Lettere

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Lettera 132

Scritta nel 411/412.

Agostino esorta Volusiano a impegnarsi a leggere le SS. Scritture e a esporgli le difficoltà che potesse incontrarvi.

Agostino Vescovo al suo illustre signore e meritatamente eccellentissimo suo figlio Volusiano

1 - I voti che anch'io formulo per la tua incolumità in questa vita e la salvezza in Cristo non sono forse meno vivi di quelli della tua santa madre.

Rendendo quindi ai tuoi meriti il mio rispettoso saluto, ti esorto, per quanto posso, che non ti rincresca di attendere con amore alle Lettere veramente e sicuramente Sante.

Esse sono una cosa sincera e solida, la quale non s'insinua nell'animo, con parole ricercate né fa ronzare alle nostre orecchie delle vane futilità con le bellurie retoriche1 ma commuove vivamente chi brama non le parole ma i fatti, riempie di spavento ma per renderci sicuri.

Ti esorto soprattutto a leggere gli scritti degli Apostoli, poiché da essi sarai incitato a conoscere i Profeti, dei quali gli Apostoli citano le testimonianze.

Se poi nel leggere o nel meditare ti sorge qualche problema, alla cui soluzione io ti sembri necessario, scrivimi e io ti risponderò.

Forse con l'aiuto del Signore ciò mi sarà più facile che parlare con te a viva voce, non solo a causa delle svariate occupazioni mie e tue, dal momento, che non capita che, quando sono libero io, lo sia anche tu, ma anche per la presenza invadente di persone che per lo più non sono preparate a tal sorta di occupazioni e si dilettano più dei cimenti di parole che chiarimenti della scienza.

Al contrario ciò che è scritto è sempre pronto a farsi leggere da chi ne ha tempo e neppure diventa importuno con l'essere presso di noi ciò che si prende o si lascia a piacimento

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1 Persio, Sat. 5, 24-25.