Suor Benigna Consolata Ferrero

« Come Tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola ». Gv 17,21

« L'unione con Dio consiste nello stato di grazia; dal momento che l'anima è in grazia, è unita a Dio, partecipa della vita di Dio, vive di Dio.

Ma questa unione non è destinata a stare solo in germe nell'anima; come un seme che si getta nel terreno prima germoglia e poi cresce e diventa pianta, così la grazia di un'anima fedele va sempre crescendo e più l'anima è un buon terreno e più la grazia si sviluppa.

Fa crescere la grazia: la prontezza che ha l'anima a ricevere le ispirazioni, la fedeltà a compiere quanto queste ispirazioni suggeriscono, a conservare con l'umiltà il frutto della buona opera che con l'aiuto di Dio si è compiuta.

Io tengo sempre gli occhi della mia compiacenza aperti e fissi sulle anime interiori, sulle anime umili, amanti e fedeli.

La vita interiore è la vita dell'anima in Dio e la vita di Dio nell'anima.

L'anima tratta con Dio come con una persona che vede e che sente.

É una vita di pace, di gioia, di dilatazione, d'amore.

Io vivo nell'anima.

La vita interiore è una vita in cui c'è maggior intimità, maggior unione, maggior commercio con Dio; eleva a Dio per mezzo dei suoi esercizi che sono: raccoglimento, silenzio, presenza di Dio.

Più l'anima è spogliata di tutto, e più è cara a Dio.

Non è necessario, per amarmi, sentire di amarmi; basta volerlo.

Il gusto, il sentimento, la soavità dilettano, ma non sono il vero amore.

Il puro amore è la strada più breve per giungere all'unione consumata con Dio e non è mai così puro, come quando è privo di gusto, perchè allora si ama veramente e unicamente Dio.

Se tu sapessi quanto Io godo quando trovo un'anima a cui basto Io solo!

Più stai nella pace e più stai nell'amore, più stai in Dio; perditi in Dio, per trovare in Lui solo il tuo tutto.

Cresci nello spirito di mortificazione interna e ti crescerà l'unione con Dio.

Un'anima interiore, se si guarda superficialmente, sembra che faccia le azioni come un'altra, ma, osservandola da vicino, si vede che le sue azioni hanno del divino.

Opera sempre per il desiderio di piacermi, non per il timore di farmi dispiacere.

Cerca in tutte le cose, e sopra tutte le cose, la mia gloria.

L'anima interiore è un'anima che tende a Dio come a suo centro e Dio la porta come la calamita porta il pezzetto di ferro che le si attacca.

Come un'anima interiore forma le delizie più soavi del mio Cuore, così il mio Cuore diventa la delizia dell'anima interiore.

La vita interiore è il regno del mio amore nell'anima.

L'anima interiore dà il primo posto all'amore, fa tutto per amore.

Per avere la vita interiore è necessario il raccoglimento, la mortificazione, la fedeltà alle divine ispirazioni.

Io voglio stabilire in te il mio regno d'amore; voglio che la tua anima sia la mia dimora, ma Io sono il Dio della pace, e voglio dimorare in un cuore in pace.

Nè le difficoltà, nè i timori devono farti perdere la pace; devi pensare che Io ti aiuto o ti faccio aiutare dalle mie creature.

L'anima interiore ha bisogno di bere, e Io nel deserto della vita le faccio scaturire l'acqua viva dalla piaga del mio Sacro Cuore.

L'anima beve quando, abbandonando ogni ricordo delle cose del mondo, non si fissa più che in Dio.

La strada più breve, o per meglio dire, la consumazione dell'unione, è l'amore.

Più l'amore diventa ardente e più l'unione è intima.

Un'anima tutta piena d'amore è un'anima intimamente unita a Dio.

Per accrescere l'amore bisogna aumentarne gli atti e intensificarne l'affetto.

Non è difficile il giungervi.

L'Amore ti farà prendere le scorciatoie e tu lo seguirai.

La prima scorciatoia è la confidenza in Dio.

La seconda è la devozione alla Madonna.

La terza è la pratica di una vera mortificazione.

La quarta è la diffidenza di sè.

I frutti che la mia divina presenza produce in te sono: il frutto della pace: Io diffondo la pace nel tuo cuore come un giglio diffonde il suo profumo; una pace ineffabile, una pace divina, celeste.

Il secondo frutto è una grande purezza di coscienza

Per metterti alla mia presenza, puoi pensare che sei un piccolo granellino di polvere che un raggio di sole investe, riscalda e rende luminoso; se quel granello di polvere non si trovasse in quel raggio di sole, non lo si vedrebbe.

Oppure puoi pensare che sei una piccola goccia di rugiada che il sole fa risplendere.

Più un'anima mi è unita, più le comunico la mia semplicità.

Ciò che Io desidero, è che tu accompagni tutte le tue azioni esteriori con un sentimento interiore.

La misura della mia unione con un'anima, è la misura dell'amore con cui l'anima compie la mia volontà.

Vale di più una giornata passata in unione con me, facendo le opere in unione ai miei meriti, che non un anno di preghiere vocali dette per abitudine.

Quando Io trovo un cuore puro, vi stabilisco la mia dimora, e siccome Io non abito mai in un'anima senza colmarla di grazia, così la inondo.

É per questo che Io lavoro tanto, a togliere da te non solo la colpa, ma perfino l'ombra della colpa.

Vi sono poche anime che giungono alla perdita in Dio, perchè vi sono poche anime che diano all'Amore tutto ciò che egli cerca.

L'anima che è persa in me, non si separa più da me.

Questa vita d'unione è un paradiso anticipato, è il cielo in terra, è il cielo dell'anima interiore.

Tu non puoi credere come un'anima interiore dia Gesù: lo dà senza pensarvi, lo dà efficacemente.

Ti invito a uscire da te per entrare in me; in me che sono la via, la verità, la vita; la via nella quale camminerai, la verità della quale ti nutrirai, la vita che vivrai.

Niente è impossibile all'anima che vuole, perchè il Signore avvalora con la sua grazia questa buona volontà e la rende fruttuosa.

Tu vuoi, perchè sono lo stesso che ti metto in cuore questi desideri che altrimenti non potresti avere: tu vuoi e Io opero.

Io sono quel Dio che infinitamente ti ama, che vuole assolutamente che tu formi una sola cosa con Lui nell'intimità dell'amore: che tu abbia un sol desiderio, quello di conoscere la sua volontà, per poterti in tutto e per tutto assoggettare a Lui.

Se ti tieni nell'umiltà, stai in Dio, perchè Dio sta con l'anima umile come l'ombra sta con il corpo.

L'intimità con Dio è un tesoro così grande, che l'anima che l'ha trovata deve fare come è scritto nel Vangelo: vendere tutto, cioè tutte le soddisfazioni dei sensi con la mortificazione, per comperare il campo del raccoglimento, dove è nascosta la vita di unione con Dio.

Questa unione può essere più o meno intima.

Starai sempre alla presenza di Dio, ti sforzerai di vedere sempre la volontà di Dio in tutto ciò che ti accade e Gesù in tutte le persone che devi servire, facilitandoti in tal modo la pratica della carità.

Adempirai perfettamente la legge di Dio; non ti contenterai di poco, ma compirai molto e avrai sublimi aspirazioni e grandi desideri.

Per ciò che riguarda la volontà e i desideri di Gesù, dirai sempre di « sì »; per ciò che riguarda la ricerca di te stessa dirai sempre un « no » fermo e risoluto.

Passare da una fedeltà a una fedeltà più esatta; dall'amore, a un amore più ardente; dalla mortificazione, a una mortificazione più completa; dall'intimità a un'intimità più amorosa; da un'unione a un'unione più intima.

Sono soavissimi, quei felici istanti in cui l'anima anela a Dio, sente Dio, si nutre di Dio.

Io voglio vivere in te: pensare nella tua mente, vedere con i tuoi occhi, parlare nella tua bocca, ascoltare nelle tue orecchie, operare nelle tue mani.

Come l'ostia per diventare il mio corpo deve cessare di essere pane e di questo non rimangono più che le specie, così la tua vita naturale non deve più essere che un velo che mi nasconde agli occhi delle creature.

L'intimità con Dio è come il fiore, come la crema della carità.

Si può avere la carità senza avere l'intimità, e nell'intimità vi sono vari gradi.

Io sono il tuo tutto; tu troverai sempre tutto in me, ma per possedere il tutto, conviene che ti vuoti di tutto.

In qualunque luogo tu vada, sei sempre nel mio Cuore.

É il mio più dolce e soave incanto il trattenermi cuore a cuore con l'anima che amo, farle gustare ciò che vi ha di più dolce nella mia intimità.

Ecco in che consiste la vita interiore: è una vita, e quindi ha bisogno di alimento, di riposo, di aria, di luce, e Io sono tutto ciò per l'anima interiore: per questo la chiamo nella solitudine.

Io sono il cibo dell'anima interiore, come il pane è il cibo dell'uomo; ma come il pane non nutre l'uomo se questi non lo mangia e non lo digerisce, così l'anima interiore, per nutrirsi per la vita eterna, mi deve mangiare e digerire.

Io voglio essere mangiato dall'anima non solo nella S. Comunione, ma ancora nella orazione, e per questo inculco la mortificazione.

La mortificazione fa per la vita spirituale ciò che fanno i denti per la vita materiale; aiutano e facilitano l'alimentazione.

Un'anima ben mortificata è un'anima che gode molta salute spirituale.

La vita di intimità è una grazia, non è una cosa che si acquista così, bisogna meritarla; Io la vorrei fare a tante anime, questa grazia, ma non le trovo disposte.

Se Io trovassi più semplicità nelle mie creature, mi comunicherei di più.

Non è solo detto del paradiso, ciò che è scritto nel Vangelo: « Se non diventerete piccoli come questo bambino non entrerete nel regno dei cieli », ma anche per entrare nel cielo della mia intimità qui sulla terra.

Perchè vogliono sempre considerare Dio come severo, come punitore, come giudice; non tornerebbe loro più facile, più soave, il considerarlo quale loro Padre amantissimo, quale Signore indulgente, quale Sposo tenerissimo?

Il demonio, che sa come Io accolgo teneramente le anime che in me confidano, fa tutto il possibile per non lasciar regnare questa confidenza nei cuori …

É questo esagerato timore di Dio che rovina molte anime che si perdono di coraggio ».

Preghiera

« O Gesù, se tu hai sete, io pure ho sete; tu hai sete della mia santificazione e io ho sete di darti gusto.

Vorrei, o Gesù, insegnare a tutti a conoscerti, ad amarti e a servirti; vorrei insegnare a tutti non solo la virtù, ma la finezza della virtù, e poi, o Gesù, vorrei che tutta la mia vita non fosse più che un respiro d'amore ».

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