Suor Benigna Consolata Ferrero Rimanete nel mio amore Pensieri Meditazioni Tolti dagli scritti della Serva di Dio Suor Benigna Consolata Ferrero della Visitazione S. Maria di Como. Introduzione del Prof. Pier Luigi Zampetti Docente d'Università Stiamo oggi vivendo in un mondo che si trasforma con una rapidità impressionante. In questo cambiamento è più che mai necessario che i credenti siano presenti, diano tutto il loro contributo di pensiero e di opere: tutti a seconda dell'attività quotidiana espletata. Il regno di Dio è come un giardino in cui c'è una varietà infinita di fiori. Ogni fiore, quando la corolla si apre e sboccia, ha un suo fascino e una sua funzione particolare. Ciascuno di noi è un fiore diverso, ma essenziale e importante nel giardino di Dio. Un giardino che è tutto da dissodare e nel quale le responsabilità individuali sono in crescente aumento. Oggi, gli uomini sembrano abbandonati a se stessi, ed è per questo che si accresce, in misura che forse prima non pensavamo, il bisogno, la sete di Dio. Pensiamo alla divulgazione che oggi hanno gli scritti teologici e religiosi. Sono letti da coloro che prima ignoravano o quanto meno non coltivavano tale genere di problemi. Buon segno. Vuol dire che la messe è abbondante. Occorrono gli operai che la mietano. Chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo? Sono domande che affiorano alla coscienza di tutti. Gli operai hanno un compito che si allarga a dismisura, devono aiutare a condurre gli uomini sulle vette splendenti della fede. Suor Benigna Consolata Ferrero è un'umile operaia, ma il suo lavoro diviene oggi sostegno, guida, conforto per tanti. La vigna di Dio ha inesauribili risorse e i vignaioli sono le braccia con cui Dio comunica con gli uomini. Il diario che Suor Benigna ci ha lasciato, i suoi colloqui interiori con Gesù, rappresentano l'itinerario spirituale di un'anima che desidera dare agli altri le gioie e le consolazioni che essa stessa prova. La sua lettura dilata, lievita lo spirito. Colui che, dopo un lungo e spesso tormentato lavoro giornaliero, leggerà alla sera qualche pagina o qualche brano del diario, troverà larghi spunti di meditazione e di arricchimento interiore. Quasi, starei per dire, troverà il carburante con cui irrorare e dare un significato alla vita esteriore. Tutto il discorso della Serva di Dio si svolge attorno a un nucleo fondamentale che vivifica e nutre riflessioni profonde e suggestive: l'amore di Dio e l'amore del prossimo. La teologia dell'amore, direi, è l'anima che muove e ispira la sua vita, rivestendola di tutto un particolarissimo significato. Sono pensieri che, scaturendo da questa prospettiva, non riguardano solo la vita di una religiosa, ma possono e devono essere fatti propri da chiunque. S'intende, è bene rilevarlo sin dall'inizio, l'interpretazione del diario e dei brani che più ci colpiscono deve essere adattata alla situazione o allo stato in cui ci troviamo. Ciascuno è chiamato alla perfezione, ma in modo diverso. « Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli », è l'invito che Gesù ha rivolto ad ogni uomo: il modo o grado di perfezione varia da uomo a uomo a seconda dei talenti che egli ha ricevuto e della vita concreta che conduce. Direi, anzi, che il merito, che sul piano soprannaturale si tramuta nella intuizione di Dio allorquando lo spirito si scioglierà dal corpo, potrà essere identico a seconda dello stato in cui sia vissuto e della tensione spirituale con cui l'avrà vivificata. Lo spirito di mortificazione dei sensi non va inteso come un annientamento della natura, ma come una lotta contro il predominio della natura sullo spirito, in modo che la grazia possa perfezionare la natura medesima ( gratia perficit, non tollit naturam ). Del resto, nel linguaggio usato da Suor Benigna rimane ben fisso il concetto di potenziamento dell'uomo attraverso la sua dilatazione interiore, l'ascolto della voce di Dio in ogni momento, rapido, forse, ma pur sempre efficace e traducibile nelle nostre azioni. La presenza continua di Dio in noi attraverso il nostro operare quotidiano: ecco il vero concetto dello spirito che dirige, domina la materia, dello spirito inteso come amore, come l'afflato di Dio che si riverbera sugli uomini. Concetto, questo, legato ad un altro che sembra abbia del paradossale, ma che non lo è affatto, per il quale Dio cerca insistentemente e, quasi, sembra aver bisogno degli uomini! É proprio per l'amore inesauribile, infinito del Padre verso i propri figli, che Gesù, il Figlio di Dio, si è incarnato e fatto uomo per redimere l'umanità intera. É la vita trinitaria, in cui l'uomo, attraverso l'incarnazione, per un dono sublime ed eccelso, viene inserito, che muove e spiega il dialogo così ricco e fecondo tra Gesù e l'umile, ma appassionata e fidente sua serva. Vita trinitaria partecipata all'uomo che si tramuta, quasi per magico tocco, nell'amore profondo, sincero del prossimo. « Ci sono due modi », osserva incisivamente la Serva di Dio « per guardare il prossimo: uno per scoprire i difetti, e questo viene dal demonio, dalla natura, dalle passioni, e uno per scoprire le virtù, e questo viene dalla carità, dalla grazia, da Dio ». In questa prospettiva possiamo seguire l'itinerario spirituale di Suor Benigna, che è l'itinerario di una vita cristiana sotto tutti i suoi profili e sorretta dai mezzi potenti della grazia divina. Dalla Confessione, intesa non solo come tribunale di penitenza, ma come sacramento di amore e di accrescimento della grazia, all'Eucarestia, a cui dedica pagine di una semplicità e profondità sublimi: l'anima, con l'Eucarestia, raggiunge il suo punto focale di trasformazione interiore, dove l'apparenza lascia il posto alla sostanza e dove il piccolo, o meglio le piccole candide ostie racchiudono tutto Gesù, tutto il Dio nella sua immensità, che sa dare un valore infinito alla più piccola delle nostre azioni. I sacramenti sono così vivificati dalla teologia dell'amore, che ci fa veramente vedere e gustare Dio nella sua profonda, autentica dimensione. « Perchè vogliono sempre considerare Dio come severo, come punitore, come giudice: non tornerebbe loro più facile e più soave il considerarlo quale loro Padre amantissimo, quale Signore indulgente, quale Sposo tenerissimo? Il demonio che sa come io accolgo teneramente le anime che in me confidano, fa tutto il possibile per non lasciar regnare questa confidenza nei cuori … É questo esagerato timor di Dio che rovina molte anime che si perdono di coraggio ». É proprio questo Dio traboccante di amore che « tiene sempre gli occhi della sua compiacenza aperti e fissi sulle anime interiori, sulle anime umili, sulle anime amanti e fedeli ». La teologia della creazione ( l'uomo è fatto a immagine e somiglianza di Dio ) viene così integrata o, meglio ancora, si svolge nella teologia dell'amore o teologia dinamica ( l'uomo diviene simile a Dio ): « in tutte le anime vi è la mia immagine perchè tutte le anime sono create a immagine e somiglianza di Dio, ma lo Spirito Santo forma, per così dire, una fisionomia morale nell'anima fedele ». In questi passi traspaiono e sono racchiusi concetti teologici sublimi, i quali rispecchiano il modo d'essere delle creature che credono e sulla cui fede sostanziano la loro intera vita. Costruzione di vita e di opere che origina e rappresenta il paradiso che chiamerei invisibile e che si apre a quello visibile quando l'anima, conchiusa la sua giornata terrena, inizierà quella celeste, nella visione beatifica di Dio. É un invito dolce e suadente a dare il massimo valore al periodo di tempo che Dio ci assegna in questo mondo. Ecco il vero significato, la perla, starei per dire, del diario che Suor Benigna ci ha lasciato. Esso può fare tanto bene, essere stimolo profondo di azione, sprone inesauribile per non tralasciare occasione, qualsivoglia essa sia, per aumentare il nostro stato di grazia, amando Dio e il prossimo. « Procura di fare tutti i giorni qualche progresso nell'amore ed esaminati la sera. Saranno molteplici le occasioni che si presenteranno nella giornata. Sarà vincere una ripugnanza, sarà accogliere con dolcezza, con mansuetudine, anche le anime che danno minor soddisfazione, sarà nascondersi per far risaltare gli altri ». Sono pensieri che possiamo applicare nelle più svariate e diverse situazioni che ci si presentano nel corso delle nostre fatiche quotidiane. La lettura e la meditazione dei pensieri di Suor Benigna Consolata, anche se fugace, purchè costante, scaverà profondamente nel nostro io e vi lascerà un solco indelebile. L'anima conoscerà Gesù: conoscenza che si acquista solo amandolo e vivendo la vita cristiana. Dall'amor di Dio alla sua conoscenza: tanto più conosciamo Dio, quanto più l'amiamo e diventiamo simili a lui. Il che vuol dire che i due misteri della nostra fede, l'Incarnazione che rendendoci figli di Dio ci consente di amarlo, e la Trinità che ci fa entrare nell'essere stesso della divinità, si intrecciano con i due comandamenti fondamentali del cristianesimo, l'amor di Dio e l'amor del prossimo. E l'orizzonte si amplia: le vette che prima intravedevamo e che ci parevano così lontane e quasi inaccessibili, sono ora a portata di mano. É proprio su quelle vette che si elevano i Santi, vicini, prossimi, direi alla divinità, a quel Dio che è in noi perchè noi siamo con Dio. Dio ha bisogno degli uomini perchè gli uomini cantino le glorie eterne del Dio che ha mandato il Figlio affinché gli uomini si amino come fratelli. « Non sono più io che vivo, ma è Gesù che vive in me »: allora potremo veramente amarci nella comunità dei credenti, in cui il Cristo è il Corpo e noi le membra. Il corpo mistico di Cristo eleva veramente l'inno di gloria eterna al Dio che ha creato e redento gli uomini. Viva Gesù Prefazione I pensieri che presentiamo, tolti dal diario di Suor Benigna Consolata Ferrero, vorrebbero essere una risposta - per quanto breve e incompleta - alle molte voci che ci giungono chiedendo di conoscere altri scritti della Serva di Dio. Suor Benigna Consolata: anima semplice e umile, visse in Monastero nove anni soltanto. E in Monastero fu portata dal bisogno di rispondere alla divina chiamata, da lei intesa fin dalla prima infanzia. Vi entrò a ventidue anni, ricca di virtù maturate nell'ambiente familiare: appassionata della preghiera, già aveva imparato a dominare il suo forte carattere, a vigilare sui suoi moti naturali, a dimenticare se stessa nell'esercizio della carità. Nel corso della sua vita religiosa, in un assiduo meditare, Suor Benigna Consolata approfondì la conoscenza di Dio: conoscenza del suo amore, della sua misericordia e dell'ardente Suo desiderio di effondere questo amore e questa misericordia su tutte le anime. Ecco perciò il suo sforzo per vivere in profondità la vita religiosa, per valorizzarla al massimo, per sè e per le anime. Di qui il suo bisogno di silenzio, il suo anelito a una purezza che le permettesse di vedere, di conoscere sempre meglio il suo Dio, di scoprirne la volontà è di trovarlo in ogni evento. Dio è amore. La sua voce raggiunge ogni creatura che non ponga ostacolo all'ascolto. Egli ci ha creati, ci chiama per un fine che è nostro, personale; vuole che si sviluppi quel germe di grazia che Egli ha seminato nel nostro cuore nel battesimo. É il mistero della volontà di Dio, che dobbiamo scoprire dentro di noi. La Serva di Dio è entrata in questo segreto. Ha compreso a fondo ciò che ai nostri tempi la Chiesa, con la voce Al Concilio, avrebbe affermato: « I religiosi, con la professione di obbedienza, offrono a Dio la completa rinuncia della propria volontà come sacrificio di se stessi, e per mezzo di esso, in maniera più salda e sicura, si uniscono alla volontà salvifica di Dio » ( Perfectae caritatis, n. 14 ). Suor Benigna Consolata comprese come la redenzione si compì per mezzo dell'obbedienza di Cristo che si immolò alla volontà del Padre. A quell'obbedienza ella volle unirsi, e lo fece attraverso i grandi e piccoli sacrifici quotidiani propri della vita religiosa: dall'obbedienza a ciò che è materia di voto, fino alle minime prescrizioni della Regola, a tutte le disposizioni dei Superiori e alle divine ispirazioni. Era intimamente certa che, operando per amore, ogni atto acquistava un valore di adorazione, di lode a Dio e di redenzione per le anime. Figlia della Visitazione, ella trasse dal suo Fondatore, S. Francesco di Sales, lo spirito di dolcezza, d'umiltà e di ardente carità apostolica. Si legò a Dio con particolari voti di perfezione. A Lui si offrì vittima, durante la guerra mondiale 1915-18, per la cessazione del flagello e morì nel 1916 a trentun anni, lasciando alla Comunità esempi di virtù generosamente praticate nei brevi anni trascorsi in Monastero: anni vissuti nel nascondimento di una vita comunissima, priva di cariche speciali, in una via tutta di umiltà e di semplicità. E la semplicità, nella quale si avverte la profondità del silenzio contemplativo, caratterizza anche i suoi pensieri, espressi in uno stile scarno, essenziale, che non indulge mai alla ricerca di effetti formali Consapevolmente e volontariamente, Suor Benigna Consolata non si è curata dell'eleganza dell'esposizione: sappiamo infatti che non si è mai dedicata alla revisione e alla correzione dei suoi scritti, preoccupata unicamente di trasmettere quanto si sentiva ispirata di dire, senza lasciar posto ad altro. Leggendo quegli scritti, ci si trova in un'atmosfera di autentica povertà evangelica, che è poi la vera ricchezza. Pubblicando questa raccolta di pensieri, ci auguriamo che chi legge risenta nel profondo dell'anima la domanda di Gesù: « Mi ami tu? » e la Sua divina richiesta: « Rimanete nel mio amore ». Le Suore della Visitazione S. M. di Como Dio sia benedetto. Dio é carità … « Rimanete nel mio amore » S. Gv 15,9 « Tu hai bisogno di un cuore che ti comprenda e che ti ami; sappi che questo può essere soltanto il cuore del tuo Dio; rivolgiti unicamente a Lui come faresti con un amico al quale niente tieni nascosto, perchè sai che ti comprende e condivide le tue pene. Tu senti talvolta la necessità di avere qualche persona che con il suo esempio ti stimoli alla pratica della virtù; mi offro Io stesso quale tuo modello, sul quale ti devi studiosamente formare. Io ti amo più di quanto una madre può amare il suo bambino, con la differenza che la madre, benchè ami molto il bambino, può fare solo ciò che può: Io, invece, posso fare ciò che voglio. Ti amo con un amore infinito, come se tu fossi sola al mondo. « Ti amo ». Leggila, questa parola, sul pane che mangi, sull'acqua che bevi, sul letto su cui dormi; è perchè ti amo che ti ho preparato il pane, che ti do l'acqua da bere, che ti preparo il letto per riposare; in tutto ciò che ti capita in mano, leggi dappertutto: « Ti amo ». Leggilo, questo amore, nella ferita del mio Cuore: la lancia è stata come la chiave con la quale te ne ho aperta la porta. Leggilo nelle mie mani: le ho volute trapassate dai chiodi per espiare le tue mancanze commesse con le mani. Leggilo nei miei piedi: li ho voluti trapassati dai chiodi per espiare le colpe commesse con i piedi. Leggilo sulla mia fronte circondata di spine: così ho voluto, per meritare a te la grazia di vincere le tentazioni. Ogni tentazione vinta è una vittoria, e ogni vittoria merita una corona. Tu sei un piccolo niente, tanto piccolo che neppure ti si vede; eppure il tuo Gesù ti vede, ti guarda e ti ama. Tu non puoi formarti un giusto concetto dell'amore che ti porto, perchè non conosci ancora perfettamente Dio. Egli è il tuo tutto e non desidera altro da te che il tuo cuore tutto intero. Una sola cosa è necessaria: conoscere la bontà, la compassione, la misericordia, l'amore del tuo Gesù. Avrai sempre da pentirti di non aver amato abbastanza Dio, mai di averlo amato troppo. Tu cammini speditamente anche contro corrente, perchè hai un buon pilota. Credi all'amore, spera nell'amore, confida nell'amore, abbandonati all'amore, ruba l'amore. Sperare nell'amore è da serva, confidare nell'amore è da sorella, abbandonarsi all'amore è da figlia, rubare l'amore è da sposa, perchè la sposa « ruba il cuore del suo sposo con uno dei suoi occhi, con uno dei suoi capelli ». ( Cantica ) Sai perchè desidero che le mie creature mi amino? Per renderle felici nel tempo nell'eternità. L'amore è Dio, l'amore è Gesù. E che cosa farà in te l'amore? Ti purificherà, ti istruirà, ti santificherà. Perchè amo l'uomo, sono disceso da cielo in terra, sono salito sul Calvario sto nel Sacramento del mio amore. Io sono la via nella quale tu devi camminare, sono la verità che tu devi cercare sono la vita che tu devi conseguire. Sono la via che conduce al Padre, sono la verità che illumina la mente e infiamma il cuore; sono la vita della grazia. In questa via tu devi seguirmi da vicina. Quando mi hanno flagellato, mi hanno legato perchè non fuggissi, ma non sarei fuggito anche se mi avessero lasciato libero. L'amore è più forte delle funi. Con la mia onnipotenza le avrei potute rompere invece l'amore ha resistito. Sei disposta a darmi tante prove d'amore, quante da te ne esigo e chiedo? Sei disposta a lasciarti stritolare corporalmente e spiritualmente. Quando Dio ama un'anima e questa ama Dio, tra loro vi è un'unione molto più intima di quella che vi è tra anima e corpo. L'anima vivifica il corpo a cui è unita, e Dio dà la vita soprannaturale all'anima. Tu sei, per bontà di Dio, tanto amata dalla SS. Trinità: sei amata dal Padre come sua figlia, sei amata dal Figlio come sua sposa, sei amata dallo Spirito Santo come beniamina del suo amore. É vero che c'è una distanza infinita tra Me e te, ma l'amore l'ha superata; quando Io amo un'anima, non guardo più niente; purchè quell'anima mi ami, Io dimentico tutto ». « Ti amo, Signore, mia forza. Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore ». Sal 18,2-3 « Vivere d'amore vuol dire vivere di Dio, cioè vivere di carità. L'anima che vive d'amore passa sulla terra come sfiorandola, come gli uccelli che, volando, vanno vicino alla terra, ma non la toccano. Queste anime fortunate vivono sulla terra e fanno uso delle cose con una specie di indifferenza: è l'amore che opera così. Vivere per l'amore vuol dire non vivere più per sè, e l'anima cessa di vivere per se quando mette gli interessi di Dio al posto dei suoi e si occupa di quelli: la sua gloria e la salvezza delle anime. La via più breve è quella dell'amore, e quello che costa in questa via è il primo passo: fare il distacco da sè. Dopo che questo è fatto, l'amore fa tutto il resto. Quando Io amo un'anima, e questa con continui atti di fedeltà corrisponde al mio amore, Io stabilisco fra il mio Cuore e lei un commercio di grazia, di misericordia e d'amore; più l'anima corrisponde, più Io le do. Io ti faccio prigioniera per la vita e per la morte, per il tempo e per l'eternità: prigioniera del mio Cuore. Amami con il mio Cuore. Vivere di fede è vivere d'amore, e vivere d'amore è vivere di fede, è vivere di Dio, vivere per Dio, vivere con Dio, in Dio. Credi al mio amore anche quando pensi al tuo passato per pentirti; non ripiegarti su di te, ma confida; che il pensiero del tuo passato ti porti a credere sempre più al mio amore. Se si sapesse il valore di un atto fatto per puro amore di Dio! Va' avanti coraggiosa sempre; le difficoltà svaniranno se ti armi di buona volontà, e poi sei con il tuo Dio: egli stesso è la tua forza e il tuo premio. Mi piace tanto vederti combattere, che non voglio togliertene l'occasione. Per provare il tuo amore e la tua fedeltà, permetto queste lotte interne. Sono venuto in questo mondo per compiere la volontà del mio Padre celeste. La compii perfettamente fino alla morte. Io stesso opero in te, e perciò tu puoi tutto ciò che Io voglio, perchè ti somministro le grazie necessarie per fare tutto ciò che da te esigo. Quindi: piena e assoluta confidenza in quel Dio che tutto può e che si serve dell'umile e dell'abbietto per confondere il forte. Tu sei, per la tua natura, fragile, impotente e misera e Io sono l'onnipotenza infinita: puoi tu opporti ai miei desideri? Se Io volessi colmare la tua deficienza, supplire alla tua miseria, infonderti forza e vigore e dotarti di virtù, puoi tu non volerlo? Non è forse il mezzo, più facile e più sicuro abbandonarsi completamente ai miei voleri? Forse che una creatura deve opporsi al Creatore, perchè egli vuole liberamente, per pura misericordia, ricolmarla di insigni favori? C'è da temere, nell'ottenere delle grazie grandi? Sarebbe questo una viltà che in te non voglio, perchè mi disonora; ripeti invece ad ogni evento quel « fiat » completo e assoluto che tanto mi onora. Amami - « Che cosa devo fare per amarti? » - Studiami nel mio Cuore. Questo è un abisso nel quale, se tu ti immergi, non troverai la morte, ma la vita. Quando Io trovo un piccolo niente che si lascia possedere dall'amore, che si riposa nell'amore, che non desidera, non cerca che l'amore, quando trovo un piccolo niente che si presta all'amore, che ne compie i desideri e le volontà, allora Io mi precipito in quel cuore. Io penserò a provvederti di tutto. Tu pensa solo ad amarmi: quanto più grande sarà la tua confidenza e il tuo abbandono e tanto più Io prenderò cura di te. Quando il mio Cuore elegge un'anima per essere il mio tabernacolo d'amore, Io do a quell'anima una solitudine d'amore. La schiavitù dell'amore è la vera libertà. Poni da parte ogni timore, vivi d'amore. Tre cose voglio da te: una grande fedeltà, un amore puro, una mortificazione continua, completa, perseverante. Devo vivere in te: guardare con i tuoi occhi, parlare con la tua bocca, pensare nella tua mente, amare nel tuo cuore, operare nelle tue mani. Vivi nel momento presente e del momento presente, senza pensare al prima e al dopo. Dio nasconde la sua presenza d'amore ai superbi, come il sole nasconde i suoi raggi quando ha davanti una densa nube. Gli umili sono come tanti specchi che riflettono meglio la presenza di Dio. Fammi padrone del tuo cuore e Io vi stabilirò il regno del mio puro amore ». « Tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare ». Sal 4,9 « Lo spirito buono non è altro che lo Spirito d'amore, e lo Spirito d'amore produce la pace e la gioia. Un'anima che è fondata nell'amore è fondata nella pace, in una pace solida. La via nella quale ti voglio introdurre è via di dilatazione, via d'amore, di pace, di gioia. Le creature, per giungere al Padre, devono passare per me. Io sono la via, perchè sono la grazia, sono l'autore della grazia. Senza la grazia non si può giungere al Padre. Io sono la via, perchè ho dato l'esempio. Io sono la vita, vita soprannaturale dell'anima. L'amore è dolce, è soave, non costringe, non obbliga, non violenta. Lasciati guidare dall'amore: seguilo, non precederlo. Io sono il Dio della pace. Riconoscerai le mie ispirazioni da questo segno: Io non turbo l'anima, non la violento. Avendola creata libera, per il primo rispetto la sua libertà, benchè inviti l'anima e dolcemente la muova; anche quando la faccio soffrire, non la turbo. Io trovo le mie delizie, le mie compiacenze in un cuore in pace. La pace è una prova che Io dimoro in un'anima. Sei turbata? Fa' un atto d'amore e troverai la pace. Sei debole? Fa' un atto d'amore e troverai la forza. Cessa di andare elemosinando amore dalle creature, perchè quand'anche lo indirizzassero tutto a te, non ne resteresti soddisfatta: Dio solo può riempire il tuo cuore. Egli solo può appagare pienamente i tuoi desideri, poichè è Lui che li ha fatti nascere. É così intimo e nascosto il lavoro santificante della grazia, che sfugge agli occhi delle creature, abituati a fissarsi sulle vanità umane; talvolta non è neppur del tutto conosciuto dall'anima che è oggetto della speciale predilezione di Dio. Io ti introduco nella pace per la via dell'abbandono all'amore. Il più bel mezzo per onorarmi, per godere dei miei favori e per fare profitto nella virtù, è quello di stare in pace: in una pace non superficiale, ma intima, profonda, fondata sulla confidenza, sull'amore, sull'abbandono. Fai un gran danno all'anima tua quando ti turbi, perchè è vero che non perdi la grazia, ma perdi la pace, che è tanto necessaria per ricevere le grazie di Gesù. Un'anima fedele all'amore è sempre in festa. Perchè ti inquieti? Non sei tu dell'amore? Lo sai che a me piacciono le anime allegre. Un'anima allegra fa molto per l'amore; se non facesse altro che rinnegare continuamente la sua volontà, non farebbe forse molto? L'amore è gioia, è riposo, è tranquillità, è fedeltà. Quando il divino amore si impossessa di un cuore, vi porta una pace divina, una confidenza irremovibile, una fedeltà assoluta e un perfetto riposo. L'Amore si ferma in quest'anima fortunata, la fa centro dei suoi divini favori e deposito delle sue grazie speciali. La pace fa gustare Dio; un'anima in pace è il mio trono di delizie Se tu sapessi quante benedizioni Io verso in un'anima in pace, perchè essa è capace di riceverle! La pace è il regno del mio amore nell'anima fedele. Io rifletto nell'anima tua la mia immagine; non posso fare questo se la tua anima è turbata. Pace, confidenza e amore: la pace è il frutto della confidenza e dell'amore; non cercare la pace nelle creature, ma nel silenzio del tuo cuore che deve essere il tabernacolo del mio amore Preferisco trovare in te un'oncia di pace piuttosto che vederti tutto il giorno pregare con costringimento, perchè Io sono il Dio della pace, il principe della pace. Sta' in pace: se tu sei in pace, sei con Dio; se sei con Dio, sei nell'amore e dài frutti di vita eterna. Che il tuo cuore sia un santuario d'amore dove riposa il Verbo di Dio. Il tuo Dio deve essere il tuo tutto per sempre. Sai che cosa vuol dire godere l'amore in cielo? Vuol dire essere immersa in Dio per un'eternità. Adesso ti presti all'amore, allora l'amore si darà a te. Un'ora di paradiso compenserà una vita di cento e più anni di sacrificio. Io do il paradiso della mia gloria all'anima che mi fa trovare in lei un paradiso di delizie. Qual è quest'anima? É quella che non fa resistenza all'amore, ma lo asseconda, lo previene, anzi gli chiede che cosa vuole che faccia e si mette a sua disposizione. Tu servi l'amore e l'amore ti serve: ti servo con le ispirazioni, con la grazia e infine ti servirò venendo a prenderti per sempre. Tu servi l'amore e l'amore sarà la tua ricompensa. Il tempo è tanto prezioso, che non se ne ha un'idea. Basta un minuto per fare un atto di carità e il merito dura in eterno. Non basta accontentarsi di andare in paradiso, ma bisogna andare più in su che si può. Più un'anima mi ama e più va in su. La carità dura in eterno. L'atto d'amore non si cancella più. Se si capisse il valore di queste brevi parole: tempo e eternità, anima e grazia; un Dio più conosciuto, più amato, più posseduto per un'eternità! L'amore è come una comunione, perchè l'anima, acquistando meriti, acquista sempre più il possesso di Dio Il più piccolo atto di carità vale più di tutto il mondo Un atto di carità vale per l'eternità. Tu pensa solo ad amarmi, lo penserò a salvarti. Il tuo compito sarà di sollevare l'amore infinito di Dio che cerca sollievo nella sua piccola creatura. Prestati all'amore: ti pagherà, aumentandoti l'amore. Il tuo cuore è il mio nido, dove faccio riposare il mio amore, dove tutto il giorno canto al mio Eterno divin Padre il cantico della lode mia per mezzo di te. Quando nell'eternità si svelerà all'anima quanto io l'ho amata, l'anima sarà persa d'amore per me. Chi è chiamato ad andare in paradiso per una via, chi per un'altra. Ciascuno, se vuole, può salvarsi nello stato in cui Dio l'ha messo, perchè egli accorda a ciascuno le grazie necessarie per acquistarsi l'eterna salute. Tutto sta nel volere e fermamente volere. Dio non si contenta di semplici parole, ma vuole fatti, vuole le opere buone o almeno una ferma e risoluta volontà di operare il bene. Bisogna pensare più seriamente al tempo, in rapporto all'eternità. Quando un'anima si separerà dal corpo e si presenterà al suo Dio, in quel momento comprenderà che cosa è il tempo, ma sarà tardi: per lei avrà già inizio l'eternità. Il tempo è come una moneta che è data all'anima per comperarsi dei meriti; con i meriti e con la grazia si acquista la gloria: una gloria eterna, e Dio conosciuto e amato per un'eternità. « Il pensiero che il più piccolo atto che faccio per amore può aumentare a Dio la gloria per un'eternità, mi rapisce e vorrei che tutti gli uomini amassero Dio per puro amore, per potergli dare la maggior gloria possibile ». Preghiera « Mio Dio, insegnami ad amarti sempre più. Insegnami a non vivere che d'amore per poter morire d'amore. Mio dolce Gesù, io credo al tuo amore, ci credo, ci credo, ci credo, e se anche tu mi uccidessi, crederei ancora che tu mi vuoi bene. Mio Gesù, ti amo, ti voglio amare con tutto il cuore, e, se potessi, ti vorrei amare con un amore infinito, come ti ami tu stesso ». … e bontà « Buono è il Signore verso tutti: la Sua tenerezza si espande su tutte le creature ». Sal 145,9 « Oh, se si potesse conoscere quanto Io amo gli uomini e quanto il mio Cuore gode che si creda a questo amore. Si crede troppo poco, si crede troppo poco, troppo poco. Tu sei un piccolo niente e Io questo piccolo niente lo copro con l'abbondanza della mia misericordia. Come il fuoco si nutre di combustibile, così la mia misericordia si nutre nel consumare miserie, e più ne trova da consumare, tanto più cresce, appunto come fa il fuoco che cresce sempre più, a misura che vi si getta dentro della legna. Tu sei miseria, ma la tua miseria è il punto d'appoggio della mia misericordia. Quando i peccati sono detestati e pianti dall'anima, Io non li ricordo più; anzi ti dico che se l'anima se ne serve per umiliarsi, sono tante voci che mi chiamano a lei. Portami tutte le tue miserie, Io le getto nel fuoco della mia misericordia. Quando alzo un po' il velo che copre le miserie di un'anima, le uso una grande misericordia, perchè le faccio conoscere il suo niente e le do campo e motivo di confidare in me. La tua miseria è il trono della mia misericordia: più la tua miseria è grande e più il mio trono è stabile. Appunto perchè sei miserabile, Io posso esercitare in te i miei prediletti attributi, la bontà, la misericordia, la carità. Tutto è possibile all'amore e una persona, se ha perso il tempo, può ancora riparare correndo invece che camminando. Confida sempre nel tuo Gesù: la misura della tua confidenza in me è quella della mia misericordia in te, e sappi che io non sono mai così buono quanto con i miserabili, purchè con umiltà riconoscano la loro miseria. Allora il mio Cuore è nel suo centro: far del bene, riparare miserie, guarire infermità, condurre a buon termine opere imperfette, impreziosirne altre con più perfezione, darvi l'ultima mano: il tocco divino del tuo Gesù è quello che dà alle tue azioni quella forma che le rende tutte accette al mio divin Padre. La mia misericordia è infinitamente superiore alla tua miseria. Il mio Cuore è per i miserabili. Io ho solo bisogno che le mie creature pensino a me; Io ho potenza per tutto il mondo, Io ho sapienza per tutto il mondo, Io voglio solo che le creature riconoscano il bene che loro faccio e me ne ringrazino. Tu sei il piccolo niente sul quale si fonda la mia misericordia per innalzare l'edificio della tua santificazione alla maggior gloria di Dio. Sta attenta che non ne manchi mai il fondamento: ricordati sempre che tu sei un niente. Il tuo peccato sommergilo nella mia misericordia come in un mare infinito. Dove non arriva la tua miseria, arriva la mia misericordia. Tu sei un piccolo atomo di miseria, tu sei un piccolo niente e Io sono il tuo tutto, il tuo Dio. Come le persone, quando si amano, cercano di allontanare da sè ciò che potrebbe mettere soggezione alla persona amata, così Io lascio, per così dire, da parte l'imponenza della mia maestà, della mia grandezza, della mia giustizia, per non lasciarti provare che gli effetti della mia misericordia. Sei un ammasso di miserie sul quale la mia misericordia vuole edificare un capo-lavoro, e la mia opera compare tanto più bella quanto è più grande la tua miseria. Se Io non fossi che giusto, ti dovrei punire, ma siccome sono buono, misericordioso e tenero, così ti so compatire. Io non mi spavento della miseria, nè dell'infermità e neanche della cattiveria; una sola cosa Io cerco all'anima che seguo con la mia grazia: che mi lasci entrare. Non mi spaventa nè il numero, nè la grandezza dei peccati, non mi spaventa la durata del tempo, purchè quel cuore si arrenda; perchè una volta che ha ceduto, Io so estrarre dai miei tesori infiniti, delle grazie così grandi, così efficaci, così piene, che non solo riparano il passato, ma santificano l'avvenire. Se sapessero che sollievo danno alla mia misericordia i peccatori quando ricorrono a me! Io non li mando mai via, ma essi hanno paura di venire. É il demonio che fa loro paura, perchè se vengono a me sono salvi. Abbandona alla misericordiosa bontà del mio Cuore il tuo passato con tutte le tue miserie. Abbandonami il tuo presente con tutte le tue fragilità e imperfezioni, non turbandoti mai, perchè l'amore subito tutto consuma; abbandonami l'avvenire con tutti i tuoi interessi più cari, cioè l'anima e l'eternità, fidandoti dell'Amore. Io sono un abisso di bontà, di misericordia e d'amore, e i più miserabili sono i meglio ricevuti, purchè siano presentati dall'umiltà, dalla confidenza e dall'amore. Quando la mia misericordia previene un'anima, si impossessa di un'anima e vince la sua resistenza, allora c'è il trionfo del mio amore. Tu sei il trionfo della mia grazia e del mio amore. Dammi il tuo cuore, dammi le tue miserie, le tue pene, i tuoi desideri. Le tue miserie, le consumerò nella mia ardentissima carità, le tue pene le calmerò, te le toglierò. Voglio fare di te una santa, una martire, un trofeo del mio amore, della mia misericordia, della mia bontà compassionevole. É per questo che ti faccio tante grazie. Devi solo abbandonarti all'amore, fare momento per momento ciò che l'Amore ti chiede. Fa una buona risoluzione di vivere nel momento presente. Tu sei il trofeo della mia misericordia, perchè ti ho tolta dal male; sarai il capolavoro del mio amore, se sarai fedele. Io voglio che sovrabbondi la mia misericordia dove ha abbandonato la colpa per ignoranza; Io voglio che sovrabbondi l'amore dove ha abbondato il timore; voglio che sovrabbondino i disegni amorosi della mia divina carità dove hanno abbondato i raggiri d'amor proprio. Il Cuore di Gesù è un abisso infinito di bontà, perchè Gesù è Uomo-Dio, e quindi il suo Cuore è Cuore di Dio che ama infinitamente le sue creature. Le tue miserie, vendile alla mia misericordia. Le imperfezioni che vi sono in un'anima, quando non sono amate dall'anima, non mi dispiacciono, ma attirano la compassione del mio Cuore. Io amo tanto le anime! Le imperfezioni devono servire a un'anima come tanti gradini di una scala per salire a me, mediante l'umiltà, la confidenza, l'amore. Io mi abbasso verso l'anima che si umilia e vado a cercarla nel suo niente per unirla a me. Temi forse la tua debolezza? Ma non pensi che alla tua debolezza supplisce la divina onnipotenza? Io amo le mie creature, sempre: odio la colpa, ma amo gli uomini. Solo in paradiso arriverai a conoscere l'infinità del mio amore; in questo mondo ne conoscerai già una gran parte. Io adopero novantanove volte su cento la misericordia e solo quando non posso riuscire con la misericordia, adopero la giustizia. La giustizia la potrò esercitare per tutta l'eternità, sia con i dannati che con i giusti, ma la misericordia è un attributo che io posso esercitare solo finchè dura questa vita. Il più gran danno che il demonio fa alle anime, dopo aver fatto loro commettere il peccato, è spingerle alla diffidenza. Se un'anima confida, ha ancora la strada aperta, ma se il demonio giunge a chiuderle il cuore con la diffidenza, quanto devo lottare per riacquistarla. É certo che cento peccati mi offendono più di uno, ma se quest'uno fosse di diffidenza, mi ferirebbe più di cento altri, perchè la diffidenza ferisce il mio Cuore nel più intimo. Gli uomini si affaticano, si sforzano per mettere un argine alla corruzione dei tempi ma l'unico rimedio per guarire la società gravemente ammalata, non può venire che dal mio divin Cuore. Non si sa come risolvere il difficile problema della questione sociale che tanto impensierisce anche gli animi più generosi: lascino fare a me, che Io a tutto porrò rimedio. Nelle più grandi necessità, nei maggiori disordini, la mia grazia divina si impone sovrana e domina i cuori. Sto operando l'opera della mia misericordia; voglio un nuovo risorgimento nella società e voglio che questo sia operato dall'amore. Se avessi potuto fare di più per salvare anche una sola anima, l'avrei fatto, ma la mia redenzione è stata copiosa: se tu sapessi le finezze d'amore che uso alle anime fino ai loro ultimi momenti! Le anime che si dannano, è perchè vogliono dannarsi. Le anime sfuggono alla mia misericordia. Aiutami a salvarle con la fedeltà, con il sacrificio, con l'orazione e soprattutto con l'umiltà. Le anime corrono all'inferno per vari motivi, ma la maggior parte ci vanno trascinate dal carro della superbia. Vuoi tu limitare la mia misericordia? Sarebbe come mettere tutta l'acqua del mare in un cucchiaio. Se nel mondo si credesse un po' di più alla mia misericordia, non per abusarne, ma per valersene per il bene delle anime, ci sarebbero meno disordini. Poter usufruire di un Dio e non farlo! … E perchè non lo si fa? Perchè nel mondo non mi si conosce. Getta il tuo passato, il tuo presente e il tuo avvenire nel mare della mia misericordia. Il tuo passato non è più tuo, il tuo presente non è tuo, l'avvenire non è ancora tuo. Immaginati un Dio che è morto per salvarti, un Dio che se potesse far di più di quello che ha fatto, lo farebbe ancora; che ha disposto tutto per santificarti, che ripara tutte le tue mancanze, che migliora tutte le tue azioni per la purità d'amore con cui le anima. Io non trovo troppo lungo aspettare anche tutta la vita l'anima di un povero peccatore, pur di averla in punto di morte, perchè l'avrò per un'eternità. Se si sapesse che cosa vale un'anima: vale tutto il mio Sangue, e il mio Sangue ha un valore infinito. Tutto ciò che vi è nel mondo, non vale una anima; tu stessa stimi troppo poco la tua anima e non ti curi abbastanza di adornarla. Quanti atti di amore potresti fare invece di esaminarti, invece di ripiegarti su di te; è vero che non perdi la grazia, ma anche nel commercio, quando non si guadagna, si perde, perchè le spese si hanno lo stesso. Se non si perde, si rallenta il fervore. Una mamma, quando vede che il suo bambino è già caduto, corre più in fretta che non quando è solo in pericolo di cadere; così fa la mia misericordia quando sei caduta in qualche imperfezione. Il mio Cuore arde dal desiderio di usare misericordia e non la posso usare come desidero. Cammina col favore della luce che emana dal mio dolcissimo Cuore: luce di soavità, di misericordia, di perdono. Il Sangue preziosissimo che sgorga dal mio Costato ha un valore infinito: perchè non tutte le anime vengono a mondarsi dai loro peccati e trovare ivi la salute e la vita eterna? Io ho tanta voglia di usare misericordia al mondo, ma la voglio usare per mezzo della devozione al Sacro Cuore. Nella santa confessione si raccolgono i frutti della mia Passione. In essa, non ti ho solo aspersa con il mio Sangue preziosissimo, ma vi ti ho immersa. L'assoluzione è come un'armatura di ferro con cui Io vesto l'anima: di ferro per la fortezza, ma d'oro per il valore. É come una fortezza in cui l'anima è al sicuro; è come un bagno nel quale non solo essa è lavata, ma anche rinforzata. Tutte le volte che ti confessi, ti arricchisci di meriti. Io sono venuto non per perdere le anime, ma per salvarle e finchè l'anima non si presenta a me, c'è sempre tempo; ma quando, all'istante della morte, l'anima si presenta a me in stato di peccato mortale, Io la devo condannare all'inferno. Per non essere giudicata, non giudicare, e per essere ricoperta della mia misericordia nel terribile giorno del giudizio, copri più che puoi con il velo della carità i difetti del tuo prossimo; quei difetti che la carità, per il bene dello stesso prossimo, non ti obbliga a manifestare. Anche i castighi sono misericordia. Tanto Io sono liberale, misericordioso e tenero, altrettanto sono giusto. La giustizia non è difetto: può sembrare tale per coloro che la temono su ben fondati motivi, ma se la mia giustizia rattrista i malvagi, consola le anime pie, giuste e buone. Decalogo della misericordia « 1° - Io sono il Dio di ogni misericordia. 2° - Io non cerco altro, che di usare sempre misericordia. 3° - Usare la giustizia è per me come andare contro corrente; devo farmi violenza. 4° - La porta della mia misericordia non è chiusa a chiave: è solo socchiusa; per poco che la si tocchi, la si apre; anche un bambino la può aprire, anche un vecchio che non ha più forza. 5° - La porta della mia giustizia, invece, è chiusa a chiave, e l'apro solo a chi mi costringe ad aprirla, ma Io spontaneamente non l'aprirei mai. 6° - Una volta che l'anima ha varcato la soglia della porta della mia misericordia, cade in potere dell'Amore, che ci pensa poi a non lasciarsela più sfuggire, e l'alletta in tutti i modi per farle amare la sua nuova dimora. 7° - Divenuta felice prigioniera dell'amore, questi le dà la libertà, ma solo nel recinto dell'amore, perchè se l'anima uscisse da questo recinto, troverebbe la morte. L'amore non le impedisce di uscire, perchè è libera, ma l'avverte, e questo è il freno che le mette. 8° - Più l'anima entra nei domini dell'amore, ridotta a malpartito per i mali sofferti nel passato, per i disordini e per le passioni, tanto più l'amore gode di avere tanto da fare. 9° - Le anime più miserabili, più deboli, più inferme, sono i più buoni clienti dell'amore, quelli che la misericordia divina stima di più. 10° - Saranno queste anime così predilette da Dio, quelle che, come altrettanti monumenti vivi, innalzati a magnificare la moltitudine delle sue misericordie, manderanno su Dio riflessi di luce vivissima; la stessa luce, che esse hanno ricevuto da Lui durante il corso della loro vita mortale, nella moltitudine di finezze che Dio ha loro usato per condurle all'eterna salvezza. Splenderanno, queste anime, come gemme e saranno la corona della divina misericordia ». Preghiera « Mio Gesù, usa misericordia ai poveri peccatori secondo la moltitudine delle tue infinite misericordie. Fa' che galleggi la tua bontà sopra la tua giustizia e la tua misericordia sopra la tua bontà. Gesù, vuoi tu lasciare andare perdute quelle anime per le quali sei morto in croce? Tu sei la risurrezione e la vita: siilo adunque di tanti cuori che sono da tanto tempo sepolti nelle tenebre della morte. Io fin d'ora ti ringrazio della vittoria riportata sull'infernale nemico che li teneva schiavi del peccato, perchè tu stesso mi hai assicurato che avrei ottenuto tutto, quando avessi chiesto con confidenza. Gesù, sii a me Gesù, cioè Salvatore. Dio di misericordia, non abbandonarmi a me stessa come tante volte ho meritato per i miei peccati, ma chiudimi nel tuo dolcissimo Cuore, come un piccolo niente d'amore. In questo sacro asilo di pace e d'amore, voglio vivere una vita tutta di unione con te. Mio Gesù, fa' che ti conosca, fa' che ti ami. É impossibile conoscerti e non amarti, perchè tu sei infinitamente amabile; ma io non ti posso conoscere, nè amare senza la grazia del tuo Sacro Cuore ». « So in chi ho creduto ». 2 Tm 1,12 « Lasciami fare di te, in te e per te tutto ciò che voglio. Il mio amore ti saprà lavorare, come un artista sa trarre dei capolavori anche da un sasso tutto scabroso, anche da un legno pieno di nodi, e fa dei lavori più belli che non altri meno abili con cose migliori. Tu sei come un pesce nell'acqua; l'acqua lo sostiene, lo circonda, lo penetra, lo copre; così tu sei sostenuta, circondata, penetrata, coperta e nutrita dall'Amore. L'Amore in te fa tutto; felice quel momento nel quale sei stata trasportata in questa via, nella quale non cammini, ma voli. Dì « grazie » all'Amore; per ringraziarlo anche con i fatti, prestati sempre più a Lui. Egli farà di te una santa, se tu lo lasci fare. Se tu conoscessi il dono di Dio, il mio Cuore! Tu adesso ne conosci solo la scorza: studialo. Il mio Cuore è dell'anima a seconda che l'anima è mia. Il mio Cuore è tuo. Tu non sei più tua, sei mia. Non si pensa a una cosa che non è propria, perciò non devi più pensare a te stessa. Quando un'anima non pensa a sè, Io penso a lei, e ci penso con delle finezze d'amore tali, come nessuno può avere, perchè il mio Cuore è il Cuore di Dio. Quando l'Amore si impossessa di un cuore, vi toglie tutto ciò che vi è di umano. Quando trovo in un'anima la buona volontà, Io faccio tutto, in quell'anima. Ti costa lasciarti lavorare da me, ma sei il capolavoro del mio amore; vi sono dei tagli dolorosi, ma tu li soffri ugualmente. Lascia che l'Amore ti lavori, non il timore. Confida in Dio; purchè tu abbia buona volontà, egli non solo supplisce a ciò che manca in te, ma ti perfeziona e santifica sempre più, servendosi delle stesse tue miserie per farti sempre più avanzare nel suo amore. Io avrei un bel voler fare ciò che faccio nel tuo cuore, ma se tu non volessi, non potrei farlo. Io rispetto la tua libertà, ma se tu acconsenti, Io che posso e tu che vuoi, facciamo cose ammirabili. Tu non preoccuparti, prestati e basta. Io godo tanto di far tutto in un'anima che mi lascia fare. Coraggio, fatti animo, sei con il tuo Dio, sempre, benchè talora tu non lo veda e non lo senta. Il sentimento dà la certezza, ma diminuisce la fede. Io privo di questa sensibile prova chi voglio perfettamente esercitato in questa virtù. Si tratta di credere, e di credere senza capire e senza voler capire: così si assoggetta la ragione; così si dà lode a Dio. Vuoi fargli cosa grata? Non scrutare i suoi disegni a tuo riguardo, lasciati trattare come Egli vuole. Iddio, per effettuare i suoi disegni, non ha bisogno di usare quei mezzi che gli uomini credono opportuni e indispensabili per ottenere i medesimi risultati. Con un atto della sua volontà, può fare ciò che richiederebbe anni e anni di lavoro. Io sono in un cuore che ha bisogno di tutto, ma tu sei in un Cuore che può darti tutto. Quantunque tu sia un albero debole, hai le radici piantate nel mio Cuore e non hai da temere. Puoi ora formarti un giusto concetto di quello che sei, che puoi, che vali, ma non ti sgomentare della tua debolezza e della tua fragilità. Fa' come fanno i bambini, i quali, quando hanno provato a camminare e hanno visto che ne sono incapaci, ritornano ben volontieri tra le braccia materne, e dalla madre si lasciano portare dove ella vuole e come ella vuole. Le anime hanno bisogno di lasciarmi fare, mentre sembra loro sempre meglio fare da sè. Il tuo Gesù ti vuol bene, e quando ti prova, lo fa per amore; ma il Cuore del tuo Gesù è fatto così, che non regge per lungo tempo a provare un'anima fedele. Io ti amerò come mio Padre mi ha amato. Quando confidi in te, cadi; invece, quando confidi in me, vinci. Devi dire: « Io ho un Gesù, questo è suo affare ». Con questo atto di confidenza mi ruberai il Cuore. Propaga la devozione al Sacro Cuore, mi farai cosa gradita. Io renderò fruttuose le tue fatiche, ti benedirò, ti premierò ora e più tardi. « Sacro Cuore di Gesù, ho confidenza in te ». « Sacro Cuore di Gesù, io credo al tuo amore per me ». Queste due giaculatorie devono essere come l'aspirare e il respirare dell'anima ». « Li amò sino alla fine ». Gv 13,1 « É per appagare il desiderio di tante, tantissime anime che ho istituito il Sacramento della SS. Eucaristia; queste anime hanno sete di giustizia, di verità, di felicità. Io do il mio amore; lo posso dare dando la grazia all'anima, ma nella S. Comunione non solo mi do all'anima come Dio, ma anche come Uomo: mi do tutto. Fatti apostola del mio amore; grida forte che ti senta tutto il mondo, che Io ho fame, ho sete di essere ricevuto dalle mie creature. Sono nel Sacramento del mio amore per le mie creature, ed esse ne fanno così poco caso. Tu, almeno, fa più comunioni spirituali che puoi, per supplire a quelli che non le fanno sacramentali. Io ardo dal desiderio di darmi alla mia creatura; in questi tempi, tante persone muoiono senza potermi ricevere. Io voglio i piccoli, Io cerco i piccoli. I grandi dicono che non hanno tempo, che hanno le loro faccende, ma i piccoli possono venire. Nella S. Comunione tu ricevi l'amore: ebbene, devi ricevermi per amore, confidare, perderti nell'amore. Io discendo con tanto amore nelle chiese quando il Sacerdote mi chiama, ma ho tanto desiderio di passare dal tabernacolo nel cuore dell'uomo. L'anima pura mi è più cara che una pisside d'oro massiccio. Dopo la S. Comunione hai una purezza grande: a ogni Comunione questa purezza cresce e l'anima diventa sempre più bella. L'infinita mia bontà è poco conosciuta nel mondo; la maggior parte degli uomini ignora i benefizi dell' Eucaristia; pochi li meditano. E pensare che l'Eucaristia avrebbe tanti tesori per tutti, avrebbe tante cose da dire a tutti, e ha una prerogativa speciale per fare i santi. Dammi una persona che sia pur ripiena di doti naturali: saranno sempre doti naturali. Invece, fa' che questa persona frequenti l'Eucaristia: tutto si perfezionerà in lei, tutto si nobiliterà. Nel SS. Sacramento, son qui per te come son qui per gli altri, come son qui per tutti: chi è più furbo, mi cerca di più. Per cercarmi, bisogna procurare di conoscere e di fare sempre la mia volontà. Io dimoro non solo in cielo, ma anche nel SS. Sacramento e qui in terra voglio avere una corte formata da anime che siano come tanti Angeli, Cherubini e Serafini: una corte eucaristica. Studiami nella natura, vedimi in tutti, ma in particolare studiami nel Vangelo e nella mia vita eucaristica. Più l'anima desidera Dio e più partecipa di questo divin Sacramento. Nella S. Comunione, viene a cogliere i frutti delle virtù che ha praticato lungo il giorno. Anche la sola presenza davanti al SS. Sacramento giova all'anima. La mia vita eucaristica è una vita d'amore, è una vita di continua immolazione, di continua impetrazione, di continua offerta. Per imitarla, bisogna che tu faccia una vita di silenzio, di raccoglimento, di unione con me. L'Ostia contiene un incendio di carità, perchè contiene il Dio d'amore. Oh, quanto ardo d'amore per gli uomini! Vieni in spirito a trovarmi nel Sacramento del mio amore; io lo so che hai tanto da fare, che non puoi venire con il corpo, ma le mura non trattengono lo spirito: fammi compagnia. Ci sono certe chiese di montagna nelle quali sono quasi sempre solo; è vero che ho gli Angeli, ma Io ci sto per gli uomini. Se ti fa più devozione, tienimi compagnia in certi cuori dove Io entro al mattino nella S. Comunione, ma poi sono lasciato tutto il giorno in un canto come uno straccio. Non pensano più a me; è vero che non mi offendono, ma sono tutti immersi nelle cose esteriori. Vedi la gente che passa per le strade: si ferma a guardare nelle vetrine, ma passa davanti alle chiese come se non ci fossero e Io nel mio tabernacolo vedo tutto: se almeno entrassero un momento … Quanto mi fanno piacere quelle persone che ogni giorno fanno la visita al SS. Sacramento; quelle sì, che mi consolano. Prendi anche tu quest'abitudine e quando non puoi venire in chiesa perchè non sei libera, fammi visita da casa tua. Una Comunione vale più di tutto il mondo, perchè tutto il mondo non fu che l'opera di un « fiat »: invece nella Comunione tu possiedi un Dio. La SS. Eucaristia è un sacramento d'amore, e la migliore disposizione è l'amore. La carità è indispensabile, e più si fanno atti di amore, più si partecipa ai frutti del Sacramento. Nel mondo vi sono delle anime che sono serafini d'amore, vi sono delle anime che fanno dei sacrifici eroici, in vista della Comunione che devono fare o di quella che hanno fatto. La mia vita eucaristica è una vita di silenzio, di perpetua obbedienza, di ardentissimo amore. Io osservo un silenzio continuo di giorno e di notte: più ti inoltrerai nella mia intimità, più ti unirai a me, e più osserverai il silenzio: non per forza, ma per amore. Un'anima silenziosa conserva la forza della grazia. Quanto meglio l'anima si dispone a ricevere la S. Comunione, tanto più ne cava profitto. La principale disposizione che Io ricerco è la carità. Cerco anche l'umiltà, e più il vuoto è profondo e più riempio l'anima di me: occorre anche l'obbedienza, anche l'abbandono. Entrando in te con la S. Comunione, Io faccio scomparire tutte le imperfezioni e l'anima tua diventa più bianca della neve. Io mi do tutto a te nella S. Comunione: ti do tutti i miei meriti, le mie grazie, le mie virtù, tutto; ma voglio che anche tu mi dia tutto, che non lasci indietro niente. Voglio le tue miserie, le tue debolezze, le tue imperfezioni, voglio il tuo bene e il tuo male: il tuo bene per purificarlo, abbellirlo, perfezionarlo, e il tuo male per consumarlo. Un'anima che non avesse fatto che una sola Comunione in tutta la sua vita, risplenderebbe tuttavia più di un sole in paradiso; che cosa sarà di quelle che mi ricevono tutti i giorni? Vieni con pace a ricevere il Dio della pace; vieni con amore a ricevere la sorgente dell'amore. Un ruscello non forma l'acqua, ma la riceve dalla sorgente; l'amore tu l'hai già nel cuore, ma ti si accresce sempre più. Gesù è infinito, e quindi una S. Comunione ha un valore infinito. Come per venire a te ho nascosto la mia immensità sotto questa piccola Ostia che contiene tutto un Dio, così tu fatti più piccola che puoi: più ti fai piccola, più Gesù ti guarda con amore e con attenzione. Tutte le tue risoluzioni devono aggirarsi sulla mia vita eucaristica: l'altare, il tabernacolo, l'ostensorio. Il tuo cuore sarà il mio altare, sul quale Io mi immolerò tutti i giorni nella tua persona, e i fini di questa immolazione saranno: la gloria di Dio, che tu cercherai in tutte le tue azioni, anche nelle più piccole; la salvezza delle anime, che procurerai con tutte le tue forze, a costo di qualunque sacrificio; la tua propria santificazione, in vista della mia gloria eterna. Il tabernacolo richiama alla vita interiore che dev'essere intensa. Quando in una macchina il vapore sta chiuso, la pressione cresce e la macchina va più veloce. Il tuo cuore deve essere chiuso alla dissipazione, all'occupazione di te stessa. L'ostensorio serve per espormi. Io devo vivere nella tua persona come se vivessi ancora visibilmente sulla terra. Devi farmi vedere nel tuo modo di camminare, di stare, di operare, di parlare: non per essere veduta, ma per fare ciò che è detto nel Vangelo: « Affinchè gli uomini, vedendo le vostre opere buone, glorifichino Dio ». Nel mondo c'è poca fede, c'è poca riverenza, c'è poco amore per questo Sacramento d'amore. Gesù è un tesoro nascosto: sii sempre vicina in spirito al tabernacolo e, come accanto all'Eucaristia deve esserci sempre la lampada, così il tuo cuore sia sempre una lampada accesa vicino al SS. Sacramento ». L'Ostia, modello dell'anima religiosa « Guarda in spirito l'Ostia: che cosa vedi? Che è bianca, non ha la più piccola macchia. Ecco la prima qualità: la purezza. Vi sono tre sorta di purezza in un'azione: 1° - Bisogna che sia pura nell'intenzione, altrimenti è come quei frutti che in apparenza sono belli, ma dentro hanno il tarlo. Io non metto sulla tavola del mio Eterno Padre, in paradiso, dei frutti bacati. 2° - Purità nell'esecuzione: bisogna compierla il meglio che si può, per amore. 3° - Non macchiarla, una volta fatta, con pensieri di compiacenza. L'Ostia è rotonda, non ha punte, non ha angoli che possono far male a toccarla. L'anima religiosa dev'essere così condiscendente, così dolce con il prossimo, da non fargli mai nessun male; mai un rifiuto, per quanto può e, se deve dare un rifiuto, che questo sia accompagnato da tanta soavità, che supplisca. L'Ostia è piccola: vedi come Io mi contento di poco; mi nascondo sotto le specie di pane. Così, l'anima religiosa deve imparare a contentarsi di poco, a non farsi sentire e poi ad avere un gran concetto delle cose piccole. Un pane è molto più grosso di un'ostia, eppure l'Ostia mi contiene e il pane no, perchè l'Ostia è consacrata e il pane no. Così nella tua vita, composta di tante piccole cose, se l'amore consacra tutte quelle tue piccole azioni, esse mi contengono, perchè tu fai tanti atti di carità nel farle e lo mi unisco sempre più a te; mentre, invece, anche un'azione più grande, più appariscente, che non è fatta per amore, ma per un fine umano, non mi contiene. L'Ostia è leggera, eppure mi contiene tutto. Così un'anima consacrata dall'amore diventa leggera, perchè l'amore la spoglia della volontà, del giudizio, dei desideri. Un'anima così spogliata forma le mie delizie, e Io di queste anime fedeli mi formo un esercito per salvare il mondo. Il mondo corre a precipizio, ma lo lo fermerò nella sua corsa vertiginosa con questo piccolo drappello di anime generose che combatteranno sotto la mia scorta. Finalmente, l'Ostia non ha più che l'apparenza, ma non è più pane, è tutto Gesù; così un'anima giunta a lasciarsi possedere dall'amore, non vive più per sè, ma tutta per l'Amore. Lasciati in tutto guidare dall'amore; l'amore ti condurrà sempre al sacrificio per la via più breve: quella dell'ubbidienza. Se tu ubbidisci, mi ami; se mi ami, ubbidisci. Un'anima religiosa che credesse di piacermi senza un vera ubbidienza, sarebbe come un invitato alle nozze che si presentasse alla cena senza la veste nuziale, che merita di essere cacciato fuori. Ma lo non voglio un'ubbidienza da schiava, quella non mi onora; lo voglio un'ubbidienza amorosa, che cerca di fare sempre meglio, per potermi piacere sempre più. Come un corpo senz'anima è inutile e se si corrompe è anche dannoso, così un'anima che non sia animata dalla mia vita divina, dalla grazia, non può fare del bene. Io, nel mio Sacramento d'amore, sono sempre occupato ad adorare, a ringraziare, a placare e a pregare il mio Eterno Padre in favore degli uomini ». « Sarò la piccola ostia di Gesù, che Gesù consacra, conserva e consumerà quando gli piacerà, e, come sua piccola fortunatissima ostia, non avrò altra vita che quella che l'Amore mi darà, fìnchè me la vorrà dare. Imiterò il silenzio di Gesù nell'Eucaristia e quando dovrò parlare, lo farò a bassa voce e brevemente. Gesù, divin Solitario nel SS. Sacramento, fa che ami, che imiti la tua solitudine eucaristica ». Preghiera « Mio dolcissimo Gesù, purezza infinita, carità ardentissima, santità per essenza, tu stai per venire a questo niente di niente, niente di bene, niente di buono, niente di virtù, niente di fedeltà, niente di gratitudine: dall'abisso profondo della mia miseria, ti supplico, nella tua infinita misericordia metti nel mio cuore ciò che desideri trovare quando vieni in me». Confidenza « Beato l'uomo che in Te confida» Samo 84,13 « La confidenza è la via maestra per giungere a me; come un ruscello si getta nel fiume e per mezzo del fiume giunge al mare, così, gettandoti in me con la confidenza, per mezzo mio giungi al Padre, perchè siamo un Dio solo . Se tu sapessi quanto Io amo le anime che hanno questa confidenza; formano una sola cosa con me e, per mio mezzo, con il Padre. É onnipotente chi confida in Dio, perchè, confidando, può disporre dei tesori infiniti del mio Cuore, mediante i quali può fare tutto ciò che Dio vuole. É' la confidenza che attira le predilezioni di Gesù in un'anima. Se si ha l'umiltà senza la confidenza, si corre rischio di cadere nell'avvilimento, e se si ha la confidenza senza l'umiltà, si cade nella presunzione. Il mondo va di male in peggio, perchè confida in sè e coglie i frutti di tale confidenza, ma l'anima umile che confida in Dio, coglie i frutti della confidenza in Lui. Tutta in Dio, devi riporre la tua confidenza, e unicamente in Lui. Il nemico fa di tutto per togliere la confidenza dalle anime, mentre lo sono il Dio delle misericordie. La diffidenza non è umiltà, ma è fine superbia: un'anima umile è piena di confidenza. Un'anima che confida in me ha ogni potere sul mio Cuore. Io non limito le mie grazie all'anima che non limita la sua confidenza. Più dimentichi te stessa e più Io penserò a te. La confidenza che tu hai in me è come la moneta che tu mi dai per pagare le grazie che ti faccio. Io sono sempre pronto a dare la mia grazia a chi umilmente me la chiede, e la impartisco con maggior abbondanza a chi, con fiducia, da me la spera. La confidenza è la chiave che apre i tesori della mia infinita misericordia, chiave che è a disposizione di tutti, ma della quale, purtroppo, non tutti sanno servirsi. La pace, la confidenza, l'amore, l'abbandono, devono essere come le quattro ruote del carro della tua perfezione. Se manca una ruota, il carro si trascina. Con la pace entri nel mio Cuore, con la confidenza vi dimori, con l'amore vi regni, con l'abbandono vi riposi. Se tu hai l'amore, hai la pace, la confidenza e l'abbandono. Come mi piacciono le anime che hanno confidenza in me, che mi eccitano a fare loro le grazie per la confidenza che hanno in me. Un'anima che confida mi ruba il Cuore. Se Io ti dilato il cuore con la confidenza, tu non restringerlo con gli scrupoli. Tanto l'illusione quanto lo scoraggiamento, stabiliscono l'anima in una condizione stazionaria e le impediscono il conseguimento del vero bene che è Dio, al quale si deve tendere sempre con maggior forza, procurando di rendersi simili a Lui. Se vuoi piacermi, confida; se vuoi piacermi di più, confida di più; se vuoi piacermi immensamente, confida immensamente: non potrai mai confidare secondo il desiderio del mio Cuore. Un atto di confidenza mi piace tanto perchè onora i miei più cari attributi: la bontà e la misericordia. Hai delle pene? Taci e confida: il tuo Gesù provvederà. Di' nel tuo cuore: « Io ho un Gesù e mi fido di Lui ». La confidenza deve essere per te come una spada offensiva e difensiva, con la quale tu combatti i tuoi nemici, come una lampada che ti serve a camminare, come un pane che ti nutre. Abbi confidenza nella mia infinita misericordia e non sarai delusa. Tutte le volte che fai un atto di confidenza nella mia bontà incomparabilmente misericordiosa, tu mi ferisci il Cuore con uno strale d'amore e quanto più è intenso questo atto di confidenza, tanto più resta piantato lo strale. Non vi è miseria che Io non compatisca, non vi è dolore che Io non sollevi, non vi è buona volontà, per piccola che sia, che Io non accetti e avvalori con i miei meriti infiniti. Basta solo che l'anima mi dia il principio e poi Io faccio tutto il resto e lo faccio da Gesù. Sai che cosa vuol dire fare da Gesù? Vuol dire agire con una tenerezza infinita, con una delicatezza squisita e poi lasciare credere all'anima che ha fatto tutto lei. Quando l'anima comincia a darsi alla pratica delle virtù, commette molte imperfezioni nelle stesse virtù, ma Io le riparo, queste imperfezioni, come la mamma ripara la caduta del suo bambino, rialzandolo. Il gusto che Io provo in un'anima confidente, è indicibile. Soddisfa la mia misericordia fidandoti di me. Non ti scoraggiare: lo scoraggiamento non ha mai fatto un santo. Fai bene a temere di te, ma fai meglio a confidare in me; devi temere di te sempre, ma non mai temere senza subito confidare in me, perchè allora cadi nello scoraggiamento e un'anima scoraggiata è subito vinta. Il demonio non teme le anime che si scoraggiano: teme le anime che obbediscono. Mi piace tanto la confidenza, che se avessi due anime, una più pura e con meno imperfezioni, ma con il cuore stretto e che evitasse le imperfezioni per timore, e un'altra che commettesse più imperfezioni ma poi avesse più confidenza in me, mi piacerebbe di più la seconda. Non che Io ami le imperfezioni, ma le permetto; esse non mi offendono perchè non c'è la volontà: l'anima non ne riceve danno, mentre per l'atto di umiltà, di confidenza e di carità che fa dopo, Io l'arricchisco di grazie. Quando commetti qualche imperfezione, umiliati, riconoscendo la tua miseria, e poi confida in me e amami. Con l'umiltà ti rialzi, con la confidenza corri a me e con la carità ti unisci a me. Io so quello che faccio: a chi dono meno da una parte, dono più dall'altra; tutto sta nel confidare in Dio. Io ho bisogno che si conosca il mio amore e godo tanto, quando posso insinuare in un'anima la confidenza in me. Se vi sono poche anime che giungono alla più alta santità secondo i desideri del mio Cuore, è perchè ve ne sono poche che non si turbino per le loro miserie. Il turbamento è come un tarlo che rode una pezza di stoffa: fa buchi piccoli, ma intanto la rovina. Il mezzo più facile per diventare presto santi, è di umiliarsi molto dopo le cadute, ma senza fermarsi troppo a considerarle. Bisogna pentirsene, ma confidare nella mia bontà. Devi solo confidare di ottenere e poi il mio Cuore fa tutto ciò che è a maggior gloria di Dio e per il bene dell'anima tua. Dilata il tuo cuore con l'amore, non restringerlo con la paura; io sono un Dio grande, voglio stare in un cuore grande. La confidenza deve andare d'accordo con l'amore. Perchè le anime che non mi offendono con le loro imperfezioni involontarie, mi vogliono poi offendere col dubitare della mia bontà? Che cosa non ho fatto Io per far capire questa immensa mia bontà? e non basta ancora? Se si sapesse che ritardi mette un'anima diffidente alla sua perfezione! Invece di valersi delle imperfezioni che commette per unirsi più a me mediante l'umiltà, la confidenza, la carità, quell'anima se ne serve come di tanti uncini che non solo la fermano, ma le strappano anche la veste che ha indosso. É certo che il ripiegarsi sopra di sè non è colpa mortale e quindi non toglie all'anima la grazia santificante, ma le fa degli strappi, cioè l'arresta nel fervore, ed è tutto quello che il demonio vuole, perchè un'anima che non ha il fervore della carità, sente di più il peso del cammino della perfezione. Si ha un'idea troppo piccola della bontà di Dio, della sua misericordia, del suo amore verso le creature; si misura Dio con le creature, ma Dio non è limitato, e quindi non è limitata neppure la sua bontà ». Decalogo della confidenza 1°) Io ho un Dio, che è tutto mio. 2°) Questo Dio, tutto mio, è mio Padre. 3°) Questo Dio, tutto mio, vuole che io sia tutta sua per sempre. 4°) Questo Dio d'amore per cercarmi è disceso dal cielo in terra. 5°) Questo Dio d'amore mi chiede il cuore. 6°) Questo Dio d'amore vuol essere per me fratello, amico, consolatore. 7°) Questo Dio d'amore spinge la sua tenerezza fino a voler essere per me medico, medicina e, più di tutto, sposo. 8°) Questo Dio d'amore vuol essere sfruttato come si colgono i frutti da una pianta, la quale non si lamenta, ma ne produce degli altri: la pianta aspetta un anno, ma Dio li produce subito. 9°) Questo Dio d'amore non cerca che miserie da consumare, imperfezioni da distruggere, volontà fiacche da fortificare, buoni propositi da avvalorare. 10°) Questo Dio d'amore va in cerca di ciò che il mondo disprezza, aborrisce, abbandona, cioè dei poveri peccatori, e dopo averli convertiti con le finezze della sua carità e con le industrie della sua misericordia, se trova la corrispondenza che cerca, ne fa dei capolavori di santità. « Mi abbandono alla fedeltà di Dio, ora e sempre ». Sal 52,10 « Io amo tanto le anime che in me si abbandonano … Quando riconosci che non puoi niente e che sei incapace di fare ciò che ti eri proposta di fare, invece di angustiarti inutilmente, dovresti consolarti, pensando che tocca al tuo Divino Amante riparare: Egli stesso te l'ha assicurato e promesso. Eccita il tuo cuore a un'assoluta confidenza in Dio e sappi che sempre più progrediscono nella virtù quelle anime che, sempre diffidando di se stesse, ripongono in me tutta la loro confidenza. Che tu senta o non senta se fai bene ciò che fai, non toglie per nulla che tu non lo faccia bene, anzi aumenta il merito. Lascia che Iddio giudichi la tua condotta: tu anima tutte le tue azioni con la retta intenzione di far tutto per piacere a Dio, unicamente per quel santo fine e poi sta tranquilla, anche quando il demonio ti suscitasse in cuore i più desolanti pensieri di scoraggiamento. Che hai tu da temere, quando sai che Gesù ti ama, che sei tutta sua, che Egli mai ti abbandona un istante? Credi tu forse che il demonio abbia qualche potere sopra una anima che è tutta di Dio? Egli potrà cimentarti finchè Dio lo permette per il bene dell'anima tua, ma non può nuocerti in nessun modo, perchè essendo tutta di Dio, Egli ti custodisce gelosamente. La prima, la principale e la più indispensabile disposizione che io cerco in un'anima per comunicarmi a lei, è l'abbandono, perchè se ha l'abbandono ha la fede, ha la speranza, ha la carità, ha la confidenza, ha l'indifferenza. Tutte queste virtù stanno assieme; come non si fabbrica una casa con un solo mattone, ma con tanti e poi occorre la calce, e non bastano i muri, ma occorrono le porte e le finestre, così in un'anima occorrono tanti atti di virtù. Gesù lavora l'anima che è tanto felice di abbandonarsi una volta per sempre, interamente, a Lui. Se vuoi farmi cosa gradita, abbandonati alla mia Provvidenza. Il vero abbandono consiste nel rimettermi tutta la cura dell'interno e dell'esterno, e nel non più pensarvi se non quando Io stesso voglio che l'anima ci pensi, cioè per fare ciò che lo voglio da lei. L'anima così disposta non cammina più, ma vola nella via della perfezione, perchè ciò che fa volare un'anima in quella via, è il moltiplicare gli atti di carità e l'intensificarne l'ardore. Desidero un abbandono più completo ai miei disegni: sono tutti disegni d'amore, anche quando hanno un po' l'apparenza del rigore. In questo completo abbandono sta l'essenza della perfezione. Gesù vuole solo abbandono, confidenza e amore. L'abbandono è una miniera di grazie e di virtù. Quando l'anima si abbandona all'azione dell'amore di Dio, è al sicuro. Se con la fede scopriamo Gesù, se con la speranza gli andiamo incontro, se con la carità ci gettiamo nelle sue braccia, con l'abbandono e con la confidenza di Lui facciamo dimora non solo sul suo Cuore, ma nel suo Cuore. Tu devi essere a disposizione dell'Amore, come una foglia secca è in balia del vento. Non vi è cosa più perfetta che l'abbandono assoluto alla Divina Provvidenza; non si può dimostrare un più grande amore a Dio che nell'amare e nel compiere la sua volontà, anche quando essa sembra opposta a ciò che pensiamo ci sia utile. Tu devi abbandonarti completamente in me, come una povera cieca si abbandona con piena fiducia alla guida che si è proposta di accompagnarla. Se anche creassi mille mondi materiali, essi non mi darebbero tanta gloria quanto un'anima che si abbandona all'Amore. Un'anima interamente abbandonata alle soavissime disposizioni dell'Amore, è un'anima che mi rapisce il Cuore. Quando l'anima è pieghevole alle operazioni dell'Amore, Io la lavoro: è come cera molle che prende qualunque forma. Io sono sempre in movimento per la sua santificazione, eppure non perdo mai il mio riposo. Abbandonati all'amore del tuo Dio, lasciati da Lui muovere, formare, non opporre la minima resistenza. Sei dell'Amore, non ti appartieni più. L'anima deve nutrirsi di abbandono come il corpo si nutre di pane. Come il corpo vive di aria, così l'anima deve vivere d'amore e come il corpo viene illuminato dalla luce del sole, così l'anima deve sempre stare esposta alla luce del sole del mezzogiorno, cioè alla luce che viene dal suo dolce Gesù. I frutti dell'abbandono sono: 1°) Una pace sempre più intima, sempre più profonda, più durevole, perchè l'anima abbandonata si fissa solo in Dio, e siccome Dio è immutabile, così essa non si turba mai. 2°) Una grande uguaglianza di spirito che facilita di molto i rapporti con il prossimo. Un'anima abbandonata prende tutto in buona parte. 3°) Un rapido progresso nella perfezione e nell'unione più intima con Dio, perchè il tempo che altre volte avrebbe impiegato a pensare a sè, lo impiega a fare atti di carità. 4°) Una continua e amorosa presenza di Dio, perchè a guisa di un bambino che viene portato in braccio dal suo tenero papà, l'anima abbandonata fissa di tanto in tanto i suoi sguardi in Dio da cui le viene ogni bene, ogni riposo, e questo è tutto il suo ringraziamento. Fidarsi di Dio vuol dire abbandonarsi alla cura di Dio. Le anime che colgono tutte le occasioni di mortificarsi, giungono alla morte interiore lentamente; quelle che, oltre alle occasioni che si presentano, aggiungono altre mor-tificazioni, fanno più presto a morire interiormente, e quelle che giungono subito a questa morte interiore sono le anime che si abbandonano all'amore: essendo fedeli, l'amore le fa morire a se stesse. Una paglia, quando cade nell'acqua, fa il cammino che fa l'acqua e se quella paglia non è fermata, va a gettarsi nel mare. L'anima religiosa vuota di sè, è come una paglia che l'amore porta fino a perdersi nel mare della divinità, nel suo Gesù, ma non deve essere fermata. Se tu ti fermi a pensare a te stessa, l'amore va avanti e tu resti ferma. Soffrire e tacere, soffrire e amare, soffrire e sperare, soffrire e confidare, soffrire e abbandonarsi. Il martirio d'amore consiste nell'abbandonarsi all'amore come un legno al fuoco, come l'oro nel crogiolo; il fuoco consuma il legno e lo riduce in cenere; il fuoco purifica l'oro e lo fa diventare splendente. Un'anima abbandonata non può più arrestare le operazioni dell'Amore; se da se stessa, per sua infedeltà, non si toglie alla sua azione, l'Amore continua la sua opera finchè non l'abbia condotta a quel grado di perfezione che Dio vuole da lei, come il fuoco continua a consumare il legno finchè ce n'è. Basta gettarsi nell'Amore e poi Lui fa il resto. Il mio amore si nutre con il consumare miserie, e l'anima che ne porta di più, purchè sia con un cuore contrito e umiliato, è quella che mi piace di più, perchè mi dà più occasione di esercitare il mio ufficio di buon Salvatore. Credere alla mia bontà, sperare nella mia bontà, amare la mia bontà, abbandonarsi alla mia bontà. Abbandonati nelle mani di Dio come il contadino abbandona alla terra il seme che ha in essa gettato; non prenderti cura del come si operi questo cambiamento interiore; fidati di Dio e sii soddisfatta di ciò che in te avviene. Non desiderare di sapere molte cose; ama il silenzio e il raccoglimento, trattieniti con il tuo Dio, da Lui imparerai la vera scienza che forma i santi. Se si vuol farmi un piacere grande, è di credere al mio amore; se me lo si vuol fare più grande, è di crederci di più; se si vuol farmelo poi grandissimo, è di non mettere limiti a questa fede nel mio amore. Preghiera « Mio buon Gesù, ti abbandono il mio passato con tutte le sue miserie, il mio presente con tutte le sue fragilità e imperfezioni, e il mio avvenire con i miei più cari interessi, l'anima e l'eternità. Mio Gesù, tutto buono e misericordioso, l'abbandonarti ogni cosa è un dirti con i fatti che mi fido di te, che mi riposo in te, che tutto spero e aspetto da te. Gesù, siimi Gesù! ». « Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio ». Mt 5,8 « L'amore è Dio, l'amore è il tuo Gesù. Egli purificherà in te il bene nell'intenzione, nell'esecuzione e nell'offerta. Io sono puro, infinitamente puro; Io sono un giglio e amo circondarmi di gigli. Fa' che tutti i tuoi pensieri, tutte le tue azioni, le tue parole, i tuoi affetti siano gigli. Io sono santo, infinitamente santo e voglio abitare in un cuore santo, non solo santificato dalla mia presenza e consacrato dalla mia dimora, ma in un cuore dove non vi sia polvere. Un granello di polvere in sè non è niente, ma una quantità ne forma uno strato. Io so purificarti perchè ti amo, e una volta che ti ho purificata mi unisco di più a te. Io sono quello che sono, tu sei quella che non sei e appunto perchè sei quella che non sei, ti riempirò di me. Se tu sapessi quanto Io godo in un'anima che mi lascia fare; non ne hai un'idea: il mio amore si trova a suo agio quando può fare tutto quello che vuole. Tutto contribuisce a lavorare un'anima, tutto: anche le sue stesse imperfezioni, sono nelle mie mani come tante pietre preziose, perchè le cambio in atti di umiltà che porto quell'anima a fare. In te ci sono due amori: l'amor di Dio e l'amor proprio; qualche volta l'amor proprio contrasta con l'amor di Dio ed è per questo che non ti trovi a posto. L'umano ostacola le operazioni dell'Amore. La virtù consiste nel togliere ciò che dispiace a Dio e nel mettere ciò che a Lui piace. Tutto mi piace in te, perchè tutto è perfezionato, tutto è vivificato dal divino amore. Il mio amore non abbandona un'anima che ha intrapreso a lavorare, finchè non le abbia dato il suggello di santità che le è proprio. Quando si vuol far crescere una pianta, si tolgono le erbe dattorno: così, se vuoi che cresca in te l'amore di Dio, bisogna che tu tolga l'amor di te stessa. Dammi tutte le tue miserie; Io ho premura di consumarle nel fuoco della mia divina carità. Ho bisogno di purificarti per comunicarmi a te, perchè Io non mi comunico che all'anima perfettamente pura; più crescerà la purità, più crescerà l'intimità. L'amore deve operare in te, a riguardo delle imperfezioni, come un battesimo. Lo sai che l'amore, quando è puro, quando è ardente, consuma non solo la colpa, ma anche la pena, in modo che a ogni momento tu possa essere come dopo il battesimo. Quando un'anima è giunta a non più fermarsi a considerare se stessa e ciò che la riguarda, quell'anima incomincia a entrare nella via dell'amore. Io sono questa via, e il mio Eterno Padre vi spinge le anime che mi cercano con ardore, ma bisogna morire per vivere: morire a sè, ai propri gusti, alle proprie inclinazioni, per lasciar regnare l'amore. Anche quando castigo, Io amo, e le prove che Io mando, quantunque dolorose, sono sempre prove del mio amore. Quando si pone fuoco all'olocausto, si lascia che il fuoco consumi completamente la vittima. Tu sei l'olocausto del mio puro amore che brucia sull'altare del mio Sacratissimo Cuore; il fuoco non verrà mai meno e brucerà in te tutto ciò che vi è di umano e di corruttibile. Ti assicuro che ciò che soffri è da me permesso e voluto a bella posta per farti ognor più meritare: non già per te, ma per le anime del purgatorio e per quelle dei poveri peccatori. Sei disposta a tutto sacrificarmi a pro di quelle povere anime? Perchè poche anime camminano decise nella via dell'amore? Perchè poche entrano con generosità nella via del sacrificio. Tanto l'anima cammina nella via del sacrificio, altrettanto cammina nella via dell'amore; se si ferma nel sacrificio, si ferma nell'amore; se tituba nel sacrificio, tituba nell'amore e i suoi progressi quasi non si vedono. Invece l'anima che è generosa e quando intravede una cosa che le costa, incomincia a rallegrarsene per la gloria che darà a Dio, non aspetta ad avanzare quando farà la cosa che le costa, ma dal momento che già ne gode, già incomincia ad avanzare. Io permetto il ricordo, in complesso, dei peccati passati, anche quando sono stati perdonati, per tenere l'anima in un abisso di umiltà, di riconoscenza, di compassione, di fervore, di generosità. Dove meno entra la soddisfazione, più c'è Dio. L'amore ti insegnerà ad annientarti, ti farà annientare e crescerà in te a misura dell'annientamento. L'amore vero, dove vede un sacrificio, si slancia come a una preda, e più il sacrificio è nascosto, intimo e noto solo a Dio, tanto più lo abbraccia volontieri. L'amore si rinvigorisce nel dolore e da pianticella tenera diventa forte, per modo che più nulla teme. Lasciati guidare dall'amore: l'amore ti condurrà naturalmente al sacrificio, come un oggetto, quando cade, tende per forza di gravità al centro della terra. Il tuo cuore è il mio tempio: Io l'ho eletto, lo abito, lo santifico sempre più e sempre più diventerà un luogo di silenzio e di raccoglimento. Il tuo cuore è il mio santuario. Il santuario è un luogo santo dove si offre il divin Sacrificio; tu sei la mia vittima che deve essere immolata dall'amore tutti i giorni e tutto il giorno. Nel santuario si conserva sempre il SS. Sacramento: nel tuo cuore, la mia presenza sacramentale non dura che fino a quando siano consumate le sante specie, ma Io dimoro nella tua anima e nel tuo cuore con la mia grazia santificante, nella tua mente con la mia continua presenza e nel tuo corpo con la santità delle tue azioni ». Preghiera « Mio dolcissimo Gesù, Dio infinitamente misericordioso, Padre tenerissimo delle anime e in modo particolare delle più deboli, delle più miserabili, delle più inferme, che porti con una tenerezza speciale fra le tue braccia divine, vengo a te per chiederti, per l'amore e per i meriti del tuo Sacro Cuore, la grazia di confidare in te, per chiederti la grazia di sempre più confidare nella tua misericordiosa bontà, per chiederti la grazia di riposarmi sicuramente, per il tempo e per l'eternità, nelle tue amorose braccia divine ». Fedeltà « Insegnami a compiere il Tuo volere, perchè sei Tu il mio Dio ». Sal 143,11 « Amami sempre, chè lo sempre ti amerò; non puoi dubitare del mio amore: fa' che Io non abbia a dubitare del tuo. Gesù è tuo, tutto tuo e sempre più tuo, ineffabilmente tuo, a misura che tu ti distaccherai da te stessa. Voglio che in qualche modo tu mi dia testimonianza d'amore: voglio che tu non lasci passar giorno senza offrirmi qualche speciale tributo d'amore. Le occasioni non ti mancheranno di certo, purchè tu ne sappia far buon uso. Io sono il tuo Re e il tuo Sposo; come tuo Re, ti do delle leggi, e come tuo Sposo ti dico di osservarle per amore, come per amore te le ho date. Vale di più una canna fessa sostenuta dalla mia grazia onnipotente che una cosa forte da sè. L'amore cerca sempre, ma sempre con soavità. L'amore non abbandona l'anima, quando se ne è impossessato. Un'anima fedelmente fedele è come onnipotente sul mio Cuore. Le sofferenze precedono sempre grandi grazie. Una sola cosa voglio da te; tutto è compreso in questa parola: « amore ». Amarmi, credere al mio amore, confidare in me. Io voglio che tu porti scritta questa parola « Amore » sulla fronte, perchè i tuoi pensieri siano tutti d'amore, le tue azioni siano indirizzate al tuo Gesù che è l'amore. Metti « amore » sul tuo cuore, affinchè tutti i tuoi affetti siano per l'Amore: amore in me, per me, con me. L'amore si nutre di amore. Se tu mi ami, io vivo in te e amandomi mi fai crescere. Mio cibo è l'amore. Quando tu rendi un servizio al prossimo, Io ne godo tanto, che mi comunico a te. La grazia è un dono soprannaturale che Io faccio all'anima. La fedeltà alla mia grazia è la prontezza con cui l'anima esegue l'ispirazione divina. Io propongo all'anima un bene, oppure una cosa migliore fra due buone. L'anima è libera. Se fa il bene, Io le accresco la grazia; se lo lascia, perchè è libera, non perde la grazia di prima, ma non ne acquista. Però, per un'anima che tende alla perfezione, il non acquistare è un perdere. Voglio fare dell'anima tua un capolavoro della mia grazia; non interromperne la benefica azione, anzi procura di assecondarne gli impulsi, rimanendo fedele a compiere ciò che Io internamente ti ispiro. Più sei fedele alla grazia e più la mia immagine diventa in te risplendente. Quando l'anima non mette ostacolo al lavoro della grazia, il lavoro si fa più in fretta e meglio; se l'anima si oppone, il lavoro si fa più adagio. Ci sono tre categorie di anime: le une aprono poco le serrande che lasciano passare le acque della grazia e sono quelle che fanno poco conto dei loro doveri, anche se non li disprezzano: queste anime si privano di tante grazie, perchè se fossero più fedeli, la mia grazia entrerebbe più abbondantemente nei loro cuori. Le seconde sono quelle che tengono le serrande aperte, in modo che l'acqua passa, passa tutta; ma non le aprono tutte, in modo che se arriva una più grande quantità di acqua, non può entrare tutta: così la grazia stenta ad entrare quando faccio delle grazie straordinarie. Le terze tengono le serrande aperte, non solo quanto basta perchè passi tutta l'acqua, ma di più, per modo che quando io do delle grazie straordinarie, esse possono entrare. Tante volte, attraverso una cosa piccolissima Io posso dare a un'anima un lume che la porta a una grandissima santità. La grazia santificante è la vita soprannaturale dell'anima; vi sono vari gradi di questa vita, come vi sono persone deboli, persone più forti, persone molto robuste. Le persone robuste possono nutrirsi di più e così accrescono sempre più le loro forze. La grazia è onnipotente, quando l'anima non vi mette ostacolo. Non mettere in confronto quello che tu fai con quello che fanno gli altri. Tu devi progredire ogni giorno di più nella virtù; sappi che si deve corrispondere con maggior fedeltà quando si ricevono in larga copia grazie e aiuti speciali, quali sono quelli che tu ricevi. La mia grazia da sola non basta, come la tua volontà senza la mia grazia non basta. Perchè preoccuparti prima per ciò che avrai da fare dopo? Adesso non hai ancora la grazia; l'avrai quando sarà tempo. Se una persona dovesse andare dopo un'ora in una camera oscura, le si darebbe forse un'ora prima il lume acceso, mentre c'è ancora la luce del sole? Il più è cedere le prime volte agli impulsi della grazia, quando l'anima incomincia a lasciarsi invadere dall'amore; dopo, l'amore prende il sopravvento: non che la costringa, ma l'alletta, così che la guadagna. Tu sei un piccolo fiore che nasce, cresce e fiorisce solo per me, come quei fiorellini che nascono sulle alte montagne che neppure son visti dalle creature. É sulla montagna della perfezione che tu devi crescere e fiorire. Più tu sei fedele a seguire gli impulsi intimi e segreti dell'amore, della grazia, più Io te li accrescerò; questi impulsi sono come tanti colpi di pennello, di scalpello che rendono la tua immagine più simile alla mia. Per amarmi sempre più, devi solo dire sempre di sì ». Decalogo dell'amore 1°) Darsi all'Amore. 2°) Abbandonarsi all'Amore. 3°) Seguire l'Amore. 4°) Non uscire dall'Amore. 5°) Credere all'Amore. 6°) Assecondare l'Amore. 7°) Inculcare l'Amore. 8°) Lasciarsi bruciare dall'Amore. 9°) Lasciarsi impiegare dall'Amore. 10°) Lasciarsi consumare dall'amore. 1°) L'Amore si dà a chi si dona a Lui senza riserva, senza ritorno, senza preoccupazione. 2°) L'Amore prende cura amorosa di chi gli si abbandona totalmente. 3°) L'Amore guida, dà la mano, e al caso porta l'anima che si dà a Lui. 4°) L'Amore chiude in sè l'anima che si è una volta data e non la lascia più uscire, a meno della sua libera volontà; del resto, niente la può togliere dal potere dell'Amore. 5°) L'Amore gode che l'anima creda in Lui in tutte le sue operazioni, anche le più dolorose. 6°) L'Amore ama di essere assecondato, favorito, aiutato e fa progressi mirabili nell'anima che così l'aiuta. 7°) L'Amore ama di essere comunicato e cresce nell'anima che lo comunica ad altri, a misura che questa lo comunica. 8°) L'Amore brucia tutto ciò che è atto a bruciare, e più la cosa è secca e più la brucia in fretta e facilmente. 9°) L'Amore gode di disporre non solo dell'anima, ma ancora delle sue operazioni, in favore di chi vuole. 10°) Finalmente, l'Amore consuma fino alla fine ciò che gli si è dato, se l'anima non oppone resistenza. La grazia è una comunicazione di me stesso all'anima fedele; quando un'anima è già in grazia, Io mi comunico a lei per aumentargliela. La grazia è un bene tanto prezioso che non c'è l'uguale, perchè chi possiede la grazia possiede Dio perchè Dio è carità e chi è in grazia è nella carità e quindi in Dio. L'amore che Io porto alle anime mi spingerebbe a dare la grazia a tutte le anime e Io lo farei, ma tante di esse si oppongono. Quando l'anima mette anche il minimo ostacolo, Io non la violento, perchè è libera. Lasciami agire liberamente in te, non interrompere anche per poco il lavoro della mia grazia. Siimi fedele e vedrai i prodigi che opererò in te e per mezzo di te. Io dono a tutti la quantità sufficiente di grazia per salvarsi, ma sono padrone dei miei doni e posso accordarli a chi voglio e quando voglio. La grazia viene gradatamente, secondo i bisogni delle anime e con maggior abbondanza a chi l'aspetta e la desidera con grande confidenza. Lasciati muovere come Io voglio: tu sei fatta da me, sei fatta per me, devi servire a me. Non indugiare ad abbandonarti; più aspetti e più te ne pentirai. Se il mio Cuore mette ora a tua disposizione tutti i suoi aiuti, più tardi potrebbe negarteli. Mi piaci perchè sei debole, perchè sei incapace da te a provvedere a te stessa, perchè ami l'umiltà e l'umiliazione, perchè hai capito che cosa sei, che cosa puoi, che cosa vali. Quando Io mi comunico a un'anima, la prima cosa che faccio è darle la grazia, se non l'ha, e poi il mio amore non sta inoperoso. L'anima non può da sè meritare la prima grazia: quella bisogna che Io gliela dia; è come una persona che non può seminare se non ha il primo granello di grano. Anche i peccatori non possono meritare la grazia, e se non pregano, hanno bisogno di qualche anima che preghi per loro e che faccia come facevano le persone buone che mi portavano gli ammalati durante la mia vita mortale. Niente è difficile alla mia grazia: essa fa qualunque prodigio nell'anima fedele. La grazia è più unita all'anima che non l'anima al corpo, perchè l'anima in grazia partecipa della natura divina, resta come deificata, mentre l'anima muove il corpo, gli dà vita, ma non lo trasforma in sè. Si conserva questa vita col conservare la grazie; la grazia si perde solo col peccato mortale. I peccati veniali non tolgono la grazia, ma diminuiscono il fervore della carità. Questa vita si accresce facendo atti di carità e opere buone. I frutti di questa vita sono: una vita soprannaturale, celeste, una vita di grande gloria di Dio, di edificazione per il prossimo, di salute per le anime. Attingi nel tesoro dei miei meriti la grazia di cui hai bisogno. Se si sapesse che cosa vuol dire avere un grado di più di grazia e cosa vuol dire un'anima più unita a Dio! Io non guardo tanto alle ricadute delle anime che mi amano, ma guardo alla loro buona volontà, per modo che un'anima che sia piena di buona volontà mi piace sommamente. Io amo tanto l'anima in grazia, che se potesse intenderlo morirebbe d'amore. La strada che conduce più presto in paradiso è la speranza nei miei meriti e la fedeltà alla grazia. Istante per istante ti do le grazie di cui hai bisogno. Non c'è tentazione che ti sopravvenga, che Io non abbia pesata e proporzionata alle tue forze, e a ogni tentazione vinta, Io ti do un aumento di grazia in questa vita e di gloria nell'altra. Quando tu sei tentata, ricorri a me; l'anima non ricorre mai a me senza riportarne qualche aiuto, qualche accrescimento di grazia. Io sono con te, Io sono per te: non temere. Nei peccatori, la mia immagine c'è, ma è sfigurata; invece nei giusti diventa sempre più bella a misura che crescono in grazia. Io non perdo niente con il comunicare la grazia alle creature. La mia grazia è come il sole che illumina tutti. Io do a tutti gli uomini le grazie necessarie per salvarsi, ma quelle particolari posso darle a chi voglio, senza far torto a nessuno. Io chiamo tutte le anime al mio amore, ma molte mi lasciano, e allora con quelle che mi restano fedeli, non conosco più limiti nel dare le mie grazie. Io mi comunico all'anima a misura della sua capacità; più l'anima mi fa posto e più mi comunico a lei. Il vero modo di progredire è di far bene l'azione presente. La mia grazia ti lavora, il mio amore ti istruisce, il mio Cuore ti protegge. Vi sono quattro categorie di anime sulle quali Io faccio cadere la mia grazia come una pioggia: anime figurate dalle montagne, dalle colline, dalle valli e dai burroni. Le montagne rappresentano le anime superbe, perchè sono quasi tutte sasso; la pioggia scorre giù, e, se c'è vento, dopo due minuti il sasso è già asciutto come se non avesse piovuto. La seconda categoria comprende le anime che ricevono, si, la grazia, ma, siccome non hanno buone disposizioni interne, la lasciano scappare … come un terreno in pendio che lascia scorrer via la pioggia. La terza categoria di anime comprende quelle paragonate alle valli; esse ricevono tutta la pioggia, non ne perdono neppure una goccia, e questa pioggia le feconda; di più, esse ricevono ancora l'acqua che le montagne lasciano scorrere. Queste anime sono tanto fortunate, perchè il mio Cuore le ama e le predilige, sono le mie beniamine; tutto torna in bene a queste anime, anche le grazie più piccole. I burroni figurano le anime che cercano tutte le occasioni di umiliarsi. Queste fanno tanto progresso nella virtù quanto se ne può fare, e sono ripiene di pace, perchè l'umiltà incorona tutte le loro virtù. Quando tu lotti estremamente per vincerti, la mia grazia tanto soave ti dà la forza della vittoria. Io avrei un bel volere la santificazione di un'anima, ma se quest'anima non corrisponde alla grazia, i miei sforzi rimangono sempre sterili. La mia grazia è il primo grado di unione, perchè quando l'anima è in grazia, è unita a Dio. Se tu vedessi la bellezza di un'anima in grazia, ne saresti rapita. Metti insieme tutte le stelle, il sole, tutte le luci che l'uomo ha trovato, sono ancora un niente in confronto della bellezza di un'anima in grazia; perchè queste sono luci naturali, mentre l'anima ha uno splendore soprannaturale. La grazia perfeziona i doni di natura. Perchè mi son dato a te, è presto detto: è perchè ti ho trovata vuota e quindi disposta a ricevere la mia grazia: se ti avessi trovata occupata d'altro, non sarei venuto. Non trai tanto profitto dalle grazie che ti faccio, perchè non sono da te abbastanza apprezzate, abbastanza considerate e ricordate. Tu avrai solo da seguire momento per momento l'impulso dell'amore e operare secondo la grazia, non secondo la natura disordinata. Fedeltà alla grazia: come quando si tocca una campana subito essa dà il suono, così quando lo Spirito Santo dà un'ispirazione, subito l'anima dovrebbe corrispondere. Tante volte l'anima corrisponde ma in ritardo, quando non le costa più tanto. E per questa pigrizia le anime non giungono a quella santità più grande a cui erano destinate. Senza la mia grazia non puoi niente; la stessa tua corrispondenza è ancora una grazia che ti faccio, benchè tu sia libera e potresti non corrispondere. Non basta la mia grazia, ci vuole anche il tuo consenso e la tua cooperazione. La mia grazia sarà la tua forza. La grazia domina la natura e la rende pieghevole alle sue salutari impressioni. Se vuoi farmi un piacere grande, abbandonati al lavoro della mia grazia, come una tela che attende di essere dipinta. Quando un'anima mi dà tanto per fedeltà, Io le do tanto in amore; se mi dà tanto in amore, Io le do tanto in grazia; se mi dà tanto in grazia, Io le do tante occasioni di praticare la virtù. La grazia, in un'anima fedele, fa delle creazioni d'amore. Si pensa troppo poco, si valuta troppo poco questa parola « grazia ». Ricevendo la grazia, tu diventi simile a Gesù, ti unisci di più a Lui, ti perdi in Lui. Gesù cammina sempre e l'anima lo segue quando è fedele a tutti i movimenti della grazia. Se l'anima incomincia a essere infedele a un primo impulso, incomincia a stare un po' indietro; quando è infedele un'altra volta, si distacca di più, e allora è più difficile per lei seguire Gesù ». « Molto fa, chi molto ama ». Imitaz. N.S.G.C. I, c. XV « Non perdere più un minuto, servi bene l'amore; e per servirlo bene, fa momento per momento quello che vuole da te. Tu ti sei data a me senza riserve, senza pretese: io mi do a te senza limiti. Sii molto generosa e molto riceverai, procura di riparare soprattutto alle offese che ricevo dai poveri peccatori. Il Signore vuole un cuore intero, non diviso; uno spirito pieghevole, non altero; una volontà ferma e stabile, non mutabile. La misura della mia comunicazione è quella della carità con cui operi. Io mi comunicherei molto di più: lo farò a misura che tu ti presterai alle operazioni dell'Amore in te. L'Amore ti sta dietro, ti chiede il sangue del cuore, ma ti dà poi anche tutto se stesso. Finchè nel tuo cuore ci sono due troni, Io non posso regnare da sovrano. Tutti i sacrifici che mi fai sono come tanti atti d'amore. Perchè Io aggiusti tutto, bisogna che tu mi dia tutto; perchè lo consumi tutto, conviene che tu mi ceda tutto. É il tuo Dio che ti cerca tutto, per rinnovare tutto nell'amore. Più un'anima è vuota dell'amore delle creature, più si dispone a ricevere l'amore divino. Tu sei amata dal tuo Dio di un amore infinito e, quale corrispondenza a sì grande beneficio, gli offri un cuore diviso e suddiviso. Tu non pensi che sarebbe già ben poca cosa quand'anche tu l'amassi con tutto il cuore, e vai ancora diminuendo questo amore. Lo sai che, essendo limitata nell'amore, tutto ciò che concedi ad altri, lo rubi a Dio. Per stabilire in un'anima il regno del mio puro amore, Io ricerco una disposizione di pace, di fedeltà, di generosità, di unione. Amami, non temermi. Se tu mi ami, mi studierai, mi conoscerai, mi servirai, ti abbandonerai. Non accontentarti del poco, ma fa molto. Il tuo Diletto vuole e pretende da te un amore che corrisponda in generosità all'amore con cui Egli tutto a te si è donato. Sai che cosa vuol dire un amore senza riserva? è un amore che non vieta solo gli attacchi principali, come sarebbero quelli che riguardano le creature e le cose di questo mondo, ma discende a un esame più particolare e più minuto; va a scovare certe affezioni, anche a cose non cattive, che non devono esistere in un cuore che deve essere unicamente occupato di Dio. Tante anime si illudono di amarmi, ma non mi amano con tutto il cuore: Io non posso soffrire divisioni. Un'anima amata da Dio con un amore di predilezione, non deve più vivere che per Lui. Sarà molto dato a chi ama molto, a chi desidera amare di più, a chi vorrebbe consumarsi d'amore. Chi ama poco, conosce anche poco Dio. Generosità con Dio, generosità d'amore, di sacrificio, generosità d'azione. Non importa se non mi senti: Io conosco la tua volontà risoluta d'amarmi e mi basta. La mia creatura è libera, ma dal momento che Io le manifesto la mia volontà, mi fa piacere se vi aderisce con amore. L'Amore più dà, più vuol donare. Ti voglio libera, santamente libera da tutti quegli impacci che ti impediscono di salire velocemente verso il tuo Dio, sommo e unico tuo fine. Quando l'anima mi dà la volontà e non la riprende più, Io stabilisco in lei il mio regno. É la volontà che costituisce l'uomo ed è talmente preziosa, questa volontà, che neppure un Dio onnipotente la violenta. Io stabilisco il mio regno nel silenzio. Come è grande l'uomo, poichè Io ne rispetto la libertà; benchè Io odii infinitamente il peccato, lo permetto perchè l'uomo è libero, e so poi cavare il bene dal male. Io faccio tutto quello che posso per salvare le anime, ma se tu mi preghi, lo farò sempre più. Io non le violento, lascio loro il libero arbitrio; ma le prenderò così bene nelle reti del mio amore, che, pur avendo tutta la libertà, verranno a me. I Serafini mi amano tanto, i santi mi amano tanto; il loro amore è puro e perfetto, ma a me piace di più un atto d'amore fatto da una povera creatura sconosciuta a tutti. Io ho tanto amore in cielo, ma vengo a cercarlo in terra, perchè in terra l'amore è libero. A me piacciono quei cuori che, nulla riservandosi per se stessi, interamente a me si donano. Appunto perchè l'uomo è libero, quando egli assoggetta interamente la sua volontà alla mia divina, rende un grande omaggio di sudditanza e di amore al suo Dio. Donati generosamente al tuo Dio: troverai in Lui solo l'assoluto compenso dei sacrifici fatti per suo amore. É necessario che tu muoia ai tuoi gusti, ai tuoi desideri, alle tue brame, per non avere più altra volontà che quella del tuo Signore. Tu sei in me, Io sono in te; tu mi possiedi, Io ti possiedo in modo così intimo, così soave, così misericordioso, da non più formare che una sola cosa con te. Io provo ineffabili delizie nell'abitare nei cuori che mi amano. Oh, come vorrei che tutti i cuori mi conoscessero, mi amassero, e invece non trovo nel maggior numero di essi che ingratitudine e perfidia ». « Il Signore fa prodigi per il suo fedele ». Sal 4,4 « Un'anima fedele mi rapisce il cuore con una moltitudine di piccoli atti che le creature chiamerebbero inezie, ma l'Amore non li chiama così. L'Amore li stima, li desidera, li ispira e, quando sono fatti, li nasconde perchè nessuno glieli rubi. Io voglio essere, d'ora innanzi, l'unica tua vita, siimi fedele. Non voglio da te niente altro che amore, ma lo voglio tutto. Quando mi offrirai un cuore vinto dall'efficacia dell'amore? Dare all'Amore è dare a Dio, e chi dà a Dio riceve anche da Dio ed Egli non le dà altro che se stesso, perchè Dio è carità. Chi più dà a Dio, più riceve e più torna a dare a Dio: è uno scambio, un commercio ineffabile di fedeltà e di grazia, di grazia e di fedeltà. Dio non si ferma, se l'anima per prima non si ferma in questo commercio d'amore, con la sua infedeltà. Per amare sinceramente, non è necessario sentire la consolazione sensibile, ma bensì fare la volontà di chi si ama: quindi il gusto è del tutto superfluo. Alla fedeltà nell'amore sono concesse molte grazie, tra le quali quella certissima di un rapido progresso nella virtù. Io cammino insieme all'anima con gioia, quando l'anima cammina con fedeltà e con gioia nella via dell'amore. Le anime saranno lavorate dall'Amore secondo la loro fedeltà; non tutte ugualmente. L'Amore opera in proporzione del desiderio che l'anima ha della sua perfezione. Gesù, l'amante appassionato delle anime, si sceglie, fra di esse, quelle che a Lui meglio corrispondono, per poterne fare ciò che vuole. Vi sono due sorta di fedeltà: vi è la fedeltà di amore e vi è la fedeltà di interesse. Nella prima, l'anima si occupa solo dell'amore di Dio e della sua maggior gloria; nella seconda, invece, unisce il proprio interesse. Un cuore piccolo mi può amare molto. Io guardo alla carità, e la fedeltà continua alle più piccole cose è una grande prova di carità. Ci si deve dare all'amore con gioia, con amore, con perseveranza, con prontezza, per sempre, senza pretese, senza riserve, con uguaglianza di spirito, anche in mezzo alle diverse disposizioni dell'anima, con fervore e con umiltà. Se un masso di pietra si paragona a tutte le montagne del mondo, è cosa da poco, ma se questo masso cade su di una strada, ne intercetta il cammino; per poter passare, bisogna toglierlo. Un'infedeltà può fermare il corso delle grazie; è vero che con un atto di carità si toglie, ma bisogna farlo, questo atto di carità. La mortificazione è come il fondamento dei doni dello Spirito Santo: la mortifica-zione esterna, ma più ancora la mortificazione interna. Tutte le volte che tu fai un atto di fedeltà, per piccolo che sia, ma lo fai con carità, cresci in grazia, cresci nella partecipazione della mia natura divina. Una piccola cosa fatta per amore, può diventare il principio di grandi grazie. Il seme è piccolissimo, eppure contiene in sè, in germe, tutta la pianta. Il seme, quando è coltivato, germoglia, cresce e diventa albero. Una piccola grazia, caduta in un cuore fedele, si sviluppa e cresce. La fedeltà continua di un'anima mia sposa mi rapisce il cuore, e ha tale potere da trattenermi il braccio, perchè lo non punisca come potrei e dovrei punire i peccatori ». Preghiera « Gesù, Amore, Dio di carità infinita, Bontà senza limiti, io, miserabile niente, per onorare la tua incomparabile misericordia, mi offro, mi dono, mi consacro e mi abbandono per sempre all'amore del tuo amantissimo e tenerissimo Cuore. O Gesù, come è impossibile che il fuoco non bruci e non consumi un piccolo pezzo di paglia che gli si getti dentro, così la tua accesissima carità consumi questo mio povero piccolo cuore che vuole essere tutto tuo ». Riparazione « L'insulto ha spezzato il mio Cuore e vengo meno. Ho atteso compassione, ma invano, consolatori, ma non ne ho trovati ». Sal 68,21 « Ho tanto desiderio di essere amato dagli uomini e il mio amore è spesso rifiutato. É duro, per il mio Cuore, non essere compreso nell'amore! Tu, almeno, dammi questo sollievo! Credi al mio amore. Fammi amare dalle anime: Io ho fame di essere amato. Si ha un'idea troppo piccola della bontà di Dio, della sua misericordia, del suo amore verso le creature; si misura Dio con le creature e Dio non è limitato, e quindi non è limitata neppure la sua bontà. Io sono un tesoro infinito messo dal mio Eterno Padre a disposizione di tutti; mi rifiutano, le mie creature, ma con quanto loro danno … Lo comprenderanno solo nell'eternità. Io amo gli uomini; Io amo teneramente gli uomini, li amo tenerissimamente come miei cari fratelli: benchè ci sia una distanza infinita tra me e loro, Io non la conto. Il mio Cuore desidera di essere amato. Io sono il divin mendicante d'amore, ma un mendicante che è quasi dappertutto rifiutato. Il mio Cuore divino che ha tanto amato gli uomini, ha sete della salute delle anime loro e ne va amorosamente in cerca, ma il più delle volte non trova che dolorosi rifiuti, perchè il demonio, temendo che il mio amore riconquisti quelle anime che egli ha prese nei suoi lacci, fa loro vedere la pratica della virtù difficile a compiersi e molte cadono vittime in questo inganno. Se tu sapessi il desiderio che ho di lavorare nelle anime! Ma il mio amore ne trova poche che mi lascino la libertà di lavorarle come voglio. Io ho un Cuore pieno d'amore per gli uomini e questo amore non è conosciuto, non è corrisposto, ma è disprezzato. Tutte le ore che tu tardi a venire, sono altrettante grazie di cui ti privi; tutte le preferenze che tu fai alle creature, sono altrettante ingratitudini a mio riguardo. Io sono il buon Salvatore: sono il Salvatore non solo di quelli che mi chiamano, ma anche di quelli che non mi chiamano, purchè non si oppongano al mio invito. Quando si ama, si fa tutto per la persona amata. Che cosa non ho fatto e che cosa non faccio tuttora per l'uomo? Oh, se l'uomo potesse almeno intuire l'amore che gli porto! Io faccio di tutto per farglielo conoscere, ma egli mi sfugge. Il mondo è un mostro di ingratitudine, perchè non pensa a ringraziare Dio. Coloro che professano e praticano la religione solo per metà, si lusingano di essere ciò che disgraziatamente non sono. Povere anime: non vogliono togliersi la benda dagli occhi e vanno a rischio di cadere nel precipizio per la loro trascuratezza. Io sono cacciato da tanti, come un re esiliato. Sono tanto offeso, in questi giorni. Il demonio entra trionfalmente in tanti cuori e mi caccia fuori in modo indegno e doloroso. Quante anime, pur essendo da me potentemente attratte, non hanno il coraggio di dare un ultimo addio al peccato, al demonio e al mondo! Fino a tanto che in questi cuori ancora albergano questi miei nemici, Io non posso entrare per stabilirvi la mia dimora. Io amorevolmente li invito, ed essi si turano le orecchie per non sentirmi. Io mi presento a loro ed essi volgono altrove lo sguardo per non vedermi e intanto il loro cuore è profondamente agitato. Da una parte, le ispirazioni buone e sante di cambiar vita, gli amorosi inviti del mio Cuore divino, che si presenta loro paternamente aperto per riceverli; dall'altra, i violenti sforzi di Satana che non vuol lasciarsi sfuggire la preda, stabiliscono quest'anima in un vero tormento. Ad ogni istante succedono nel mondo queste lotte spirituali. Se si sapesse il torto che si fa a Dio con il dubitare della sua bontà! Per quanto grandi, per quanto enormi e numerosi possano essere i peccati delle mie creature, Io sono sempre pronto a perdonarli, purchè esse ritornino a me. Io non sgrido i peccatori, per quanto siano pieni di peccati, sono sempre pronto a riceverli purchè vengano a me con un cuore contrito e umiliato. É il demonio che li sgrida, dopo averli spinti al male. Se tu sapessi come il mio Cuore sente compassione di due sorta di anime: di quelle dei poveri peccatori che sono immersi nei peccati più di un pesce nell'acqua, e delle anime buone che sono turbate dalla diffidenza nella mia bontà, dallo scoraggiamento. Queste non sono in peccato, è vero, ma soffrono. Io sopporto qualunque altro difetto, ma la diffidenza della mia bontà non la posso soffrire; i pensieri di diffidenza non solo mi incoronano di spine il capo, ma anche il Cuore. Io cerco delle anime vuote di sè, del mondo, di desideri propri, salvo quelli della gloria di Dio e del bene delle anime. Sono poco amato perchè sono poco conosciuto; poche anime entrano nella mia intimità, perchè poche si spogliano di tutto. Se un sacerdote comprendesse la sua dignità, ne morrebbe d'amore. Il mio Cuore ha bisogno di uno sfogo: io cerco un'anima che voglia ricevere le mie grazie. Lasciati amare. Io preparo da tanto tempo le grazie, disponendo gli avvenimenti, le circostanze, e poi l'anima non le riceve: fa come l'ammalato che, invece di ingoiare la medicina, la lascia cadere a terra. Si fa più conto di un guanto, di una veste, che della grazia; ma la grazia è un bene infinito perchè è una partecipazione della divina natura. Trascurare una grazia, è come trascurare il mio Sangue, perchè l'ho acquistata con il mio Sangue. Io faccio del tuo cuore un santuario per farvi riposare il mio Cuore che è oppresso dalle ingratitudini, dalle sconoscenze degli uomini. Io amo i poveri peccatori: sono come tante pecore erranti che vanno abboccando ogni sorta di erba, e non vogliono sapere della pastura abbondante che loro ho preparato. In questo tempo in cui sono tanto offeso nel mondo, lo cerco un rifugio nel tuo cuore. Io voglio trovarvi un ambiente di silenzio, di raccoglimento, di pace, di amore. Le mie grazie, che gli uomini particolarmente in questi tempi rifiutano, non vanno perdute; fanno come le acque di un fiume: quando trovano chiuso il passo da una parte, tornano indietro e poi vanno dove trovano aperto. Prendi nel mio Cuore le grazie. Hai ogni potere e ogni diritto sul mio Cuore: più prendi e più mi fai piacere. Tu adesso puoi fare una cosa che neppure gli Angeli possono fare: patire per Gesù. In paradiso, non potrai più patire; fa gran conto anche della più piccola pena, e come non lasceresti perdere il più piccolo frammento di ostia consacrata, così non lasciar perdere la più piccola pena. Com'è doloroso amar tanto e non essere amati, e Io non mi stanco; chiedo sempre amore e nessuno me lo concede, e non solo non mi amano, ma mi odiano e v'ha perfino chi, potendolo, mi farebbe scomparire perchè gli do noia. Sai tu ciò che mi trattiene dal castigare questi perversi? Sono le preghiere dei giusti e pure le tue, che disarmano il braccio della mia divina giustizia. Quando smetti di pregare, smetto di fare misericordia. Fai una grande opera di carità, pregando per i peccatori, perchè ottieni loro la vita eterna. Io non posso non esercitare la mia giustizia: come Dio, devo punire il peccato. Se lo punissi come merita, dovrei sterminare quasi tutto il mondo. É peggio il male di adesso, di quando ho mandato il diluvio universale, perchè adesso gli uomini hanno più grazie. Guardami, amami, imitami, fammi amare, desidera che Io sia amato, ripara. Se tu mi guardi, mi ami; se mi ami, mi imiti, perchè quando una persona ne ama un'altra, la imita. Una sola lacrima versata con una contrizione perfetta, unita ai miei meriti infiniti, può riparare tutta una vita.   Che tutte le tue azioni portino l'impronta della riparazione, così consolerai il mio Cuore. Pochi pensano con ardore a salvare le anime; pensano di più alla loro santificazione individuale, e non pensano che, adoperandosi a santificare le anime, la procurerebbero ancor meglio. Come è difficile vincere l'egoismo spirituale! Io amo talmente le anime, che, se fosse necessario perchè un'anima di quelle che vanno dannate si salvasse, verrei di nuovo sulla terra a patire tutto quello che ho patito. Non si conosce il valore di un'anima, perchè non la si vede, non la si tocca; del corpo si ha tanta cura perchè lo si vede, lo si sente, ma il corpo deve morire, mentre l'anima è immortale. Io vado sempre in cerca di cuori che mi amano e trovandone pochi, riverso in questi pochi la pienezza delle mie grazie. Tanto amo le anime che mi sono fedeli e mi lasciano fare in loro tutto ciò che desidero, che mi faccio premura di appagarne i desideri, quasi fossero per me una legge. Io ho fame, ho sete d'amore. Il mio Cuore non è conosciuto, non è corrisposto. Amo tanto gli uomini, amo con un amore di predilezione le mie spose, ma amo molto più ancora i miei Sacerdoti, perchè essi formano una sola cosa con me e Io voglio avere bisogno di loro. Gesù è un capitale che cresce conforme ai tuoi desideri. I miei meriti bisogna trafficarli. Io sono amato da tante anime per interesse: voglio che mi si ami per amore, voglio amore per amore. Non perdere più un momento a pensare a te, sia per l'anima sia per il corpo; tu hai uno Sposo che ci pensa; tu pensa solo ad amarmi più che puoi. Ho tanta fame di comunicarmi alle anime, ma non trovo ciò che desidero. Vi sono delle anime che mettono di mezzo un muro, cioè il peccato mortale. Ve ne sono di quelle che tra me e loro mettono una siepe e di quelle che mettono delle ragnatele, con l'affetto al peccato veniale. Tu soffri per la paura di offendermi, mentre coloro che mi offendono sfrontatamente, non ne soffrono. Il tuo segreto patire mi ricompensa delle offese degli altri. Considera il male che fa un'anima che mi offende, e poi moltiplicalo per il numero di tutte quelle che mi offendono e vedrai l'oltraggio che si fa alla mia infinita maestà. Io sto alla porta e picchio; se qualcuno mi apre, Io entrerò e cenerò con lui. Io non getto giù la porta, neppure la apro, ma aspetto che mi si apra. Ci sono delle anime che stentano ad aprirla, altre che l'aprono solo un poco, altre che la spalancano. Io propongo la mia ispirazione dolcemente. Il mio Cuore cerca dei Sacerdoti ai quali possa comunicare le sue grazie. I miei Sacerdoti sono come altri me stesso. Io vivo, nei miei Sacerdoti, sono unito a loro, essi mi prestano il loro corpo per amministrare i SS. Sacramenti, ma sono lo che li amministro in loro. Fammi amare dai miei Sacerdoti. Il più piccolo atto di amore vale più di mille mondi materiali. Che cosa ha il mio Cuore di ributtante, che gli uomini non vengono a lui? Come devo fare per farmi amare? Io desidero immensamente di essere amato dagli uomini. Essi non possono comprendere questo mio desiderio, perchè non conoscono il mio Cuore, ma lo nuovamente lo manifesterò, scoprirò loro i tesori di santità e d'amore in esso racchiusi, e inviterò tutti a venire, ad arricchirsene. Gli uomini non vogliono saperne di me: Ilo però sto sempre loro dietro, perchè non possono fare senza di me. Per amarmi di un amore eroico, devi fare tutto ciò che mi fa piacere e lasciare tutto ciò che mi fa dispiacere. Quando Io do delle consolazioni, le anime credono facilmente al mio amore, ma quando do delle occasioni di umiliazione, facilmente chiudono la porta. Tu, almeno, prestati all'Amore. Studia i gusti di Gesù, studiati di fargli piacere in tutto. Vivi con Gesù, vivi per Gesù, vivi di Gesù. Quali sono i Suoi gusti, se non che tu gli lasci la cura di tutto ciò che ti riguarda? Tu prendi i suoi interessi, le anime. A guisa del discepolo prediletto, studia questo Cuore e impara a conoscermi. Tutto l'amore delle creature, tutto il bene che possono fare le creature, non è che una piccolissima parte dell'amore che Io ho in cuore e del bene che posso fare. Tutta la mia felicità è nel favorirti più che posso. Pensa chi sei tu e chi è Dio, che ti associa alla grande opera di salvare le anime. Tu sei un povero, piccolo niente. Amami. Studiami nel mio Cuore: questo è un abisso nel quale, se ti immergerai, troverai la vita. Vieni a riposarti sul mio Cuore: qui trovi la calma di cui hai bisogno, qui trovi l'amore che cerchi. Quanto tu sei generosa con me, tanto Io lo sono con te: tanto dài, tanto ricevi; chi più dà, più riceverà; chi si limita, mi troverà limitato. Io so come ho fatto il tuo cuore: voglio appagarlo. Seguire l'amore vuol dire seguire l'ispirazione; assecondare l'amore, è fare di più; accontentare l'amore, è avere grandi desideri; prestarti all'amore, è essere a dispo sizione dell'amore. Se tu vuoi che nulla ti neghi, non negarmi nulla. Tu avrai continuamente pene d'amore, cagionate dalla vista della tua impotenza a soddisfare il desiderio di fare tutto ciò che puoi per l'oggetto amato. Ti ho amata e mi sono dato tutto a te; tu donati tutta a me. Io mi occupo di te come se tu fossi sola al mondo. Se si sapesse dalle anime questa lezione: « lasciar fare a Dio », ci sarebbero più santi. Ma tante anime buone mi legano le mani, perchè temono, e se non vedono subito il risultato, sembra loro di non aver fatto niente. Amare, adorare, tacere, compiere, prestarsi a qualunque opera di Dio, evitare ogni sguardo di scrutinio interessato, essere indifferente riguardo al come, al quando, ai mezzi che Dio usa per compiere le sue e le nostre volontà. Godere di sapere Dio contento ». « Ecco lo scempio che fanno i poveri peccatori del Cuore dolcissimo di Gesù. Mi venne mostrato questo adorabilissimo Cure sotto la figura di un cuore di carne che un cane teneva in bocca e che andava sbattendo di qua e di là, come fanno i cani quando hanno in bocca qualche cosa che vogliono mangiare e non possono e la trascinano nella polvere. Gesù è trattato così dai poveri peccatori ». « Offrire sacrifici di giustizia e confidate nel Signore ». Sal 4,6 « Come Io mi do tutto a te, così tu donati tutta a me. Tutta, con tutte le tue miserie che Io ho ardore di consumare; tutta a me, con la tua volontà che lo voglio rinforzare perchè mi sia sempre fedele; tutta a me con i tuoi desideri che voglio appagare e più di quanto tu pensi. Il mio amore ha cura di tutte le anime e le più piccole sono quelle che custodisco di più. Un'anima che sia in perpetuo stato di dìpendenza dal suo Dio per amore, è nello stato più perfetto. Più si ama e più si dà, e quando si è dato tutto, si vorrebbe ancora avere di che dare: allora bisogna supplire con i desideri. L'unico dono che da te aspetto è l'amore, l'unica cosa che sia tua, poichè puoì farne ciò che vuoi; volgilo dunque ad amare Iddio, vero, sommo e unico bene e sarai pienamente felice. Come è dolce servire Gesù per amore! Non voglio che si sacrifichi l'amore di Dio a quello delle creature: sarebbe la più grande sconoscenza e la più vile ingratitudine. Si lagnano i cuori che Io non faccio sentire loro la soavitù del mio amore, ma Io mi do ad essi nella misura con cui essi a me si donano; lascino le riserve e vedranno che Io non mi lascio vincere in generosità. Temono forse che Io non retribuisca loro ciò che essi per me fanno? Non devono temere Dio; se sono al punto in cui sono, devono incolpar se stessi. Non è la grazia che loro manchi, bensì la buona volontà; ricevono grazie su grazie e mai ne sanno trar profitto. Di chi è la colpa? Forse di Dio che non fa abbastanza o non piuttosto dell'anima che non sa usufruire dei tesori che le vengono consegnati e farli fruttare convenientemente? Sarebbe da compatire chi non avesse i mezzi, ma chi ha a sua disposizione e grazie, e aiuti e tempo, è doppiamente colpevole e dovrà renderne ben più rigoroso conto. Questo sia detto per quelle anime che sempre rimandano all'indomani ciò che possono far oggi, nella pratica della virtù; operando in tal modo, finiranno per cadere in un letargo interiore ben dannoso alla loro eterna salute e saranno esse stesse che l'avranno voluto ». « Egli ha dato la sua vita per noi, quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli ». 1 Gv 3,16 Per far del bene alle anime bisogna vederle in me, nella luce del mio Sacro Cuore. Le anime sono la mia immagine. Un giorno, in paradiso, ti mostrerò le anime e ti dirò: « Ecco i tabernacoli che mi hai preparati ». Abbi una grande carità, perchè Dio è carità, e abbi un grande amore verso il prossimo per imitare me che sono sempre in atto di beneficare le mie creature. Devi essere unita a me per mezzo della grazia e al prossimo per mezzo della carità. Tutto ciò che fai in favore del tuo prossimo, lo fai a me; come tu pensi del tuo prossimo, così pensi di me; come parli del tuo prossimo, così parli di me; come tu scusi il tuo prossimo, così scusi me. Ci sono due modi per guardare il prossimo: uno per scoprire i difetti, e questo viene dal demonio, dalla natura, dalle passioni, e uno per scoprire le virtù, e questo viene dalla carità, dalla grazia, da Dio. Tu desideri comunicarmi agli altri e non sai come fare, Io ti insegno. Parla sempre dell'amore, con tutti dell'amore. La carità è una virtù speciale e intima del Cuore di Dio, deve essere quindi il principale ornamento della sua sposa. Per praticare la carità con perfezione e con puro amore di Dio, è necessario che tu d'ora innanzi veda nel prossimo, chiunque esso sia, il tuo celeste Sposo. Servirai Lui servendo il prossimo, amerai Luì amando il prossimo, consolerai Lui tergendo le lacrime dei tuoi fratelli in Gesù Cristo. Tratterai tutti con somma dolcezza, senza affettazione di sorta, e non esigerai nè testimonianze di riconoscenza, nè ringraziamenti, considerando che è già fin troppo, per te, l'essere fatta degna di servire il tuo Sposo. Quando riceverai espressioni di gratitudine, servitene alla maggior gloria di Dio che ti ha dato le facoltà con le quali ti sei potuta rendere utile al prossimo. Il bene che devi procurare di fare al prossimo, deve essere specialmente nell'ordine morale. Talora però è necessario incominciare dal materiale. Tutte le volte che tu dici una buona parola a qualcuno, che tu lo consoli, è come se tu lo facessi a me, come se tu mi avessi consolato là nel giardino degli Ulivi quando soffrivo tanto. Io adesso non posso più patire, sono impassibile, immortale, glorioso, ma Io voglio patire nel mio corpo mistico, la Chiesa; le anime sono i miei membri. La Veronica, quando mi ha asciugato il volto, lo ha fatto per puro amore. Tutte le volte che tu fai un atto di carità, la mia immagine diventa sempre più bella in te, più splendente, più rassomigliante. Dimentica te stessa per pregare, invece, e intercedere per i peccatori: domanda la perseveranza per quei che mi sono fedeli, un maggior rinnovamento di fervore per le anime tiepide, la sottomissione e la dolcezza per gli spiriti forti e bramosi d'indipendenza. Le giornate in cui dài più anime a Gesù sono quelle più tribolate. Le tue sofferenze, unite alle mie, acquistano un valore inestimabile. In paradiso avrai una gloria speciale per la tua generosità nel soffrire per gli altri. Tu sai ciò che vuol dire soffrire. Bisogna aver sofferto per imparare. Continua a soffrire, avrai larga mercede per te e per gli altri. Quante anime tu salvi, senza saperlo: te le farò conoscere in paradiso; esse aumenteranno la tua felicità. Tante anime vorrebbero percorrere il mondo per convertire le anime, eppure sono inchiodate in un letto, e anche a carico di altre; ebbene, esse con un atto solo di rassegnazione alla mia volontà, fanno di più che se percorressero tutto il mondo per salvare le anime. Però esse non devono perdere le loro energie in inutili desideri di fare. La carità è il più gran dono che si possa fare: Io te lo faccio, dandoti tanta carità, che ne avrai per te e per gli altri. Ti darai al prossimo, come lo mi do nella S. Comunione a ogni anima e a tutte le anime che mi ricevono. Non rifiuterai, per quanto dipende da te, dall'ubbidienza e dai tuoi doveri, di rendere alcun servizio al tuo prossimo, e quando qualcuna verrà a cercarti un piacere o a chiederti qualche cosa, la riceverai come un povero che Io ti mando per ricevere da te l'elemosina del tuo tempo, delle tue cognizioni, delle tue abilità e per praticare ciò che è detto nel Vangelo: « Se alcuno ti cerca il mantello, dagli anche la tunica ». Tu devi darti al prossimo, non solo prestarti; quando uno dà una cosa, non la riprende più; se uno invece la presta, torna a riaverla. La dolcezza trionfa di tutto. Chi è mite, chi è affabile, chi è calmo, si guadagna la benevolenza di tutti. Chi spera in me, ottiene tutto. Tu non puoi comprendere il bene che fa la dolcezza. É come quando vien giù la pioggia fina fina, quieta quieta; non si vede dove va a finire, ma essa penetra nella terra e inumidisce le radici dell'albero, che poi produce frutti buoni e deliziosi. Chi passa e coglie quei frutti, non pensa alla parte che la goccia di pioggia ha avuto alla loro maturanza. Così, una parola dolce che mi dà alle anime, per vie sconosciute produce grandi frutti. Grande attenzione alla carità verso il prossimo: parlare del prossimo bene o per il bene; non gettare la colpa su qualcuno per scusare un altro, ma procurare di rimettere in buona opinione il caro prossimo con qualche buona parola. Ti tolgo le imperfezioni, quando tu pratichì la carità. Chi non vuol essere giudicato, non giudichi. Chi non vuol essere punito, non punisca se non per amore dì Dio; chìunque mi imiterà nella dolcezza trattando con le anime, sarà certo della loro conversione, perchè Io do alla dolcezza una forza superiore a qualunque altra forza. É inutile cercare di condurre le anime per altre vie: tutti amano il dolce e con questo mezzo si lasciano facilmente adescare. Devi essere talmente premurosa del bene del tuo prossimo, da cercare sempre di farlo risaltare più che puoi. La carità deve costare: un'anima caritatevole deve imporsi continui sacrifici per far fiorire la carità intorno a sè. La carità è già dolce, ma la soavità della carità lo è di più. Abbi la pace del cuore, la calma e la rassegnazione dello spirito, la cordialità e l'umiltà con tutti. Piuttosto che umiliare gli altri, umilia te stessa; piuttosto che contraddire gli altri, quando puoi farlo contraddici te stessa; piuttosto che danneggiare gli altri, danneggia te stessa. Anche quando sai che non potrai fare un servizio a una persona, dalle sempre a sperare che l'aiuterai, perchè Io farò anche un miracolo, per renderti benigna con il tuo prossimo. Rendi servizio al prossimo in tutto quello che puoi; non temere di perdere il tempo, fatti serva di tutti. Lo tengo fatto a me tutto quello che fai per gli altri. I servizi che si rendono a una persona inferma, si fanno con più pura carità, perchè non si può aspettare il ricambio. Amare Dio non vuol dire gustare Dio, sapere di accontentare Dio; vuol dire sacrificarsi per Lui, soffrire per Lui, guadagnargli delle anime. Il Signore paga nell'orazione quello che si fa per il prossimo; non lasciar vedere che ti costa sacrificio, ma fallo come se fosse cosa molto grata. Che peso ha un'ora di pura sofferenza per l'eternità! L'anima merita tanto, in questo stato, e dà tanta gloria a Dio. Piangi e prega: è questo l'unico mezzo di amare praticamente il prossimo, perchè in tal modo ottieni per lui misericordia e perdono. Le tue lacrime mi sono accette, perchè sono lacrime di puro amore. Quando in paradiso ti condurrò innanzi tutte le anime che hai ricondotto sul cammino della virtù e della santità, allora sì, godrai; ma ora, contentati di soffrire alla cieca, senza viste e senza misura. Tu pensa sempre a me e sempre alle anime: Io penso a te, a provvederti per il tempo e per l'eternità. Insegna ad altri ad amarmi e a riconoscere in tutto la disposizione della mia divina volontà. Le anime hanno bisogno di te perchè lo mi voglio servire di te per salvarle; Io ho patito per esse, ma tu devi prendere i miei meriti e portarli a loro ». « Gesù vuole che gli prestiamo il corpo onde Egli possa rendere per mezzo della nostra persona atti di cordialità, di carità. Vorrei farmi tutta a tutti, servire tutti, aiutare tutti. Gli Angeli ci sono presenti nelle nostre pene e li dobbiamo imitare nel consolare il prossimo ». Piccolo trattato di carità 1 - Per amarmi, o anima religiosa, con tutto il cuore, dice Gesù, mi devi amare in tutte le creature e sempre dare la preferenza al prossimo, perchè lo devi amare più di te stessa. 2 - Tu devi, per amore, considerare d'ora innanzi le tue sorelle come tante ostie consacrate, nelle quali, attraversando l'apparenza, tu non veda più che me. Questo ti renderà uguale con tutte, perchè non farai più distinzione: uno solo è il tuo Gesù, nascosto sotto qualunque persona. 3 - Mi amerai in tutte ugualmente; mi compatirai, mi aiuterai, e soprattutto, se ti capiterà di avere qualche cosa da soffrire dal tuo caro prossimo, lo nasconderai nel tuo cuore come si fa con le cose preziose, che si tengono nascoste per non correre il rischio di perderle. 4 - Dal canto tuo, procurerai di non mai far soffrire alcuno. Questo ti costerà, perchè dovrai sempre sacrificarti, ma ricordati che dire sacrificio è dire amore, e dire amore è dire sacrificio. 5 - Aiuterai il prossimo più che potrai col buon esempio; ricordati che tu devi essere, nella Comunità, come la personificazione della mia Bontà, della mia Misericordia, della mia Carità, e quindi sempre studiati d'anteporre gli interessi del prossimo ai tuoi. 6 - Aiuta poi tanto il caro prossimo col raccomandarmelo. Tu hai ogni potere sul mio Cuore: sappiatene valere. Ricordati che la benignità deve sempre galleggiare in tutto. Non farti mai giudice del tuo prossimo, ma scusalo sempre. Se tu lo scusi, Io ti scuserò presso il mio Divin Padre. 7 - Che ti vengano dei pensieri contro la carità, non è male. Le cattive erbe nascono insieme alle buone anche senza seminarle; il tuo lavoro è di estirparle subito e di piantarvi invece una pianta buona. 8 - Tieni il tuo prossimo come la pupilla del tuo occhio, come lo tengo te come la pupilla del mio Occhio divino. 9 - Io voglio che tu tenga il tuo caro prossimo nel tuo cuore come in una serra d'amore. Nella serra, i fiori prendono il sole, ma non sono colpiti dalla tempesta, nè sono scossi dal vento; questo è ciò che voglio da te per il caro prossimo. Che tu esponga il prossimo al sole, cioè che gli lasci passare ogni sorta di squisite attenzioni, di quelle che scaldano il cuore; ma tutto ciò che potrebbe anche menomamente ferire il prossimo o farlo un po' soffrire, che tu lo allontani da lui, che tu lo prenda su di te, come fanno i vetri, che ricevono su di sè la pioggia, la tempesta, la nebbia, ma non lasciano nulla di ciò passare sui fiori. Ricordati sempre che questa è una massima evangelica: devi amare il prossimo tuo come lo l'ho amato, quindi più di te stessa. Se tu sapessi come lo riposo in un cuore così caritatevole! Vi trovo le mie delizie e le faccio gustare all'anima, che inondo di pace, di gioia, di consolazione celeste. 10 - Nei tuoi rapporti spirituali poi, devi desiderare per il tuo prossimo tutto quel bene che desideri per te e favorirlo nel tuo prossimo come in te stessa. Preghiera « O Gesù, amante delle anime, che sei morto per riscattarle, non le lasciar perdere a qualunque costo. O Gesù, vuoi tu lasciar andare perdute quelle anime per le quali sei morto in croce? Tu sei la resurrezione e la vita: siilo adunque di tanti cuori, che sono da tanto tempo sepolti nelle tenebre della morte. Io ti ringrazio fin d'ora della vittoria riportata sull'infernale nemico che li teneva schiavi del peccato, perchè tu stesso mi hai assicurato che avrei ottenuto tutto, quando avessi chiesto con confidenza. O amabile divin Cuore, ricco di grazie di ogni genere, che desideri ardentissimamente il vero bene degli uomini, la salvezza delle loro anime, potessi far sì che tutti ti amassero, che tutti pensassero almeno un poco, al come e quanto ci hai amato! ». Colloquio interiore « É in Te la sorgente della vita: alla Tua luce vediamo la luce ». Sal 36,10 « L'orazione è un respirare Dio e un aspirare Dio; l'anima che è in orazione è come in un ambiente saturo di Dio. Dio la nutre, si comunica a lei, la istruisce, la possiede. L'orazione è l'elemento dell'anima interiore, come l'acqua è l'elemento in cui vive il pesce; togli un pesce dall'acqua, muore; togli l'orazione e lo spirito di orazione a un'anima: a poco a poco la sua vita interiore viene meno e quell'anima diventa dissipata. Un'anima raccolta vede le grazie di Dio; un'anima fedele le coglie e nel bisogno ne fa uso. Più tu vivi di orazione e più vivi di Dio. Per poter vivere di orazione, bisogna prima vivere di mortificazione. La mortificazione è la base su cui elevo l'edificio dell'orazione, e più l'anima desidera che io lo elevi alto, e tanto più deve scavare profondo nella mortificazione. Un'anima interiore è sempre in orazione. Quando Io giungo a mettere in un'anima l'amore dell'orazione, quell'anima diventa un'anima interiore e poi giunge all'unione con me. Sai perchè a volte sei tormentata all'orazione? Perchè l'orazione è un arsenale, è una scuola di guerra, è una piazza d'armi, è lo studio dove il re fa vedere al generale i piani di guerra. É un arsenale dove si fabbricano le armi per combattere il tuo nemico, e una scuola dove tu impari come combatterlo; è una piazza d'armi nella quale tu fai le prove, e difatti nell'orazione tu combatti con più calma; è lo studio del re, nel quale ti spiego il modo di vincere più facilmente il nemico. L'orazione è un'elevazione della mente a Dio, è una cosa che sale dalla terra al cielo, e un'anima d'orazione è un'anima sempre in ascesa verso il cielo. L'anima è composta di tre potenze: la memoria, l'intelletto, la volontà: bisogna che tutte e tre queste potenze siano piene di orazione. Che tutto ciò che fai, ti porti all'orazione. L'orazione è come una mensa alla quale il Signore ci invita. É un trattare del finito con l'infinito, della creatura con il Creatore, del niente con il tutto. L'orazione è come un attingere l'acqua che scaturisce dal sasso e che si beve volontieri perchè è molto pura. Dio è l'infinito e l'anima è limitata: l'orazione è come il ponte su cui l'anima passa per giungere a Lui. Lo stare raccolti è come un preparare il recipiente nel quale metterò più o meno, secondo il posto che trovo. Più un'anima è raccolta e più Dio le dà, perchè non perde ciò che da lui riceve. La tua volontà l'ecciterai ad amarmi tanto, anche con queste semplici parole: « T'amo, Gesù, voglio far tutto per darti gusto ». Nell'orazione bisogna che ci sia il contatto con Dio. In essa tu ricorri a me per le grazie di cui hai bisogno, oppure ti manifesto i miei desideri, ma conviene che tu stia molto attenta. Le meditazioni sono riposi in Dio. Pregare non è solo fare orazione, dire preghiere vocali con l'attenzione della mente e la devozione del cuore, ma il trattenersi familiarmente con me; e questo lo puoi fare sempre, perchè lo sono sempre con te. Vi sono due preparazioni all'orazione: la remota e la prossima; la remota consiste nel raccoglimento abituale. I due nemici più grandi del raccoglimento sono la lingua e gli occhi. Meno tu parli con le creature e più sei disposta a parlare con me; Io amo trattenermi con il cuore silenzioso. Domandami la grazia di giungere all'unione più perfetta possibile; l'amore è la consumazione dell'unione. É facile, all'anima, fare orazione quando è nella gioia, ma quando è come oppressa, schiacciata, amareggiata dalle pene, allora ha bisogno di un modello. Io, nell'orto, ho sofferto tutte le pene che avrebbero patito le mie creature, per modo che quando tu adesso hai qualche pena, puoi pensare che lo l'ho già patita; e una spina che entra nel tuo cuore, è una spina tinta prima nel mio Sangue. Ci vuole una disposizione di pace, per far bene l'orazione. Quando, nell'orazione, tu godi, sono Io che do a te, e quando soffri, sei tu che dai a me ». Preghiera « Signore, nelle tue mani, nel tuo Cuore depongo la mia memoria e il mio modo di pensare, perchè tutto serva alla tua gloria: che la mia memoria non ricordi che ciò che tu vuoi e che io non pensi che come tu vuoi ». « Aspirate ai carismi più grandi! e Io vi mostrerò una via migliore di tutte ». 1 Cor 12,31 « Io vorrei dare, ma non posso, perchè le anime non vogliono le mie grazie. Preferirei dar loro tutto, farle ricche, anzichè dovermi tenere per forza i miei tesori. Purtroppo fanno conto di tutto, eccetto che di me: corrono dietro a tutto, salvo che a me; s'industriano per acquistare tutto, all'infuori di me. Chi viene a me, non va via con poco soltanto: Io do subito molto. Il mese di giugno è un mese nel quale mando un diluvio di grazie sulla terra, ma non tutti i cuori sono nelle disposizioni necessarie per riceverle. Ho le mani piene di grazie, piene che traboccano. Prendine fin che vuoi; prendine in favore della Chiesa, dei Sacerdoti, dei Vescovi in particolare. Ho tanto desiderio di dare le mie grazie, ma non trovo anime abbastanza fedeli. Io sono l'abisso infinito della misericordia e tu sei il posto dove Io posso posare i miei favori. Le persone del mondo non sanno che fare delle mie grazie, le considerano come una merce di scarto; Io do a chi ha già e sovrabbonderà; a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. Io ho ancora grazie grandi da farti, ma non te le posso fare perchè non sei ancora del tutto distaccata da te. Ho bisogno di fartele, queste grazie, ma non basta la purità della coscienza, voglio trovare in te una grande confidenza. Vedere che le anime hanno bisogno di me e non si curano di me! Pazienza, se potessero farne a meno, ma non lo possono, perchè Io son loro indispensabile. Io le vedo perire, mentre avrei i mezzi per soccorrerle, e non lo vogliono! Nelle tue pene, nei tuoi dubbi, nelle tue difficoltà, nelle tue incertezze, ricorri a me. Io ti darò non solo quello che cerchi, ma ti darò di più, per farti vedere che mi fai piacere. Chiedi molto; chiedi più di una volta, e tutto otterrai. La mortificazione che pratichi senza riserva, secondo il mio desiderio, ti è caparra per ottenere grazie. Non posso mancare di parola; ti ho detto che sempre ti avrei concesso tutto ciò che mi avresti domandato, purchè non fosse contrario alla maggior gloria di Dio e alla salute delle anime, e hai ragione di pretendere che Io ti conceda ciò che non si oppone a questi santi fini. Tu sei Maria per chiedere, Io sono Gesù per donare. Non restringere le tue domande a un numero limitato di persone, estendile a tutto il mondo. Tu ti accontenti di quanto chiedi, ma Io non mi accontento. Io voglio che tu mi chieda di più, perchè Io posso disporre di tesori inesauribili. Dilata il tuo cuore con la confidenza e con l'abbandono assoluto in me; hai molto da ricevere dal tuo Dio, non restringermi il Cuore, costringendolo a limitarti i suoi favori. Spera molto e riceverai molto. I grandi ghiacciai delle alte montagne non finiscono di fondersi, che viene di nuovo altra neve. Io sono infinito, sono Dio: le grazie che ti faccio derivano dalla mia divina carità, e siccome la mia carità è infinita, anche le mie grazie sono illimitate. Devi ricevere le grazie con attenzione, con amore, con riconoscenza. Le grazie che Io faccio a un'anima non ne privano un'altra. Perchè do poche grazie straordinarie? Perchè c'è poca preparazione alle mie grazie ordinarie. Chiedimi le grazie che vuoi: Io già le conosco, ma voglio che tu me le chieda. Pensa al numero degli uomini che vivono nel mondo e pensa che Io ho espiato, ho sofferto, sono morto per tutti, e vedo tanto trascurato il grandissimo beneficio della redenzione. La speranza deve essere fondata su due stabili princìpi: la conoscenza della bontà infinita di Dio e la conoscenza della vostra miseria. Solo pensando alla prodigalità santa di Dio e al desiderio che ha di beneficare le sue creature, si può trovare motivo di sperare; egli stesso l'ha detto: « Domandate e otterrete ». Quando si ha più bisogno della divina Provvidenza, è quando si vede più potente il suo aiuto. Procura di non avere a rimproverarti, alla fine della tua vita, d'aver troppo poco usato dei tesori del mio Cuore a vantaggio di tutti. Che cosa vuol dire affidarsi al Cuore di Gesù? Tutti quelli che ricorrono al mio Cuore, per qualunque cosa vengano, ricevono non solo quello che vogliono, ma ancora di più. La mia onnipotenza non verrà mai meno. La base sulla quale devi fondare la corrispondenza alle mie grazie, è l'amore; e un mezzo per eccitare l'amore è il ricordo delle mie grazie, non solo di quelle generali, ma anche delle particolari. Poichè non trovo in tutti i cuori la strada aperta, mi riverso con maggior abbondanza su quelli che mi aprono le porte. Fortunato chi si mette in grado di ricevere le mie grazie. Se si vuol ottenere una virtù soda, la si deve attendere dal Cuore di Gesù. Chi vuol avere la vera salvezza, non ha che da venire a rifugiarsi in quest'arca benedetta; di qui si contempla la tempesta senza venirne scossi, senza esserne minacciati. Si tratta di domandare con confidenza e con la certezza di ottenere, e allora si ottiene ciò che si vuole. Se tu sapessi quante grazie ho da farti! Un fiume porta molte acque, ma le porta adagio; un torrente si precipita; ebbene, il numero delle grazie che ho da farti, è come il numero delle gocce d'acqua di un torrente. Quando un'anima è unita a me mediante la grazia, mediante l'adesione perfetta alla mia volontà, mediante la sofferenza, quell'anima è nella disposizione di ricevere le grazie. Io ho bisogno di trovare cuori vuoti per versarvi le mie grazie; non posso fare grazie straordinarie alle anime come vorrei, perchè non le trovo abbastanza amanti dell'umiltà. Io sono di ogni anima a misura della sua capacità e della sua fedeltà: a misura che un'anima mi vuole, mi cerca, mi desidera, mi ama, si occupa di me. Non mi puoi fare maggior piacere che disporti a ricevere grazie maggiori; il mio Cuore prepara continuamente delle grazie e quando trova un'anima fedele, la colma. Le mie grazie ti purificano e ti ornano, perchè esse sono luce, sono forza, sono istruzione. Quando vuoi ottenere una grazia, considerala come fatta e ringraziamene. Il 1° venerdì del mese è un giorno nel quale il mio Cuore dà tante grazie. Quando un'anima concepisce un sentimento di gratitudine verso di me, in quello stesso istante Io le preparo già nuove grazie, perchè il mio Cuore è un tesoro inesauribile. Abbi confidenza e tutto andrà bene. Io solo basto all'anima; le creature, per quanto sante e virtuose, non sono che i canali che servono a trasmettere le mie grazie; se Io tolgo i canali, non è per privare l'anima di quelle grazie, ma per dargliele direttamente, e l'anima non ne riceve di meno. Il ringraziarmi delle grazie ricevute è una caparra per riceverne delle nuove. Ci facciamo un piacere in due: Io a donare e tu a ricevere. Io sarò la forza della tua debolezza, il lume della tua ignoranza, il riparatore delle tue miserie. Chiedimi di vivere momento per momento, ora per ora, giornata per giornata, completamente rimessa alla mia divina Provvidenza, senza timori, senza pene, lasciandomi il dolce incarico di provvederti di tutto: Io lo faccio volentieri. Quanto io godo che vi siano anime che si gettano a occhi chiusi nelle mie mani, o per meglio dire nel mio Cuore! Queste anime, in certo modo, mi costringono dolcemente a pensare a loro, perchè esse non ci pensano. Una mamma che abbia un bambino cieco non lo lascia un momento: così Io provvedo alle anime umili. Non sanno gli uomini chiedermi le grazie: domandano molte cose, e non chiedono la grazia più importante che compendia tutte le altre: la grazia del mio santo amore. Questa è, infatti, la grazia per eccellenza, il dono che Io faccio ai miei eletti. Sapermi amare vuol dire molto, vuol dire tutto, per un cristiano. Chi mi ama, crede in me e spera in me, soffre con pazienza, accetta il dolore, si vince per mio amore. Chi mi ama, non desidera altro che la mia volontà, l'ama e l'adempie perfettamente per quanto gli è possibile. Chi mi ama, non cerca ricompensa e non ne desidera: gli basta il pensiero di piacere al suo Dio. Chi mi ama, gode già anticipatamente le delizie del paradiso, perchè Io pure l'amo e gli dimostro l'amore che gli porto, in modo sensibile e soave. I miei santi non avevano che un desiderio: di conoscermi per potermi convenientemente amare, e avevano ragione, perchè nell'amare Iddio consiste la vera e unica felicità ». Preghiera « Mio Gesù, mio unico, mio tutto, io ti scongiuro di chiudermi nel tuo Sacro Cuore, che io non ne possa uscire mai più. Parla per la mia bocca, ascolta nelle mie orecchie, ama nel mio cuore, affinchè io possa fare tutto il bene che tu desideri. Mio Gesù, svelami sempre più il tuo Sacro Cuore, fa' che penetri nei tesori della tua misericordia, fa' che entri sempre più nella tua intimità ». « Come Tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola ». Gv 17,21 « L'unione con Dio consiste nello stato di grazia; dal momento che l'anima è in grazia, è unita a Dio, partecipa della vita di Dio, vive di Dio. Ma questa unione non è destinata a stare solo in germe nell'anima; come un seme che si getta nel terreno prima germoglia e poi cresce e diventa pianta, così la grazia di un'anima fedele va sempre crescendo e più l'anima è un buon terreno e più la grazia si sviluppa. Fa crescere la grazia: la prontezza che ha l'anima a ricevere le ispirazioni, la fedeltà a compiere quanto queste ispirazioni suggeriscono, a conservare con l'umiltà il frutto della buona opera che con l'aiuto di Dio si è compiuta. Io tengo sempre gli occhi della mia compiacenza aperti e fissi sulle anime interiori, sulle anime umili, amanti e fedeli. La vita interiore è la vita dell'anima in Dio e la vita di Dio nell'anima. L'anima tratta con Dio come con una persona che vede e che sente. É una vita di pace, di gioia, di dilatazione, d'amore. Io vivo nell'anima. La vita interiore è una vita in cui c'è maggior intimità, maggior unione, maggior commercio con Dio; eleva a Dio per mezzo dei suoi esercizi che sono: raccoglimento, silenzio, presenza di Dio. Più l'anima è spogliata di tutto, e più è cara a Dio. Non è necessario, per amarmi, sentire di amarmi; basta volerlo. Il gusto, il sentimento, la soavità dilettano, ma non sono il vero amore. Il puro amore è la strada più breve per giungere all'unione consumata con Dio e non è mai così puro, come quando è privo di gusto, perchè allora si ama veramente e unicamente Dio. Se tu sapessi quanto Io godo quando trovo un'anima a cui basto Io solo! Più stai nella pace e più stai nell'amore, più stai in Dio; perditi in Dio, per trovare in Lui solo il tuo tutto. Cresci nello spirito di mortificazione interna e ti crescerà l'unione con Dio. Un'anima interiore, se si guarda superficialmente, sembra che faccia le azioni come un'altra, ma, osservandola da vicino, si vede che le sue azioni hanno del divino. Opera sempre per il desiderio di piacermi, non per il timore di farmi dispiacere. Cerca in tutte le cose, e sopra tutte le cose, la mia gloria. L'anima interiore è un'anima che tende a Dio come a suo centro e Dio la porta come la calamita porta il pezzetto di ferro che le si attacca. Come un'anima interiore forma le delizie più soavi del mio Cuore, così il mio Cuore diventa la delizia dell'anima interiore. La vita interiore è il regno del mio amore nell'anima. L'anima interiore dà il primo posto all'amore, fa tutto per amore. Per avere la vita interiore è necessario il raccoglimento, la mortificazione, la fedeltà alle divine ispirazioni. Io voglio stabilire in te il mio regno d'amore; voglio che la tua anima sia la mia dimora, ma Io sono il Dio della pace, e voglio dimorare in un cuore in pace. Nè le difficoltà, nè i timori devono farti perdere la pace; devi pensare che Io ti aiuto o ti faccio aiutare dalle mie creature. L'anima interiore ha bisogno di bere, e Io nel deserto della vita le faccio scaturire l'acqua viva dalla piaga del mio Sacro Cuore. L'anima beve quando, abbandonando ogni ricordo delle cose del mondo, non si fissa più che in Dio. La strada più breve, o per meglio dire, la consumazione dell'unione, è l'amore. Più l'amore diventa ardente e più l'unione è intima. Un'anima tutta piena d'amore è un'anima intimamente unita a Dio. Per accrescere l'amore bisogna aumentarne gli atti e intensificarne l'affetto. Non è difficile il giungervi. L'Amore ti farà prendere le scorciatoie e tu lo seguirai. La prima scorciatoia è la confidenza in Dio. La seconda è la devozione alla Madonna. La terza è la pratica di una vera mortificazione. La quarta è la diffidenza di sè. I frutti che la mia divina presenza produce in te sono: il frutto della pace: Io diffondo la pace nel tuo cuore come un giglio diffonde il suo profumo; una pace ineffabile, una pace divina, celeste. Il secondo frutto è una grande purezza di coscienza Per metterti alla mia presenza, puoi pensare che sei un piccolo granellino di polvere che un raggio di sole investe, riscalda e rende luminoso; se quel granello di polvere non si trovasse in quel raggio di sole, non lo si vedrebbe. Oppure puoi pensare che sei una piccola goccia di rugiada che il sole fa risplendere. Più un'anima mi è unita, più le comunico la mia semplicità. Ciò che Io desidero, è che tu accompagni tutte le tue azioni esteriori con un sentimento interiore. La misura della mia unione con un'anima, è la misura dell'amore con cui l'anima compie la mia volontà. Vale di più una giornata passata in unione con me, facendo le opere in unione ai miei meriti, che non un anno di preghiere vocali dette per abitudine. Quando Io trovo un cuore puro, vi stabilisco la mia dimora, e siccome Io non abito mai in un'anima senza colmarla di grazia, così la inondo. É per questo che Io lavoro tanto, a togliere da te non solo la colpa, ma perfino l'ombra della colpa. Vi sono poche anime che giungono alla perdita in Dio, perchè vi sono poche anime che diano all'Amore tutto ciò che egli cerca. L'anima che è persa in me, non si separa più da me. Questa vita d'unione è un paradiso anticipato, è il cielo in terra, è il cielo dell'anima interiore. Tu non puoi credere come un'anima interiore dia Gesù: lo dà senza pensarvi, lo dà efficacemente. Ti invito a uscire da te per entrare in me; in me che sono la via, la verità, la vita; la via nella quale camminerai, la verità della quale ti nutrirai, la vita che vivrai. Niente è impossibile all'anima che vuole, perchè il Signore avvalora con la sua grazia questa buona volontà e la rende fruttuosa. Tu vuoi, perchè sono lo stesso che ti metto in cuore questi desideri che altrimenti non potresti avere: tu vuoi e Io opero. Io sono quel Dio che infinitamente ti ama, che vuole assolutamente che tu formi una sola cosa con Lui nell'intimità dell'amore: che tu abbia un sol desiderio, quello di conoscere la sua volontà, per poterti in tutto e per tutto assoggettare a Lui. Se ti tieni nell'umiltà, stai in Dio, perchè Dio sta con l'anima umile come l'ombra sta con il corpo. L'intimità con Dio è un tesoro così grande, che l'anima che l'ha trovata deve fare come è scritto nel Vangelo: vendere tutto, cioè tutte le soddisfazioni dei sensi con la mortificazione, per comperare il campo del raccoglimento, dove è nascosta la vita di unione con Dio. Questa unione può essere più o meno intima. Starai sempre alla presenza di Dio, ti sforzerai di vedere sempre la volontà di Dio in tutto ciò che ti accade e Gesù in tutte le persone che devi servire, facilitandoti in tal modo la pratica della carità. Adempirai perfettamente la legge di Dio; non ti contenterai di poco, ma compirai molto e avrai sublimi aspirazioni e grandi desideri. Per ciò che riguarda la volontà e i desideri di Gesù, dirai sempre di « sì »; per ciò che riguarda la ricerca di te stessa dirai sempre un « no » fermo e risoluto. Passare da una fedeltà a una fedeltà più esatta; dall'amore, a un amore più ardente; dalla mortificazione, a una mortificazione più completa; dall'intimità a un'intimità più amorosa; da un'unione a un'unione più intima. Sono soavissimi, quei felici istanti in cui l'anima anela a Dio, sente Dio, si nutre di Dio. Io voglio vivere in te: pensare nella tua mente, vedere con i tuoi occhi, parlare nella tua bocca, ascoltare nelle tue orecchie, operare nelle tue mani. Come l'ostia per diventare il mio corpo deve cessare di essere pane e di questo non rimangono più che le specie, così la tua vita naturale non deve più essere che un velo che mi nasconde agli occhi delle creature. L'intimità con Dio è come il fiore, come la crema della carità. Si può avere la carità senza avere l'intimità, e nell'intimità vi sono vari gradi. Io sono il tuo tutto; tu troverai sempre tutto in me, ma per possedere il tutto, conviene che ti vuoti di tutto. In qualunque luogo tu vada, sei sempre nel mio Cuore. É il mio più dolce e soave incanto il trattenermi cuore a cuore con l'anima che amo, farle gustare ciò che vi ha di più dolce nella mia intimità. Ecco in che consiste la vita interiore: è una vita, e quindi ha bisogno di alimento, di riposo, di aria, di luce, e Io sono tutto ciò per l'anima interiore: per questo la chiamo nella solitudine. Io sono il cibo dell'anima interiore, come il pane è il cibo dell'uomo; ma come il pane non nutre l'uomo se questi non lo mangia e non lo digerisce, così l'anima interiore, per nutrirsi per la vita eterna, mi deve mangiare e digerire. Io voglio essere mangiato dall'anima non solo nella S. Comunione, ma ancora nella orazione, e per questo inculco la mortificazione. La mortificazione fa per la vita spirituale ciò che fanno i denti per la vita materiale; aiutano e facilitano l'alimentazione. Un'anima ben mortificata è un'anima che gode molta salute spirituale. La vita di intimità è una grazia, non è una cosa che si acquista così, bisogna meritarla; Io la vorrei fare a tante anime, questa grazia, ma non le trovo disposte. Se Io trovassi più semplicità nelle mie creature, mi comunicherei di più. Non è solo detto del paradiso, ciò che è scritto nel Vangelo: « Se non diventerete piccoli come questo bambino non entrerete nel regno dei cieli », ma anche per entrare nel cielo della mia intimità qui sulla terra. Perchè vogliono sempre considerare Dio come severo, come punitore, come giudice; non tornerebbe loro più facile, più soave, il considerarlo quale loro Padre amantissimo, quale Signore indulgente, quale Sposo tenerissimo? Il demonio, che sa come Io accolgo teneramente le anime che in me confidano, fa tutto il possibile per non lasciar regnare questa confidenza nei cuori … É questo esagerato timore di Dio che rovina molte anime che si perdono di coraggio ». Preghiera « O Gesù, se tu hai sete, io pure ho sete; tu hai sete della mia santificazione e io ho sete di darti gusto. Vorrei, o Gesù, insegnare a tutti a conoscerti, ad amarti e a servirti; vorrei insegnare a tutti non solo la virtù, ma la finezza della virtù, e poi, o Gesù, vorrei che tutta la mia vita non fosse più che un respiro d'amore ». La via della perfezione « Sarete santi per me, poichè io, il Signore, sono santo e vi ho separati dagli altri popoli perchè siate miei ». Lv 20,26 « Quando creo un'anima, faccio per quell'anima il disegno della perfezione a cui la chiamo, e poi le metto come da parte tutte le grazie di cui ha bisogno. Per compiere il lavoro occorrono colpi di pennello grandi e piccoli: anche il più piccolo è necessario. La santità si compone di tanti piccoli atti; come per fare un quadro occorre una moltitudine di colpi di pennello e sovente uno copre l'altro, ma ci vogliono, e ce ne sono di quelli che non servono che a coprire la tela, così Dio, dal canto suo, dà una moltitudine di grazie e l'anima deve dare una moltitudine di atti di corrispondenza. Tutto il segreto della santità sta in que ste due parole: « Diffidare e confidare ». Diffidare di te sempre, e poi non fermarti lì, ma salire subito alla confidenza nel tuo Dio, perchè se Io sono buono con tutti, sono buonissimo con le anime che confidano in me. Fa' tutto per l'amore, con l'amore, nell'amore di Dio. Prendimi con te in tutto ciò che fai. Per giungere alla perfezione, devi fare solo queste cose: amarmi molto, dimenticarti sempre, fare ogni tua azione come se fosse l'ultima della tua vita, e poi confidare. La tua vita deve essere come una Santa Messa; prima l'atto di umiltà, poi la lode a Dio, i buoni discorsi, il sacrificio. La via più breve, più sicura, più facile per giungere alla perfezione, è l'amore. L'amore tende diritto al suo fine che è Dio; è una via sicura, perchè ha due mura che impediscono di cadere: la confidenza in Dio e la diffidenza di sè; è la più facile, perchè quando si ama tutto resta facile. Il desiderio della perfezione sarà come una sete insaziabile che ti accompagnerà fino alla morte. Più le anime si arrendono a me, più Io le santifico in fretta. Se tu sapessi la gloria che mi dà un'anima fedele! Vi è una fedeltà materiale, che consiste nel fare tutto ciò che è dovere. Vi è un'altra fedeltà che consiste nel farlo con spirito interiore: questa è migliore. Vi è una terza fedeltà che consiste nel farlo tutto per puro amore e questa è ottima. Tu vedi solo ciò che Io permetto che tu veda, ma se tu non vedi più in là, ciò non esclude che esista in te ciò che forma appunto la mia delizia, voglio dire il principio di quella santità alla quale devi sempre aspirare e alla quale giungerai felicemente e vittoriosamente, sostenuta dalla mia grazia. Io ho la proprietà di santificare tutto ciò che tocco, quindi il tuo cuore resta santificato dalla mia presenza. Quando tu sarai giunta a fare quello che Gesù vuole da te, sarai felice. É entrare nei miei disegni, il desiderare di farti santa. Chiedimi pure la grazia della santità con tutti i mezzi necessari per conseguirla: te la concedo. La perfezione è la riproduzione della vita di Gesù in te. Tutti sono tenuti alla perfezione, anche i semplici cristiani, perchè il nome di cristiano viene da Cristo. Tutti mi devono imitare, devono tendere ad essere perfetti come è perfetto il Padre Celeste. Ma Io non posso farti santa se non mi dai la chiave della tua volontà, ma se tu me la dai, posso farti non solo santa, ma gran santa. Io sono il tuo maestro, maestro di santità, di perfezione, di mortificazione: se ti insegno la mortificazione, devi anche praticarla. Hai tutti i mezzi per farti santa: hai l'amore e hai il dolore, ma è necessario che tu acconsenta a tutti e due, perchè l'amore ti aumenterà il dolore e il dolore ti aumenterà l'amore. Io sono infinitamente puro e voglio da te una purità angelica. Io sono infinitamente santo e voglio da te una santità consumata. Io sono infinitamente perfetto e voglio da te una perfezione molto fine. Devi farti santa per la mia maggior gloria; la strada è l'amore. L'anima che entra con più ardore in questa via e anela a unirsi a me con tutte le sue forze, divora la strada e non sente il peso della fatica; ciò che costa, nell'amore, è quando si fanno le cose a metà. La perfezione, anche per una persona qualunque, consiste nella carità, nell'amare Dio sopra ogni cosa e nell'operare conforme a questo. Sii fedele e docile alle ispirazioni del Signore, non lasciar andar perduta l'ora della grazia: se il Signore oggi in particolar modo ti rischiara, esige da te corrispondenza. Egli vuole un cuore intero e non diviso, uno spirito pieghevole e non altero, una volontà ferma e stabile, non mutabile. Precipitati nell'abisso del tuo niente e sarai atta a salire il monte della perfezione, come una palla di gomma che più si getta in terra con forza e più sale in alto. Nella via si può camminare, si può correre e volare. Si cammina quando si fa quello che l'Amore domanda; si corre quando si procura di fare quello che può essere più gradito all'Amore; si vola quando si hanno desideri grandi, che si direbbero quasi irrealizzabili, nella disposizione di fare veramente, se appena fosse possibile, grandi cose per l'Amore. Nella stessa guisa che il tuo corpo vive di alimenti, di aria e di sole, il tuo cuore vive d'amore e di grazia. Se vuoi far progressi nella virtù, abbandonati a me, e come da una virtù comune ti ho portata a buon punto, così nell'avvenire ti porterò a un punto eminente. I sentieri della vita spirituale non sono sempre piani, all'ombra, non si cammina sempre sull'erba, al canto degli uccelli, ma per salire bisogna camminare sui ciottoli. A volte ti sembra di cadere, ma non cadi perchè sei sostenuta da me. Se il tuo cuore è mondo, quivi è il mio regno tutto d'amore, e dove regna l'amore, regna la pace, regna la gioia. Impara a non più pensare, non più volere, non più sospirare che il regno del puro amore in te. Fra due beni, bisogna sempre scegliere il migliore. Vivi del momento presente e nel momento presente e vivrai d'amore e per amore. Io ti voglio portare a una santità molto elevata. Non ho bisogno, per fare santa un'anima, che essa abbia già molte virtù. Tante volte Io posso portare a una più grande santità un'anima che ha meno virtù, ma più umiltà, che non un'altra che ab bia più virtù, ma meno umiltà; come è più facile fare una bella casa quando non c'è niente addirittura, che non aggiustarne una che abbia già qualche cosa. Ciò che Io cerco in un'anima è solo: purità, fedeltà d'amore, umiltà di cuore, pieghevolezza alla grazia, e che si lasci amare come Io voglio. Sai che mi piacciono le offerte; non avendo altro da offrirmi, mi hai offerto le tue miserie e Io le cambiai in gemme preziose. Non è difficile essere buoni. Eleva sempre il tuo spirito in alto, molto in alto: è là il tuo posto. Non sono le mancanze che impediscono a un'anima di farsi santa. Le mancanze, quando portano l'anima alla contrizione e all'umiltà, le servono di scala per salire. Sai che cos'è che impedisce a un'anima di farsi santa? É quando si fida di sè, crede di poter fare; Io, allora, le lascio toccare con mano che cosa può fare: cadute sopra cadute. La tua vita è un tessuto di grazie, è un lavoro meraviglioso. Voglio specchiarmi in te, voglio che tu riproduca la mia dolcezza; la mia mansuetudine, la mia bontà, il mio immenso amore. Voglio che tu, al par di me, non conosca limiti nel sacrificio. Andare avanti nella santità, è andare avanti nella carità, perchè chi va avanti nella carità, va avanti nella perfezione; chi va avanti nella perfezione va avanti nella santità. La vita è breve, molto breve, e l'eternità durerà sempre. Con un po' di mortificazione, puoi guadagnare un possesso più completo, più intimo, più unitivo con Dio per un'eternità. Se non puoi fare grandi cose per mio amore, fa' le piccole con grande amore. La fervente carità c'è quando l'anima fa tutto per amore, ma non con un amore comune, ordinario, come si direbbe, dozzinale, ma con un amore di scelta. Che cosa è l'amore di scelta? Un amore puro, scevro da ogni proprio interesse. Devi rendere tutte le tue azioni come un'essenza di carità, farle tutte con intensa carità; a me piace di più anche un solo « Pater » detto con ardore, che non cinque o sei detti languidamente, e mi piace di più anche il solo dire « Gesù », ma dirlo con ardore di carità. Chi mi ama, mi serve; chi mi ama, fa la mia volontà; non vi è cosa più dolce per l'anima a me fedele che lo studiare i miei minimi desideri per poterli con somma cura adempire. Non si è mai abbastanza puri, non si è mai abbastanza santi per potersi fermare, il che sarebbe a grande discapito dell'anima. Chi veramente mi ama, procura di rendersi simile a me; per conseguire questa rassomiglianza e per mantenersi in essa, occorre un lavoro costante e assiduo. É temerario colui che dice « basta » in un lavoro così importante: spetta a me stabilire il termine di questo faticoso lavoro, e lo faccio mediante la morte. La virtù consiste nel togliere ciò che dispiace a Dio e nel metter ciò che gli piace. Quando l'Amore trova un'anima che non gli nega i sacrifici che le chiede, non l'abbandona più, stabilisce in lei la sua dimora. Io mi sono proposto di farti una gran santa, ma è necessario che tu non mi interrompa; la santità richiede la morte a tutto ciò che la natura corrotta esige. La santità, la perfezione, è un'imitazione più perfetta di Dio, è un rendersi più simile a Lui. Con la mia incarnazione, ho reso più facile la santità. É più facile copiare da un quadro che ritrarre dal vero. Così Io, facendomi uomo, ho reso più facile la santità, incarnandola in me. Tieniti sempre nell'abisso del tuo niente: ricordati che una cosa che è in un abisso, non si vede e non si sente più. Quando il niente sta nel suo niente, Dio lo santifica; ecco l'opera dello Spirito di amore. Bisogna vincere il male col bene, col maggior bene, con tutto il bene che si può fare ». Preghiera « Gesù, ti offro il mio passato con le sue amarezze, il mio presente con le sue debolezze, il mio avvenire con i suoi desideri di santità; consola il mio passato con il pensiero della tua misericordia, conforta il mio presente con il pensiero della tua onnipotenza e assicura il mio avvenire con la tua grazia. O mio Gesù, fammi forte, rendimi generosa e costante nel tuo divino amore. Aiuta la mia miseria, o Gesù, colma le mie lacune, raddrizza e perfeziona tutto ciò che è difettoso e fa' che io sia veramente nelle tue mani uno strumento flessibile che si presta a tutti i tuoi disegni d'amore ». « Padre … non sia fatta la mia, ma la tua volontà ». Lc 22,42 « Vivi della mia volontà, come Io vivo della volontà del Padre mio, e sarai perfetta. La tua sottomissione alla mia volontà in tutto, è la più bella testimonianza d'amore che tu possa dare, perchè chi fa la mia volontà mi ama. Quando l'anima è nell'atto di compiere la mia volontà, è sempre nella migliore disposizione di ricevere le mie comunicazioni. Tu devi essere ostia con me, ma per questo bisogna che tu sia in un perpetuo stato di sacrificio, di spirito o di cuore, di anima o di corpo; se tu fuggi dal sacrificio, è come se tu fuggissi dalla patena dove ti offro continuamente con me al mio Eterno Padre, per fermarti nella ricerca di te stessa. L'Ostia dopo la consacrazione, non ha più che l'apparenza, ma non è più pane, è il mio Corpo e il mio Sangue, la mia anima e la mia divinità. Così in un'anima la mia grazia opera questa trasformazione, la cambia in me, sì che può dire come S. Paolo: « Non sono più io che vivo, è Gesù Cristo che vive in me ». L'anima pura si nutre di me, perchè l'anima pura fa sempre la mia volontà. Quando un'anima fa la mia volontà, Io l'amo. Come generalmente parlando, non si giunge alla morte che per mezzo della malattia che consuma man mano la vita, così per giungere alla morte interiore, ci vuole una mortificazione continua. Se un'anima si abbandona all'amore, l'amore la porta alla morte interiore; ma un'anima che lavora con l'amore, aiuta l'amore, giunge più presto alla morte interiore. Tu non sai il potere che hanno sul mio Cuore le anime che non fanno mai la loro volontà. Devi abbattere l'edifizio dell'amor proprio per edificare il regno di Gesù Cristo. Io obbedisco a una creatura; tu obbedisci a ogni mia volontà che ti sia manifestata dagli avvenimenti, anche da quelli che più contrariano la tua natura. Sai che Io posso trarre il bene dal male. Un'anima che sia tutta mia, che si lasci muovere come Io voglio, non può desiderare che me stesso e Io mi dono tutto a lei. La tua vita deve essere un olocausto per i peccati altrui. Più tu togli di te da te, più Dio mette in te di sè. La tua volontà perdila nella mia; se si getta una cosa in mare, non si può più riprenderla; il tuo voto di abbandono è come un mare. Devi correre alla mia volontà, non tirata a forza dal timore, ma allettata dal profumo dell'Amore. Tienti salda all'ubbidienza, non titubare, altrimenti perdi l'equilibrio e più facilmente cadi. Quando ubbidisci in una cosa in cui devi farti più violenza sottomettendo di più il tuo giudizio, mi dai più gloria. Io amo tanto l'ubbidienza che quando trovo un'anima perfettamente ubbidiente, faccio a lei ogni sorta di grazie. Vedi in tutto il mio amore per te e dì a te stessa: « É perchè il mio Gesù mi ama, che permette questo ». Che la tua volontà segua sempre la mia, come l'ombra segue il corpo. Quando un'anima si mette di buona volontà, Dio è sempre pronto a riceverla, a riparare e a santificare. Vedere un'anima che è disposta a fare sempre la mia volontà e non la sua, è cosa consolante. Io premio sempre le anime ubbidienti. L'ubbidienza è una virtù che fa piegare l'anima alla volontà di Dio. Bisogna ubbidire con spirito di fede, vedere Gesù nei Superiori come in un ostensorio, con carità, con purità di intenzione, con gioia, con spirito di umiltà, di confidenza, di semplicità. Accetta la mia volontà, amala, benedicila e seguila ciecamente, rimettendoti interamente prima a me che sono il tuo Sposo, il tuo Dio, il tuo tutto, e poi a chi fa le mie veci e ti rischiara a riguardo della mia volontà. Non hai che da seguire il binario dell'ubbidienza; è con l'ubbidienza che indori tutte le tue azioni; Io amo che si ubbidisca non solo fino a dove giunge il comando, ma che si entri nelle intenzioni dei Superiori. Chi fa così, mi rapisce il Cuore. Come Dio prende l'anima nelle reti del suo amore, così l'anima prende Dio nelle reti dell'umiltà, e tanto più le maglie sono fitte e fini, e tanto più lo prende. Chi vuol salire verso le sorgenti di un fiume, bisogna che vada contro corrente: così tu, per giungere a Dio, devi rinnegare, vincere te stessa. Un'anima che abbandona la sua volontà in quella di Dio, gusta una grande pace e partecipa, in quanto è possibile a una creatura, all'immutabilità di Dio. La tua volontà sia come molle cera; Io sono il tuo sigillo. Più tu sei molle, e meglio mi imprimo in te. Vivi in pace quanto puoi e abbandonati completamente alla volontà di Dio, sì che egli possa disporre di te come gli pare e piace, senza trovare la minima resistenza da parte tua ». Preghiera « O Sacro Cuore di Gesù, mio unico amore, io ti offro le ore di questa giornata di cui dovrò rendere rigoroso conto. A tutte le mie mancanze supplisca la tua infinita misericordia, la tua bontà, il tuo amore. Alle mie disubbidienze supplisca la tua perfetta ubbidienza, alla mia poca carità verso il prossimo, la tua grande carità. Fà che io sia disposta a vivere e a morire per te, che io ami la solitudine, l'annientamento. Ti protesto di voler vivere d'ora innanzi in modo da potere, dopo ogni mia azione, presentarmi al tuo divino giudizio senza timore; voglio a tal fine condire tutte le mie azioni con il soave amore. Fà, o caro Gesù, che mai sfugga alle tue ricerche, che sia sempre sollecita a seguirti ovunque mi chiami, che mi mostri generosa quale mi vuoi, in tutte le occasioni ». « Il Signore protegge gli umili: ero misero ed egli mi ha salvato ». Sal 116,6 « Io godo di essere il tuo tutto, ma perciò bisogna che tu non sia niente, che tu riconosca che non sei niente, che ami di essere un niente. Se Io potessi trovare un'anima veramente umile, che cosa non farei! Ma ci sono poche anime che mi diano questa consolazione. É necessario che tu ti spogli di te stessa per rivestirti della preziosa veste della virtù il tuo cibo, d'ora innanzi, sarà la volontà del tuo Padre Celeste. La conoscenza di se stessi è il fondamento sul quale si eleva l'edificio della perfezione e se la base è solida, anche l'edificio è sicuro. Tanto più un'anima è umile, tanto più è cara a Dio. Tutte le volte che l'anima si mette nel suo posto, cioè nell'umiltà, Dio si comunica a lei. L'umiltà è un fiore così prezioso, che va tenuto nascosto. Quando il niente sta nel suo niente, Dio lo guarda con compiacenza e fa di questo niente grandi cose. L'umiltà ha tre rami: l'umiltà verso Dio, l'umiltà verso te stessa, l'umiltà verso il prossimo. L'umiltà verso Dio è come la radice dell'albero che comunica il succo alla pianta; se la radice fosse scoperta, esposta al sole, l'albero morirebbe. Conviene che tu riconosca che il bene che è in te viene da Dio. L'umiltà con te stessa è il tronco per il quale passa il succo per poi produrre i frutti che sono gli atti di compatimento e di benevolenza verso il prossimo. Non vi è via che conduca più direttamente, più sicuramente, più prontamente e più soavemente a Dio che l'umiltà. Ma l'umiltà studiala nel Vangelo, imparala nella mia vita, approfondiscila nell'Eucaristia. Se tu attingi l'umiltà a queste tre fonti, la troverai sempre. Le mie grazie si fermano nelle anime umili. Procura di fare tutti i giorni qualche progresso nell'amore ed esaminati a sera. Saranno molteplici le occasioni che ti si presenteranno nella giornata. Sarà vincere una ripugnanza, accogliere con dolcezza e con mansuetudine le anime che danno minor soddisfazione, sarà nascondersi per far risaltare gli altri. Quando l'anima è attaccata a sè, impedisce all'amore di operare. Io non posso operare in un cuore pieno di sè. Quando un'anima è chiamata alla conversazione intima con Dio, deve rivestirsi di umiltà come Dio è vestito di gloria. Nel momento in cui muori alla natura, vivi a Dio. Un'anima umile mi attira con catene così dolci, che Io mi precipito in lei. Se tu sapessi quanto Io amo un'anima umile! Il mondo non stima l'umiltà perchè non ne conosce il pregio, ma Gesù la stima perchè ne conosce tutto il valore. Quando un'anima si fa piccola ai suoi propri occhi tenendo presente la sua miseria, si fa piccola innanzi alle creature non nascondendo le sue miserie, si fa piccola innanzi a Dio tenendosi abitualmente nell'abisso della sua indegnità, Gesù la guarda con uno sguardo pieno d'amore. Con l'umiltà mi prepari il posto, con la fede mi vieni incontro, con la carità mi prendi, con la confidenza mi conduci e con la familiarità mi trattieni. Le cose piccole si vedono tutto in un colpo, ma le cose grandi no. Le anime piccole le ho sempre presenti per guardarle con compiacenza; esse sono vuote di sè, sono leggere e Io le porto. Un'anima umile, quando prega, prega sempre come se chiedesse l'elemosina e quando riceve le grazie, anche se riceve poco, trova sempre che riceve molto ed è molto riconoscente. Più ti nascondi e più ti cerco con premura, più ti so trovare. Se vuoi piacere a Gesù, sii umile; se vuoi piacergli di più sii più umile. Ogni simile ama il suo simile; Gesù è umilissimo e ama le anime umilissime. Più un'anima tende all'umiltà, e più si avvicina a Lui. Più ti elevo con le mie grazie e più ti abbasso nel tuo proprio concetto. A misura che tu riconosci la tua incapacità assoluta nel vincerti, ti do la grazia di vincerti di più. L'umiltà fa amare Dio sopra ogni cosa e disprezzare se stessi. L'umiltà è verità e giustizia. Tu devi riconoscere ciò che sei, e ciò che è in te da parte di Dio. Da te non sei niente, non puoi niente, non vali niente, non meriti niente. Sei meno che niente, perchè il niente per lo meno non mi offende. Che cos'hai tu da gloriarti? Non perdere mai di vista il tuo niente, ma non considerarlo mai fuori dell'abisso della mia bontà. Io eleggo le anime più miserabili per effondere su di loro le mie grazie di scelta, così appare meglio la mia divina dovizia. Io sarò il tuo maestro di umiltà. Quando Io amo un'anima, quando prediligo, favorisco, voglio unire più intimamente a me un'anima, la distacco da sè e la innamoro di me, e poi la faccio sedere alla mia mensa. La mia mensa è la volontà del Padre e i cibi che vi sono imbanditi sono gli stessi che il Padre ha preparato a me: i disprezzi, le umiliazioni, le contrarietà, i sacrifici e le sofferenze di ogni sorta. Pratica l'umiltà nel modo che Io stesso ti insegno: 1° - Piena osservanza della volontà di Dio, senza discussioni e senza riserva. É volontà di Dio qualunque cosa ti accada, perchè tutto tende a perfezionarti sempre più. Così dispone Iddio per il bene dell'anima tua: sta a te trarne profitto. 2° - Pratica l'umiltà prestandoti per il bene del prossimo, senza alcun pensiero di umano interesse, ma unicamente in vista di piacere a Dio, al quale sei tenuta a ubbidire ciecamente. 3° - Pratica l'umiltà con te stessa, non sgomentandoti per alcun motivo, sia nel vederti carica di miserie, come nel saperti soggetta a cadere per debolezza, ricordandoti che se cadi, Io ti rialzo. 4° - Finalmente, pratica l'umiltà in generale, riconoscendoti quale Io ti faccio conoscere e ricordati che se Io voglio da te opere grandi, le stabilisco su solide fondamenta, quali sono appunto l'umiltà e la diffidenza di te stessa. Devi però notare che diffidare di te stessa, non vuol dire dubitare di Dio ». « Fondamento della sapienza è il timore di Dio: la scienza del santo è intelligenza ».Pr 9,10 « Se vuoi trovare Dio non solo nell'orazione, ma sempre, sii sempre sola con Dio solo; se vuoi gustar Dio secondo quello che è detto: "Gustate et videte", sappi amareggiare con lo spirito di mortificazione tutti i piaceri della natura, e se vuoi essere posseduta da Dio come Dio desidera possederti, sii vuota di te. Voglio da te, per la tua vita, un'impronta generale di silenzio, un silenzio d'amore. Più tu tacerai con le creature e più ti palerò al cuore, perchè le mie delizie sono nel parlarti. Quando il mio Cuore elegge un'anima per farla depositaria delle sue grazie, delle finezze del suo amore, delle sue più intime comunicazioni, la distacca da tutto e particolarmente da se stessa; allora l'Amore è padrone e trova il suo compiacimento in quell'anima, perchè lo lascia fare. É una grande grazia la solitudine del cuore, perchè dispone l'anima all'intimo commercio con Dio. Dio si comunica all'anima a misura che la trova sola e quando la vede separata da tutto, allora la circonda di sè. Felice l'anima che si presta con amore al lavoro di un Dio d'amore. Se un'anima vuol divenire presto interiore, conservare e accrescere in sè questo tesoro, deve: - amare molto il silenzio; - darsi a una completa mortificazione; - darsi pienamente in balìa dell'amore come una paglia sull'acqua; - tenersi più che può nel santuario del suo cuore per godere di Dio, per parlare a Dio, per udire Dio e darsi tutta a Dio. É proprio delle opere di Dio il compiersi nel silenzio. Guarda nell'ordine della natura come tutto si compie in silenzio: le piante nascono, crescono, producono frutti abbondanti, tutto in silenzio; nessuno si accorge del loro svilupparsi; invece gli uomini, quando fanno qualche cosa, come si fanno sentire! Lo Spirito Santo, quando lavora in un'anima, fa tutto in silenzio; egli fa un'opera meravigliosa, compie la santificazione dell'anima senza farsi sentire. Un'anima unita a me, persa in me, non ha più altri desideri che i miei. Lo Spirito Santo si riposa in un'anima umile, vuota e unita a Dio; bisogna desiderarlo con ardore e salutarlo nel cuore degli altri. Lo Spirito Santo muove le anime fedeli con tanta soavità: esse seguono il suo impulso. Così, se lo Spirito Santo dà un'ispirazione, benchè brevissima per la durata, l'anima si presti e poi torni pure a ciò che faceva; è quella pieghevolezza lì che lo Spirito Santo vuol trovare in un'anima fedele per fare la sua opera d'amore. Egli fa per la santificazione dell'anima novantanove e tre quarti, ma quel quarto che manca per fare cento, bisogna che Io metta l'anima con la sua fedeltà. Io ti istruisco con il mio Spirito d'amore che é spirito di pace, e la migliore disposizione per ricevere le operazioni dello Spirito Santo è essere in pace. Lo Spirito Santo non turba mai l'anima. Le sue ispirazioni bisogna seguirle con prontezza, con gioia, con perseveranza e senza pretese. Io mi comunicherei di più alle anime se trovassi in loro le disposizioni che cerco. Tu stai per ricevere lo Spirito Santo che ti viene dato dal Padre, trasmesso dal Figlio. Sei un piccolo niente sprofondato nell'abisso della tua miseria, ma Io ti so trovare. Lo Spirito Santo è spirito d'amore: conoscendolo, tu lo stimi di più, tu pensi all'Ospite divino che hai in te e ricorri spesso a Lui. Per operare in un'anima, lo Spirito Santo ha bisogno di un distacco assoluto. Lo Spirito Santo ti farà più facilmente scoprire il bene per praticarlo e il male per evitarlo. Egli attira a sè, senza che nessuno se ne avveda, le anime, per fare del bene ad altre. L'anima che trascura di fare il bene o lo fa macchinalmente, sciupa un preparato divino, una composizione dei miei meriti e del mio Sangue e rende inutile l'opera dello Spirito Santo. Sai che non puoi fare neppure la più piccola buona opera senza la grazia di Dio, senza che lo Spirito Santo te ne dia l'ispirazione. Tutte e tre le Divine Persone concorrono alla perfezione, alla santificazione di un'anima, che è il capolavoro della SS. Trinità. Dovunque ti trovi, tu porti in te la Santissima Trinità; sei un tempio di Dio. Si ha troppo poca devozione allo Spirito Santo, si ricorre troppo poco a Lui; è Lui che compie la grande opera della santificazione delle anime, è Lui che forma nell'anima la mia fisionomia. Ogni lume dello Spirito Santo è come una Comunione: come tu faresti gran conto di un piccolo frammento di Ostia consacrata, perchè sai che contiene tutto Gesù, così devi fare gran conto dei lumi che ti do. Quando mando un raggio del mio divino Spirito, l'anima scopre tanti difetti che prima non conosceva. Lo Spirito Santo è nascosto in un'anima come la perla in una conchiglia; più un'anima è umile e più l'attira. Questo Spirito d'amore spoglia l'anima di tutto l'umano per rivestirla del divino. Lo Spirito Santo è un solo Dio con il Padre e con il Figlio. Quando si deve ricevere qualche cosa, bisogna preparare il posto: Io creerò in te una solitudine, un vuoto per ricevere lo Spirito d'amore. Lo Spirito Santo è un Ospite divino; quanto più un ospite è alto in dignità, tanto più gli si usano dei riguardi: non lasciarlo in un angolo del cuore ». « Essendo piccola, piacqui all'Altissimo ». ( da un antico ufficio della B. Vergine ) « La Madonna è il modello delle anime interiori. Tu puoi imitare la Madonna con l'imitare le sue virtù, i suoi esempi, la sua profonda umiltà, la sua perfetta obbedienza, la sua vita nascosta, e facendo con affetto ciò che fai in suo onore. Maria è stata tanto sublimata in cielo, perchè è stata la creatura più umile, più pura, quella che ha sofferto di più e che ha amato di più. Vivi della vita della Madonna. Voglio che tu la imiti in tutto, che tu la prenda per modello. La Madonna ama le anime che fanno ai miei piedi la parte di Maria, più di quelle che fanno la parte di Marta; benchè ami anche quelle, preferisce le prime, perchè mi tengono più compagnia e la imitano di più. Godo che tu dica il S. Rosario con la maggior devozione, attenzione e fervore possibile, per onorare mia Madre. Se ricevi tante grazie, le devi anche in parte a questa tua tenera devozione alla Madonna. Chi onora mia Madre e chi l'ama è da me amato, e chi l'ama di più è da me amato di più, favorito di più, protetto di più. Ricordati sempre che non si può entrare in una casa che passando per la porta: ora, la porta del cielo è la Madonna e la chiave per aprire questa porta è la devozione alla Madonna. Tu puoi onorare la Madonna soprattutto imitandola nel suo raccoglimento, nella sua vita d'unione con me. Imitala nel suo silenzio nel mistero dell'Incarnazione: Ella conserva il più assoluto segreto che non svela neppure a San Giuseppe. Imitala in questo silenzio che durò tutta la vita, circa la grande grazia che aveva di essere Madre di Dio. Dio comunica nel segreto i suoi favori. Sempre più, sempre meglio, sempre con amore, sempre con Maria. « Quando Gesù ha dei disegni particolari su di un'anima per condurla a una santità non comune, me l'affida e Io ( la Madonna ) le faccio da Maestra, da Madre, da Guida, da Infermiera. Non la lascio più un momento, come la mamma non toglie gli occhi dal suo bambino quando egli comincia a camminare da sè. Un'anima che diventa così l'oggetto delle mie cure, deve, per quanto può, restarmi unita, pensare spesso a me, invocarmi sovente e soprattutto riposarsi in me per tutto ». Cinque consigli di perfezione Insegna Maria Santissima: 1) L'anima religiosa che vuole essere la beniamina del mio Gesù, la beniamina dell'Eterno Padre e dello Spirito Santo ed anche la mia piccola beniamina, bisogna che ami molto il disprezzo di sè, la dimenticanza di sè e l'abbandono in Dio. 2) Se vuol essere portata con tenerezza tra le braccia di Gesù, suo dolce Sposo, bisogna che, in tutte le occasioni di difficoltà, di pene, o di contrattempi e simili, bisogna che dica subito: « io ho un Gesù » e poi che si riposi in Lui. 3) Se vuole avanzare sempre più e penetrare nei più intimi ricetti del Cuore dolcissimo di Gesù, conviene che si dia ad una totale mortificazione dei sensi, rigorosa e costante, e ad osservare un esatto silenzio. 4) Se vuole diventar sempre più anima di vita interiore, e scoprire sempre nuovi orizzonti, giacchè Dio si comunica all'anima sempre pronta a riceverlo, deve darsi in balìa dell'Amore, parlar poco alle creature, molto con Dio, ma col linguaggio del cuore, e poi soprattutto servirsi delle creature come mezzi per salire a Lui. 5) Finalmente, per giungere presto alla perfezione, conviene che si prefigga in tutto solo Dio, la sua gloria, il suo contento: con questo avrà sempre la pace. E poi ricordarsi di considerare Gesù come Sposo, e quindi sempre col cuore dilatato. Consacrazione alla santissima Vergine Immacolata Dolcissima ed amabilissima Vergine Maria, Figlia dilettissima dell'Eterno Divin Padre, Madre tenerissima dell'Eterno Divin Figlio, Sposa santissima dell'Eterno Divino Spirito, vengo a Te, o mia amorosissima Madre, per consacrarmi tutta a Te. Tu sei la tutta pura, la tutta bella; Tu sei la Immacolata, ed io, o Madre benignissima, non sono che miseria, che colpa, che inclinazione al male! Tu, o Maria, sei l'Immacolata e sempre hai formato le delizie della Santissima Trinità; Tu hai rapito il Cuore di Dio Tuo Padre, Tuo Figlio, Tuo Sposo, col candore immacolato dell'Anima tua santa. O Madre tenerissima, volgi uno sguardo pietoso a questa povera anima, fatta bersaglio delle più brutte tentazioni e metti, colla tua potenza, in fuga l'infernale nemico. In questi tremendi assalti, io, o Madre pietosissima, verrò a rifugiarmi nel tuo Cuore immacolato, o Tu, o pietosissima Regina delle vergini, conserva puro il mio giglio e presentalo Tu stessa a Gesù. Mia tenerissima Madre, Ti aspetto all'ora della mia morte, e fin d'ora te ne ringrazio e Ti prego di custodire tutto in me, perchè tutto piaccia a Gesù. Grazie, o Maria! La vetta dell'amore « Compio nelle mie membra quello che manca alla Passione di Cristo ». Col 1,2 « Qual è la montagna su cui Gesù è salito? La montagna del sacrificio. Più un'anima soffre, e più diventa simile a Gesù. Quando soffri nell'anima, hai un tratto di rassomiglianza di più con la fisionomia di Gesù. Anch'Egli patì tutta la sua vita, nell'anima e nel corpo e soffrì in modo straordinario durante la sua Passione. Come il fuoco va mantenuto con il legno e con il carbone, così devi mantenere il fuoco del divino amore con il legno dei sacrifici. Quando l'amore di Dio prende possesso di un'anima, la conduce al sacrificio. Il sacrificio è il nutrimento dell'amore. Il tuo cuore è il mio trono di delizie, ma dove Io regno, regna pure la croce. Se tu sapessi il gaudio del Paradiso, troveresti poco tutto ciò che hai da soffrire. Che sono quindici, venti, trent'anni di sacrificio, in confronto di un'eternità di gaudio? Dove c'è più mortificazione, c'è più perfezione. Il sacrificio è il cammino più breve per giungere a Gesù; è la scorciatoia che Gesù fa prendere alle anime che si abbandonano all'amore, per farle giungere più presto alla perfezione. Dio ti fa soffrire perchè ti ama: Dio misura la tua sofferenza ed Egli sarà la tua mercede. La vita è breve, è molto breve, e l'eternità durerà sempre; con un po' più di mortificazione, puoi guadagnare un possesso più completo di Dio per un'eternità. La sofferenza è il segno della predestinazione. É specialmente quando sei afflitta, che Io ti lavoro, perchè la sofferenza fa sull'anima tua ciò che fa il fuoco per i metalli, cioè li rende malleabili. É allora che Io completamente ti riformo, rendendoti quale il mio divin Cuore ti vuole. Tu non conosci ancora il pregio di queste croci, tu non hai ancora gustato che vuol dire piangere d'amore di Dio, quando si è stritolati in tutti i modi. É questo un pianto sublime che mi consola e mi rallegra, perchè l'anima in tale stato è innanzi a me come un olocausto degno e pronto per essere immolato. E l'immolazione si compirà secondo il mio divino desiderio, o lentamente o più presto, ma è necessario che si compia secondo la volontà di Dio. Dire sempre "fiat" sia nelle prospere, come nelle avverse cose, con la medesima calma, con la medesima serenità, con la medesima uguaglianza di spirito; questo devi farlo, animata dal desiderio puro di piacere a Dio, per suo puro amore. Ama il dovere e il sacrificio. Il dolore purificherà sempre il tuo amore. A me piacciono le anime generose. Il dolore è un pegno specialissimo del mio amore, quindi ricordati che fino a tanto che ti farò soffrire, in qualsiasi modo, sempre dimostrerò di amarti; se il dolore non ti aumentasse il merito, non ti farei mai soffrire. La mortificazione è come il canale di trasmissione per il quale passano le comunicazioni speciali di Gesù. Se questo canale è piccolo, ne passano poche; se è un po' più grande, ne passano di più; se è grande, ne passano molte. La santa povertà di spirito consiste nel non investigare il perchè delle divine operazioni, ma nell'accettare tacitamente la volontà di Dio e compierla a qualunque costo. Le anime da Me predilette sono le più umiliate, le più sacrificate, le più dimenticate: dimenticate da tutti e anche da se stesse. Perchè l'intelletto veda meglio, conviene mortificarlo. La mortificazione dell'intelletto consiste nel togliere tutti i ragionamenti inutili e nel non attendere che a una cosa sola: conoscere Dio. La mortificazione è vera quando fa soffrire, ma più il corpo soffre e più godrà in paradiso. Quando sei in dubbio fra due cose e non sai che cosa fare, guarda sempre da che parte c'è più mortificazione, perchè dove c'è più mortificazione c'è più perfezione. Accetta ora per ora, momento per momento, la sofferenza che ti viene concessa e rendine grazie a Dio con tutto il cuore. É un dono inestimabile, quello di poter soffrire, dono che Io faccio alle anime a me più fedeli. Tieniti disposta a ricevere sulle tue spalle, che saranno poi le mie, una lunga, pesante croce e cerca di portarla con amore puro e generoso. La tua anima cammina nella via dell'amore al passo di Dio. Dio non si ferma, e quando vede che gli sei dappresso, allora allunga il passo. Questo vuol dire che quando tu mi dai volontieri un sacrificio, te ne chiedo un altro che ti costa di più. Ogni anima deve dare il suo contributo di sofferenza al tesoro della Chiesa: le persone religiose ne devono dare di più, per ottenere il suo trionfo. Certe anime hanno paura di darsi a me per paura dei sacrifici, ma i sacrifici che esigo sono proporzionati alle forze che dono. L'amore non può provarsi che con il sacrificio. Non abbassare la tua anima alle vili e passeggere gioie di questo mondo: cerca Dio e gusterai Dio. Colui che soffre, è più disposto ad amarmi, perchè la sofferenza lo fa meditare. Rischiarato da me, trova giuste quelle pene e se ne serve in bene. Quanto più soffrirai, tanto più mi amerai: l'amore e la sofferenza andranno di pari passo. Da' uno sguardo al tuo Gesù in croce e vedrai il programma della tua mortificazione. Bisogna assolutamente morire per poter vivere; se vuoi che Io viva in te, è necessario che la natura sia completamente soggetta alla ragione e a questo si giunge mediante il continuo lavoro dell'abnegazione. Sii sempre mansueta e dolce con tutti, ma specialmente con chi ti offre l'occasione di immolarti e di sacrificarti. L'amore che costa poco, vale anche poco. Sai che dice il demonio ai suoi seguaci? Coronatevi di rose, godetevela, rallegratevi mentre siete in tempo. Io, invece, predico con l'esempio e invito i miei fedeli e seguaci a coronarsi di una corona di pungentissime spine, che un giorno si convertiranno in preziosissime, soavissime rose. Che dolce gioia è soffrire con Me e per Me! Il solo pensiero del mio amore ti darà forza per sopportare tutto. Se vuoi camminare di buon passo verso Gesù, cammina di buon passo verso il sacrificio. Io ho fame di comunicarmi alle anime, ma non lo posso fare secondo il mio desiderio, perchè non le trovo abbastanza distaccate da sè; ma quando ne trovo qualcuna, allora a questa mi do in abbondanza. A chi ha, sarà dato di più. Ciò che Io cerco è un cuore puro, vuoto, un cuore distaccato e umile e poi faccio tutto il resto Tu non puoi credere quanto Io goda nel vederti patire, perchè meriti tanto: soffrire con il più bel sorriso sul labbro, avere una pace inalterabile in fondo al cuore, avere la piena adesione al divino volere, che vuoi di più bello? Se tu poi sei generosa e non lasci trasparire che soffri, allora il mio gaudio è al completo, perchè il tuo guadagno è tutto al sicuro. Ciò che guadagna un'anima in un'ora di sofferenza accettata in silenzio, è incredibile. Più l'anima è chiamata a seguirmi da vicino, più deve mortificarsi: il perfetto spogliamento è la condizione più necessaria per aderire a Dio. Quando si ama, si soffre volontieri, e più si ama e più si soffre per la persona amata. Tu soffri per le anime e soffri per me, perchè Io amo le anime. Non è forse Iddio più che mai vicino all'anima che soffre? Prega, soffri e taci; un'anima che da tutto si eleva a me, fa un'orazione continua. Soffrire, amare: gioire di poter amare soffrendo e soffrire amando ». « Lasciamoci macinare dall'amore come il grano dalla macina per poter essere ridotto in farina e diventare poi ostia; non sottraiamoci mai volontariamente alle operazioni forti e soavi dell'amore, e quando la nostra natura ci porterebbe a fuggire l'immolazione, gettiamoci in essa con tutte le nostre forze e preghiamo Gesù a voler far morire nell'oceano del divino amore tutte le nostre ripugnanze ». Preghiera « Oh, quanto mi stimerei fortunata, o Gesù, se Tu mi facessi patire tanto quanto può soffrire una creatura sostenuta dalla tua grazia! La mia volontà, Gesù, non deve essere che la tua. Prendimi tutto: parenti, roba, sanità, onore, tutto, purchè mi lasci il cuore, affinchè ti ami sempre più. Vorrei conoscerti meglio per poterti maggiormente amare; sento che se ti conoscessi, non potrei non amarti. L'unico mio desiderio è di amarti per farti amare. O Gesù, se invece di avere un cuor solo, ne potessi avere un milione, a costo di soffrire un milione di volte di più, sarei contenta, pur di poterti amare di più ». « Se tu conoscessi il dono di Dio … ». Gv 4,10 « Quando Iddio ama un'anima di un amore non comune, ma da beniamina, le dà Gesù Crocifisso, cioè non le dà mai Gesù senza la croce. La croce è un pegno d'amore. La croce è come l'anello nuziale; dopo la mia grazia, è uno dei doni più grandi che Io possa fare. L'amore vero ed efficace si mantiene saldo nella prova. Chi mi ama, mi serve e chi mi serve, mi onora. Mi compiaccio di abitare nei cuori afflitti e oppressi per mio amore, perchè dove maggiormente si soffre, più perfettamente si ama. Quanto più tu chiudi gli occhi alle cose della terra, tanto più Gesù te li apre alle cose del cielo, e quanto più mortifichi il tuo corpo, tanto più si vivifica lo spirito. Hai per Sposo un Dio crocifisso: potresti desiderare altro che la croce? Chi ama la croce, ama Dio. Vi sono varie qualità di croci: croci che vengono direttamente da Dio e alle quali l'uomo non può sottrarsi per nessun motivo, nè in alcun modo; e croci che l'uomo si merita con le sue infedeltà alla grazia e specialmente con l'ingratitudine e la trascuratezza delle grazie ricevute. Io maturo le anime nel dolore. Io non so trovare cosa più preziosa della croce, perchè le gioie, le consolazioni, gli onori passano, ma il merito della croce resta. Non devi più cercare riposo che nella croce. L'amore vero, dove vede un sacrificio si slancia come a una preda, e più il sacrificio è nascosto, intimo, e noto solo a Dio, più lo fa volontieri. Il dolore è la fucina del divino amore. Il sacrificio deve essere per un'anima ciò che è l'olio per una lampada. Più l'olio è fino e più la luce è bella, ma costa anche di più. Non lasciar vedere ciò che ti costa, fa' come se ti facesse molto piacere. In tutte le opere che intraprendi per mio amore, troverai la tua croce; in tutte, sempre. La mia croce è sempre stata e sarà sempre il sigillo della verità e dell'autenticità delle mie grazie. La tua unica consolazione sarà nella croce, quella croce che Io feci mia, portandola per primo. Sempre avanti, tieniti abbracciata alla croce come alla tua salvezza; ama la mortificazione, praticala fedelmente in tutte le occasioni, sia spirituali sia materiali; dà tutto al tuo Gesù che ti ha dato tutto e, se è necessario, dagli anche la vita. Sii umile, umile, umile, e il demonio fuggirà da te. Egli teme le anime umili. La croce è come una Comunione continua: Io vi sono nascosto come sotto le specie sacramentali. La S. Comunione si può fare una volta al giorno, ma la comunione del dolore, tutto il giorno. Tu devi andare incontro con amore a tutte le croci che Gesù ti prepara; devi riceverle con spirito di fede. Se tu vuoi farmi vivere in te, devi crocifiggerti spiritualmente: la croce è la mia volontà e i chiodi saranno la tua fedeltà. Il più perfetto consiste nel fare la volontà del Signore tale e quale è, nè più nè meno; così nel soffrire, non desiderare di esserne più carica, nè di esserne liberata. Fa sempre la mia volontà, anche quando ti costa di più; tu sai che Io conto tutti i tuoi sacrifici e te li compenso abbondantemente. Non si può essere mio vero amante, se non si ama con me anche la croce. Questa servì a me quale testimonio dell'amore grande che ho portato agli uomini; ai miei fedeli e ai miei seguaci deve servire quale prova evidente dell'amore generoso che mi portano. Tutti devono portare la croce, ma non tutti sanno portarla come si deve. Prendendola di mala voglia, la trovano pesante e insopportabile. Non così accade a chi sinceramente mi ama: unicamente bramoso di dimostrarmi l'amore che mi porta, sceglie il patimento e il dolore quale mezzo efficacissimo per tale scopo, abbraccia volontieri la croce, se la tiene ben preziosa e non la cambierebbe certamente con le più grandi gioie di questo mondo. Chi giunge a scoprire la preziosità della croce, trova in essa la fonte perenne di un gaudio ineffabile che rallegra l'anima, anche quando è oppressa da ogni sorta di dolori e di affanni. Chi mi ama di puro amore, mi serve con fedeltà e generosità. Non mi piacciono i cuori divisi e suddivisi. Chi ama le creature più di me ed è disposto a sacrificare il mio amore a quello delle creature, è indegno di me. Chi invece si consacra tutto a me e si dà alla pratica di ciò che il mio puro amore esige, troverà in me e per me il vero gaudio celeste. Il dolore è un potente vincolo per due cuori che si amano sinceramente. Il mistero della croce è un mistero d'amore; sono poche le anime che Io introduco negli intimi penetrali del dolore. Si sta bene sulla croce con Gesù e per Gesù: si prova una soavità tutta particolare, quando si è imparato a starvi; ma bisogna imparare da Gesù. Gesù solo sa insegnare il segreto di trovare dolce ciò che è amaro, caro ciò che è ripugnante ». « Dio ama chi dona con gioia ». 2 Cor 9,7 « La purità d'amore consiste nella purità del sacrificio, e non vi è sacrificio che mi piaccia tanto, quanto quello della stima, dell'onore, della riputazione, che è la vita morale dell'uomo. Quando un'anima è giunta a tal punto d'amore, da amare il disprezzo di sè per procurare più gloria a Dio, Io la guardo con tale sguardo di tenerezza che, se l'anima potesse vedere, ne morrebbe di gioia. Dico « morrebbe »: non che l'anima muoia, perchè non può morire essendo immortale, ma che si separerebbe dal corpo per unirsi a Dio. Portare la croce sulle spalle, non trascinarla; amare tutte le occasioni di soffrire. Quando hai dei fastidi grandi o piccoli, dilli a Gesù, che è sempre con te e in te; Io mi occupo di te come se tu fossi sola al mondo. Una lacrima di perfetta contrizione unita al mio Sangue, vale a purificarti; non è già che una lacrima abbia valore in sè, ma quando la carità è perfetta, Io le applico i miei meriti. La natura, nel momento del dolore, sente di questo tutta l'amarezza, ma la grazia gliela fa dolcemente sopportare. Patire per Dio, patire e tacere, patire e amare, patire e gioire. Tacere con le parole, senza mendicare la consolazione delle creature. Io sono geloso del tuo segreto. Voglio che tu pratichi la verginità della sofferenza. Quando soffri, sia dolori spirituali che corporali, rendine sommamente prezioso il merito, procurando di soffrire per puro amore. É qui che la maggior parte delle persone, anche pie e devote, diminuiscono i loro meriti, perchè vanno raccontando ciò che soffrono e, pur non lagnandosene, hanno desiderio che altri lo sappiano. Se il mio Cuore invia la sofferenza, vuole che sia accettata con grande rassegnazione e pazienza. Credono esse forse di diminuire i loro mali, rendendone consapevoli le creature? Danno unicamente sollievo alla natura, ma infiacchiscono lo spirito e mai si troveranno capaci di soffrire qualche po' per puro amore di Dio. Se si sapesse dalle anime che cosa vuol dire patire e patire per Dio, non vi sarebbe un'anima che non vorrebbe patire per Dio. Generosità nel soffrire, generosità nel tacere le piccole sofferenze, generosità nel prenderle per sè più che si può. Il vero cristiano, invece di aborrire il patimento, l'abbraccia con entusiasmo e con gioia. Saluta con gioia e con entusiasmo la croce, sappila portare come si deve; la mia grazia non ti mancherà mai. Non devi forse gloriarti di soffrire? Le tue lagrime sono una bella preghiera, una preghiera fervorosa, una preghiera efficace. Quando sei stanca, unisci la tua stanchezza alla mia. Servimi, perchè servirmi è godere; soffri, perchè patire è amare. La tua gioia sia nel dolore, la tua speranza nell'amore. Che amare e patire ti inducano a fare tutto ciò che vuole il tuo Dio. Ti insegnerò a soffrire con merito, a soffrire con fede, con amore, con rassegnazione, con desiderio di soffrire sempre più ». Preghiera « Mio Gesù, come tu realmente ti immoli sui nostri altari, benchè in modo incruento, così fa che anch'io mai rifugga dall'immolarmi con te e per te. Mio Dio, nella tua sete della salvezza delle anime, cerchi delle vittime che vogliano immolarsi con te. Mio Gesù, lo spirito è pronto, ma la carne è inferma, e quanto rifugge dal solo pensiero del patire! Ma tu le anime, o Gesù, non le hai redente che a prezzo del tuo Sangue. Mio Gesù, dammi un po' di zelo per la salute delle anime. Tu lo puoi, o Gesù, mio unico amore, bene sovrano dell'anima mia, che corri come un gigante al sacrificio di tutto te stesso per amor mio; fa' che io ti segua all'odore dei tuoi profumi ». Consacrazione all'Amore « Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena nella Tua presenza, dolcezza senza fine alla Tua destra ». Sal 16,11 « La verginità ha un profumo di paradiso che rapisce il cuore. Vedi il giglio: il suo candore immacolato non è toccato dalle creature quando è circondato dalle spine. Per l'anima, spine di vigilanza, di mortificazione, spine di tentazione, di grande riserbo. Nel paradiso non entra che l'anima in grazia, cioè che ha la carità; non entra la più piccola colpa, e così nel paradiso dell'anima tua, nella tua mente, non devono entrare che pensieri di Dio e per Dio. Io sono puro e amo la purezza: voglio, soprattutto nel cuore delle mie spose, una purezza così grande che mi rapisca, poichè esse sono il mio tabernacolo per eccellenza. La grazia della vocazione religiosa è una delle principali grazie che Io possa fare a un'anima, perchè è sorgente di grazie innumerevoli. Quell'intimo desiderio di darti tutta a me, sono Io che te l'ho suscitato. Desidero ardentemente di compiere in te e con te la mia opera di misericordia e d'amore. Chi sei tu? Perchè ti ho scelta? Tu sei un'anima buona a niente, solo capace di guastare la mia opera, ma Io mi sono innestato in te e tu hai portato frutti meravigliosi: è la medesima pianta, solo vi è l'innesto che produce. Mi sono innestato in te, quando hai fatto il voto di verginità: da allora in poi, il mio amore ha sempre lavorato in te. La tua vocazione non è naturale, è tutta opera della grazia divina che ti ha prevenuta e sostenuta. Ti attenderà una grazia segnalata, quando varcherai la soglia benedetta del Monastero, che ti farà comprendere il nulla di questo mondo e la grazia che ti fa il Signore chiamandoti a Sè. ( Anno 1905 ) La religione è un piccolo paradiso terrestre, dove l'anima si trova in intimo commercio con Dio. Possedere il Cuore di Gesù vale più di tutto il mondo. L'ora della tua vocazione è fissata da tutta l'eternità dalla mia infinita Provvidenza. Il giorno della tua entrata in Monastero sarà un giorno solenne e Io ho ragione di chiamarlo tale, perchè riceverai un patrimonio immenso di grazie e di aiuti speciali per tutte le singole necessità della vita. Ricorda in complesso il tuo passato: non in dettaglio, per non danneggiare l'anima tua. Ti ho tolta dal male, ti ho fatta mia sposa, ti ho dato la vocazione religiosa per un Ordine che è "il beniamino del mio Cuore" e ho incastonato la gemma della tua verginità nell'oro della vita religiosa. Ti voglio parlare della sublimità della tua vocazione per innamorartene sempre più, fartela meglio conoscere per fartela sempre più vivere. La tua è una vocazione divina, è una chiamata divina: tu non te ne sei accorta. La tua vocazione è una delle più sublimi che vi siano nella Chiesa universale, perchè conduce le anime direttamente alla unione con Dio per via d'amore. Il Monastero è la mia casa ed è tutto pieno di Angeli; tu non li vedi: ci sono nei claustri e anche in refettorio. Vi guardano con rispetto, perchè siete i miei tabernacoli. Io che leggo in fondo al tuo cuore, vedo che hai un po' di paura di andare alla Visitazione; perchè? Se l'ho fatta per te, conforme ai tuoi gusti, alle tue inclinazioni, ai tuoi desideri? Sarà per te come un paradiso anticipato: potrai lavorare, pregare, essere raccolta; ci sarà solo questa differenza: che in paradiso amerai e godrai e qui soffrirai e amerai, ma per te soffrire è godere. ( Anno 1905 ) La via di pace, di confidenza e d'amore è la via nella quale sono chiamate a camminare le Visitandine; quelle che vi camminano, assaporano la dolcezza della Regola, ma in questa via non introduco che le anime fedeli e distaccate da tutto. Entrerai in Monastero come in una palestra di santità ». ( Anno 1906 ) « Mio Dio, mio tutto! » S. Francesco d'Assisi « Che cosa bisogna fare per vivere nella clausura del tuo Sacro Cuore? ». « Vivere alla mia presenza, vedermi in tutto, amarmi in tutto, glorificarmi e servirmi in tutto. La Regola della Visitazione è tutta impastata di amore e di misericordia. Alla Visitazione potrai, secondo il tuo desiderio, studiare e approfondire la bontà inesauribile del mio Cuore. Se entri in Monastero con libertà di spirito, ti incamminerai subito per la via della santità. Se una povera piccola religiosa passasse tutto il giorno occupata nelle pulizie o a strappar l'erba, ma avesse grandi desideri e vita interiore, non avrebbe in paradiso minor gloria dei più grandi Santi. Ogni Visitandina ha la sua clausura con sè: il mio amabile Cuore è la sua clausura. La vita interiore è l'anima di una Visitandina. Una religiosa senza questa vita è come un cadavere; bisogna però nutrirla, la vita interiore. Vi è un apostolato di vita interiore, di immolazione, di vita nascosta, che è l'apostolato proprio delle Visitandine. La tua vita in Monastero sarà una vita di raccoglimento e di silenzio, ma sarà pure una vita di apostolato: comunicherai agli altri quel fuoco che ti brucia. Le figlie della Visitazione devono continuare la vita della Madonna sulla terra. Le religiose della Visitazione possono realizzare il loro nome che indica un mistero tanto dolce. Una visita corporale si può fare in un luogo solo, ma le visite dello spirito si fanno molto più semplicemente. Esse non sono contrarie alla clausura, perchè è proprio della Visitazione aiutare le anime. Quando mia Madre mi portò da S. Elisabetta, Io ero nascosto nel santuario che mi ero scelto; nessuno mi vedeva, ma quanto bene ho fatto. C'è poi un altro genere di visite: venirmi a trovare nel SS. Sacramento. L'Ordine della Visitazione è, in tutta la Chiesa, quello che imita di più la mia vita eucaristica, perchè agli occhi del mondo non ha niente di appariscente. Una religiosa della Visitazione deve essere un altare, un tabernacolo, una pisside, un ostensorio, un'ostia. Il tuo cuore deve essere un altare. L'altare è innalzato da terra ( distacco ), è coperto di tovaglie bianche ( purità di coscienza ); quando si celebra la S. Messa, si mette il corporale che è di filo: così, tu devi mettere il corporale con un atto di ardentissima carità. Poi c'è il tabernacolo che è quasi sempre chiuso, salvo quando si estrae o si nasconde il SS. Sacramento. Il tabernacolo è il tuo esterno che deve essere chiuso mediante il raccoglimento; e quando ti dai al prossimo o alle tue faccende, appena hai finito, torna a chiuderti nel raccoglimento. La pisside è il tuo cuore: anche quando è nel tabernacolo, il Sacerdote non la lascia mai scoperta, ma la chiude, anzi la copre ancora con il velo; così il tuo cuore deve essere coperto con il velo della virtù. Ostensorio, devi essere, quando sei in Comunità; allora mi devi mostrare. L'Ostia non è più che l'apparenza: Io devo vivere in te. Sai perchè faccio tante grazie alle mie Visitandine? Perchè la Visitandina, quando è fedele, non è occupata che di me, per me; è con me, in me e mi usa tante finezze. La purità di intenzione mi rapisce il Cuore. Tu sei madre delle anime e ne hai tante da salvare. Sì, sono tante, incalcolabili. Ne hai in Europa, in Oceania, in Africa. Quando compi un sacrificio, lo compi qui, ma c'è una rete di fili con cui Io porto le grazie alle anime. É vero che qualche volta esse resistono, però sentono … Abbi un grande zelo per le anime: è tempo di uscire dal nido del tuo amor proprio. Percorri tutto il mondo: ci sono tanti ignoranti da istruire, ci sono degli afflitti da consolare, dei dubbiosi da consigliare, dei tiepidi da infervorare. Vi è un apostolato di preghiera, di silenzio, di sacrificio e di amore, che ha un tal peso ai miei occhi, che non si può credere. Io non abbandono più le anime consacrate a me: quando mi scelgo un'anima, la tengo preziosa come la pupilla dell'occhio. Sai perchè fra tutti gli Ordini religiosi ho scelto quello della Visitazione per dargli il mio Cuore? Perchè la Visitazione è una religione che mi forma tante martiri quante sono le religiose fedeli. Non è un martirio di sangue, ma un martirio d'amore. I profani non vedono niente. É un assoggettamento non solo di tutti i giorni, ma di tutto il giorno, di tutti gli istanti, in modo che una Visitandina fedele non ha per sè neppure un istante. La perfezione alla quale è chiamata la Visitandina non ha limiti, perchè tende all'unione con Dio, e Dio è infinito in perfezione. L'Ordine della Visitazione è il mio orto chiuso; in esso crescono fiori di ogni virtù. Tutti i fiori sono belli, ma ve ne sono di quelli che crescono nella serra, al riparo dal gelo, dal freddo, dalla pioggia; sono le anime predilette che sono chiuse nella serra del mio Sacro Cuore. L'Ordine della Visitazione è destinato a onorare in modo particolare la SS. Trinità. Onorerai il Padre con la purità, il Figlio con l'umiltà, lo Spirito Santo con la soavità. Tutta la perfezione si può rinchiudere in questa parola detta a riguardo del Verbo: "exinanivit". Così, fatte le debite proporzioni, si dovrebbe poter dire di ogni Visitandina. Questa parola « annientamento » non è quasi conosciuta nel mondo, perchè il mondo è pieno di superbia, ma dovrebbe essere ricercata da una vera Visitandina. Annientamento innanzi a Dio, innanzi agli uomini e innanzi a se stessa. L'annientamento innanzi a Dio ha, per conseguenza, un'assoluta dipendenza da Lui. Sai a che cosa paragono le mie Visitandine? A un turibolo nel quale tutto il giorno esse gettano dei sacrifici. Desidero di essere conosciuto, studiato con amore, cercato con diligenza, amato con ardore; dalle Visitandine, non mi contento di una conoscenza superficiale, voglio che mi si conosca a fondo. Essere Visitandina vuol dire godere della gloria particolare che avrà l'Ordine in Paradiso per aver propagato la devozione al Sacro Cuore. Benchè una persona non abbia operato particolarmente, partecipa di quella gloria quale aggregata all'Ordine. Ho fatto il dono del mio Cuore alla Visitazione e non glielo toglierò per tutta l'eternità; l'ho messo alla Visitazione come in un reliquiario d'oro ». « Religiosa vuol dire consacrata, e una cosa consacrata è data. Nello stesso modo che nei calici consacrati non si mette che il vino destinato a cambiarsi nel Sangue di Gesù mediante la consacrazione, così nel mio cuore non devo mettere che opere buone, destinate a cambiarsi in atti soprannaturali mediante la purità d'intenzione ». Preghiera « O mio Gesù, come desidererei che tutti i palpiti del mio cuore, tutte le azioni della mia vita, tutti i passi che faccio, fossero tante voci che ti domandassero perdono. Mio Dio, mio Padre, mio Creatore, mio Sposo, vengo a te per offrirti, nell'ardore del mio cuore, i voti che per grazia tua ho fatto alla tua divina maestà. Sono tuoi, i miei voti, perchè tu mi hai dato la grazia di farli; sono tuoi, perchè sono i legami che mi uniscono a te; sono ancora tuoi, perchè su di te conto per poterli ben osservare. O Gesù, siimi sempre Gesù, e fa che io ti sia sempre sposa fedele. Così sia ». Dio sia benedetto. Viva Gesù! Date particolari nella vita di Sr. Benigna Consolata Ferrero 6 agosto 1885 Nascita 8 agosto 1885 Battesimo 15 maggio 1894 Cresima 22 aprile 1895 Prima Comunione 30 dicembre 1907 Entrata in Monastero 5 novembre 1908 Vestizione 23 novembre 1909 Professione temporanea 28 novembre 1912 Professione solenne 1° settembre 1916 Morte 1° settembre 1924 Traslazione della salma dal cimitero di Camerlata al Monastero della Visitazione