alcuni in un modo, per altri in un altro; ma la vita eterna la dà solo per mezzo di se stesso. Ecco, mentre sei nelle angustie terrene, può non esserci ciò che cerchi, ma è presente Colui che cerchi. Cerca Colui che mai può mancare. Ti siano pur sottratte le cose che Egli ti ha dato; ti sarà forse tolto Colui che le ha date? Ti siano restituite le cose che aveva dato; forse che queste stesse sono le [ vere ] ricchezze, quando tali cose ti saranno state restituite, e non piuttosto Colui che te le aveva tolte per metterti alla prova e te le restituisce per consolarti? Ci consola infatti quando tali cose non ci vengono meno. Ci consola per via, se noi bene comprendiamo la via; perché tutta questa vita e tutte le cose di cui usi in questa vita debbono essere per te come l'ostello per il viandante, non come la casa per chi vi dimora. Ricordati che hai compiuto solo un tratto di strada, e che te ne resta ancora un po'; che hai svoltato l'angolo per ristorarti, non per disertare. 7 - Dio dispensatore di ogni bene Vi sono di quelli che dicono: Dio, che è buono, grande, eccelso, invisibile, eterno, incorruttibile, ci darà la vita eterna, e quella incorruttibilità che ci ha promesso nella risurrezione; ma i beni terrestri e temporali sono di competenza dei demoni e delle potestà di queste tenebre. Così dicendo, se sono presi dall'amore per tali cose, abbandonano Dio come Colui al quale queste cose non spettano; e cercano con scellerati sacrifici, con non so quali pratiche o con non so quale illecito suggerimento degli uomini, di procurarsi i beni temporali, come il denaro, la moglie, i figli, o per trovare di che consolarsi della caducità della vita umana e degli ostacoli che ne attraversano il cammino. La divina provvidenza vigila contro questa opinione per mostrare che tutte queste cose sono di pertinenza di Dio; che sono in suo potere non soltanto quelle eterne che ha promesso per il futuro, ma anche quelle temporali che in terra dà a chi vuole e quando lo ritiene opportuno, ben sapendo a chi dà e a chi non dà, così come il medico [ somministra ] i medicamenti, conoscendo il male del malato meglio del malato stesso. Ebbene, per mostrare tutto questo, Dio distribuisce i tempi del Vecchio e del Nuovo Testamento. Nel Vecchio Testamento le promesse concernono beni terrestri; nel Nuovo, il Regno dei Cieli. La maggior parte dei comandamenti relativi al culto di Dio ed alla vita morale sono gli stessi nell'uno e nell'altro; ma poiché la promessa non è la stessa qui e là, l'autorità di Chi comanda e l'obbedienza di chi serve sono indubbiamente le stesse, ma non è la stessa la ricompensa. Agli uomini dell'Antico Testamento infatti fu detto che avrebbero ottenuto la Terra Promessa, per regnare in essa, vincendo i loro nemici senza esser da essi soggiogati, e che i loro beni avrebbero abbondato in quella Terra, e avrebbero avuto una discendenza. ( Es 23,25-31 ) Sono queste promesse terrene, ma tuttavia date in figura, il che però ha portato a riceverle nel modo in cui erano state promesse; ed in verità molti le hanno così accolte. Infatti la Terra fu data ai figli di Israele, furono date loro ricchezze, furono dati figli anche alle donne sterili e anziane che supplicavano Dio e solo in Lui confidavano, e non cercavano per tali cose altro soccorso che il suo. Udirono nel cuore la voce del Signore: Io sono la tua salvezza. Se questa salvezza vale per le cose eterne, perché non anche per quelle temporali? Dio lo ha mostrato nella vicenda di quel santo Giobbe; infatti neppure lo stesso diavolo ha il potere di togliere tali cose, se non lo ha ricevuto dalla Somma Potestà. Poteva invidiare il santo, ma poteva forse nuocergli? Poteva accusarlo, ma poteva forse condannarlo? Poteva forse togliergli qualcosa, magari danneggiargli un'unghia, o un capello, senza dire a Dio: Stendi la tua mano? ( Gb 1,11 ) Che significa: Stendi la tua mano? Significa: dammi il potere. Lo ha ricevuto: il diavolo ha tentato, e Giobbe è stato tentato. Ma il tentato ha vinto e il tentatore è stato vinto. Infatti Dio, che aveva permesso al diavolo di togliergli tutti i beni [ terrestri ], non ha abbandonato nell'intimo il suo servo, e si è servito dell'anima del suo servo come dell'arma per vincere il diavolo. Quale valore ha tutto questo? Intendo riguardo all'uomo. Vinto nel paradiso, ( Gen 3,6 ) è vincitore nel letame. Là è stato vinto dal diavolo per mezzo della donna, qui ha vinto il diavolo e la donna. Hai parlato - le dice - come una donna sciocca. Se abbiamo ricevuto i beni dalla mano del Signore, perché non dovremmo sopportare anche i mali? ( Gb 2,10 ) Oh come Giobbe aveva bene inteso le parole: Io sono la tua salvezza! 8 - Siano confusi e svergognati coloro che cercano l'anima mia. Considera gli uomini. Pregate - è detto altrove - per i vostri nemici. ( Mt 5,44 ) Ma qui si tratta di una profezia. E le cose che sono dette figuratamente come desiderio, si spiegano nello spirito della profezia. Si compia questo e si compia quello, altro non significa che accadrà questo e quello. Orbene, udite la profezia: Siano confusi e svergognati coloro che cercano l'anima mia. Che vuol dire siano confusi e svergognati? Vuol dire che saranno confusi e svergognati. Ed infatti è accaduto: molti sono stati confusi in modo salutare, molti, pieni di vergogna, dalla persecuzione di Cristo sono passati con devoto amore alla società dei suoi membri; e ciò non sarebbe accaduto se non fossero stati confusi e svergognati. Dunque il desiderio si è realizzato bene per costoro. Ma poiché due sono i generi di coloro che sono vinti ( in due modi infatti si è vinti: o si è vinti per essere convertiti a Cristo, o si è vinti per essere condannati da Cristo ), sono spiegati appunto questi due generi, ma la spiegazione è oscura e necessita d'interpretazione. Intendi dunque che di coloro che si convertono è detto: Siano confusi e svergognati coloro che cercano la mia anima. Si volgano indietro. Cioè non precedano, ma seguano; non diano consiglio, ma lo ricevano. Pietro infatti volle precedere il Signore, quando il Signore parlava della sua futura Passione; e volle quasi dargli un consiglio di salvezza, come se il malato potesse dar consigli di salvezza al Salvatore! E che disse al Signore, che confermava la sua futura Passione? Lungi da te Signore - cioè [ Dio ] sarà benigno con te - questo non accadrà. Voleva precederlo, affinché il Signore lo seguisse. Ed Egli che rispose? Vai indietro, Satana. ( Mt 16,22.23 ) Precedendomi sei Satana, seguendomi sarai discepolo. Anche a questi è detta la stessa cosa: Si volgano indietro e siano confusi, coloro che mi vogliono male. Quando infatti avranno cominciato a venirmi dietro, più non mi vorranno male, ma desidereranno il bene. 9 - [vv 5.6.] E che dire degli altri? Non tutti infatti sono vinti in questo modo, per essere convertiti e credere; molti restano nella loro ostinazione, molti conservano in cuore l'intenzione di precedere il Signore; se non lo manifestano, tuttavia lo concepiscono, e, se ne trovano la possibilità, lo esternano. Che è detto, in seguito, di costoro? Diventino come polvere in faccia al vento. Non così gli empi, non così, ma come polvere che il vento spazza via dalla faccia della terra. ( Sal 1,4 ) Il vento è la tentazione, la polvere è l'empio. Quando sopraggiunge la tentazione, la polvere è tolta di mezzo, non sta in piedi, non resiste. Diventino come polvere in faccia al vento; e l'angelo del Signore li tormenti. Sia la loro via tenebre e sdrucciolìo. È orrenda questa via. Chi non ha paura dinanzi alle tenebre sole? E chi non si guarda anche dal solo terreno scivoloso? Dove andrai nelle tenebre e nello sdrucciolìo? Dove poggerai il piede? Sono questi due mali le grandi condanne degli uomini: le tenebre, l'ignoranza, lo sdrucciolìo, la lussuria. Sia la loro via tenebre e sdrucciolìo; e l'angelo del Signore li tormenti, tanto che non possano stare in piedi. Infatti, chiunque si trova nelle tenebre e nello sdrucciolìo, vedendo che se muove un piede cade e non c'è luce dinanzi ai suoi piedi, senza dubbio resta ad aspettare che venga la luce; ma qui c'è l'Angelo del Signore che li perseguita. Queste cose ha predetto come future, non come desiderando che avvengano. Sebbene anche il Profeta dica ispirato da Dio queste cose così come Dio le compie: con giudizio sicuro, buono, giusto, santo, sereno, non turbato dall'ira, non amareggiato dalla gelosia, non con l'intenzione di manifestare inimicizia, ma con la giustizia, che punisce i vizi; ciononostante questa è una profezia. 10 - [v 7.] La pazienza dei cristiani Donde derivano questi innumerevoli mali? Per quale causa? Ascolta per quale causa: Perché senza ragione mi nascosero il loro laccio di morte. Osservate che nello stesso nostro Capo questo fecero i Giudei, nascondendo il loro laccio di morte. A chi nascosero il laccio? A Colui che vedeva i cuori di chi lo nascondeva. Ma tuttavia Egli era tra loro simile a uno ignorante, come se fosse ingannato, mentre loro venivano ingannati da ciò con cui credevano di trarre Lui in inganno. Egli dunque vive tra loro come chi è ingannato, poiché noi stessi avremmo dovuto vivere tra costoro in modo da essere, senza dubbio, ingannati. Egli vedeva il suo traditore, e lo scelse per un compito quanto mai necessario. Con il male di lui ha compiuto un grande bene; e tuttavia quello è stato scelto tra i dodici, affinché lo stesso tanto esiguo numero di dodici non fosse scevro dal male. Tutto questo [ è avvenuto ] per fornire un esempio alla nostra pazienza, poiché era necessario che noi vivessimo tra i malvagi; era necessario che sopportassimo i malvagi, sia riconoscendoli come tali, sia non riconoscendoli. Ti ha offerto perciò un esempio di pazienza affinché tu non venga meno quando comincerai a vivere tra i malvagi. E poiché la scuola di Cristo, composta di dodici, non è venuta a mancare, quanto maggiormente dobbiamo essere saldi noi, quando si adempiono nella grande Chiesa le predizioni fatte sulla mescolanza dei malvagi [ con i buoni ]? Infatti la stessa scuola di Cristo non vedeva ancora realizzarsi ciò che era stato promesso alla discendenza di Abramo, né vedeva l'aia dalla quale dovrà uscire la massa del grano che riempirà il granaio. Perché dunque non si sopporta serenamente la presenza sull'aia della paglia, mentre si trebbia, fino a quando sarà separata dall'ultima vagliatura? Infatti ai malvagi accadrà ciò che avete udito. 11 - [vv 7.8.] Il male si ritorce contro gli autori Ma che dobbiamo fare? Senza ragione mi nascosero il loro laccio di morte. Che vuol dire senza ragione? Vuol dire che niente di male avevo loro fatto, in niente avevo loro nuociuto. Vanamente oltraggiarono l'anima mia. Che significa vanamente? Dicendo il falso senza addurre nessuna prova. Venga loro addosso il laccio che non conoscono. Magnifica retribuzione, niente di più giusto. Essi nascosero il laccio, perché io non lo vedessi; venga loro addosso il laccio che non conoscono. Io infatti conosco il loro laccio. Ma quale laccio verrà loro addosso? Quello che non conoscono. Ascoltiamo se dice qual è questo laccio: Venga loro addosso il laccio che non conoscono. Forse essi hanno nascosto un laccio, ed un altro verrà loro addosso? No: e allora? Ognuno sarà legato con le funi dei suoi peccati. ( Pr 5,22 ) Sono ingannati da ciò con cui volevano ingannare. Saranno colpiti da ciò con cui tentavano di colpire. Continua infatti: E la rete che avevano nascosto, li catturi. È come se uno avesse preparato la coppa del veleno per qualcuno e poi, dimentico, la beva egli stesso; come se uno scavi una fossa nella quale debba cadere, nelle tenebre, il suo nemico; e poi, dimenticando di averla scavata, camminando per primo in quella via, finisca per cadervi. Insomma, fratelli miei, così credete, di questo siate certi, e, se c'è in voi una più eccellente capacità di giudizio, considerate e rendetevi conto: ogni malvagio nuoce per primo a se stesso. Considerate insomma la malvagità come una specie di fuoco. Vuoi bruciare qualcosa? Ciò che usi per tale scopo per primo brucia, perché, se non bruciasse, non potrebbe incendiare niente. È una fiaccola, e questa fiaccola tu l'avvicini se vuoi incendiare qualcosa; forse che tale fiaccola di cui ti servi non arde per prima, in modo da poter comunicare ad altra cosa il suo fuoco? La malvagità, dunque, procede da te, e chi devasta per primo se non proprio te? Dove si espande lede il ramo, e non lederà ove ha la radice? Dico, anzi, che può accadere che la tua malvagità non nuoccia ad altri; ma non può accadere che non nuoccia a te. Infatti, quale danno arrecò la malvagità al sant'uomo Giobbe, di cui abbiamo parlato prima? Così si dice in un altro salmo: Come un rasoio affilato hai fatto l'inganno. ( Sal 52,4 ) Che si fa con il rasoio affilato? Si tagliano i capelli, che sono cose superflue. Che fai dunque a colui cui vuoi nuocere? Se l'uomo cui tu vuoi nuocere acconsente perversamente al male, non è la tua malizia che lo danneggerà, ma la sua; ma se nel suo intimo non c'è malizia ed egli sottomette il suo cuore puro alla voce che dice: Io sono la tua salvezza, esteriormente lo aggredisci, ma non vinci il suo uomo interiore. La tua malvagità tuttavia, procedendo dal tuo intimo, per prima cosa fa del male a te. Tu già sei in putrefazione nel tuo intimo, e da essa procede il verme [ della tua malizia ]; niente di intatto ha lasciato entro di te. E la rete che avevano nascosto li catturi; e cadranno nello stesso laccio. Questo forse non credevi, quando, dianzi, avevi sentito dire: Venga loro addosso il laccio che non conoscono, quasi cioè si trattasse di qualcos'altro inevitabile e nascosto. In qual laccio cadranno dunque? Nella loro stessa iniquità, che mi avevano tenuta nascosta. Non è accaduto forse così ai Giudei? Il Signore ha vinto la loro iniquità, ed essi sono stati vinti dalla loro iniquità medesima. Egli è risorto per noi, essi sono morti in se stessi. 12 - [v 9.] L'oggetto della nostra preghiera Questo accade ai malvagi che vogliono nuocermi; ed a me che cosa accade? L'anima mia esulterà nel Signore, come in Colui dal quale ha udito le parole: Io sono la tua salvezza, in quanto non cerca altre ricchezze all'esterno, non cerca di circondarsi di piaceri e di beni terreni; ma, gratuitamente amando il vero Sposo, non vuole ottenere da Lui ciò che possa darle piacere, ma aderire soltanto a Colui che è la sua gioia. Che cosa mi sarà dato infatti che sia migliore di Dio? Dio mi ama; Dio ti ama. Ecco, te l'ha proposto: chiedi ciò che vuoi. ( Mt 7,7 ) Se l'imperatore ti dicesse: Chiedi ciò che vuoi, come tu reclameresti dignità di tribuno e di conte! quante cose ti proporresti di ottenere e di elargire ad altri! A Dio che ti dice: Chiedi ciò che vuoi, cosa chiederai? Rifletti bene, dilata la tua avarizia, estendi il tuo desiderio, allarga la tua bramosia; non è uno qualunque, ma è Dio onnipotente che ti ha detto: Chiedi ciò che vuoi. Se ami le proprietà, desidererai tutta la terra, in modo che tutti coloro che ivi nascono siano tuoi coloni e tuoi schiavi. E quando sarai padrone di tutta la terra? Chiederai il mare, nel quale tuttavia non potrai vivere. In questa cupidigia i pesci avranno la meglio su di te. Ma forse diverrai padrone delle isole. Va al di là di tutto questo, chiedi anche l'aria, sebbene tu non possa volarvi; spingi la tua cupidigia fino al cielo, proclama che tuoi sono il sole, la luna, le stelle, dato che Colui che tutto ha creato ha detto: Chiedi ciò che vuoi; e tuttavia non troverai niente di più pregevole, niente di migliore di Quello stesso che tutto ha creato. Chiedi Colui che tutto ha fatto, ed in Lui e da Lui avrai tutto ciò che ha creato. Tutte le cose hanno gran valore, perché tutte sono belle; ma che cosa è più bello di Lui? Tutte le cose sono forti: ma che cosa è più forte di Lui? E niente vuole tanto donare quanto se stesso. Se troverai qualcosa di meglio, chiedila. Se chiederai qualcosa d'altro farai offesa a Lui e danno a te, anteponendo la sua opera a Chi l'ha fatta, mentre vuol darsi a te Egli stesso che l'ha creata. È in questo amore che a Lui ha detto un'anima: Ed ora questa mia parte sei tu, Signore, ( Sal 119,57; Sal 72,26 ) cioè tu sei la mia parte. Scelgano gli altri come possesso quello che vogliono, si facciano la loro parte delle cose: la parte mia sei Tu, e Te io ho scelto. Dice di nuovo: Il Signore è la porzione della mia eredità. Ti possegga dunque, affinché tu Lo possegga. Sarai la sua proprietà, sarai la sua dimora. Ti possiede per giovarti, è posseduto da te per giovarti. O forse perché tu giovi a Lui in qualcosa? Ho detto al Signore: Tu sei il mio Dio, poiché non manchi dei miei beni. ( Sal 16,5 ) Ma l'anima mia esulterà nel Signore. Si rallegrerà nella sua salvezza. La salvezza di Dio è Cristo: Poiché hanno visto i miei occhi la tua salvezza. ( Lc 2,30 ) 13 - [v 10.] Cerchiamo il Creatore Tutte le mie ossa diranno: Signore, chi è simile a Te? Chi potrà degnamente commentare queste parole? Io credo che esse possano essere soltanto pronunziate, non spiegate. Perché cerchi questo o quello? Che vi è di simile al tuo Signore? Lo hai davanti a te. Tutte le mie ossa diranno: Signore, chi è simile a Te? Gli ingiusti mi hanno parlato di gioie, ma non secondo la tua legge. ( Sal 119,85 ) Vi sono stati persecutori che dicevano: Adora Saturno, adora Mercurio. Non adoro gli idoli, risponde. Signore, chi è simile a Te? Essi hanno occhi e non vedono, hanno orecchie e non odono. Signore, chi è simile a Te, ( Sal 114,5.6 ) Tu che hai fatto gli occhi per vedere e le orecchie per udire? Ma non adoro gli idoli, dice, perché li ha fatti un artefice. Adora l'albero e il monte; forse anche questi ha fatto l'artefice? E ancora dice: Signore, chi è simile a Te? Mi sono mostrate le cose terrene, Tu sei il Creatore della terra. E dalla terra forse mi spingono alle creature superiori, e mi dicono: Adora la luna, adora questo sole, che con la sua luce, come una grande lampada dal cielo, produce il giorno. Anche qui sicuramente dico: Signore, chi è simile a Te? Tu hai fatto la luna e le stelle, tu hai acceso il sole del giorno, tu hai ordinato il cielo. Ma vi sono molte cose invisibili migliori. E forse anche qui mi si dice: Rendi culto agli Angeli, adora gli Angeli. Anche qui dirò: Signore, chi è simile a Te? Anche gli stessi Angeli Tu hai creato. Nulla sono gli Angeli se non ti vedono. È meglio possederti insieme con loro, piuttosto che, adorando loro, precipitare da Te. 14 - Invocazione del Corpo Mistico Tutte le mie ossa diranno: Signore, chi è simile a Te? O Corpo di Cristo, santa Chiesa, dicano tutte le tue ossa: Signore, chi è simile a Te? E se la carne ha ceduto alla persecuzione, dicano le ossa: Signore, chi è simile a Te? È detto infatti dei giusti: Ama il Signore tutte le loro ossa, non una sola di esse sarà spezzata. ( Sal 34,21 ) Eppure, a quanti giusti sono state spezzate le ossa nelle persecuzioni! Infine, il giusto vive della fede, ( Rm 1,17 ) e Cristo giustifica l'empio. ( Rm 4,5 ) Ma in qual modo lo giustifica, se non perché crede e confessa? Perché con il cuore si crede per la giustizia, e con la bocca si confessa per la salvezza. Anche quel ladrone, dunque, sebbene per il suo delitto fosse stato trascinato davanti al giudice, e dal giudice alla croce, è stato tuttavia giustificato nella stessa croce; ha creduto con il cuore e ha confessato con la bocca. ( Rm 10,10 ) Il Signore non avrebbe detto a un empio e ad uno non ancora giustificato: Oggi sarai con me in Paradiso; ( Lc 23,43 ) e tuttavia le sue ossa sono state spezzate. Infatti, quando vennero per deporre i corpi nella imminenza del sabato, il Signore fu trovato già esanime, e le sue ossa non furono spezzate. ( Gv 19,33 ) Ma per deporre coloro che erano ancora vivi, furono loro spezzate le gambe, affinché, morti a causa di tale dolore, potessero essere seppelliti. O forse furono spezzate le ossa soltanto al ladrone che si ostinava nella sua empietà sulla croce, e non anche a colui che con il cuore credette per la giustizia, e con la bocca confessò per la salvezza? Qual'è il senso dunque delle parole: Il Signore custodisce tutte le loro ossa, non una di esse sarà spezzata, ( Sal 34,21 ) se non che con il nome di ossa nel Corpo del Signore sono designati tutti i giusti, i fermi di cuore, i forti, che non cedono a nessuna persecuzione ed a nessuna tentazione acconsentendo al male? In questa occasione non cederanno alle tentazioni, quando i persecutori diranno: Ecco qui Dio, ecco quale è Dio, venga, si allei con te; ecco, questo è non so quale grande sacerdote sul monte; forse per questo tu sei povero, perché quel Dio non ti aiuta: supplicalo e ti aiuterà; forse per questo sei malato, perché non lo supplichi: supplicalo e guarirai; forse per questo non hai figli: supplicalo e ne avrai. Ma colui che fa veramente parte delle ossa nel Corpo di Cristo, respinge tutte queste voci e dice: Signore, chi è simile a Te? Da', se vuoi dare, anche in questa vita, ciò che chiedo; se non vuoi, sii Tu la mia vita, Tu che sempre io cerco. Potrò uscire da questo mondo a fronte alta, se avrò adorato un altro e Ti avrò offeso? Forse domani morirò, e con qual faccia Ti guarderò? Grande è la sua misericordia, ci ha insegnato a vivere bene e ci ha tenuto nascosto il giorno estremo della nostra morte, affinché non ci ripromettiamo niente dal futuro. Oggi agisco e vivo: domani non opererò. E se per te non ci sarà domani? Di' dunque fra le ossa di Cristo: Signore, chi è simile a Te? Tutte le mie ossa diranno: Signore, chi è simile a Te? 15 - La vittoria di Cristo Che liberi il misero dalla mano dei più forti di lui, e l'indigente e il povero da coloro che lo spogliano. Fin qui il salmo è stato letto oggi, e fin qui deve essere spiegato, onde evitare che le nostre parole infastidiscano qualcuno, se insistessimo nel parlare ancora. Questo oggi vi basti: Che liberi il misero dalla mano dei più forti di lui. Chi è che libera, se non Colui che è forte di mano? Questo David libererà il misero dalla mano dei più forti di lui. Più forte era stato il diavolo nell'afferrarti, in quanto vinse per il tuo consenso. Ma che ha fatto Colui che è forte di mano? Nessuno entra nella casa del forte per rubare le masserizie, se prima non avrà legato il forte. ( Mt 12,29 ) Con il suo potere santissimo, magnifico, ha legato il diavolo, sguainando la spada per catturarlo, onde liberare il misero e l'indigente, che nessuno aiutava. ( Sal 72,12 ) E chi è il tuo soccorritore se non il Signore, cui tu dici: O Signore, mio soccorritore e mio redentore? ( Sal 19,15 ) Se avrai voluto presumere delle tue forze, cadrai in quello di cui hai presunto; se ti sarai fidato di un altro, costui vuol dominarti, non soccorrerti. Uno solo dobbiamo cercare: Colui che ci riscatta e ci fa liberi, che ha dato il suo sangue per comprarci, e che dei servi ha fatto i suoi fratelli.