Padri/Agostino/Lettere/265.txt Lettera 265 Scritta dopo il 395. Agostino a Seleuciana cui mostra che S. Pietro fu battezzato come gli altri Apostoli ma non dev'essere annoverato tra i " penitenti " propriamente detti ( n. 1-4 ) e spiega in breve la dottrina cattolica sul battesimo e sulla penitenza ( n. 5-8 ). Il Vescovo Agostino invia religiosi saluti a Seleuciana, piissima serva di Dio, degna d'essere onorata nell'amore di Cristo 1 - Perché Novaziano afferma che Pietro non fu battezzato? Ho letto la tua lettera, rallegrandomi per la vostra salute e rispondo senza indugiare ai quesiti che mi hai posti. Mi sono meravigliato anzitutto come mai cotesto Novaziano osi affermare che Pietro non sia stato battezzato, mentre poco prima hai scritto aver costui affermato che gli Apostoli erano stati battezzati. Io non so per qual ragione egli pensi che il solo Pietro, tra gli Apostoli, non sia stato battezzato. T'invio perciò la copia della tua lettera, se per caso tu non l'avessi, affinché tu consideri più attentamente ch'io rispondo a ciò che ho trovato scritto nella tua lettera. Se infatti lo scrivano ha raccolto e messo per iscritto esattamente le tue parole, non so che giudizio abbia uno il quale, sebbene affermi che gli Apostoli furono battezzati, dice poi che Pietro non fu battezzato. 2 - Pietro fece penitenza ma non come me i penitenti Quanto all'affermazione che Pietro fece penitenza, occorre badare a non intendere che l'abbia fatta come coloro che nella Chiesa si chiamano, con termine specifico, " penitenti ". Chi mai potrebbe tollerare che pensassimo di porre nel numero di tali " penitenti " il primo degli Apostoli? Pietro infatti si pentì d'aver rinnegato Cristo, com'è dimostrato dalle sue lagrime, poiché sta scritto che pianse amaramente. ( Mt 26,75; Lc 22,62 ) Gli Apostoli però non erano stati ancora confermati dalla risurrezione del Signore né dalla discesa dello Spirito Santo, apparso il giorno di Pentecoste, né dall'ispirazione che il Signore manifestò quando alitò sul loro volto, dopo la sua risurrezione dai morti, dicendo loro: Ricevete lo Spirito Santo. ( Gv 20,22 ) 3 - Come furono battezzati gli Apostoli Si può quindi giustamente affermare che, quando Pietro rinnegò il Signore, gli Apostoli non erano stati ancora battezzati, non già con l'acqua, ma con lo Spirito Santo. Così infatti disse loro il Signore dopo la sua risurrezione, conversando con loro: Giovanni battezzò bensì con l'acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo che riceverete da qui a non molti giorni fino alla Pentecoste. ( At 1,5 ) Alcuni esemplari portano: Voi invece comincerete ad esser battezzati. Ma sia che si dica sarete battezzati oppure comincerete a esser battezzati, non v'è alcuna differenza di significato, poiché i manoscritti in cui si legge battezzerete o comincerete a battezzare sono difettosi e sono facilmente smentiti confrontandoli con quelli greci. Se invece affermiamo che gli Apostoli non furono battezzati con l'acqua, c'è da temere di sbagliare gravemente nei loro riguardi, di far loro un grave torto, poiché si corre il rischio di dare agli uomini l'autorizzazione di disprezzare il battesimo mentre, al contrario, lo stesso insegnamento degli Apostoli dimostra che non dev'essere disprezzato, tanto che anche il centurione Cornelio e quanti erano con lui furono battezzati, sebbene avessero già ricevuto lo Spirito Santo. ( At 10,47-48 ) 4 - Il battesimo ordinario e quello di sangue Come le persone virtuose dell'Antica Alleanza non avevano alcuna colpa se non si facevano circoncidere, ma, dopo che Dio ebbe prescritto la circoncisione ad Abramo e ai suoi posteri, ( Gen 17,10-14 ) se non fosse ormai stata eseguita, avrebbero avuta una colpa grave, così pure prima che il Signore Gesù Cristo istituisse nella sua Chiesa il sacramento della Nuova Alleanza … al posto della circoncisione carnale dando il santo battesimo e proclamando a chiare note: Se uno non rinascerà mediante l'acqua e lo Spirito Santo, non entrerà nel regno dei cieli, ( Gv 3,5 ) non dobbiamo più chiedere quando uno è stato battezzato; ma ogniqualvolta leggiamo che tutti coloro che sono nel corpo di Cristo, ch'è la Chiesa, ( Col 1,24 ) appartengono al regno dei cieli, dobbiamo intenderlo solo dei battezzati, salvo coloro che si siano trovati a subire le sofferenze del martirio e siano stati uccisi prima di ricevere il battesimo, per i quali lo stesso martirio vale come battesimo. Ma possiamo forse dire altrettanto degli Apostoli, i quali ebbero tanto spazio di tempo per essere battezzati che battezzarono anche altre persone? D'altra parte non tutte le azioni che sono state compiute si trovano registrate nella S. Scrittura e tuttavia che siano state compiute può essere provato con tutte le altre testimonianze ( della stessa Scrittura ). Sta scritto quando fu battezzato l'apostolo Paolo, ( At 9,18 ) mentre non sta scritto quando furono battezzati gli altri Apostoli; ciononostante s'ha da intendere che furono battezzati anche loro allo stesso modo che sta scritto quando furono battezzati i fedeli della Chiesa di Gerusalemme ( At 2,41 ) e di Samaria, ( At 8,12 ) mentre non sta scritto, per verità, quando furono battezzati gli altri fedeli provenienti dal paganesimo, ai quali gli Apostoli indirizzarono le loro lettere, eppure noi non mettiamo affatto in dubbio che furono battezzati anch'essi, a causa della già citata affermazione del Signore: Se uno non rinascerà mediante l'acqua e lo Spirito Santo, non entrerà nel regno dei cieli. ( Gv 3,5 ) 5 - Cristo battezzò per mezzo degli Apostoli Del Signore invece sta scritto non solo che battezzava più persone che non Giovanni ma altresì che non era lui in persona a battezzare ma i suoi discepoli, ( Gv 4,1-2 ) perché capissimo ch'egli battezzava bensì con la presenza della sua maestà, ma non con le sue proprie mani. Il sacramento del battesimo infatti apparteneva a lui, ma il ministero di battezzare apparteneva ai discepoli. Giovanni l'evangelista dice nel suo Vangelo: Dopo ciò Gesù si recò con i suoi discepoli nella regione della Giudea e lì si tratteneva con loro e battezzava; ( Gv 3,22 ) ma poco dopo, parlando di lui, dice: Allorché dunque Gesù venne a sapere che i Farisei avevano sentito dire ch'egli faceva più discepoli e battezzava più persone che non Giovanni ( benché non era lui in persona a battezzare ma i suoi discepoli ), lasciò la Giudea e tornò nella Galilea. ( Gv 4,1-3 ) Allorché dunque Gesù da Gerusalemme si recò in Giudea con i suoi discepoli e vi si tratteneva con essi, non battezzava da se stesso, ma per mezzo dei suoi discepoli; s'intende inoltre ch'essi erano già stati battezzati o col battesimo di Giovanni, come pensano alcuni o, come è più attendibile, con quello di Cristo. Il Signore non si sarebbe infatti sottratto al ministero di battezzare, per avere dei servi battezzati, per mezzo dei quali battezzare gli altri, lui che non disdegnò d'abbassarsi a quel memorando servizio quando lavò i piedi dei suoi Apostoli; anzi, a Pietro che gli chiedeva di lavargli non solo i piedi, ma anche le mani e la testa, rispose: Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno che di lavarsi i piedi, ma è tutto puro; ( Gv 13,5-10 ) da ciò si può capire che Pietro era stato battezzato. 6 - Gli Apostoli non conferirono la penitenza invece del battesimo Non si capisce bene, d'altra parte, in qual senso costui affermi - come tu dici nella tua lettera - che gli Apostoli abbiano amministrato la penitenza invece del battesimo. Se infatti con l'espressione " invece del battesimo " vuole indicare che per mezzo della penitenza vengano rimessi i peccati, la sua affermazione è in parte giusta. Tale penitenza però può essere utile ( solo ) dopo il battesimo, se uno avrà peccato. Costui invece nega che si dia possibilità di penitenza dopo il battesimo quando afferma - come tu hai scritto - che la penitenza è possibile solo prima del battesimo; si può quindi capire che abbia affermato ciò per il fatto che gli Apostoli avrebbero conferito la penitenza invece del battesimo, in maniera che l'avrebbero conferita prima del battesimo; e coloro ai quali fu conferita non sarebbero stati in seguito battezzati poiché quella sarebbe valsa loro in luogo del battesimo; ma non ho mai sentito dire che i Novaziani affermino una simile tesi. Indaga quindi accuratamente se tale dottrina appartenga all'eresia di qualcun altro che si finge o si crede un Novaziano; oppure, se affermano ciò anche i Novaziani, io non lo so, ma so tuttavia che, se uno afferma una simile cosa, è completamente contrario alla regola della fede cattolica e alla dottrina di Cristo e degli Apostoli. 7 - La penitenza non fa le veci del battesimo Gli uomini infatti, prima del battesimo, fanno penitenza dei loro peccati, ma in modo che vengano anche battezzati, come sta scritto negli Atti degli Apostoli, nel passo ove Pietro parla ai Giudei e dice: Fate penitenza e ognuno di voi si faccia battezzare nel nome del Signore Gesù Cristo e vi saranno rimessi i vostri peccati. ( At 2,38 ) Gli uomini fanno anche penitenza se dopo il battesimo hanno commesso tali peccati da meritare la scomunica e poi la riconciliazione, come fanno in tutte le Chiese coloro i quali, con termine specifico, si chiamano penitenti. Di questa penitenza parla l'apostolo Paolo, nel passo ove dice: ( Temo che ) quando tornerò tra voi Dio mi umili di fronte a voi e che io debba piangere a causa di molti che per l'addietro hanno peccato e non hanno fatto ancora penitenza delle impurità, fornicazioni e dissolutezze da essi compiute; ( 2 Cor 12,21 ) poiché egli scriveva così solo a coloro ch'erano stati già battezzati. Troviamo altresì negli Atti degli Apostoli che Simone, il quale era stato già battezzato, volendo comprare col danaro il potere di dare lo Spirito Santo con l'imposizione delle sue mani, fu ammonito da Pietro a far penitenza di quel grave peccato. ( At 8,18-23 ) 8 - La penitenza quotidiana per i peccati veniali Esiste pure una penitenza praticata quasi tutti i giorni dai buoni e umili fedeli, consistente nel battersi il petto dicendo: Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori. ( Mt 6,12; Lc 11,4 ) Noi non chiediamo che ci vengano rimessi i peccati, che siamo certi esserci stati rimessi nel battesimo, ma precisamente quelli che, sebbene leggeri, s'insinuano tuttavia spesso nella fragilità umana; se questi si accumulano contro di noi, ci peseranno e ci opprimeranno come un solo peccato grave. Che differenza c'è infatti tra il naufragio d'una nave investita e sommersa da una sola ondata furiosa o quello causato dall'acqua insinuatasi a poco a poco nella sentina e che, se vi viene lasciata e se non le si fa attenzione per negligenza, riempie la nave e la sommerge? Per farci evitare questi peccati stanno all'erta i digiuni, le elemosine e le preghiere; a proposito di queste, allorché noi diciamo: Rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo, diamo a vedere che abbiamo peccati da farci perdonare e, umiliando il nostro spirito con quelle parole, non cessiamo di fare una penitenza per così dire quotidiana. Credo d'aver risposto a sufficienza, per quanto brevemente, ai quesiti rivoltimi da te nella tua lettera. Non mi resta che augurarmi che colui, per convertire il quale hai ritenuto opportuno inviarmi la detta lettera, non rimanga ostinato ( nell'errore ).