Padri/Agostino/Lettere/236.txt Lettera 236 Scritta dopo il 395. Agostino informa il vescovo Deuterio che il diacono Vittorino, propagatore degli errori manichei, era stato sorpreso e aveva confessato ( n. 1 ); lo ammonisce di non ammetterlo alla penitenza se prima non denuncerà quanti sono infetti dallo stesso errore ( n. 2-3 ). Agostino invia cristiani saluti al beatissimo Deuterio, rispettosamente carissimo suo signore, fratello e collega nell'episcopato 1 - Vittorino reo confesso di eresia Ho pensato di non potere far nulla di meglio che scrivere alla Santità tua al fine di allontanare il pericolo che, per causa di negligenza, nella vostra contrada l'ovile di nostro Signore Gesù Cristo sia devastato dal nemico, che non cessa mai di tendere agguati per portare alla rovina le anime riscattate a sì gran prezzo. Abbiamo appurato che nella nostra città un suddiacono di Malliana, di nome Vittorino, era manicheo e finora si nascondeva, sotto il nome di chierico, nel suo sacrilego errore; d'altra parte egli è anche avanzato in età. Si è poi fatto conoscere di modo che, interrogato da me, non ha potuto negare prima che fosse convinto dai testimoni. Sapeva infatti che i testimoni erano tanto numerosi e tanto ineccepibili che, se avesse tentato di negare, sarebbe apparso non dico del tutto impudente, ma assolutamente pazzo. Ha confessato dunque d'essere solo un " uditore ", non un " eletto " dei Manichei. 2 - Uditori ed eletti presso i Manichei Coloro che presso i Manichei sono chiamati " uditori ", si cibano di carne, coltivano i campi e, se vogliono, si uniscono in matrimonio con le donne, mentre coloro che sono chiamati " eletti " non fanno alcuna di tali cose. Gli " uditori " poi s'inginocchiano davanti agli " eletti ", supplicandoli che vengano imposte loro le mani non solo dai loro preti, vescovi o diaconi, ma da qualunque altro " eletto ". Essi inoltre fanno adorazione e orazione, con gli " eletti ", anche al sole e alla luna. Digiunano con loro anche la domenica e credono con loro tutte le opinioni blasfeme per cui l'eresia manichea è detestabile: negano cioè che Cristo è nato dalla Vergine e sostengono che il suo corpo non era vero, ma solo apparente e che perciò non reale nemmeno la sua passione e non ebbe affatto luogo la risurrezione. Proferiscono giudizi blasfemi contro i Patriarchi e i Profeti. Affermano che la legge data per mezzo del servo di Dio, Mosè, non proveniva dal vero Dio ma dal principe delle tenebre. Credono che l'anima non solo degli uomini, ma anche degli animali bruti, deriva dalla sostanza di Dio e la reputano addirittura una particella di Dio. Asseriscono infine che il Dio buono e vero lottò contro gli abitanti delle tenebre e così mescolò una particella di se stesso con i principi delle tenebre: tale particella, inquinata e imprigionata nell'universo, si purifica attraverso i cibi dei loro " eletti ", venendo assorbita dal sole e dalla luna; quello che non si potrà purificare, di quella particella di Dio, sarà gettato nelle catene del castigo eterno alla fine del mondo. In tal modo Dio non solo sarebbe capace d'alterarsi, di corrompersi, di macchiarsi, dato che una particella di lui ha potuto essere condotta a sì gravi tormenti, ma non sarebbe nemmeno capace di purificarsi internamente neppure alla fine dei secoli da tale abisso d'impurità, d'immondizia e di miseria. 3 - Condizioni per riaccogliere il suddiacono scomunicato Ecco le intollerabili blasfeme opinioni che questo suddiacono, il quale si spacciava per cattolico, non solo credeva con quegli eretici, ma finanche insegnava con tutte le forze possibili. È stato infatti scoperto proprio mentre si affidava alla fiducia di persone che si fingevano suoi discepoli. Dopo aver ammesso d'essere un " uditore " manicheo mi pregò, veramente, che lo riconducessi sulla retta via della verità cattolica, ma - lo confesso - rimasi inorridito dall'impostura con cui agiva sotto la maschera di chierico e, perciò, dopo averlo punito, l'ho fatto cacciar via dalla città. Ciò però non mi pareva sufficiente, se non avessi denunciato costui alla Santità tua con la presente lettera, affinché sia noto a tutti ch'egli, degradato, come si meritava, dallo stato clericale, conforme alla severità della Chiesa, dev'essere evitato. Se poi chiederà d'essere ammesso alla penitenza ( pubblica ), gli venga concesso solo quando avrà indicato anche gli altri manichei nascosti non solo a Malliana, ma in tutta la contrada.