Padri/Agostino/EspSalmi/091_1.txt Salmo 91 (90) Discorso 1 1 - Cristo è nostro modello, ma non delle opere della divinità Questo è il salmo dal quale il diavolo prese lo spunto per tentare il nostro Signore Gesù Cristo. Ascoltiamolo, dunque, e lasciamoci istruire per essere in grado di resistere al tentatore: non fidandoci di noi ma di colui che fu tentato per primo affinché noi non fossimo vinti dalla tentazione. La tentazione non era affatto necessaria a lui; fu solo un ammaestramento per noi. Occorre però che noi prestiamo attenzione alle risposte che egli diede al diavolo, imparando a rispondere anche noi alla stessa maniera quando ci si presentano le stesse tentazioni. In tal modo entriamo per la porta, come avete udito dalla lettura del Vangelo. Che significa infatti entrare per la porta? Entrare per Cristo. Egli stesso diceva infatti: Io sono la porta. ( Gv 10,7 ) E che vuol dire " entrare per Cristo "? Vuol dire imitare le vie di Cristo. Ma in che cosa imiteremo le vie di Cristo? Forse nello splendore che è proprio a lui, Dio incarnato? O che forse lui ci esorta ( o esige da noi ) a compiere miracoli uguali a quelli che egli ha fatti? O non è più vero che il nostro Signore Gesù Cristo governa tutto il mondo insieme con il Padre, ora e sempre? E se esige che l'uomo sia suo imitatore, lo chiama forse con questo a governare insieme con lui il cielo e la terra e tutte le cose che sono nel cielo e nella terra, o ad essere anche lui il creatore che dia l'essere a tutte le cose, come tutte le cose furono fatte per mezzo di Cristo? Non a queste opere, che egli compì all'inizio ( e delle quali sta, scritto: Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui ( Gv 1,3 ) ), ti invita il Signore nostro Gesù Cristo, Dio e Salvatore nostro; e neppure [ ti invita ] a compiere certe opere che egli ha compiute in terra. Non ti dice, ad esempio: non sarai mio discepolo se non camminerai sopra il mare, ( Mt 14,25 ) oppure se non risusciterai un morto da quattro giorni, ( Gv 11,38-44 ) o se non aprirai gli occhi a un cieco nato. ( Gv 9,1-41 ) Non ti dice questo. Che significa allora entrare per la porta? Imparate da me che sono mite e umile di cuore. ( Mt 11,29 ) Significa che tu devi badare a ricopiare da lui ciò che egli è divenuto per te. Di miracoli, infatti, ne ha operati anche quando non era nato da Maria. Chi mai, infatti, li avrebbe operati se non colui del quale è detto: Egli solo compie grandi meraviglie? ( Sal 72,18 ) Cioè: anche coloro che operarono prodigi prima della sua venuta poterono farli grazie alla sua potenza. Così Elia: se risuscitò il morto, lo fece per la potenza di Cristo. ( 1 Re 17,22 ) Altrimenti Pietro sarebbe superiore a Cristo, poiché a Cristo per fare alzare quel tale infermo fu necessario usare la voce, ( Gv 5,5-9 ) mentre quando passava Pietro gli si recavano dei malati perché li coprisse soltanto con la sua ombra. ( At 5,15 ) Pietro sarebbe dunque più potente di Cristo? Chi sarà tanto pazzo da affermare questo? Perché allora tanta potenza in Pietro? Perché in Pietro c'è Cristo. Per questo diceva il Signore: Tutti coloro che sono venuti sono ladri e rapinatori. ( Gv 10,8 ) Cioè, tali sono tutti coloro che sono venuti di loro volontà, senza essere stati mandati da me; tutti coloro che sono venuti senza di me e nei quali io non ero e che io non ho autorizzati ad entrare. Orbene tutti i miracoli che sono stati fatti sia prima sia dopo Cristo li ha compiuti il Signore: lui che ne operò anche direttamente e di persona. Non ti esorta quindi a compiere i miracoli, dato che egli stesso ne ha fatti anche prima di assumere la carne umana. Ma a che cosa ti esorta? Ti esorta ad imitare ciò che non avrebbe potuto fare se non si fosse fatto uomo. Avrebbe forse potuto subire le sofferenze se non fosse stato uomo? Se non fosse stato uomo non avrebbe potuto né morire né essere crocifisso né essere umiliato. Ebbene anche tu, quando ti piombano addosso le tribolazioni di questo mondo ( è il diavolo che le suscita, sia apertamente per mezzo degli uomini sia in modo occulto come fece con Giobbe ), sii forte, sii tollerante! Abiterai nell'aiuto dell'Altissimo, come dice questo salmo. Che se, invece, ti allontanerai dall'aiuto dell'Altissimo, non essendo in grado di sostenerti da solo, cadrai. 2 - Necessità della fortezza Molta gente è forte nel subire persecuzioni quando si tratta di uomini che vedono infuriare apertamente contro di loro. Credono che, se la persecuzione è palese e proviene da uomini, allora imitano la passione di Cristo; se invece la persecuzione che li tormenta è occulta e proviene dal diavolo, temono di non essere incoronati da Cristo. Se imiti Cristo non temere! Infatti anche quando il diavolo tentò il Signore, là nel deserto non c'era nessun uomo, lo tentò occultamente, ma fu vinto lo stesso. Come fu vinto quando volle infierire palesemente. ( Mt 4,1-11 ) Fa' anche tu così se vuoi entrare per la porta. Facciamo così quando il nemico ci tenta di nascosto, quando vuol saggiarci danneggiandoci nella salute con la febbre, con le malattie, con le sofferenze del corpo, come quelle che sopportò Giobbe. Giobbe non vedeva il diavolo ma conosceva il potere di Dio. Sapeva che il diavolo non avrebbe potuto far niente contro di lui, se non gli fosse stato permesso da colui che detiene il sommo potere; e dava tutta la gloria a Dio negando ogni potere al diavolo. Quando il diavolo gli tolse ogni cosa disse: Il Signore ha dato, il Signore ha tolto. ( Gb 1,21 ) Non disse: Il Signore ha dato, il diavolo ha tolto, perché il diavolo non avrebbe potuto togliergli niente se non avesse avuto il permesso dal Signore. E il Signore aveva permesso tutto questo per mettere alla prova l'uomo e perché il diavolo fosse sconfitto. Anche quando il diavolo lo coprì di piaghe, ciò accadde perché il Signore lo permise. Fu coperto dalla testa fino ai piedi dalla putredine e dai vermi, ma nemmeno allora Giobbe attribuì un qualche potere al diavolo. E quando la sua moglie, l'unico familiare che il diavolo gli aveva lasciato perché fosse sua alleata e non perché consolasse il marito, gli disse: Di' qualche parola contro Dio e muori, [ Giobbe ] le rispose: Hai parlato come una donna stupida! Se abbiamo ricevuto i beni dalla mano del Signore, non sopporteremo il male? ( Gb 2,9-10 ) 3 - [vv 1.2.] L'aiuto divino è accordato agli umili Orbene chi imita Cristo al punto di sopportare tutte le molestie di questo mondo, chi ripone la sua speranza in Dio e non si lascia sedurre dalle lusinghe del mondo né spaventare dalle sue minacce, costui è l'uomo che abita nell'aiuto dell'Altissimo e che dimorerà nella protezione del Dio del cielo, come avete udito e cantato nel salmo, dato che il salmo comincia proprio con queste parole. Quanto alle parole con le quali il diavolo tentò il Signore, le riconoscerete quando giungeremo a parlarne: infatti vi sono ben note. Dirà al Signore: Tu sei il mio protettore e il mio rifugio, o mio Dio. Chi dice queste parole al Signore? Colui che abita nell'aiuto dell'Altissimo. E chi è che abita nell'aiuto dell'Altissimo? Colui che non fonda la sua abitazione sulle proprie risorse. Chi è, ripeto, colui che abita nell'aiuto dell'Altissimo? Colui che non è superbo, come lo furono quei tali che mangiarono per divenire come dèi e perdettero la prerogativa ricevuta di uomini immortali. Vollero abitare nelle loro risorse, non nell'aiuto dell'Altissimo. Ascoltarono il suggerimento del serpente e disprezzarono il comandamento di Dio. Col risultato che videro realizzate in loro le minacce di Dio, non le promesse del diavolo. ( Gen 3,5 ) 4 - [v 3.] Il seguace di Cristo s'aspetti derisioni e insulti Ebbene di' anche tu queste parole: Spererò in lui perché egli mi libererà. Non sarò io a liberarmi. Guarda un po' se t'insegni altra cosa, all'infuori della necessità che ci incombe di non riporre la nostra speranza né in noi stessi né in qualsiasi uomo. Da che cosa ti libererà? Dalla trappola dei cacciatori e dalla parola dura. Dalla trappola dei cacciatori: è una grande liberazione. Ma che cosa c'è di grande nell'essere liberati dalla parola dura? Sta di fatto però che molti sono caduti nella trappola dei cacciatori a causa della parola dura. A che cosa mi riferisco? Il diavolo tende dei lacci, e i suoi angeli come cacciatori tendono anche essi dei lacci; ma gli uomini che camminano in Cristo passano lontano da tali lacci. Il diavolo non osa tendere trappole [ a chi è ] in Cristo; le tende nei dintorni della via, non sulla via. Sia dunque la tua via Cristo e non cadrai nella trappola del diavolo. La trappola è tesa per chi si allontana dalla via. Da un lato e dall'altro il diavolo pone lacci, da un lato e dall'altro pone delle trappole; e tu cammini fra le insidie. Vuoi camminare sicuro? Non deviare né a destra né a sinistra. Sia la tua via colui che per te si è fatto via, ( Gv 14,6 ) per condurti a sé per mezzo di se medesimo. Così non avrai timore dei lacci dei cacciatori. Ma che vuol dire: Ti libera dalla parola dura? È assodato che il diavolo ha fatto cadere molti nella trappola per mezzo della parola dura. Ad esempio: coloro che vogliono essere cristiani restando in mezzo ai pagani subiscono i motteggi dei pagani; e allora, se si vergognano di fronte a chi li insulta e per colpa delle parole dure abbandonano la via, cadono nei lacci dei cacciatori. Ma che cosa ti farà la parola dura? Niente, tu rispondi. Non ti farà dunque neppure nulla il laccio in cui il nemico ti fa cadere per mezzo della parola dura? Ricorda come si fa ordinariamente quando si va a caccia con la rete. Per catturare gli uccelli il cacciatore tende la rete da un capo all'altro della siepe e poi getta delle pietre contro la siepe. Quelle pietre non fanno alcun male agli uccelli. Quando mai infatti avrà colpito un uccello colui che getta pietre contro la siepe? Ma l'uccello impaurito dall'innocuo rumore delle pietre cade nella rete. Così gli uomini, temendo le inutili ed innocue parole di coloro che li insultano e vergognandosi dei loro motteggi insulsi, cadono nei lacci dei cacciatori e sono catturati dal diavolo. Ma perché, fratelli, non dovrei dirvi una cosa di cui non è proprio il caso di tacere, una cosa che Dio mi obbliga a dire? Prendetelo come volete: Dio mi costringe a parlare; e se non parlassi, cadrei anch'io nei lacci dei cacciatori. Se infatti avessi paura delle dicerie della gente e non parlassi anch'io, per colpa della parola dura cadrei nei lacci dei cacciatori, io che vi esorto a non temere le parole degli uomini. Che cosa debbo dunque dirvi? Debbo dirvi che, come il cristiano che ascoltando dai pagani delle parole dure si vergogna [ della sua fede ], cade nella trappola dei cacciatori, così tra i cristiani coloro che cercano di essere più diligenti e più buoni subiranno beffe da parte degli altri cristiani. E che gioverebbe, fratelli, trovare finalmente una città ove non ci siano pagani? In tale città certo nessuno insulta il cristiano per il fatto d'essere tale, dato che non c'è nessun pagano. Se però vi saranno molti cristiani che vivono nel male, colui che vorrà vivere bene tra costoro, cioè essere sobrio tra gli ubriaconi, essere casto tra i fornicatori, rendere sincero culto a Dio pur vivendo in mezzo a quelli che consultano gli indovini, senza lui stesso ricorrere a tali empietà; frequentare soltanto la chiesa in mezzo a gente solita frequentare le insulsaggini del teatro; costui trova in mezzo agli stessi cristiani della gente che lo deride e ha da subire delle parole dure. Gli diranno: Tu sei grande! tu sei giusto! Tu sei un altro Elia, un altro Pietro; tu sei venuto dal cielo! Così lo insultano. Da qualunque parte si volga, da un lato e dall'altro ascolta parole dure. Se si lasciasse intimorire e si allontanasse dalla via di Cristo, cadrebbe nelle trappole dei cacciatori. Ma in qual modo non si allontanerà dalla via il cristiano, pur ascoltando quelle parole? E che cosa significa "non allontanarsi dalla via "? Egli dunque ascolta delle parole offensive; orbene, in che cosa troverà conforto, al segno da non preoccuparsene, da non allontanarsi dalla via e da entrare per la porta? Dica in tali frangenti: Ma quali parole ascolto io che sono un servo e un peccatore? Anche al mio Signore fu detto: Tu sei un indemoniato. ( Gv 8,48 ) Ecco avete ascoltato una parola dura detta contro il Signore. Non era necessario al Signore udire questo insulto; fu solo per insegnarti come debba comportarti di fronte alle parole dure, in modo da non cadere nei lacci dei cacciatori. 5 - [v 4.] Cristo nostro rifugio Tra le sue scapole ti farà trovare dell'ombra e sotto le sue ali spererai. Dice così perché tu non abbia a trovare in te la tua protezione, perché tu non creda di poterti proteggere da solo. Lui ti proteggerà e libererà. Ti libererà dalla trappola dei cacciatori e dalla parola dura. Tra le sue scapole ti farà trovare dell'ombra. Puoi intendere che ti coprirà con la schiena e con il petto, dato che le scapole sono presso la testa. Ma poiché dice: Sotto le sue ali spererai, è manifesto che, proteggendoti lui con le sue ali aperte, tu verrai a trovarti tra le scapole di Dio, e sarai nel mezzo mentre le ali di Dio ti staranno da una parte e dall'altra. In tal modo non temerai che alcuno possa farti del male. Cerca soltanto di non allontanarti da lì, dove nessun nemico osa avvicinarsi. Se la gallina protegge i suoi pulcini sotto le sue ali, quanto più sicuro sarai tu sotto le ali di Dio contro il diavolo e i suoi angeli, i quali, essendo potestà dell'aria, volano attorno come avvoltoi per rapire il debole pulcino? Non senza motivo fu fatto un paragone fra la gallina e la stessa Sapienza di Dio. È lo stesso Cristo nostro Signore e Salvatore che si paragona alla gallina dicendo: Gerusalemme, Gerusalemme, quante volte ho voluto riunire i tuoi figli come fa la gallina con i suoi pulcini e non hai voluto? ( Mt 23,37 ) Gerusalemme non lo volle: vogliamolo noi. Gerusalemme, fuggendo lontano dalle ali della gallina, venne rapita dalle potestà aeree, perché si fidava delle sue forze mentre era debole. Noi invece confessando la nostra debolezza rifugiamoci sotto le ali di Dio, che sarà per noi come la gallina che protegge i suoi pulcini. Non è infatti ingiurioso chiamarlo gallina. Guardate, fratelli, gli altri uccelli! Molti di essi covano e riscaldano i loro pulcini sotto i nostri occhi; ma nessuno si abbassa tanto alla debolezza dei propri piccoli quanto la gallina. Stia attenta la vostra Carità! Se vediamo le rondini, i passeri, le cicogne volare al di fuori del loro nido, non sappiamo se abbiano figli. Invece riconosciamo subito se la gallina ha figli: appare dal tono della sua voce, dalla rilassatezza delle penne. Tutta si trasforma per adeguarsi ai suoi pulcini. Essendo deboli, anch'essa si fa debole. Ebbene siccome noi eravamo deboli, la Sapienza di Dio si fece debole. Il Verbo si fece carne e abitò tra noi ( Gv 1,14 ) perché noi potessimo sperare sotto le sue ali. 6 - [v 5.] Cristo distingue fra peccatore e peccatore [ Come ] con uno scudo ti circonderà la sua verità. Ciò che sono le ali è lo scudo, dato che in realtà non si tratta né di ali né di scudo. Se si trattasse realmente di qualcuna di queste cose, come potrebbero le ali essere scudo o lo scudo essere ali? Ma siccome di Dio si possono dire tutte queste cose allegoricamente e in senso figurato, per questo si può dire che è ali ed è scudo. Se Cristo fosse realmente una pietra non sarebbe leone; e se fosse un leone, non sarebbe agnello; mentre è leone, ( Ap 5,5 ) agnello, ( Gv 1,29 ) pietra, ( At 4,10-11; Sal 118,22 ) vitello e tante altre cose, perché in realtà non è né pietra né leone né agnello né vitello. È soltanto Gesù Cristo, Salvatore di tutti gli uomini. Gli altri titoli contengono similitudini, non realtà. Dice: La sua verità ti circonderà. La sua verità è come uno scudo che non permette si mescolino coloro che sperano in se stessi con coloro che sperano in Dio. Gli uni e gli altri sono peccatori, ma ecco da un lato il peccatore che in se stesso è arrogante, non confessa i suoi peccati, anzi dice: Se i miei peccati dispiacessero a Dio egli non mi lascerebbe in vita. Dall'altro lato invece c'è colui che non osava levare in alto gli occhi ma batteva il suo petto e diceva: Signore, sii benevolo con me peccatore. ( Lc 18,13 ) Peccatore l'uno, peccatore l'altro; ma il primo schernisce, l'altro piange; quello disprezza Dio, questo confessa i propri peccati. Senza dubbio la verità di Dio, che non usa preferenze con nessuno, distingue tra colui che si pente e colui che si difende; distingue tra l'umile e il superbo, tra chi spera in se stesso e chi spera in Dio. Ne consegue che la sua verità come con uno scudo ti circonderà. 7 - [vv 5.6.] Diversa la responsabilità in coloro che cedono al persecutore Non avrai timore del terrore notturno né della freccia che vola di giorno, né dello spauracchio che circola nelle tenebre né della rovina né del demonio di mezzogiorno. Alle due affermazioni antecedenti rispondono le due successive. Dice: Non avrai timore del terrore notturno, né della freccia che vola di giorno. In corrispondenza a " terrore notturno " asserisce: Non [ avrai timore ] dello spauracchio che circola nelle tenebre; e in corrispondenza a " la freccia che vola di giorno " dice: Non [ avrai timore ] della rovina né del demonio di mezzogiorno. Che cosa dobbiamo temere di notte, e che cosa dobbiamo temere di giorno? Quando uno pecca per ignoranza è come se peccasse di notte; quando invece pecca consapevolmente, è come se peccasse di giorno. I due primi casi sono dunque più leggeri; gli altri due, essendo delle ricadute, sono più gravi. State attenti, in modo che io possa, se il Signore mi aiuterà, spiegarvi chiaramente di che si tratta. La questione è oscura, e grande sarà il frutto se riuscirete a intenderla. Ha chiamato " terrore notturno " la tentazione ( tentazione lieve ) che capita agli ignoranti; e " freccia che vola di giorno " la tentazione ( lieve anch'essa ) che assale coloro che sanno. Quali sono le tentazioni lievi? Quelle che non incombono, non urgono in modo da spingerci prepotentemente al peccato, ma se schivate se ne vanno rapidamente. Considera però le stesse cose, divenute ormai più gravi. Si leva un persecutore che con la violenza terrorizza gli ignoranti, cioè coloro che non sono ancora saldi nella fede né sanno che sono cristiani proprio per sperare nella vita futura. Cominciando a spaventarsi di fronte ai mali temporali loro minacciati, costoro crederanno che Cristo li abbia abbandonati e che sono cristiani senza un perché. Non sanno infatti - come ho detto - che, se sono cristiani, lo sono per calpestare i beni presenti e sperare quelli futuri. Sono stati sorpresi dallo spauracchio che circola nelle tenebre e vengono catturati. Ma ci sono altri che sanno benissimo di essere chiamati alla speranza di beni futuri; sanno che quanto Dio mi ha promesso non è di questa terra né di questa vita; sanno che occorre sopportare tutte queste tentazioni per ricevere ed entrare in possesso di ciò che Dio ci ha promesso per l'eternità. Sanno tutte queste cose; ma quando il persecutore comincia a sferrare più violenti i suoi attacchi, ad usare minacce, supplizi, torture, allora essi cedono. Trattandosi di persone istruite, è come se cadessero di giorno. 8 - La storia delle persecuzioni cristiane Ma perché dice: " A mezzogiorno "? Si riferisce alla persecuzione divenuta furiosa: chiama mezzogiorno l'apice del suo infuriare. Cerchi la vostra Carità di seguirmi mentre io provo tutto questo attraverso le Scritture. Un giorno il Signore si mise a parlare di un seminatore che uscì per seminare la semente, e una parte di essa cadde per la via, un'altra parte nella terra rocciosa e un'altra tra le spine; poi si degnò spiegarci il significato della parabola. Riferendosi alla terra rocciosa, diceva: Sono questi coloro che ascoltano la parola e per un momento si rallegrano ascoltandola; ma di fronte alla tribolazione sollevatasi per la parola subito si scandalizzano. Che cosa aveva detto prima dei semi caduti tra i sassi? Aveva detto che al sorgere del sole essi erano inariditi perché non avevano profonda radice. Orbene qui sono raffigurati coloro che per un momento si allietano ascoltando la parola ma poi inaridiscono quando si scatena la persecuzione a cagione della parola. Perché inaridiscono? Perché non avevano una radice ben fissa. ( Mt 13,3-23 ) E che cos'è la radice? La carità. Dice infatti l'Apostolo: Siate radicati e fondati nella carità. ( Ef 3,17 ) Come la radice di tutti i mali è la cupidigia, ( 1 Tm 6,10 ) Così la radice di tutti i beni è la carità. Voi sapete tutto questo e spesso lo si ripete; ma perché ho voluto ricordarlo qui? Perché comprendiate il salmo e intendiate che, se si parla di demonio del mezzogiorno, è in riferimento all'accanirsi della persecuzione violenta. Così infatti dice il Signore: Sorto il sole l'erba inaridì, perché non aveva radice. E per spiegarci cosa significasse l'erba inaridita a causa del sole diceva che, scatenatasi la persecuzione, quei tali non ressero perché non avevano profonda radice. È giusto quindi vedere nel demonio di mezzogiorno, di cui il nostro salmo, la persecuzione violenta. Lasciatemi ricordare qui, o fratelli, alcuni tratti delle antiche persecuzioni, da cui il Signore ha liberato la sua Chiesa. Si degni di stare attenta la vostra Carità! In un primo tempo gli imperatori e i re di questo mondo credettero di poter cancellare dalla terra, con le persecuzioni, il nome di Cristo e il nome dei cristiani, e ordinarono che venisse ucciso chiunque si professasse cristiano. Chi non volle subire la morte negò di essere cristiano, pur sapendo il male che faceva; e così fu raggiunto dalla freccia che vola di giorno. Chi invece non si preoccupò della vita presente ma con sicurezza sperò in quella futura, schivò la freccia che volava di giorno e confessò di essere cristiano. Colpito a morte nella carne, fu liberato nello spirito. Nel riposo presso Dio cominciò ad attendere anche la redenzione del suo corpo nella resurrezione dei morti: e così scampò da quella tentazione, cioè dalla freccia che vola di giorno. Minacciavano: Chiunque si confesserà cristiano venga ucciso! Era, diciamo così, la freccia che vola di giorno. Non era ancora il demonio di mezzogiorno, non era l'incendio, d'una persecuzione furibonda, capace di turbare gravemente anche i più forti. Ascoltate, infatti, che cosa accadde più tardi. I nemici, vedendo che molti correvano al martirio e che quanto più si accresceva il numero dei martiri tanto più si diffondeva la fede in Cristo, dissero tra loro: Se uccideremo le tante migliaia di fedeli che credono in questo nome, stermineremo, il genere umano: uccidendo tutti, sulla terra non ci resterà quasi più nessuno. Cominciava ad ardere il sole; cominciava a divampare l'incendio. Ascoltate che cosa decretarono. Prima avevano ordinato: Chiunque si professerà cristiano venga ucciso! In seguito ordinarono: Chiunque si professerà cristiano sia torturato, e sia torturato tanto a lungo finché non negherà di essere cristiano! Paragonate la freccia che vola di giorno con il demonio di mezzogiorno. Che cosa era la freccia che vola di giorno? " Chiunque si professi cristiano venga ucciso ". Quale fedele, data la celerità della morte, non era in grado di schivare quella freccia? Il diavolo di mezzogiorno era invece: " Chiunque si professi cristiano non venga ucciso, ma lo si torturi finché non abbia rinnegato la sua fede. Se invece la rinnega sia rilasciato ". In realtà molti, pur non volendo rinnegare, non resistevano ai tormenti, poiché li si torturava finché non avessero rinnegato. In ambedue i casi occorreva essere perseveranti nel non rinnegare Cristo; e a gente così disposta cosa poteva fare la spada, che uccide in un attimo il corpo e lascia volare l'anima a Dio? Lo stesso risultato avrebbero conseguito anche le torture prolungate: ma chi sarebbe stato capace di resistere a così grandi e prolungati tormenti? Difatti molti cedettero: e credo che a cedere furono proprio coloro che riponevano la loro speranza in se stessi, che non abitavano nell'aiuto dell'Altissimo e nella protezione del Dio del cielo; coloro che non dicevano al Signore: Tu sei il mio sostegno; coloro che non speravano sotto l'ombra delle sue ali, ma confidavano troppo nelle loro forze. Dio li respingeva, per mostrare loro che è lui che protegge, che regola le prove e permette che ognuno ne abbia solo quel tanto che può sopportare. 9 - [v 7.] Defezioni fra i notabili e i perfetti nella Chiesa Molti, dunque, caddero per colpa del demonio di mezzogiorno. Volete sapere quanti? Ascoltate le parole che seguono: Cadranno dal tuo fianco mille, e diecimila dalla tua destra: ma a te non si avvicinerà. A chi sono rivolte queste parole? A chi, fratelli, se non al Signore Gesù Cristo? Perché il Signore Gesù non è soltanto lui persona, ma lo è anche in quanto presente in noi. Ricordatevi quelle parole: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? ( At 9,4 ) Nessuno lo toccava, eppure diceva: Perché tu mi perseguiti? Così dicendo, non si identificava con noi? Quando diceva: Chi ha fatto questo ad uno dei miei piccoli, lo ha fatto a me, ( Mt 25,40 ) non si considerava in noi? Non sono separate tra loro le membra: il capo e il corpo. Chi sono il capo e il corpo? Il Salvatore e la Chiesa. In che senso dunque è detto: Cadranno dal tuo fianco mille e diecimila dalla tua destra? Cadranno a causa del demonio di mezzogiorno. Fratelli, è veramente spaventoso cadere dal fianco di Cristo, cadere dalla destra di Cristo! Come si cade dal suo fianco? E perché quelli dal fianco, mentre gli altri dalla destra? Perché poi sono mille quei che cadono dal fianco, e diecimila quelli che cadono dalla destra? Che significa " mille dal fianco "? Notate come i mille che cadono dal fianco sono meno dei diecimila che cadono dalla destra. Chi sono costoro? Nel nome di Cristo, fra breve tutto vi sarà chiaro e manifesto. Cristo promise ad alcuni che avrebbero giudicato insieme con lui: tali gli Apostoli, che abbandonarono tutto e lo seguirono. Un giorno disse Pietro al Signore: Ecco noi abbiamo abbandonato tutto e ti abbiamo seguito. Al che egli promise loro: Sederete sopra dodici troni per giudicare le dodici tribù d'Israele. ( Mt 19,27-28 ) Non crediate che il Signore abbia fatto questa promessa soltanto ai Dodici. Dove sederebbe infatti l'Apostolo Paolo, che lavorò più di tutti gli altri. ( 1 Cor 15,10 ) Se sui troni avessero a sedere soltanto i Dodici? Egli è, appunto, il tredicesimo. E se è vero che fra i Dodici uno, Giuda, decadde, sappiamo che al posto del traditore Giuda venne ordinato Mattia. Leggiamo tutto questo negli Atti degli Apostoli. ( At 1,15-26 ) Tutti e dodici i troni sono dunque occupati. Non sederà, dunque, in trono colui che lavorò più di tutti? Oppure i dodici troni stanno ad indicare la perfezione del tribunale? Saranno infatti mille, eppure sederanno su dodici troni. Ma come puoi provarmi - dirà qualcuno - che anche Paolo sarà tra i giudici? Ascolta le sue parole: Non sapete che giudicheremo gli angeli? ( 1 Cor 6,3 ) Dice: Giudicheremo, senz'ombra di dubbio ma con assoluta certezza. Egli era sicuro di poter annoverare se stesso tra coloro che avrebbero giudicato insieme con Cristo. Se ne conclude che a giudicare ci saranno insieme con Cristo i principi della Chiesa, i perfetti. A costoro diceva il Signore: Se vuoi essere perfetto, va', vendi tutti i tuoi beni e dalli ai poveri. ( Mt 19,21 ) Che significa: Vuoi essere perfetto? Significa: Vuoi giudicare insieme con me e non essere giudicato? Quel giovane se ne andò rattristato; ma molti fecero ciò che diceva il Signore e molti lo fanno anche ora. Ebbene, costoro giudicheranno insieme con lui. Ma molti che si ripromettono d'essere giudici insieme con Cristo perché abbandonano tutti i loro beni e seguono Cristo presumono troppo di se stessi; sono pieni di orgoglio e di superbia ( solo Dio può conoscere questi vizi ), e così non riescono ad evitare il demonio di mezzogiorno, cioè la caduta, quando arde l'incendio di una persecuzione particolarmente violenta. Nei tempi passati ci fu molta gente di tal fatta: avevano distribuito tutti i loro beni ai poveri e già si ripromettevano di sedere a fianco di Cristo per giudicare i popoli, ma quando prese ad infuriare il fuoco della persecuzione ( era quello il demonio meridiano ), essi vennero meno in mezzo ai tormenti e rinnegarono Cristo. Questi sono coloro che cadono dal suo fianco. Caddero mentre credevano d'assidersi al fianco di Cristo per giudicare il mondo. 10 - Defezioni fra i Cristiani comuni Vi dirò anche chi siano coloro che cadono dalla sua destra. Sapete che quando apparirà quel tribunale dove insieme con Cristo sederanno a giudicare coloro che hanno voluto essere perfetti ( e sono stati perfetti davvero, radicati e fondati nella carità, per cui non si sono inariditi per l'ardore del sole né per gli assalti del demonio di mezzogiorno ), allora, a quanto dice il Signore, si riuniranno dinanzi a lui tutte le genti, ed egli li dividerà gli uni dagli altri come il pastore divide le pecore dai caproni. Porrà le pecore a destra e i caproni a sinistra, e saranno giudicati. Saranno molti quelli che giudicheranno, ma meno di quelli che staranno dinanzi al tribunale: i primi saranno come mille, gli altri come diecimila. Che cosa dirà allora a quelli che saranno a destra? Ho avuto fame, e mi avete dato da mangiare; sono stato esule e mi avete accolto. ( Mt 25,32-35 ) È chiaro che così dirà a quelli che in questo mondo posseggono beni onde poter compiere tali opere di umana solidarietà. Tuttavia, anche questi regneranno con quei primi: quelli come soldati, questi come semplici cittadini che li provvedono di viveri, in quanto in quel regno i soldati e i cittadini saranno sotto lo stesso imperatore. Il soldato è forte, il cittadino è fedele. Il soldato, uomo forte, combatte con le sue preghiere contro il diavolo; il cittadino devoto rifornisce di viveri i soldati. Comprenda la vostra Carità! Coloro che sono posti alla destra udranno alla fine: Venite, benedetti del Padre mio! Ricevete il regno che è stato preparato per voi fin dall'origine del mondo. ( Mt 25,34 ) Molti, dunque, erano coloro che, quando divampava il fuoco della persecuzione e infieriva il demonio di mezzogiorno, si ripromettevano di sedere a fianco di Cristo per giudicare, ma non tutti costoro riuscirono a sostenere gli ardori e così caddero dal suo fianco. Accanto a loro c'erano poi degli altri, che non si ripromettevano di sedere sul trono e di farla da giudici, ma speravano solo di essere alla destra grazie alle loro elemosine. Anche questi speravano d'essere tra coloro ai quali Cristo dirà: Venite, benedetti del Padre mio! Ricevete il regno che è stato preparato per voi fin dall'origine del mondo. Orbene, se caddero molti fra coloro che speravano di giudicare, molti di più ne caddero fra coloro che speravano semplicemente di potersi trovare alla destra; e per questo si dice a Cristo: Cadranno dal tuo fianco mille, e diecimila dalla tua destra. Ma ce ne saranno anche molti che non si saranno spaventati delle persecuzioni e con i quali Cristo forma un solo uomo in quanto sono suoi membri. Per questo dice: Ma a te non si avvicinerà. Sono forse rivolte solo al capo le parole: Non si avvicinerà? Certamente no! Non si avvicinerà neppure a Pietro neppure a Paolo; a nessuno degli Apostoli si avvicinerà e a nessuno dei martiri che non sono venuti meno nelle torture. In che senso, dunque, dice: Non si avvicinerà, se essi sono stati così torturati? La tortura si è avvicinata sì alla carne, ma non è giunta al luogo dove ha sede la fede. Insomma, la fede di costoro era ben al riparo dal terrore dei carnefici. Torturino pure! Il terrore non si avvicinerà. Torturino pure i persecutori! I martiri se la rideranno dei tormenti, sperando in colui che per primo ha vinto perché poi vincessero tutti gli altri. Ma chi sono coloro che vincono se non coloro che non presumono di se stessi? Intenda la vostra Carità! Per giungere a questa conclusione il salmista ha detto tutto quanto precede. Dirà al Signore: Tu sei il mio sostegno e il mio rifugio; e: Io spererò in lui, perché egli mi libererà dalla trappola dei cacciatori. Egli mi libererà, non sarò io a liberare me stesso. Tra le sue scapole ti proteggerà. Ma quando? Quando spererai sotto le sue ali. Come con uno scudo ti circonderà la sua verità. Ebbene, siccome tu ti sei affidato a lui e in lui hai riposto tutta la tua speranza, che cosa aggiunge? Non avrai timore del terrore notturno, né della freccia che vola di giorno, né dello spauracchio che circola nelle tenebre, né della rovina né del demonio di mezzogiorno. ( Sal 91,2-6 ) Chi è che non avrà timore? Chi non confida in sé ma in Cristo. Coloro invece che si fidano di se stessi, anche se già speravano di trovarsi a fianco di Cristo per giudicare, anche se già credevano di essere alla destra di Cristo ( come se già egli dicesse loro: Venite, benedetti del Padre mio! Ricevete il regno che è stato preparato per voi fin dall'origine del mondo ), quando è sopraggiunto il demonio di mezzogiorno ( cioè è divampato l'incendio della persecuzione terribile nella sua violenza ) molti sono caduti perdendo la speranza di giudicare; e di costoro è detto: Cadranno dal tuo fianco mille. Molti altri poi sono precipitati dalla speranza di ottenere il premio delle loro generose prestazioni, e di costoro è detto: E diecimila dalla tua destra. Ma a te, cioè al capo e al corpo, non si avvicineranno né la rovina né il demonio di mezzogiorno: perché il Signore conosce i suoi. ( 2 Tm 2,19 ) 11 - [v 8.] Le pene di chi si ostina nel male Pur tuttavia guarderai con i tuoi occhi e vedrai la ricompensa dei peccatori. Che significano queste parole? Perché dice pur tuttavia? Si riferisce agli empi cui fu consentito di insuperbire contro i tuoi servi e di perseguitarli. Resteranno dunque impuniti gli empi che hanno perseguitato i tuoi servi? No, non saranno impuniti: anche se tu hai permesso ogni cosa e sebbene per l'opera degli empi i tuoi saranno stati maggiormente coronati. Pur tuttavia guarderai con i tuoi occhi, e vedrai la ricompensa dei peccatori. Sarà loro reso il male che hanno inteso compiere, non il bene che si è compiuto a loro insaputa. Occorre però che abbiamo gli occhi della fede, per vedere come i malvagi, se sono nella prosperità, lo sono per breve tempo e poi piangeranno in eterno. A coloro cui per un qualche tempo viene dato il potere sui servi di Dio, sarà detto: Andate nel fuoco eterno, che è stato preparato per il diavolo e gli angeli suoi! ( Mt 25,41 ) Ma se qualcuno ha occhi ( come ha detto: Guarderai con i tuoi occhi ), non gli sembrerà una cosa da poco poter vedere l'empio che prospera in questo mondo, e con la fede rendersi conto ( è sempre questione di occhi! ) di ciò che egli soffrirà alla fine se non si sarà ravveduto. Perché coloro che oggi vogliono tuonare saranno poi fulminati. Pur tuttavia guarderai con i tuoi occhi e vedrai la ricompensa dei peccatori. 12 - [vv 9-12.] Dio nostro rifugio Perché tu, Signore, sei la mia speranza. Eccolo giunto a spiegare perché non cada di fronte alla rovina e al demonio di mezzogiorno. Perché tu, Signore, sei la mia speranza. Hai collocato il tuo rifugio assai in alto. In che senso il tuo rifugio è in alto? Molti immaginano che Dio sia un rifugio in cui ci si possa riparare dalle burrasche di questo mondo. Viceversa, il nostro rifugio, cioè Dio, è in alto e in luogo molto nascosto: là ti riparerai per sfuggire all'ira ventura. Nell'intimo e molto in alto hai collocato il tuo rifugio. Non si avvicinerà a te il male né il flagello si accosterà alla tua tenda, perché ha comandato ai suoi angeli di custodirti in tutte le tue vie. Con le mani ti solleveranno affinché tu non urti mai col piede nella pietra. Sono queste le parole che il diavolo disse al Signore Gesù Cristo quando lo tentò. Siccome però debbono essere esaminate con molta accuratezza, per non stancarvi rimandiamo il loro commento a domani, dato che anche domani debbo parlarvi. A motivo della nostra stanchezza riprenderemo dunque domani il nostro discorso da questo passo del salmo. In tal modo eviteremo d'essere precipitosi nella spiegazione né ci succederà che, per voler sciogliere rapidamente queste oscure questioni, non riusciamo a farvele capire.