Protreptico ai Greci

Capitolo 9

E potrei addurti infiniti passi della Scrittura, dei quali neppure " una virgola passerà", che non sia compiuta; " giacché la bocca del Signore", cioè lo Spirito Santo, " disse queste cose".

" Non più far poco conto, dunque", dice, " o figlio mio, della punizione del Signore, né scoraggiarti quando sei da lui biasimato".

Oh l'immenso amore per l'uomo! Non fa come il maestro con gli scolari, né come il padrone coi servi, né come Dio con gli uomini, ma "come un tenero padre ", che ammonisce i suoi figli.

Quindi, Mosé confessa " di essere spaurito e tremante ", quando udiva parlare del Verbo; e tu, quando odi lo stesso Verbo divino, non sei preso da timore?

Non sei turbato? Non stai in guardia e, nello stesso tempo, non ti affretti ad imparare, cioè non ti affretti verso la salvezza, temendo l'ira di Dio, amando la sua grazia, cercando ardentemente la speranza, per potere evitare il giudizio?

Venite, venite, o miei giovani; "giacché, se non diverrete di nuovo come i fanciulli e non sarete rigenerati", come dice la Scrittura, non potrete ricevere il Padre vero, "Né entrerete mai nel regno dei cieli ".

Come infatti è permesso di entrare allo straniero?

Ma quando, credo, egli sarà iscritto e avrà la cittadinanza e riceverà il Padre, allora egli sarà "nelle cose del padre ", allora sarà stimato degno di ottenere l'eredità, allora parteciperà del regno paterno insieme col figlio legittimo, " l'amato ".

Giacché questa è la Chiesa primogenita, la quale è composta di molti buoni figliuoli.

Questi sono "i primogeniti, che sono stati iscritti nella popolazione dei cieli", e celebrano solenni feste insieme con tante " miriadi di angeli ".

Questi primogeniti figli siamo noi, che siamo gli alunni di Dio, i legittimi amici del suo " primogenito ", che primi fra tutti gli altri uomini abbiamo conosciuto Dio, che primi ci siamo distaccati dal peccato, primi ci siamo separati dal demonio.

Ma ora, tanto più negatori di Dio sono taluni, quanto più amico degli uomini è Dio.

Egli infatti da schiavi vuole che noi diventiamo suoi figli, questi anche di diventare suoi figli hanno disdegnato.

O la grande follia! È del Signore che voi avete vergogna.

Egli promette la libertà, ma voi fuggite verso la servitù.

Largisce la salvezza, ma voi vi abbassate alla condizione umana.

Dona la vita eterna, ma voi aspettate la sua punizione e preferite " il fuoco che il Signore preparò per il diavolo e i suoi angeli ".

Per questo il beato Apostolo dice: " Attesto nel Signore che non più voi camminiate, come anche le Genti camminano, nella vanità della loro mente, essendo ottenebrate nel loro intelletto e alienate dalla vita di Dio, per l'ignoranza che è in esse a causa dell'indurimento del loro cuore; le quali, essendo divenute insensibili, si abbandonarono alla intemperanza per commettere ogni opera di impurità e di cupidigia".

Quando un tale testimone biasima la stoltezza degli uomini e invoca il nome di Dio, che altro resta allora ai non credenti, se non il giudizio e la condanna?

Ma il Signore non si stanca di ammonirli, di spaventarli, di esortarli, di incitarli, di riprenderli; desta gli uomini dal sonno e solleva dalle stesse tenebre quelli che hanno perduto la via giusta: "Déstati ", dice, " tu che dormi, e risorgi dai morti, e splenderà sopra di te Cristo il Signore ", il sole della resurrezione, Egli che è nato " prima della stella dell'alba " e largì la vita coi suoi raggi.

Nessuno dunque disprezzi il Verbo, per non disprezzare, senza accorgersene, se stesso.

Dice infatti in un punto la Scrittura: "Oggi se ascolterete la sua voce, non indurite i vostri cuori come nella esasperazione del giorno della tentazione nel deserto, dove i vostri padri tentarono me col mettermi alla prova".

Se vuoi sapere che cosa è la " prova", te lo spiegherà lo Spirito Santo: " E videro le opere mie ", dice, " per quaranta anni; perciò mi indignai con questa generazione e dissi: sempre errano nel loro cuore, ma essi non conobbero le mie vie; cosicché io giurai nella mia ira: essi non entreranno nel mio riposo ".

Vedete la minaccia! vedete l'esortazione! vedete la punizione!

Perché dunque ancora mutiamo la grazia per l'ira, e non accogliamo con orecchie aperte il Verbo, e non ospitiamo nelle pure anime Dio?

Giacché grande è la grazia della sua promessa, se oggi ascolteremo la sua voce: e questo " oggi " si accresce giorno per giorno, finché si dirà " oggi ".

Fino alla consumazione di tutte le cose continua e l' " oggi" e l'apprendimento; e allora il vero " oggi", l'indefettibile giorno di Dio, si estende insieme con gli evi.

Ascoltiamo sempre, dunque, la voce del Verbo divino; giacché l' "oggi" è immortale; è immagine degli evi, e simbolo della luce il giorno, e luce per gli uomini è il Verbo, per mezzo del quale noi contempliamo Dio.

Ben a ragione, dunque, per quelli che credettero e che obbediscono la grazia sarà sovrabbondante, ma per quelli che non credettero e che errano nel cuore né conobbero le vie del Signore, che Giovanni ci ordinò di fare rette e di preparare, con costoro Dio si sdegnò e per essi non ha che minacce.

E appunto il compimento della minaccia lo ricevettero per enigma i vecchi Ebrei erranti nel deserto: si dice infatti che essi a causa della incredulità non entrarono nel riposo, prima che, preso a seguire il successore di Mosé, benché tardi, coi fatti compresero finalmente di non potersi salvare altrimenti che col credere come credette Gesù.

Ma il Signore, essendo amante degli uomini, esorta tutti gli uomini " alla conoscenza della Verità", e per questo manda il Paracleto.

Qual è dunque questa conoscenza? La pietà; "la pietà è utile a tutto", come dice Paolo, " Poiché ha la promessa della vita di ora e di quella futura ".

Se si mettesse in vendita la salvezza eterna, o uomini, a qual prezzo, confessatelo, la comprereste?

Neppure se uno misurasse tutto il Pattolo, il mitico fiume dell'oro, potrebbe contare un prezzo equivalente alla salvezza.

Non perdetevi di coraggio, dunque: voi avete la possibilità, se lo volete, di comprare questa preziosissima salute col tesoro che vi è proprio, cioè con l'amore e la fede, che è il giusto prezzo della vita eterna.

Questo prezzo Dio l'accetta volentieri.

" Giacché noi abbiamo sperato nel Dio vivente, che è il salvatore di tutti gli uomini, e specialmente di quelli che credono".

Gli altri, aggrappati al mondo, come certe alghe alle rocce marine, dell'immortalità fanno poco conto, come il vecchio Itacese desiderando, non la verità e la patria celeste e quella che è la vera luce, ma il fumo.

La pietà, poi, consistendo nel rendere simile a Dio, per quanto è possibile, l'uomo, gli assegna come adatto maestro Dio, il solo, cioè, che possa realizzare degnamente questa rassomiglianza dell'uomo a Dio.

Riconoscendo come veramente divino questo insegnamento, l'Apostolo dice: " Tu, o Timoteo, hai conosciuto finì da bambino le sacre lettere, che sono capaci di renderti sapiente verso la salvezza per mezzo della fede in Cristo".

Giacché realmente sacre sono le lettere, le quali ci rendono sacri e divini, e le scritture composte di queste lettere e sillabe sacre - cioè i libri sacri - lo stesso Apostolo in conseguenza le chiama "ispirate da Dio ", poiché " sono utili per l'istruzione, per la confutazione, per la correzione, per l'educazione che è in giustizia, affinché sia perfetto l'uomo di Dio, preparato per ogni opera buona ".

Nessuno potrebbe essere così scosso dalle esortazioni degli altri santi, come da quelle del Signore stesso, che ama gli uomini; giacché non altro che questo è il suo unico còmpito: la nostra salvezza.

È lui stesso che grida, esortando alla salute: " Il regno dei cieli si è avvicinato".

Egli converte gli uomini, quando essi si avvicinano a lui per il timore.

E ugualmente l'Apostolo del Signore, esortando i Macedoni, si fa interprete della divina parola, dicendo: "Il Signore si è avvicinato; state attenti che non siamo trovati a mani vuote ".

Ma voi siete a tal punto senza timore, o piuttosto senza fede, che non obbedite né allo stesso Signore né a Paolo, che pure è stato prigioniero per la causa di Cristo.

"Gustate e vedete che Dio è buono ".

La fede vi guiderà, l'esperienza vi insegnerà, la Scrittura vi educherà, "Udite qua, o figli - dicendo -, io vi insegnerò il timore del Signore ".

Quindi brevemente aggiunge, come se si indirizzasse ad uomini che hanno già creduto, " Quale è l'uomo che vuole la vita, e ama vedere dei giorni buoni? ".

Siamo noi, diremo, noi gli adoratori del bene, gli zelanti per le cose buone.

Udite dunque, voi " che siete lontano", udite, "voi che siete vicino ".

Il Verbo non è nascosto a nessuno; esso è una luce comune a tutti, splende per tutti gli uomini; nessuno è cimmerio nel Verbo.

Affrettiamoci verso la salute, verso la resurrezione; affrettiamoci, noi che siamo molti, a riunirci in un solo amore, secondo l'unità dell'unica sostanza; perseguiamo similmente l'unità, con la pratica delle buone opere, cercando la buona monade.

Ora, l'unità proveniente dalla pluralità, traendo una divina armonia dalla polifonia e dalla dispersione, diventa una sola sinfonia, che obbedisce a un solo corego e a un solo maestro, il Verbo, e che non cessa fino a quando abbia raggiunto la verità stessa, dicendo: " Abba padre ".

Questa è la verace parola che Dio accetta di buon grado dai suoi figli, il primo frutto che Egli raccoglie da essi.

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