Suor Benigna Consolata Ferrero

« Se tu conoscessi il dono di Dio … ». Gv 4,10

« Quando Iddio ama un'anima di un amore non comune, ma da beniamina, le dà Gesù Crocifisso, cioè non le dà mai Gesù senza la croce.

La croce è un pegno d'amore.

La croce è come l'anello nuziale; dopo la mia grazia, è uno dei doni più grandi che Io possa fare.

L'amore vero ed efficace si mantiene saldo nella prova.

Chi mi ama, mi serve e chi mi serve, mi onora.

Mi compiaccio di abitare nei cuori afflitti e oppressi per mio amore, perchè dove maggiormente si soffre, più perfettamente si ama.

Quanto più tu chiudi gli occhi alle cose della terra, tanto più Gesù te li apre alle cose del cielo, e quanto più mortifichi il tuo corpo, tanto più si vivifica lo spirito.

Hai per Sposo un Dio crocifisso: potresti desiderare altro che la croce?

Chi ama la croce, ama Dio.

Vi sono varie qualità di croci: croci che vengono direttamente da Dio e alle quali l'uomo non può sottrarsi per nessun motivo, nè in alcun modo; e croci che l'uomo si merita con le sue infedeltà alla grazia e specialmente con l'ingratitudine e la trascuratezza delle grazie ricevute.

Io maturo le anime nel dolore.

Io non so trovare cosa più preziosa della croce, perchè le gioie, le consolazioni, gli onori passano, ma il merito della croce resta.

Non devi più cercare riposo che nella croce.

L'amore vero, dove vede un sacrificio si slancia come a una preda, e più il sacrificio è nascosto, intimo, e noto solo a Dio, più lo fa volontieri.

Il dolore è la fucina del divino amore.

Il sacrificio deve essere per un'anima ciò che è l'olio per una lampada.

Più l'olio è fino e più la luce è bella, ma costa anche di più.

Non lasciar vedere ciò che ti costa, fa' come se ti facesse molto piacere.

In tutte le opere che intraprendi per mio amore, troverai la tua croce; in tutte, sempre.

La mia croce è sempre stata e sarà sempre il sigillo della verità e dell'autenticità delle mie grazie.

La tua unica consolazione sarà nella croce, quella croce che Io feci mia, portandola per primo.

Sempre avanti, tieniti abbracciata alla croce come alla tua salvezza; ama la mortificazione, praticala fedelmente in tutte le occasioni, sia spirituali sia materiali; dà tutto al tuo Gesù che ti ha dato tutto e, se è necessario, dagli anche la vita.

Sii umile, umile, umile, e il demonio fuggirà da te.

Egli teme le anime umili.

La croce è come una Comunione continua: Io vi sono nascosto come sotto le specie sacramentali.

La S. Comunione si può fare una volta al giorno, ma la comunione del dolore, tutto il giorno.

Tu devi andare incontro con amore a tutte le croci che Gesù ti prepara; devi riceverle con spirito di fede.

Se tu vuoi farmi vivere in te, devi crocifiggerti spiritualmente: la croce è la mia volontà e i chiodi saranno la tua fedeltà.

Il più perfetto consiste nel fare la volontà del Signore tale e quale è, nè più nè meno; così nel soffrire, non desiderare di esserne più carica, nè di esserne liberata.

Fa sempre la mia volontà, anche quando ti costa di più; tu sai che Io conto tutti i tuoi sacrifici e te li compenso abbondantemente.

Non si può essere mio vero amante, se non si ama con me anche la croce.

Questa servì a me quale testimonio dell'amore grande che ho portato agli uomini; ai miei fedeli e ai miei seguaci deve servire quale prova evidente dell'amore generoso che mi portano.

Tutti devono portare la croce, ma non tutti sanno portarla come si deve.

Prendendola di mala voglia, la trovano pesante e insopportabile.

Non così accade a chi sinceramente mi ama: unicamente bramoso di dimostrarmi l'amore che mi porta, sceglie il patimento e il dolore quale mezzo efficacissimo per tale scopo, abbraccia volontieri la croce, se la tiene ben preziosa e non la cambierebbe certamente con le più grandi gioie di questo mondo.

Chi giunge a scoprire la preziosità della croce, trova in essa la fonte perenne di un gaudio ineffabile che rallegra l'anima, anche quando è oppressa da ogni sorta di dolori e di affanni.

Chi mi ama di puro amore, mi serve con fedeltà e generosità.

Non mi piacciono i cuori divisi e suddivisi.

Chi ama le creature più di me ed è disposto a sacrificare il mio amore a quello delle creature, è indegno di me.

Chi invece si consacra tutto a me e si dà alla pratica di ciò che il mio puro amore esige, troverà in me e per me il vero gaudio celeste.

Il dolore è un potente vincolo per due cuori che si amano sinceramente.

Il mistero della croce è un mistero d'amore; sono poche le anime che Io introduco negli intimi penetrali del dolore.

Si sta bene sulla croce con Gesù e per Gesù: si prova una soavità tutta particolare, quando si è imparato a starvi; ma bisogna imparare da Gesù.

Gesù solo sa insegnare il segreto di trovare dolce ciò che è amaro, caro ciò che è ripugnante ».

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