Preambolo Suor Maria Marta Chambon della Visítazione Santa Maria di Chambéry e Le Sante Piaghe di N. S. G. C. Dal Vaticano, 18 Maggio 1924 Rev.ma Madre, Mi è giunto il volumetto da Lei inviatomi su “Suor Maria Marta Chambon” perché lo inviassi in omaggio al Santo Padre, e mi affretto a significarLe che Sua Santità ha mostrato di gradirlo e di compiacersi assai del grazioso lavoretto. L’Augusto Pontefice non può che far voti affnchè le virtù e la vita esemplare di quella religiosa e fedele serva di Dio, siano il più largamente diffuse e conosciute, a incitamento alle anime a camminare nelle vie della perfezione, e si rallegra perciò con l'autrice cui imparte di cuore insieme alle sue Consorelle la Benedizione Apostolica. Io poi ringraziandola della copia inviata anche a me profitto volentieri dell'occasione per raffermarmi con sensi di distinto ossequio di Lei, Rev. Madre Dev.mo P. C. Gasparri Rev.ma Madre, Dopo le parole auguste del Santo Padre, superflua ogni altra parola. Una però mi permetta di dirla, almeno per congratularmi degli auspici radiosi, sotto i quali la cara pubblicazione inizia la sua via e, dirò apertamente, il suo apostolato. Perchè questo io credo con un vivo slancio del mio cuore, che le brevi pagine, che condensano gli eroismi della edificantissima vita di Suor M. M. Chambon, saranno un vero granellino di senape, che si svolgerà e crescerà in grande albero; e quanti gli uccelli che vi verranno a cercare un ristoro e a nidificare! Si soffre tanto nel mondo, dove, aumentati i dolori, è diminuita invece, rapidamente e grandemente, la scienza del dolore, e il dolore, così, non lo si sa più interpretare, nè apprezzare, nè sopportare, nè consolare; ebbene, vengano queste lezioni pratiche di un'anima, che dalle Sante Piaghe derivò al suo cuore tanta luce e tanto conforto, vengano, e a tutti, che piangono, insegnino dove una lagrima possa essere lenita e rasciugata, e poi anche convertita in un sorriso eterno. A Lei Rev.ma Madre, e a tutte le Suore di codesta ottima Comunitá la Benedizione del Suo obblig.mo P. CARD. MAFFI Pisa, Ascensione del 1924 Degnarono pure inviare la Benedizione e voti per l'incremento della cara Devozione. L'Em.mo Sig.or Gardinale Augusto Silj L'Em.mo Sig.or Gardinale Alfonso M. Mistrangelo Arcivescovo di Firenze L'Em.mo Sig.or Gardinale Eugenio Tosi Arcivescovo di Milano Sua Ecc.a Rev.ma Mons. Raffaele M. Virili Arcivescovo di Tolemaide Sua Ecc.a Rev.ma Monsignor Giuseppe Gamba Arcivescovo di Torino Sua Ecc.a Rev.ma Monsignor Ernesto M. Piovella Arcivescovo di Gagliari Sua Ecc.a Rev.ma Mons. Alfonso Vescovo di Como Sua Ecc.a Rev.ma Mons. Riccardo Carlesi Vescovo di Cortona Sua Ecc.a Rev.ma Mons. Andrea Giacinto Longhin Vescovo di Treviso Sua Ecc.a Rev.ma Mons. Luigi spandre Vescovo e Principe di Asti Sua Ecc.a Rev.ma Mons . A. Simonetti Vescovo di Pescia Sua Ecc.a R.ma Mons. Ambrogio Vescovo di Ventimiglia Sua Maestà la Regina Madre si compiacque farci significare il gentile Suo gradimento dell'Opuscoletlo - Suor Marta Chambon - con le seguenti elevate parole: … “L'offerta gentile e devota è stata accolta con particolare benevolenza dall'Augusta Signora mostratasi sensibilissima al reverente pensiero da cui essa era suggerita e insieme vivamente compiaciuta degli intenti di spirituale elevazione e di amore che si propone l'interessante pubblicazione” Contessa Pes di Villamarina Degnò pure gradire benevolmente l'umile omaggio Sua Altezza Reale la Duchessa Elena d'Aosta. Nella relazione dei fatti contenuti in questo opuscolo e nella scelta delle espressioni, dichiariamo non voler prevenire in nulla il giudizio della Santa Chiesa nostra Madre, alla quale siamo ossequienti e sottomesse dal più profondo dei nostri cuori. La Superiora e le Religiose del Monastero della Visitazione S. Maria di Chambéry. Dio sia benedetto! Prefazione Ottima l'idea delle reverende Suore della Visitazione di difondere largamente un'edizione italiana della breve vita della loro pia consorella, Suor Maria Marta Chambon, la grande apostola del culto delle Cinque Piaghe del Redentore. La lettura di questo volumetto sarà di pascolo spirituale alle anime, che amano Gesù; farà del bene anche a chi non è troppo addentro nei misteri della vita spirituale, rivelerà, a chi non conduce vita di fede, un'esistenza meravigliosa, gli farà toccare con mano i prodigi della grazia, farà sentire a tutti la presenza del soprannaturale, e renderà sempre più diffuso, piú intenso, il culto di quelle cinque adorabili piaghe, dalle quali il Redentore sparse per noi il suo Sangue, prezzo di nostra salvezza. Possa questo libro aver larga díffusione; avere, quanto prima, numerosissime edizioni; a queste succedere altre ed altre ancora, acciocchè i fedeli sentano una riconoscenza sempre più intensa verso l'addolorato Signore, che ci redense ad un prezzo si grande. Pisa, marzo 1924 Ugo Mioni Infanzia e giovinezza Francesca Chambon sortì i suoi natali in una modesta, ma cristiana famiglia di contadini, nel villaggio della Croce Rossa, presso Chambéry, il 6 Marzo 1841. Lo stesso giorno, essa ricevette il santo Battesimo nella chiesa parrocchiale di Lémenc. Nostro Signore si compiacque di rivelarsi di buon'ora a quest'anima innocente. Francesca aveva appena nove anni allorché, condotta da una sua Zia il Venerdì Santo, all'adorazione della Croce, Gesù Cristo si presentò ai suoi sguardi, lacerato, sanguinante, come al Calvario. “Oh! in quale stato Egli era! dirà essa più tardi”. Fu questa una prima rivelazione della Passione del Salvatore che doveva occupare un si gran posto nella sua esistenza. Ma, l'aurora della sua vita fu favorita sopratutto dalle visite di Gesú Bambino. Il giorno della sua Prima Comunioni, Egli le si presentò visibilmente; e d'allora in poi, a ciascuna delle sue Comunioni, fino alla sua morte, essa vide sempre Gesù Bambino nella santa Ostia. Egli divenne l'inseparabile compagno della sua gioventù, la seguiva al lavoro nei campi, conversando con lei lungo la strada, riconducendola alla casuccia paterna. “Noi eravamo sempre insieme … oh! quanto io era felice! avevo il Paradiso nel cuore! ….” diceva essa, richiamando verso la fine della sua vita questi lontani e dolci ricordi. All'epoca di questi favori precoci, Francesca non pensava nemmeno a confidare a qualcuno la sua vita di famigliarità con Gesù: essa si contentava di goderne, credendo ingenuamente che tutti possedessero lo stesso privilegio. Tuttavia, la purezza ed il fervore di questa bambina non poterono sfuggire al degno Curato della parrocchia, il quale l'ammetteva frequentemente alla Santa Mensa. Egli scoprì nella giovinetta la vocazione religiosa e venne a presentarla al nostro Monastero. Primi anni di Religione Quando il Monastero della Visitazione Santa Maria di Chambéry, aprì le sue porte a Francesca Chambon, essa aveva diciotto anni. Due anni dopo, nella festa di Nostra Signora degli Angeli, 2 Agosto 1864, essa pronunziò i santi voti, prendendo definitivamente posto tra le Religiose del velo bianco col nome di Suor Maria Marta. Niente, all'esterno, preveniva in favore della nuova sposa di Gesù Cristo. La bellezza della figlia del Re era veramente tutta interiore … Dio che, senza dubbio, si riservava dei compensi, aveva trattato Suor Maria Marta, sotto il rapporto dei doni naturali, con una vera parsimonia! Dei modi e un linguaggio rustici; - un'intelligenza piuttosto mediocre, non sviluppata da nessuna cultura, sia pure sommaria: S.r M. Marta non sapeva nè leggere nè scrivere; - dei sentimenti, che dovevano innalzarsi solo sotto l'influenza divina ed infine un temperamento vivo ed un po' tenace; le Sorelle del velo bianco lo dichiaravano sorridendo “Oh! una santa lo era davvero …. ma una santa che qualche volta faceva esercitare un po' la pazienza!” La “santa” lo sapeva bene! E nella sua commovente ingenuità, essa si lagnava con Gesù di avere tanti difetti: “Le tue imperfezioni, le rispose Egli, sono la più grande prova che tuttoció che succede in te proviene da Dio. Io non te le toglierò mai; esse sono il velo che nasconde i miei doni. Tu hai ben voglia di nasconderti? Io ne ho ancora più di te! …” Di fronte a questo ritratto, vorremmo porne uno dalle linee altrimenti attraenti. Sotto l'apparenza di un blocco discretamente informe, l'osservazione più attenta delle Superiore, non tardò infatti, a indovinare, poi a riconoscere una fisonomia morale già molto bella, che sotto l'azione dello Spirito di Gesú, andava acquistando ogni giorno. Si potrebbero notare qui dei lineamenti scolpiti con segni infallibili, che rivelano l'Artista divino … e lo rivelano tanto maggiormente in quanto che le deficienze naturali, non sono scomparse: in questa intelligenza si greggia, quanti lumi, quali viste profonde! in questo cuore senza cultura naturale, quale innocenza, quanta fede, quanta pietá, quanta umiltá, quale sete di sacrifizio! Basti, per il momento, di addurre la testimonianza della sua Superiora, la Nostra On.ma Madre Teresa Eugenia Revel: “L'obbedienza è tutto per lei. Il candore, la rettitudine, lo spirito di carità che l'animano, la sua mortificazione, e sopratutto, la sua umiltá sincera e profonda, ci sembrano le più secure garanzie della condotta di Dio su quest'anima. Più essa riceve, più essa entra in un vero disprezzo di sè medesima, essendo quasi abitualmente oppressa dal timore di essere illusa. Docile ai consigli che le sono dati, le parole del Sacerdote e della Superiora hanno un gran potere per renderle la pace … Ciò che ci tranquillizza sopratutto, è il suo amore appassionato per la vita nascosta; il suo imperioso bisogno di sfuggire ad ogni sguardo umano e la sua paura, che qualcheduno si accorga di ciò che accade in lei”. I due primi anni di vita religiosa della nostra Sorella scorsero quasi normalmente. Eccetto un dono di orazione poco comune, un raccoglimento perpetuo, una fame ed una sete di Dio sempre crescenti, niente di particolare faceva prevedere delle cose straordinarie. Ma, nel settembre 1866, la giovane Conversa cominciò ad essere favorita da frequenti visite di Nostro Signore, della Santissima Vergine, delle Anime del Purgatorio, degli Spiriti celesti. Gesù Crocifisso - sopratutto - le faceva quasi ogni giorno contemplare le sue Divine Piaghe, ora risplendenti e gloriose, ora livide e sanguinanti, chiedendole di associarsi ai dolori della sua santa Passione. Veglie e penitenze corporali Le Superiore, inchinandosi dinanzi a dei segni certi della volontà del Cielo, - segni sui quali noi non possiamo fermarci in questo breve riassunto, si decisero, malgrado le loro apprensioni, di abbandonarla poco a poco, alle esigenze di Gesù Crocifisso. Suor Maria Marta fu dapprima invitata a passare le notti stesa sul pavimento della sua cella. Poi ricevè l'ordine di portare giorno e notte un duro cilizio. Quindi, essa dovette intrecciarsi una corona di acute spine, che non le permise più di posare la testa senza sentire vivi dolori. Dopo otto mesi, nel maggio 1867, non contento delle notti passate per terra, con il cilizio e la corona di spine, Gesù volle da S.r Maria Marta il sacrifizio del suo medesimo sonno, domandandole di vegliare sola, presso il S.S. Sacramento mentre che tutte dormivano in Monastero. A tali esigenze la natura non trova il suo conto! Ma non è forse questo il prezzo abituale dei divini favori? … Nel silenzio della notte, Nostro Signore si comunicava alla sua serva nel modo più maraviglioso. Talvolta, senza dubbio, Egli la lasciava lottare penosamente per lunghe ore, contro la fatica ed il sonno. Ma più spesso, Egli s'impadroniva immediatamente di lei e la trasportava in una specie di estasi. Le confidava le sue pene e i suoi segreti d'amore. La colmava di carezze, le prendeva il cuore per immergerlo nel suo. Le sue conquiste su quest'anima umilissima, semplicissima e docile, andavano crescendo ogni giorno. Tre giorni d'estasi Al mese di Settembre 1867, S.r Maria Marta entrò, come glielo aveva annunziato il divin Maestro, in uno stato incomprensibile, al quale sarebbe difficile di dare un nome. La si vedeva immobile, senza parola, senza sguardo, senza prendere nessun nutrimento; il polso nonostante, restava regolarissimo e il volto leggermente colorito. Ciò durò tre giorni, il 26, 27, 28 in onore della Santissima Trinitá. E furono, per la cara veggente, tre giorni di grazie eccezionali. Lo splendore del Cielo illuminó l'umile celleta ove discese la Santissima Trinità. L'Eterno Padre, presentandole Gesù in un ostia, le disse: “Io ti dono Colui che tu mi offri si spesso”, e la comunicò. Poi le svelò il mistero di Bethelem e della Croce, illuminando vivamente la sua anima sull'Incarnazione e la Redenzione. Traendo in seguito da Sé stesso il suo Spirito come un raggio di fuoco, gliene fece dono: “Vi è qui, affermò, la luce, la sofferenza e l'amore! … L'amore sarà per me; la luce per discernere la mia volontà; la sofferenza, infine, per soffrire di momento in momento, come voglio che tu faccia”. L'ultimo giorno, il Pardre Celeste invitandola a contemplare, in un raggio che dal Cielo discendeva verso di lei, la Croce di suo Figlio, le fece meglio comprendere le Piaghe di Gesù per il suo bene personale. Al tempo stesso, in un’altro raggio che partiva dalla terra per terminare in Cielo, essa vide chiaramente la sua “misione” e come doveva far valere i meriti delle Piaghe di Gesù per il mondo intero. Giudizio dei Superiori Ecclesiastici La Superiora e la direttrice di un'anima cosi privilegiata, non potevano assumere su di loro soltanto la responsabilità di questa via straordinaria. Esse consultarono i Superiori ecclesiastici, specialmente il Signor Canonico Mercier, Vicario Generale e Superiore della Casa, sacerdote di gran criterio e di grande pietà; il Rev. P. Ambrogio, provinciale dei Cappuccini di Savoia, uomo di alto valore morale e dottrinale; il Signor Canonico Bouvier, soprannominato “l'Angelo dei Monti”, confessore della Comunitá, la cui riputazione di scienza e di santità varcava i confini della nostra Provincia. L'esame fu serio e completo. I tre esaminatori si accordarono ad affermare che la via per la quale camminava S.r Maria Marta aveva l'impronta divina. Essi consigliarono di mettere tutto per iscritto; ma prudenti quanto illuminati, giudicarono d'altra parte, che bisognava custodire questi fatti sotto il velo del segreto, fino a tanto che piacesse a Dio di manifestarli Egli stesso. Ecco perchè la Comunita ignorò le grazie insigni di cui essa era favorita in uno dei suoi membri, il meno atto, a riceverle, secondo le viste umane. Ecco perchè, tenendo per una sacra consegna il consiglio dei Superiori ecclesiastici, la nostra On.ma Madre Teresa Eugenia Revel si mise a redigere giorno per giorno, con una esattezza scrupolosa, - andando fino al rispetto di alcuni errori, frutti dell'ignoranza o di mancanza di memoria, - i racconti dell'umile Conversa, alla quale, d'altronde, Nostro Signore ordinava di nulla nascondere alla Superiora. “Noi deponiamo qui, in presenza di Dio e dei nostri Santi Fondatori, per obbedienza ed il più esattamente e possibile, ció che noi crediamo esserci inviato dal Cielo, per una predilezione tutta amorosa del divin Cuore di Gesù, e per il bene della nostra Comunità e delle anime”. “Dio sembra avere scelto nella nostra umile famiglia l'anima privilegiata che deve rinnovare nel nostro secolo la devozione alle Sante Piaghe di Nostro Signor Gesù Cristo. É la nostra umile Sorella domestica, S.r Maria Marta Chambon, che il Salvatore gratifica della sua sensibile presenza. Le mostra ogni giorno le sue divine Piaghe, affinché essa ne faccia valere costantemente i meriti, per i bisogni della Santa Chiesa, la conversione dei peccatori, le necessità del nostro Istituto, e sopratutto, per il sollievo delle Anime del Purgatorio”. “Gesù ne fa il suo balocco d'amore e la vittima del suo Beneplacito … e noi, piene di riconoscenza, proviamo ad ogni momento l'efficacia delle sue preghiere sul Cuore di Dio”. Tale é la dichiarazione colla quale si apre il racconto della nostra On.ma Madre Teresa Eugenia Revel, degna confidente dei favori del Cielo. Noi caviamo dai suoi appunti, tutte le citazioni seguenti. La missione “Una cosa mi fa pena, - diceva il dolce Salvatore alla sua umile serva, - ed é il vedere delle anime che considerano la devozione alle mie Piaghe come strana, e spregevole, come una cosa che non conviene … ed é perciò che essa decade e si dimentica”. “In Cielo, ho dei santi che hanno avuto una grande devozione alle mie sante Piaghe, ma sulla terra, non vi è quasi più nessuno che mi onori in questo modo”. Questo lamento non è che troppo fondato! In un mondo, in cui il godere sembra l'unica preoccupazione, quante persone, anche cristiane, hanno come perduto il senso del sacrifizio! … Pochissime anime comprendono la Croce! Pochissime si applicano a meditare la passione di N. S. G. C., che San Francesco di Sales chiama si giustamente “la vera scuola dell'amore, il più dolce ed il più veemente motivo della pietà”. Ora, Gesù non vuole che resti inesplorata questa miniera inesauribile, e restino dimenticati e perduti i frutti delle sue sante Piaghe. Esso si sceglierà - non è forse la sua consuetudine? - il più umile degli strumenti per compiere la sua opera d'amore. Il 2 Ottobre 1867, S.r Maria Marta assisteva ad una “Vestizione”, e vide la volta del Paradiso semiaperta, e la stessa cerimonia svolgersi in uno splendore ben dissimile da quello della terra. Tutta la Visitazione del Cielo era presente: Le Prime Madri, volgendosi verso di lei, come per annunziarle una buona noticia, le dissero, festose: “L’Eterno Padre ha dato al nostro santo Ordine il Suo Divin Figlio in tre modi: 1. Gesù Cristo, la sua Croce e le sue Piaghe, più particolarmente a questa casa. 2. Il suo Sacro Cuore. 3. La sua santa Infanzia da onorare: bisogna che voi abbiate tutta la semplicità del bambino nelle vostre relazioni con Lui”. Questo triplice dono non sembra nuovo. Risalendo alle origini dell'Istituto, noi troviamo nella vita della Madre Anna Margherita Clément, contemporanea di Santa Giovanna di Chanlal: queste tre divozioni: tutte le Religiose formate da lei ne portarono il sigillo. É probabile e noi possiamo supporlo, che questa stessa Madre Clément, ugualmente favorita, di concerto colla nostra Santa Madre e Fondatrice, sia venuta a ricordarle all'eletta di Dio. Alculni giorni dopo, l'On.ma Madre Maria Paolina Deglapigny, morta da diciotto mesi, comparve alla sua antica figlia e confermandole questo dono delle Sante Piaghe. “La Visitazione aveva gia una grande ricchezza, ma essa non era completa. Felice fu il giorno in cui ho lasciato la terra, così invece di avere soltanto il Sacro Cuore di Nostro Signore, voi avrete tutta la santa Umanità, cioè, le Sue sacre Piaghe. Io ho domandato questa grazia per voi”. Il Cuore di Gesù! ah! chi lo possiede non possiede tutto Gesù? tutto l'amore di Gesù? … Senza dubbio. Ma le sante Piaghe sono come l'espressione prolungata - e quanto eloquente! - di quest'amore. Epperò, Gesù vuole che noi l'onoriamo tutto intero, e che adorando il suo Cuore ferito, non dimentichiamo le sue altre Piaghe aperte, esse pure, dall'amore. - E non è senza interesse a questo proposito, di riavvicinare il dono dell'Umanità sofferente di Gesù, fatto alla nostra S.r Maria Marta, con quello fatto alla stessa epoca, alla nostra Venerabile Madre Maria di Sales Chappuis: il dono dell'Umanità Santa del Salvatore. S. Francesco di Sales nostro Santo Padre, che spessissimo visitava la sua cara figlia, per istruirla paternamente, non mancò di confermarla nella certezza della sua “Missione”. Un giorno che essi si trattenevano insieme: “Padre mio, gli disse essa colla sua solita semplicità, voi sapete che le nostre Sorelle non hanno troppa fiducia nelle mie affermazioni, perchè io sono molto imperfetta”. - “Mia figlia, rispose il Santo, le viste di Dio non sono quelle della creatura, - la creatura giudica secondo le viste umane. - Dio dà le sue grazie ad una miserabile che non ha niente, affinchè tutte ritornino a Lui. Tu devi essere ben contenta delle imperfezioni che hai, perchè esse nascondono i doni di Dio. - Dio ti ha scelta per completare la devozione al Sacro Cuore: il Cuore è stato mostrato alla mia figlia Margherita Maria e le Sante Piaghe alla mia piccola Maria Marta! … É una felicità per il mio cuore di Padre, che questo onore sia reso da voi a Gesù Crocifisso! Ciò forma il complemento della Redenzione che Gesù ha tanto desiderato!” La Santissima Vergine venne pure il giorno della Visitazione, a confermare nella sua via, la giovane Sorella. Accompagnata dai Santi Fondatori, dalla nostra santa Sorella Margherita Maria: “Io dono il mio frutto alla Visitazione, come l'ho portato alla mia cugina Elisabetta, le disse con bontà. - Il tuo Santo Fondatore ha riprodotto le fatiche, la dolcezza e l'umiltà di mio Figlio; la tua Santa Madre di Chantal, la mia generositá, superando tutti gli ostacoli per unirsi a Gesù e fare la sua santa Volontà; la tua beata Sorella Margherita Maria ha riprodotto il Sacro Cuore di mio Figlio per darlo al mondo … E tu, figlia mia, tu sei scelta per trattenere la giustizia di Dio, facendo valere i meriti della Passione e delle sante Piaghe del mio unico e diletto Figlio Gesù”. E siccome Suor Maria Marta opponeva alcune obbiezioni sulle dificoltá che incontrerebbe: “Mia figlia, riprese l'Immacolata Vergine, la tua madre e tu non avete da preoccuparvi; mio Figlio sa bene ciò che deve fare … Quanto a voi, fate soltanto, giorno per giorno, ciò che vuole Gesù”. Gli inviti e gl'incoraggiamenti della Santissima Vergine andarono, d'altronde, moltiplicandosi e prendendo tutte le forme: “Se volete delle ricchezze, bisogna andare ad attingerle nelle Sante Piaghe di mio Figlio … Tutti i lumi dello Spirito Santo escono dalle Piaghe di Gesù; ma voi riceverete questi doni in proporzione della vostra umiltà …” “Io sono vostra Madre e vi dico: andate ad attingere nelle Piaghe di mio Figlio! … Succhiatene il Sangue fino ad esaurirlo, ciò che nonostante non accadrà mai”. “- Bisogna che tu, figlia mia, applichi le Piaghe di mio Figlio ai cattivi per convertirli”. Dopo l'intervento delle prime Madri, del Santo Fondatore e della Santa Vergine, noi non sapremmo dimenticare, in questo quadro, quello dell'Eterno Padre, per il Quale la nostra cara Sorella nutrì sempre una tenerezza, una confidenza di bambina, e dal Quale venne colmala di divine carezze. - Egli fu il primo ad istruirla sulla sua futura missione. Di quando in quando gliela ricordava: “Figlia mia, ti dono il mio Divin Figlio per aiutarti nella giornata, affinchè tu possa pagare ciò che devi alla mia giustizia per tutti”. “Tu prenderai costantemente nelle Piaghe di Gesù di che pagare i debiti dei peccatori”. La Comunitá faceva delle processioni e delle preghiere per varii bisogni: “Tuttociò che mi date con questo non è niente, dichiarò l'Eterno Padre”. – “Se non è niente, rispose l'audace figlia, io vi offro allora tutto quello che il vostro Figlio ha fatto e sofferto per noi”. – “Ah! riprese l'Eterno Padre, questo è grande! …” Dal canto suo, Nostro Signore, per fortificare la sua serva, le rinnovò a piú riprese, la sicurezza che essa era realmente chiamata a ravvivare la devozione alle Piaghe redentrici: “Io ti ho sceIta per risvegliare la devozione alla mia santa Passione nei tempi infelici nei quali vivete”. Poi, mostrandole le sue sante Piaghe come un libro in cui vuole insegnarle a leggere, il buon Maestro aggiunge: “Non volgere gli occhi da questo libro e imparerai più che i più grandi sapienti. La preghiera alle sante Piaghe comprende tutto”. Un'altra volta, durante il mese di Giugno, mentre che essa stava prostrata ai piedi del Santissimo Sacramento, Nostro Signore, aprendo il suo sacro Cuore, come la sorgente di tutte le altre Piaghe, insisté ancora: “Ho scelto la mia fedele serva Margherita Maria per far conoscere il mio divin Cuore, e la mia umile Maria Marta per insinuare la devozione alle mie altre Piaghe! .. Le mie Piaghe vi salveranno infallibilmente; esse salveranno il mondo”. In un'altra circostanza: “La tua via, le disse, è di farmi conoscere ed amare per mezzo delle mie Sante Piaghe, sopratutto nell'avvenire”. E le domandò di offrire incessantemente le sue divine Piaghe per la salvezza del mondo: “Figlia mia, il mondo sarà più o meno turbato, secondo che tu avrai adempiuta la tua missione … Tu sei scelta per soddisfare alla mia giustizia. - Rinchiusa nella tua clausura, devi vivere quaggiù come si vive in Cielo, amarmi, pregarmi continuamente per trattenere la mia vendetta, e rinnovare la devozione alle mie sante Piaghe”. “Io voglio che, con questa devozione, non solo si salvino le anime colle quali tu vivi, ma molte altre ancora! Un giorno, ti domanderò conto se ti sei ben servita di questo tesoro per tutte le mie creature”. “Veramente, Sposa mia, le disse un'altra volta, io abito in questo luogo e in tutti i cuori! … Io vi stabilirò il mio regno e la mia pace, col mio potere distruggerò tutti gli ostacoli, perchè io sono il Padrone dei cuori e ne conosco tutte le miserie … Figlia mia, tu sei il canale delle mie grazie. Sappi che il canale non ha niente da sè stesso, non ha che ciò che vi scorre dentro. Bisogna, come canale, che tu non serbi niente e che tu dica tutto quello che io ti comunico. Io ti ho scelta per far valere i meriti della mia Santa Passione per tutti; ma io voglio che tu sia sempre nascosta. - Stà a me il far conoscere più tardi, che con questo mezzo si salverà il mondo - ed altresi, per le mani della mia Madre Immacolata! …” Motivi della devozione alle Sante Piaghe Affidando a Suor Maria Marta questa “missione”, il Dio del Calvario si compiaceva di rivelare alla sua anima rapita gli innumerevoli motivi di invocare le divine Piaghe, ed anche i benefizi di questa divozione. Ogni giorno. ad ogni istante, per eccitarla a farsene l'ardente apostola, Egli le svela gli inaprezzabili tesori di queste sorgenti di vita: “Nessun'altra anima, eccetto la mia santa Madre, ha avuto come te la grazia di contemplare giorno e notte le mie sante Piaghe”. “Figlia mia, riconosci tu il tesoro del mondo? … Il mondo non vuole riconoscerlo. - Io voglio che tu veda le mie piaghe svelate affinchè tu comprenda meglio ciò che ho fatto venendo a soffrire per te”. “Figlia mia, ogni volta che offrite a mio Padre i meriti delle mie divine Piaghe, voi guadagnate un'immensa fortuna. Siete simili a colui che trova un gran tesoro nella terra; ma siccome voi non potete conservare questa ricchezza, Dio la riprende, e cosi pure la mia divina Madre, per rendervela, al momento della morte e applicarne i meriti alle anime che ne hanno bisogno: poichè voi dovete far fruttare la ricchezza delle mie sante Piaghe”. “Non bisogna restar povere, giacchè il vostro Padre è molto ricco! … La vostra ricchezza? è la mia santa Passione!” “Colui che si trova nella necessità, venga con fede e confidenza, e attinga costantemente nel tesoro della mia Passione e ne' fori delle mie Piaghe!” “ Questo tesoro vi appartiene! … Tutto è qui, eccettuato l'inferno!” “Una delle mie creature mi ha tradito ed ha venduto il mio Sangue, ma voi potete si facilmente ricomprarlo goccia a goccia! … - Una sola goccia basta per purificare la terra … e voi non vi pensate! voi non ne conoscete il valore!” “I carnefici hanno fatto bene ferendomi il Costato, le mani ed i piedi, poichè essi hanno in questo modo aperto delle fontane donde scorreranno eternamente le acque della mia misericordia. Bisogna detestare solo il peccato che ne è stato la causa”. “Il Padre mio si compiace nell'offerta delle mie sacre Piaghe e dei dolori della mia divina Madre. Offrirgliele, è offrirgLi la sua gloria, è offrire il Cielo al Cielo”. “Ecco di che pagare per tutti coloro che hanno dei debiti! - Poiché offrendo a mio Padre, il merito delle mie Sante Piaghe, voi soddisfate ai peccati degli uomini. Gesù la sollecita, - e ci sollecita con lei - di ricorrere a questo tesoro: “Bisogna confidar tutto alle mie divine Piaghe e lavorare coi loro meriti alla salvezza delle anime”. Esso ci domanda di farlo con umiltà: “Quando furono aperte le mie sante Piaghe, vi fu dell'illusione per l'uomo che credeva che finirebbero. Ma no, esse saranno eterne, e saranno vedute eternamente da tutte le mie creature. Ti dico questo, affinchè tu non le guardi per abitudine, ma che tu le veneri con grande umiltà”. “- La vostra vita non è di questo mondo; togliete le Piaghe di Gesù e voi diverrete terrestri … Siete troppo materiali per comprendere tutta l'estensione delle grazie che riceverete per i loro meriti … Voi non guardate abbastanza il sole nella sua pienezza”. “- I miei stessi Sacerdoti non guardano abbastanza il Crocifisso: Io voglio essere onorato tutto intero”. “La messe è grande, abbondante, bisogna che vi umiliate, che vi inabissate nel vostro nulla per mietere delle anime, senza guardare ciò che avete già fatto”. “Non bisogna temere di mostrare le mie Piaghe alle anime … La via delle mie Piaghe è sì semplice e sì facile per andare in Cielo”. Egli ci domanda di farlo con ardori di Serafini. - Designando un gruppo di questi spiriti angelici che circondavano l'altare durante la Santa Messa, Egli disse a Suor Maria Marta: “Essi contemplano la bellezza, la santità di Dio! … ammirano, adorano … essi non possono imitare. In quanto a voi, bisogna che contempliate sopratutto le sofferenze di Gesù per confermarvi a Lui. - Bisogna venire alle mie Piaghe col cuore caldo, ardentissimo e fare, con grande fervore, le aspirazioni per ottenere le grazie di conversione che sollecitate”. Ci domanda di farlo con un'ardente fede. “Esse sono ancor fresche, bisogna offrirle come la prima volta”. “Nella contemplazione delle mie Piaghe, si trova tutto per te e per gli altri”. “Io te le faccio vedere perchè tu vi entri” Esso ci domanda di farlo con confidenza: “Non bisogna preoccuparvi delle cose della terra, figlia mia, voi vedrete nell'eternità ciò che avete guadagnato colle mie Piaghe”. “Le piaghe dei miei sacri Piedi sono un'oceano. Portami quì tutte le mie creature; queste aperture sono abbastanza grandi per alloggiarvele tutte”. Ci domanda di farlo con spirito di apostolato, e senza stancarsi mai “Bisogna pregar molto perchè le mie sante Piaghe si spandano nel mondo”. ( A questo punto, sotto gli occhi della veggente, partirono dalle Piaghe di Gesù, cinque raggi luminosi, cinque raggi di gloria che circondarono il globo ). “Le mie sante Piaghe sostengono il mondo. Bisogna domandarmi la costanza nell'amore delle mie Piaghe, perchè esse sono la sorgente di tutte le grazie. Bisogna invocarle spesso … attirarvi il prossimo … bisogna parlarne e ritornarvi sopra frequentemente, - affine d'imprimerne la devozione nelle anime”. “Vi occorrerà molto tempo per stabilire questa devozione, lavoratevi con coraggio”. “Tutte le parole dette a proposito delle mie sante Píaghe mi fanno piacere, un'indicibile piacere! … Io le conto tutte”. “Quand'anche vi fosse qualcuno, che non volesse venire alle mie Piaghe, bisogna che tu, figlia mía, ve lo faccia entrare”. Un giorno che Suor Maria Marta soffriva un'ardente sete, il suo Divin Maestro le disse: “Figlia mia, vieni a me, ed io ti darò un'acqua che ti disseterà! Nel Crocifisso vi è tutto: vi è di che dissetarsi - ve n'è per tutte le anime!” “Voi avete tutto nelle mie Piaghe! Esse producono opere solide, non con la gioia, ma con la sofferenza”. “Voi siete delle operaie che lavorate nel campo del Signore: colle mie Piaghe guadagnate molto e senza pena”. “Offrimi le tue azioni e quelle delle tue sorelle, unite alle mie Sante Piaghe; niente può renderle nè più meritorie, nè più gradite ai miei occhi. - Vi sono delle ricchezze íncomprensibili, anche nelle più piccole”. È bene notarlo: nelle manifestazioni e confidenze di cui abbiamo parlato, il divin Salvatore, non si presenta sempre a S.r Maria Marta coll'insieme delle sue adorabili Piaghe: talvolta non gliene mostra che una sola separata dalle altre. Un giorno, dopo quest'ardente invito: “Tu devi applicarti a guarire le mie ferite contemplando le mie Piaghe,” Egli le scopre il suo piede destro dicendo; “Quanto devi venerare questa Piaga e nasconderti in essa come la colomba!” Un'altra volta, Egli le fa vedere la sua Mano sinistra: “Figlia mia, prendi nella mia mano sinistra i miei meriti per le anime, affinchè esse sieno alla mia destra nell'eternità … Le anime religiose saranno alla mia destra per giudicare il mondo, ma prima, io domanderò loro conto delle anime che esse avrebbero dovuto salvare”. La Corona di spine Cosa notevole … Gesù chiede per il suo augusto Capo coronato di spine un culto specialissimo di venerazione, di riparazione e di amore. La Corona di spine fu per Lui una cagione di dolori specialmente crudeli: “La mia corona di spine, mi ha fatto soffrire più che tutte le altre mie Piaghe, confidava Egli alla sua sposa, questa è stata la mia più crudele sofferenza, eccetto quella dell'Orto degli Ulivi. Per alleggerirla, bisogna osservare bene la vostra Regola”. Per l'anima fedele, che va fino all'imitazione, la Corona di spine è una sorgente di meriti: “Ecco, disse Egli, questa testa che è stata trafitta per tuo amore e per i meriti della quale tu dovrai essere coronata un giorno. Felice l'anima che avrà ben contemplato e ancor meglio praticato!” “Ecco dove si trova la vostra via; camminatevi semplicemente e voi camminerete sicuramente”. “ Le anime che avranno contemplato e onorato la mia Corona di spine sulla terra, saranno la mia corona di gloria in Cielo!” “Per un'istante che voi contemplerete questa corona quaggiù, io ve ne darò una per l'Eternitá … e sarà la Corona di spine che vi meriterà quella di gloria”. Essa è il dono eletto che Gesù fa ai suoi privilegiati: “La mia corona di spine io la do ai miei privilegiati”. “Essa è un bene di proprietà delle mie spose e delle anime favorite. - Essa è la gioia dei Beati, ma per i miei Diletti sulla terra, essa è una sof'ferenza.” – ( Al posto di ciascuna spina, la nostra Sorella vedeva uscire un raggio di gloria impossibile a descriversi. ) - “I miei veri servi procurano di soffrire con Me, ma nessuno può raggiungere il grado di sofferenza che io ho sopportato”. Da simili anime, Gesù sollecita una più tenera compassione per il suo adorabile Capo. - Ascoltiamo questo gemito del cuore che Egli indirizza a S.r Maria Marta mostrandole la sua testa insanguinata, tutta trafitta, ed esprimente una tale angoscia, che la poveretta non trovava termini per esprimerla: “Ecco Colui che tu cerchi … guarda, in quale stato Egli si trova! … Guarda …, togli le spine del mio Capo offrendo al Padre mio, per i peccatori, il merito delle mie Piaghe: “Va in cerca di anime”. Come si vede, in questi inviti del Salvatore, vi è sempre come una eco dell'eterno sitio, la preoccupazione della salvezza delle anime: “Va in cerca di anime”. “Ecco la tua istruzione: la sofferenza per te, - le grazie che tu devi prendere per gli altri. Una sola anima che fa le sue azioni in unione ai meriti della mia Santa Corona guadagna più che la Comunità tutta intera”. A questi austeri richiami, il Divin Maestro sa unire gli incoraggiamenti che infiammano i cuori e fanno accettare tutti i sacrifici. Ed è così che nell'Ottobre 1867, Egli si presentò allo sguardo estatico della nostra giovane Sorella, con questa corona tutta irradiata da una splendida gloria: “La mia Corona di spine illuminerà il Cielo e tutti i Beati! Sulla terra, vi sono alcune anime privilegiate alle quali la mostrerò, ma la terra è troppo tenebrosa per vederla”. “Guarda come essa è bella dopo essere stata così dolorosa!” Il Divin Maestro va più lungi e l'associa ai suoi trionfi come alle sue sofferenze … Le fa intravedere la glorificazione futura. Applicandole con vivi dolori questa Santa Corona sulla testa: “Prendi la mia corona, e in questo stato ti contempleranno i miei Beati”. Poi indirizzandosi ai Santi e mostrando la sua cara vittima: “Ecco, disse Egli, il frutto della mia Corona”. La santa Corona, che rende felici i giusti, è invece per i cattivi, un'oggetto di terrore. - Suor Maria Marta intravide questo un giorno in un quadro offerto alla sua contemplazione da Colui che si compiaceva d'istruirla svelandole i misteri d'oltre tomba. Tutto illuminato dagli splendori di questa divina Corona, apparve ai suoi occhi il Tribunale in cui vengono giudicate le anime. Ne passavano continuamente dinanzi al Sovrano Giudice. Le anime che erano state fedeli durante la loro vita, si gettavano con confidenza nelle braccia del Salvatore. Le altre, alla vista della Santa Corona, e al ricordo dell'amore di N. S. che esse avevano disprezzato, si precipitavano terrorizzate, negli abissi eterni … Fu cosi impressionante questa visione, che la povera Sorella raccontandola, tremava ancora di timore e di spavento. Il Cuore di Gesù Se il Salvatore svelava così tutte le bellezze e tutte le ricchezze delle sue divine Piaghe all'umile Conversa, poteva forse non aprirle i tesori della sua grande ferita d'amore? “Ecco la Sorgente ove dovete attingere tutto, essa è ricca sopratutto per voi! …” diceva Egli, mostrandole le sue Piaghe in un luminoso splendore, e quella del suo Sacro Cuore, brillante, in mezzo alle altre, di una luce impareggiabile. “Vieni soltanto quì nella Piaga del mio Costato, - è la Piaga dell'amore donde si sprigionano fiamme vivissime”. Gesù le accordava talora per molti giorni di seguito, la vista della sua santissima Umanità gloriosa. Stava allora vicino alla sua serva, si tratteneva famigliarmente con lei, come già altra volta, colla nostra santa Sorella Margherita Maria Alacoque. E questa ultima “che non lascia giammai il Cuore di Gesù” diceva “E così che Nostro Signore si mostrava a me”, mentre che il Divin Maestro reiterava i suoi amorosi inviti. “Vieni nel mio Cuore, tu non temerai nulla … Metti qui le tue labbra per attingervi la carità e spanderla nel mondo … Metti quì la tua mano per prendervi i miei tesori”. Un giorno, Egli le partecipa il suo immenso desiderio di spandere le grazie di cui sovrabbonda il suo Cuore: “Prendi, perchè la misura è colma. Io non posso più contenerle tanto ho voglia di darle”. Un'altra volta la invita a utilizzare ancora e sempre questi tesori: “Venite a ricevere l'effusione del mio Cuore che desidera spanderne la pienezza! Io voglio versare in voi la mia abbondanza, perchè, oggi, ho ricevuto nella mia misericordia, delle anime salvate dalle vostre preghiere”. Ad ogni istante, sotto diverse forme, Egli la chiama ad una vita di unione col suo Sacro Cuore: “Tienti bene attaccata a questo Cuore per prendere e spandere il mio Sangue”. “Se volete entrare nella luce del Signore – bisogna nascondervi nel mio divin Cuore … - Se volete conoscere l'intimità delle viscere di misericordia di Colui che vi ama tanto, dovete avvicinare le labbra con rispetto ed umiltà, all'apertura del mio Sacro Cuore”. “Ecco il vostro centro. Nessuno potrà impedirvi di amarlo, nemmeno sforzarvi ad amarlo, se il vostro cuore non vi corrisponde. Tuttociò che diranno le creature non può togliervi il vostro tesoro, il vostro amore! “Io voglio che mi amiate senza alcun appoggio umano”. A questo punto, Nostro Signore insistè, indirizzando una calorosa esortazione a tutte le sue spose; “Voglio che l'anima religiosa sia staccata da tutto, poichè per venire al mio Cuore, deve essere scevra da ogni attacco …, che nessun filo la leghi più alla terra: bisogna andare alla conquista del Signore nella solitudine; bisogna cercare questo Cuore nel vostro proprio cuore”. Poi torna a Sr. Maria Marta, ma nella sua docile serva, Egli ha di mira tutte le anime e in modo speciale le anime consacrate: “Ho bisogno del tuo cuore per confortarmi e tenermi compagnia … - Io ti insegnerò ad amarmi, poichè tu non sai farlo: la scienza dell'amore non s'impara sui libri essa non è data che all'anima che guarda il divin Crocifisso e Gli parla cuore a cuore. Bisogna che tu sii unita a Me in ogni tua azione”. E Nostro Signore le fa comprendere le condizioni e i frutti maravigliosi dell'unione intima col suo Divin Cuore. “La Sposa che non si appoggia sul petto del suo Sposo nelle sue pene, nel suo lavoro, perde il suo tempo. Quando essa ha commesso delle mancanze, bisogna che si riposi sul mio Cuore con gran confidenza … In questo focolare ardente spariscono le vostre infedeltà, l'amore le brucia, le consuma tutte! … - Bisogna amarmi, abbandonarmi tutto. - Bisogna che vi riposiate sul Cuore del vostro Maestro come San Giovanni. - AmandoLo così, voi Gli procurate una grandissima gloria”. “Ah! quanto desidera il nostro amore Gesù! Esso lo va mendicando!” - Apparendo un giorno in tutta la gloria della sua Risurrezione, Egli disse alla sua diletta, con un profondo sospiro: “Con tutto ciò figlia mia, io mendico come lo farebbe un povero: Io sono un mendicante d'amore! Chiamo i miei figli uno ad uno …, li guardo con compiacenza quando vengono a Me … Io li aspetto …” Prendendo davvero l'aspetto di un mendicante, Egli le ripeteva ancora, con mestizia: “Io mendico l'amore, ma il maggior numero, anche tra le anime religiose, mi ricusa quest'amore … Mia figlia, amami puramente per Me stesso, senza avere riguardo al castigo o alla ricompensa“. Designandole la nostra santa Sorella Margherita Maria il di cui sguardo “divorava“ il Cuore di Gesù: “Questa mi ha amato di questo amore puro e unicamente per Me solo! … ” E Sr. Maria Marta procurava di amare con questo stesso amore. Come un'immenso focolare, il Sacro Cuore l'attirava a Se con ardori indicibili … Essa andava al suo Diletto con slanci d'amore che la consumavano … ma che, nel tempo stesso, lasciavano nella sua anima una soavità tutta divina! … E Gesù le diceva: ”Figlia mia, quando io mi sono scelto un cuore per amarmi e fare la mia volontá, vi accendo il fuoco del mio amore. - Tuttavia, non ravvivo questo fuoco senza interruzione, affinchè l'amor proprio non guadagni qualche cosa e le mie grazie non siano ricevute per abitudine. - Io mi ritiro di quando in quando per lasciare l'anima alla sua propria debolezza. Essa si vede allora tutta sola … commette delle mancanze: queste cadute la tengono umiliata … Ma Io non abbandono per questi defetti l'anima che ho scelta, la guardo sempre. Non sono si delicato; io perdono e ritorno … “Ogni umiliazione vi lega più intimamente al mio Cuore. Io non vi domando grandi cose, voglio semplicemente l'amore del vostro cuore”. “Stringiti al mio Cuore, tu scoprirai tutta la bontà di cui è ripieno. - Qui, tu imparerai la dolcezza e l'umiltà. Vieni, figlia mia, a gettarti qui dentro. Questa unione non è soltanto per te, ma per tutti i membri della tua Comunita”. “Di alla tua Superiora di venire a deporre in questa apertura tutte le azioni delle tue Sorelle, anche le ricreazioni: esse staranno qui come in una banca e vi saranno ben custodite” Ecco un particolare scelto tra mille: quando Sr. Maria Marta ne fece il racconto quella sera, non potè fare a meno d'interrompersi per domandare alla sua Superiora: “Mia Madre, che cosa vuol dire questa parola “banca?” Era la interrogazione della sua candida ignoranza … Poi continuò il suo messaggio. “Bisogna che i vostri cuori si uniscano al mio per mezzo dell'umiltà e dell'annientamento … Ah! figlia mia, se tu sapessi quanto soffre il mio Cuore per l'ingratitudine di tanti cuori … - Bisogna unire le vostre pene a quelle del mio Sacro Cuore”. Alle anime incaricate della condotta delle altre, come direttrici o Superiore, il Cuore di Gesù si apre particolarmente colle sue ricchezze: “Tu farai un grande atto di carità, offrendo ogni giorno le mie divine Piaghe per tutte le direttrici dell'Istituto”. “Dirai alla tua Maestra di venire a riempire la sua anima alla Sorgente, e domani, il suo cuore sará pieno per spandere le mie grazie sopra di voi. Stà a lei ad accendere il fuoco del santo amore nelle anime, parlando loro spessissimo delle sofferenze del mio Cuore. - Io darò a tutte la grazia di comprendere le massime del mio Sacro Cuore. - A forza di lavoro e di corrispondenza tutte vi giungeranno all'ora della morte”. “Figlia mia, le tue Superiore sono le depositarie del mio Cuore, bisogna ch'io possa mettere nelle loro anime tuttociò ch'io vorrei di grazie e di sofferenze”. “Dí alla tua Madre di venire ad attingere in queste Sorgenti ( il Suo Cuore e le sue Piaghe ) per le tue Sorelle … - Essa deve guardare il mio Sacro Cuore e confidargLi tutto, senza preoccuparsi dello sguardo degli uomini” Promesse di Nostro Signore Nostro Signore non si contenta di confidare a Sr. Maria Marta le sue Sante Piaghe, - di esporle i forti motivi e i benefici di questa devozione, in un con le condizioni che le assicurano il successo … Egli moltiplica pure le incoraggianti promesse. - Queste promesse ritornano sì frequentemente e sotto delle forme sì svariate, che sarà necessario limitarci; l'idea, d'altronde, resta in fondo sempre la stessa. La devocione alle sante Piaghe sarà indefettibile: “Non bisogna temere; figlia mia, di “espandersi” nelle mie Piaghe, perchè qui nessuno sarà ingannato, anche quando le cose sembrassero impossibili”. “Io accorderò tutto ciò che mi si domanderà con l'invocazione delle sante Piaghe. Bisogna spanderne la devozione”. “Voi otterrete tutto, perchè è il merito del mio Sangue che è d'un prezzo infinito”. “Con le mie Piaghe e il mio Cuore divino, voi potete ottenere tutto.” Le sante Piaghe santificano e assicurano il progresso spirituale: “Dalle mie Piaghe escono frutti di santità. Come l’oro purificato nel crogiuolo diviene più bello, così bisogna mettere l'anima tua e quelle delle tue Sorelle nelle mie sacre Piaghe; qui, esse si perfezioneranno come l’oro nella fornace … Voi potete sempre purificarvi nelle mie Piaghe”. “Le mie Piaghe ripareranno le vostre …” “Le mie Piaghe copriranno tutte le vostre colpe …” “Coloro che le onorano avranno una vera conoscenza di Gesù Cristo”. “Meditandole, vi troverete sempre un nuovo alimento d'amore.” Le sante Piaghe danno valore a tutto: “Figlia mia, immergi le tue azioni nelle mie Piaghe ed esse diventeranno qualche cosa. - Tutte le vostre azioni, anche le minime, inzuppate nel mio Sangue, acquisteranno per ciò solo un merito infinito e contenteranno il mio Cuore! …” “Offrendole per la conversione dei peccatori, anche se i peccatori non si convertissero, voi avrete davanti a Dio lo stesso merito che se si fossero convertiti.” Le sante Piaghe sono un balsamo e un conforto nella sofferenza: “Quando avete qualche pena, qualche cosa da soffrire, bisogna portarla prontamente nelle mie Piaghe, e la pena sarà addolcita”. “Bisogna spesso ripetere vicino ai malati questa aspirazione: “Gesú mio, perdono e misericordia, per i meriti delle vostre sante Piaghe!” Questa preghiera solleverà l'anima e il corpo.” Le sante Piaghe hanno una efficacia meravigliosa per la conversione dei peccatori. Un giomo, Sr. María Marta, presa da angoscia al pensiero dei delitti della terra, esclamava: “Gesú mio, prendete cura dei vostri figli, non guardate i loro peccati.” Il divino Maestro, rispondendo al suo appello, le insegnò l'aspirazione che già conosciamo: “Gesù mio, perdono e misericoria, ecc,”, poi soggiunse: “Molte persone proveranno l'efficacia di questa aspirazione. - Io desidero, continuò il Salvatore, che i Sacedoti la diano spesso ai loro penitenti nel santo Tribunale”. “Il peccatore che dirà la preghiera seguente: Eterno Padre, io vi offro le Piaghe di Nostro Signor Gesù Cristo per guarire quelle delle anime nostre, otterrà la sua conversione.” Le sante Piaghe salvano il mondo e assicurano una buona morte: “Le mie sante Piaghe vi salveranno infallibilmente … esse salveranno il mondo:” “Bisogna spirare con la bocca appoggiata su queste sacre aperture … - Non vi sarà morte per l'anima che spirerà nelle mie Piaghe, esse danno la vera vita.” Le sante Piaghe danno ogni potere su Dio: “Voi siete niente da voi stessa, ma l'anima vostra, unita alle mie Piaghe, diviene potente; essa può anche fare parecchie cose in una volta: meritare e ottenere per tutti i bisogni, senza che sia necessario di nulla particolareggiare.” E posando sulla testa della cara privilegiata la sua mano adorabile, il Salvatore soggiungeva: “Ora, tu hai il mio potere. A coloro che non hanno niente come te, io mi compiaccio sempre di dare maggior numero di grazie. - Il mio potere è nelle mie Piaghe: con esse tu divieni potente …” “Si, tu puoi ottenere tutto; tu hai ogni potere! Tu hai anche, in certo modo, più potere di Me; tu puoi disarmare la mia giustizia, poichè sebbene tutto venga da Me, io voglio essere pregato, voglio che mi si domandi.” Le sante Piaghe saranno - in modo particolare - la salvaguardia della Comunità. La situazione politica divenendo ogni giorno più critica, racconta nostra Madre, nell'ottobre 1873, noi abbiamo fatto una novena alle sante Piaghe di Gesù. Nostro Signore ne dimostrò subito la sua gioia alla confidente del suo Cuore. Poi le indirizzò queste confortanti parole: “- Amo tanto la tua Comunità; mai le accadrà alcuno male”. “La tua Madre non deve dar retta alle notizie che corono perchè spesso le notizie del mondo sono false. - La mia parola sola è vera! - Io ve lo dico, voi non avete niente da temere … Se voi lasciaste la preghiera, allora, si, voi avreste da temere … - Questa corona della misericordia fa contrappeso alla mia Giustizia, arresta la mia vendetta.” Finalmente, ratificando di nuovo il dono delle sue sante Piaghe alla Comunità, Nostro Signore le diceva: “Ecco il vostro tesoro! … Il tesoro delle sante Piaghe racchiude delle corone che voi dovete prendere e dare agli altri offrendole al Padre mio per guarire le piaghe di tutte le anime. - Un giorno, queste anime, alle quali avrete ottenuto una santa morte con le vostre preghiere, si volgeranno verso di voi per ringraziarvi … - Tutti gli uomini compariranno, in quel giorno del Giudizio, davanti a Me, ed io allora mostrerò le mie spose privilegiate che avranno purificato il mondo con le mie sante Piaghe … Un giorno verrà, in cui vedrete queste grandi cose! …” "Figlia mia, questo é detto per umiliarvi e non per insuperbirvi … Sappi che tutto questo non è per te, ma per Me affinchè tu mi conduca delle anime! …” Le Sante Piaghe e la Chiesa Tra le promesse di N. S. G. C., due specialmente sono da segnalarsi: quelle che riguardano la Chiesa e quelle che riguardano le Anime del Purgatorio. Le Sante Piaghe e la Chiesa Nostro Signore rinnovò spesso a Sr. Maria Marta la promessa del trionfo della Santa Chiesa per i meriti delle sue Piaghe e della Vergine Immacolata: “Figlia mia, bisogna che tu faccia bene la tua parte, che è quella di offrire le mie divine Piaghe al mio Eterno Padre, perchè da queste deve venire il trionfo della Chiesa, che passerà per le mani della mia Madre Immacolata.” Ma, fin dal principio, Nostro Signore prevenne ogni illusione, come ogni equivoco. Non si tratta del trionfo materiale, visibile, che sognano certe anime! … Alla barca di Pietro, giammai i frutti si piegheranno con una perfetta docilità; talvolta anche si potrà tremare davanti ai furori della loro agitazione … Lottare, lottare sempre, è una legge della vita della Chiesa: "Non si comprende ció che si chiede, domandando il suo trionfo … La mia Chiesa non avrà mai trionfo visibile.” Tuttavia, tra le lotte e le angoscie, continua a compiersi, nella Chiesa e per mezzo della Chiesa, l'opera di N. S. G. C.: la salvezza del mondo. - L'opera di N. S. G. C. si compie tanto meglio quanto piú la preghiera - che tiene il suo posto nel disegno divino - implora efficacemente i soccorsi del Cielo. E si comprende che il Cielo si lasci specialmente piegare quando viene invocato in nome delle Piaghe redentrici. - Gesù insisteva frequentemente su questo punto: “Le invocazioni alle sante Piaghe le otterranno una continua vittoria …” “Bisogna che tu attinga continuamente a queste sorgenti della mia Chiesa”. “- Eh! mio buon Maestro, è tanto tempo che me lo fate fare! … e il trionfo non viene”, esclamò essa con la sua famigliare semplicità. - “Figlia mia, rispose il nostro benigno Salvatore, voi dovreste essere già molto contente perchè non vi gastigo anche di più … Tu trattieni il mio braccio. - Io ti prometto di darti il trionfo, ma poco a poco.” E il santo Fondatore venne a completare la lezione del Divino Maestro: “Anche quando Nostro Signore promette il trionfo per l'intercessione di Maria Immacolata, non dovete rilassarvi nella preghiera e nell'offerta delle sante Piaghe.” All’epoca di una grande persecuzione della Chiesa, Sr. Maria Marta domandava spesso a Gesú di coprire con la protezione delle sue sante Piaghe il Sovrano Pontefice. Questa preghiera piaceva molto a Nostro Signore. Egli fece vedere alla nostra Sorella che la grazia sovrabbondava sul S.S. Padre Pio IX e che le preghiere fatte dalla Comunità vi contribuivano grandemente: “Dalle mie Piaghe esce per lui una grazia particolare.” Verso la fine del 1867, Nostro Signore le rivelò che Sua Santità avrebbe ancora molto da soffrire, che non vi sarebbe piú pace, ma che grazie alla preghiera, il Papa potrebbe sussistere nella Santa Sede,"nella tribolazione ,". Si vede che Nostro Signore non vuole illusioni! Ciò che non lo trattiene dall'esigere sempre delle preghiere: “Io voglio che questa Comunità sia il sostegno della Santa Sede con la preghiera e sopratutto con l'invocazione delle mie sante Piaghe. - Voi opponete così una barriera ai suoi nemici.” Nè di esprimere la sua soddisfazione per le preghiere fatte: “Sono contento delle preghiere che la tua Comunità fa per sostenere la Chiesa. Voi avrete un grado di gloria di più per essere state dei buoni soldati del Santo Padre. - Voi sarete sempre nel caso di esserlo: bisogna pregare molto per la Santa Chiesa.” Nè di concludere, dando la sicurezza di una Protezione contro la quale niente potrà prevalere: “Finchè le mie Piaghe vi custodiranno, voi non avete niente da temere, nè per voi, nè per la Chiesa! Se questo bene venisse a mancarvi comprendereste allora ciò che possedete.” Le Sante Piaghe e le Anime del Purgatorio “Il beneficio delle sante Piaghe fa discendere le grazie dal Cielo e salire al Cielo le Anime del Purgatorio”. “Ogni volta che voi mirerete il divin Crocifisso col cuore puro, otterrete la liberazione di cinque Anime del Purgatorio: una per ogni Sorgente”. “Facendo la "Via Crucis" se il vostro cuore è ben puro e staccato da tutto, voi otterrete pure lo stesso favore ad ogni stazione, per il merito di ciascuna delle mie Piaghe”. “Quando offrite le mie sante Piaghe per i peccatori, non bisogna dimenticare di farlo per le Anime del Purgatorio, perchè pochi sono quelli che pensano a sollevarle”. “Le sante Piaghe sono il tesoro dei tesori per le Anime del Purgatorio.” E il buon Maestro volle anche dimostrarlo a Sr. Maria Marta. Una domenica di Quaresima, il suo stato di sofferenza non le permise di assistere all'istruzione; il suo Diletto venne a lei e le disse: “Vengo a darti un'occupazione: “tu offrirai le tue sofferenze in unione con le mie divine Piaghe per le Anime del Purgatorio.” La Sorella cominciò a fare questa offerta ed ogni volta che la rinnovava, vedeva un'anima salire al Cielo. Era alla ventesima, quando comparve l'Eterno Padre: “Io ti do lo stesso potere che ha mio Figlio, purchè tu mi offra il tuo cuore unito al suo.” Essa si sforzò di farlo, e, ad ogni atto d'offerta e d'unione, saliva verso il Cielo - secondo la sua espressione - una volata d'anime, "come uno stormo d'uccelli …" Le anime liberate da lei venivano qualche volta a ringraziarla e le dicevano: “Che la festa che le aveva salvate, "la festa delle sante Piaghe " non passa mai … Noi non abbiamo conosciuto il valore di questa devozione se non quando siamo state al possesso di Dio! - Offrendo le sante Piaghe di Nostro Signore al Padre suo, voi operate come una seconda Redenzione.” Nel numero di queste anime ve ne sono alcune che stanno più a cuore ad una Religiosa; sono le anime delle sue proprie Sorelle. - Sr. Maria Marta pregava e soffriva per loro in modo speciale, e la Santa Vergine gliene dimostrava soddisfazione: “Le anime delle vostre Sorelle in Purgatorio sono mie figlie. Io provo un gran piacere quando vi sento pregare per la loro liberazione … soffro tanto a vederle in quel fuoco … Esse ci vanno quasi tutte! … - Io sono Regina e voglio che queste anime regnino con Me! Nonostante tutto il nostro potere, mio Figlio ed io non possiamo liberarle; esse devono espiare. - Ma voi potete sì facilmente sollevarle ed aprir loro il Cielo, offrendo per esse a Dio Padre, le sante Piaghe.” - “Offrile per tutte le loro mancanze alla Regola” soggiunse un giorno, Nostro Signore. Una delle sue Sorelle defunte apparendole gloriosa, poco dopo la sua morte, le disse: “Io credevo di fare tutte le mie azioni puramente per Iddio, e quando invece mi sono state mostrate, le ho viste tutte piene di movimenti naturali. La confidenza che ho avuto nelle sante Piaghe di Nostro Signore è quella che m'ha salvata. - Oh! quanto è bello morire passando per le Piaghe di Nostro Signor Gesù Cristo! …” Le Sante Piaghe e il Cielo Per coronare queste magnifiche promesse, Nostro Signore mostra finalmente nelle sue Piaghe “l’arra della nostra gloria futura”, e fa intravedere a Sr. Maria Marta la felicità che la loro contemplazione procura in Cielo. “Le anime che pregano con umiltà e che meditano la mia Passione, avranno un giorno una partecipazione alla gloria delle mie divine Piaghe: le loro membra ne riceveranno una bellezza e una gloria smaglianti”. “Quanto più avrete contemplato le mie Piaghe dolorose su questa terra, tanto più le contemplerete gloriose in Cielo!” “Un'anima che, durante la sua vita, ha onorato e appplicato le Piaghe di N. S. G. C. e le ha offerte all'Eterno Padre per le Anime del Purgatorio, sará accompagnata al momento della morte dalla S.S. Vergine e dagli Angeli; e Nostro Signore in Croce, tutto risplendente di gloria, la riceverá e la coronerà.” Sr. Maria Marta pensava un giorno, offrendo le sante Piaghe, che essa perdeva il suo tempo. Nostro Signore la riprese: “Forse i Beati non fanno niente con Me perchè fanno sempre la stessa cosa? … Essi mi amano, mi adorano, contemplano le mie Piaghe e mi ringraziano … e la loro gioia è sempre piena ed intiera.” Nello stesso istante, la fortunata Sorella ricevette il favore di vedere la Santissima Vergine coi Santi che contemplavano le Piaghe di Gesù. “Se io sono in Cielo e se i Santi vi sono pure, le disse la buona Madre, vi siamo tutti per i meriti delle divine Piaghe del mio caro Figlio. - Mettendo a profitto queste sante Piaghe, voi pure diventerete grandi! … ” E Nostro Signore continuò: “Figlia mia, dove si sono formati i miei Santi, se non nelle mie Piaghe? Tutti i miei Santi sono il frutto delle mie Piaghe”. “Le mie Piaghe sono per la mia gloria e per la vostra eternamente!” “Un giorno le mie spose regneranno nelle mie Piaghe, nello splendore di questi cinque soli! I Beati che le contemplano da secoli, non ne sono sazi … essi le contempleranno sempre e ne godranno sempre … Oh! come la terra è poca cosa paragonata ad un bene tanto grande! … ” La vista del Cielo è offerta molto spesso a questa cara anima, mentre si fa sentire la voce dell'Eterno Padre: “Guarda, figlia mia, tutto questo è il frutto delle sofferenze di mio Figlio! … Tutto ciò ti viene mostrato; affinchè tu possa offrire le Sante Piaghe di Gesù con maggior confidenza e gioia! … ” Domande di Nostro Signore In cambio di tante grazie eccezionali, Gesù non domandava alla Comunità che due pratiche di cui diremo brevemente una parola: l'Ora santa e il Rosario delle sante Piaghe. All'epoca del colera che, nel 1867, fece tante vittime nella provincia di Chambéry, N. S. espresse il desiderio che, tutti i venerdì, si facesse l'Ora santa da cinque Sorelle, ciascuna delle quali doveva onorare una delle sue Piaghe. La S. S. Vergine unì la sua richiesta a quella del suo divin Figlio, con queste parole da cui trasparisce un doloroso lamento: “Non vi è alcuna Casa sulla terra dove le sante Piaghe di Gesù sieno onorate in modo particolare il venerdì sera … Durante quest'ora bisogna contemplare queste sacre ferite e immergersi in esse.” Insegnò pure alla felice privilegiata il modo di compiere questo pio esercizio. Mostrandosi a lei sotto la figura di N. S. dei Sette Dolori, tenendo il suo Figlio tra le braccia: “Figlia mia, le disse, la prima volta che contemplai le Piaghe del mio caro Figlio, fu quando il suo santissimo Corpo fu deposto fra le mie braccia. Io meditai i suoi dolori e procurai di farli passare nel mio cuore … Guardai i suoi Piedi divini l’uno dopo l'altro … di là andai al suo Cuore, ove vidi quella grande ferita, la più profonda per il mio cuore di Madre … contemplai la Mano sinistra, poi la destra, e quindi la corona di spine. - Tutte queste Piaghe mi trafiggevano il cuore! … Ecco la mia Passione! … - Nel mio cuore vi sono sette spade, e bisogna onorare col mio Cuore le sacre Piaghe del mio divin Figlio! …” Circa la stessa epoca, ( 1867 - 1868 ) secondo la volontà egualmente manifestata da Nostro Signore, le Superiore stabilirono la recita quotidiana del “Rosario delle sante Piaghe. ” Ecco come, fin dall'origine, si recitò questo rosario: Al posto del “Credo” e sui tre primi grani, la bella preghiera ispirata a un sacerdote di Roma: “O Gesù, divin Redentore, siate misericordioso per noi e per il mondo intiero. - R. Amen”. “Dio forte, Dio santo, Dio immortale, abbiate pietà di noi e del mondo intiero. - R. Amen”. “Grazia, misericordia, o mio Gesù, nei pericoli presenti; copriteci col vostro Sangue preziosissimo. – Amen”. “O Padre Eterno, fateci misericordia per il Sangue di Gesù Cristo vostro unico Figlio; fateci misericordia, noi ve ne scongiuriamo. - R. Amen, amen, amen.” Sui grani piccoli: “Gesù mio, perdono e misericordia. - R. Per i meriti delle vostre sante Piaghe.” Sui grani grossi: “Eterno Padre, vi offro le Piaghe di Nostro Signor Gesù Cristo. - R. Per guarire quelle delle anime nostre.” Queste due ultime invocazioni sono quelle indicate da Nostro Signore stesso e per le quali Egli ha fatto delle promesse sì belle! Esse sono state indulgenziate per tutti i fedeli con Indulto della Sacra Penitenzieria in data 16 Gennaio 1924. 300 giorni per ogni invocazione “toties quoties”. Le Superiore, non senza difficoltá, poterono fare adottare la recita del Rosario delle sante Piaghe; come già a Paray, a cagione di uno zelo estremo della Regola, qualcuna si permise di opporre difficoltà E tanto le nostre Madri, quanto la povera Conversa ne raccolsero molte mortificazioni. Ma Nostro Signore le incoraggiava: “Figlia mia, le grazie di Dio non sono concesse in modo da escludere le difficoltà nell'adempimento dei miei voleri … Le mie Piaghe sono vostre; il demonio ne ha perduto il merito, è per questo che è arrabbiato contro di voi. Ma, a misura che voi incontrerete opposizioni ed ostacoli, la mia grazia sarà abbondante”. “Non bisogna temere niente, bisogna superare gli ostacoli; questo è il vero amore … Colui che vi protegge non può essere scosso: Io sarò sempre il vostro difensore! … ma questa sofferenza è indispensabile.” L'Eterno Padre, tenendo una chiave in mano, sembrava minacciare con aria severa: “Se non fate ciò che voglio Io, chiuderò le Sorgenti e le darò ad altri.” Con una fermezza piena di pazienza e d'umiltà, le nostre Madri Teresa Eugenia e Maria Alessia pervennero a fare accettare questa pratica, d'altronde sì poco onerosa. - Gesù le sostenne manifestamente: Una Sorella di questo Monastero, autorevole per la sua alta intelligenza e solido giudizio, era quella che più fortemente si opponeva alla nuova devozione. Un giorno vide venire a sè l'umile Conversa, incaricata d'una missione da parte del Divino Maestro, e si sentì svelare una cosa assolutamente segreta, che era avvenuta fra essa e Lui, nell'intimo dell'anima sua, cosa che non aveva mai confidata a nessuno … e che, perciò, S.r Maria Marta non poteva sapere che da Dio … Davanti a simile prova, la Sorella si arrese lealmente, e volle riparare la sua opposizione passata facendo delle piccole immagini delle sante Piaghe, per propagarne il culto. “La devozione alle mie Piaghe è il rimedio per questo tempo d'iniquitá”, assicurava il Divin Salvatore. “Sono Io che lo voglio: bisogna fare le aspirazioni con grande fervore.” Davanti a questi progressi, la rabbia del demonio non si poteva contenere; se la prendeva specialmente con la nostra Sorella mettendola in ridicolo: “Che cosa fai? … perdi il tuo tempo. Le altre dicono delle belle preghiere che trovano nei libri, ma tu invece dici sempre la stessa cosa.” Ma Gesù cacciava il demonio: “Figlia mia, io vedo tutto, io conto tutto. - Dì alla tua Madre che tengo conto di ogni aspirazione che fa. - Bisogna che essa faccia tutto il possibile per mantenere la corona della misericordia”. “Sono contento di vedervi onorare le mie sante Piaghe; io posso ora spandere più abbondantemente i frutti della mia Redenzione”. “Bisogna che voi, che conoscete la mia volontà, siate doppiamente ferventi … Se veniste a rilassarvi nella devozione alle mie Piaghe, perdereste molto”. “Come vi è un'armata formata dall'iniquità, così ve n’è una formata da Me. - Con questa preghiera, voi siete più potenti di un'armata per arrestare i miei nemici”. “Felici voi, a cui ho insegnato la preghiera che mi disarma: “Gesù mio, perdono e misericordia, per i meriti delle vostre sante Piaghe”. Le grazie che voi ricevete con queste invocazioni sono grazie di fuoco … Esse vengono dal Cielo, bisogna che ritornino al Cielo …” “Dì alla tua Superiora che sarà sempre esaudita per qualsiasi bisogno, allorchè mi pregherà per le mie sante Piaghe, facendo dire il Rosario della misericordia”. “I vostri Monasteri attirano le grazie di Dio sulle diocesi dove essi si trovano; quando voi offrite al Padre mio, le mie sante Piaghe, Io vi guardo come in atto di tendere le mani al Cielo per avere delle grazie! … - In verità, questa preghiera non è della terra, ma del Cielo! … essa può ottenere tutto! - Lo devi dire alla tua Madre, ricordarlo, scriverlo per l'avvenire, affinchè vi abbiate ricorso di preferenza.” Le raccomandazioni di N. S. non furono vane. Sinora si è mantenuto l’uso del ricorso quotidiano a “questa preghiera del Cielo”. Quando sorgono difficoltá, bisogni gravi, pericoli imminenti, le invocazioni si fanno più numerose e più ferventi … E dopo un'esperienza di cinquant'anni, la Comunità può dichiarare che ha avuto sempre a rallegrarsi della sua confidenza! Non vogliamo dire con questo che le prove ci siano state risparmiate, nè che la morte abbia diradato le sue visite … Niente di tutto questo! Ma la prova stessa viene addolcita da tanta consolazione! E la morte è sí dolce all'ombra delle sante Piaghe! I Peccatori Sebbene la Comunitá si fosse piegata alle richieste di N. S. su questi due punti, Gesù non cessò però i suoi richiami. Egli si fece anzi più premuroso nel presentare le sue Piaghe come “sorgenti di grazie per i peccatori”, e come “lezioni eloquenti per le anime religiose”: “Da molto tempo ( è sempre Gesù che parla ) io desidero vedervi distribuire i frutti della mia Redenzione. Voi fate ora ciò che io voglio per la salute del mondo. “- Ad ogni parola che pronunziate della corona della misericordia, io lascio cadere una goccia del mio Sangue sull'anima d'un peccatore”. “Gli uomini calpestano il mio Sangue, Io voglio che voi, mie spose, mi amiate e lavoriate per amor mio”. “Se con tutte le ricchezze di cui le mie Piaghe sono colme per voi, non ne ricavaste profitto, sareste molto colpevoli …” “Le anime che non venerano le mie sante Piaghe, ma che invece le mettono in ridicolo, sono da me rigettate”. “I peccatori disprezzano il Crocifisso; io sopporto con pazienza, ma un giorno verrà in cui li punirò”. “Vieni col tuo cuore, sposa mia, vieni col tuo cuore ben vuoto, perche Io ho di che riempirlo: vieni alla conquista delle anime.” E facendole vedere nel mondo una moltitudine di peccatori: “Io te li mostro, affinché tu non perda un istante di tempo.” Durante il mese del Preziosissimo Sangue, la visione di Gesù Crocifisso diveniva abituale a S.r Maria Marta. “Figlia mia, io ho sofferto tanto per un'anima sola, come per tutte insieme … La Redenzione è stata abbondante!” E il Sangue Redentore scorreva a flotti dalle ferite adorabili, e Gesù mormorava con amore: “É il Sangue del tuo Sposo! … del tuo Padre! … É per le vostre anime che è stato versato! - Io solo posso versare così questo Sangue divino! … - Figlia mia, io sono il tuo Sposo! Io sono tutto tuo per le anime! …” Qualche volta, essa vedeva la Giustizia di Dio irritata, pronta ad aggravarsi sul mondo: “Non mi pregare, Io voglio punire”, diceva G. Cristo nella sua indignazione. “Il mondo per essere rigenerato avrebbe bisogno d'una seconda redenzione.” L'Eterno Padre, intervenendo, dichiarava: “Io non posso dare il mio Figlio una seconda volta.” Ma la nostra Sorella comprendeva che, con l'offerta reiterata delle sante Piaghe, noi potevamo operare questa redenzione. - A misura che le offriva, essa vedeva la collera divina cambiarsi “in una dolcezza di grazie che si spandevano sul mondo.” “Figlia mia, - diceva un'altra volta il Signore Gesù, - bisogna riportare la palma della vittoria: essa viene dalla mia santa Passione … sul Calvario, la vittoria sembrava impossibile, e pure è sul Calvario che ho trionfato. - Io desidero costantemente che gli uomini profittino della mia Redenzione, ma, - sieno o no fedeli - bisogna che ne sorga la mia gloria.” Nostro Signore la spaventò dandole una vista della sua Giustizia provocata dai peccati degli uomini … Allora, tutta smarrita, esclamó, umiliandosi profondamente: “Mio Dio, non guardate la nostra miseria, ma guardate la vostra misericordia.” Ed essa ricominciava a calmare il Salvalore moltiplicando le invocazioni alle sante Piaghe. “Offrimele spesso per guadagnarmi dei peccatori, le diceva incoraggiandola il Divin Maestro, perchè io ho fame delle anime! …” Le Sante Piaghe e le Anime Religiose “Nella Casa di Dio, bisogna vivere unite alle mie Piaghe”, disse il Salvatore.“ - I vostri voti escono dalle mie Piaghe …” Un giorno S.r Maria Marta faceva la “Via Crucis”; arrivata che fu alla decima stazione, Gesù fece comprendere alla sua sposa il merito del suo spogliamento riguardo al voto di povertà, domandandole d'offrire le sante Piaghe - “per quelle sue spose che hanno bisogno di spogliamento, affinchè sappiano rivestirsi di questa virtú con una pratica piú esatta del voto di povertà.” Poi, alla Crocifissione, Egli soggiunse - “che essendo consacrate a Lui, noi dobbiamo essere inchiodate alla Croce con Lui … - allorchè seguiamo la nostra propria volontà, noi ci dichiariamo nemiche della Croce …” “Bisogna che vi lasciate governare dalla vostra Superiora, come Io, tendendo le mani, mi sono lasciato attaccare alla Croce.” Poi Gesú le domanda ancora di pregare - “per quelle che vorrebbero schiodarsi dalla Croce, mancando all’obbedienza …” “Figlia mia, ripetè Egli un'altra volta, guarda la mia corona, e intenderai la mortificazione, - le mie mani distese, e imparerai l'obbedienza, - comprenderai la povertà vedendomi nudo sulla Croce, - la purità in Colui che è sì puro e che ti ama come Sposo! …” Egli le insegna che le anime religiose sono pure delle anime consacrate alla sofferenza: “Io vorrei vedere nelle mie spose altrettanti Crocifissi! … - La sposa non deve forse somigliare al suo Sposo?” dichiara Colui che la Sacra Sposa dei Cantici dipinge così: “Il mio Diletto e bianco e vermiglio”. “Io ti darò delle sofferenze per tutta la giornata, le promette Gesù, afinchè tu vada più spesso alle felici Sorgenti delle mie divine Piaghe”. “Io voglio che tu sia crocifissa con Me; lo voglio in tutti i modi … - A misura che dirai: sì, io ti crocifigerò maggiormente”. “Figlia mia, guarda la mia corona! Io non dissi: mi fa troppo soffrire - Io l'accettai per voi, dal Padre mio! - Guarda le mie mani! io non dissi: le rifiuto, ciò mi farà troppo soffrire! - e così dei miei piedi”. Poi, Gesù mostra alla sua serva la sacra sua carne, tutta lacera: “Nel tuo Sposo troverai ovunque delle Piaghe! Io voglio che tu lo rassomigli! Contemplami sulla Croce: quando vi ero, non guardavo nè i carnefici, nè i loro oltraggi … guardavo il Padre mio. - Bisogna compiere così il vostro dovere, facendo ciò che vogliono, senza uno sguardo verso la creatura … come io guardavo unicamente il Padre mio!” Un altro giorno questo tenero Maestro le apparve sulla Croce, tutto scarnificato, “non avendo che la pelle sulle ossa”: “Ecco, figlia mia, esclamò, per dove devono passare quelli che io mi sono scelto e che vogliono arrivare alla gloria, - non coloro che alzano la testa. - La mia Madre è passata per questa via … Il che è ben duro per quelli che vanno avanti per forza e senza amore; ma dolce e consolante è la strada delle anime che portano la loro croce con generosità. - Bisogna che le spose di Gesù Crocifisso, soffrano … - Non ho più che le mie spose per compensarmi“ In un altro trattenimento, Gesù dice ancora: “Figlia mia, dovete amar molto il Crocifisso e crocifiggervi per amare Gesù, affine di poter morire come Gesù e risorgere a nuova vita come Lui. - Io rinnovo ora le grazie della mia Passione … - tocca a voi di spanderne il benefizio sul mondo intiero.” Come Suor Maria Marta seppe corrispondere ai desideri di Gesù Commossa fino al più intimo dell'anima da simili rivelazioni, la nostra cara Sorella ne rimaneva tutta penetrata: Era talmente innamorata delle Piaghe adorabili del Salvatore, che le sembrava “di doverle divorare”. Il suo più ardente desiderio era di suscitare nell'universo i sentimenti d'amore e di riconoscenza che esse devono ispirare, pronta a dare la sua vita per l'estensione d'un culto che voleva immenso, appassionato, senza limiti! Se, d'altronde, il suo ardore si rallentava, se le invocazioni uscivano meno numerose dalle sue labbra, Gesù non tardava a presentarsi a lei nello stato pietoso a cui l'hanno ridotto le nostre iniquitá, e, mostrando le sue Piaghe, la rimproverava amorosamente: “Esse ti guardano sempre, anche se tu le dimentichi, tu, che dovresti sempre, guardarle … - Io te le ho già fatte vedere si spesso che ciò dovrebbe bastarti, ma no, bisogna sempre che risvegli il tuo fervore.” Oppure: “Le invenzioni dei carnefici per farmi soffrire, ero io che le volevo. - Le volevo per amor vostro e per soddisfare il Padre mio: tutto fu fatto per mia volontà! … Ora, figlia mia, farò soffrire anche te, perchè così Io voglio. - Io desidero e voglio che tu mi offra un compenso per gli oltraggi che ricevo! … Ti voglio Vittima senza debolezze: io sarò il tuo Sacrificatore. Leva in alto il tuo cuore e gettalo nelle mie mani.” Presentandosi a lei come in un quadro: “Bisogna copiarmi”, supplicava Egli un giorno, con un accento d'indicibile tenerezza e d'ardente desiderio - “ Bisogna copiarmi! I pittori fanno dei quadri quasi conformi all'originale, ma qui il pittore sono Io e faccio la mia immagine in voi, se voi mi guardate.” Un altro giorno, ritornando su questo stesso invito, il nostro divin Salvatore le insegnava: “Figlia mia, quando un pittore vuol fare un quadro; prepara dapprima la tela che deve ricevere i colori.” “Signore, io non so che cosa vuol dir cio?” domandò essa nella sua estrema ignoranza. E Gesù le dovette spiegare che l'anima sua era questa tela preparata: “Figlia mia, preparati a ricevere tutti i tocchi di pennello che Io ti vorrò dare.” Più tardi Egli le domandava: “Figlia mia, vuoi tu essere crocifissa con Me, oppure vuoi essere glorificata?” - “ Oh! mio bon Gesù, preferisco essere crocifissa! Io vorrei soffrire per Voi, come Voi avete sofferto per me! …” - “Tu soffrirai per Me, come Io ho sofferto per te, facendo tutte le tue azioni per piacermi e non rifiutandomi alcun sacrifizio …” - A queste parole, Suor Maria Marta fu sorpresa da una grande apprensione e si mise a specificare i suoi numerosi difetti, come un ostacolo alle grazie di Dio: “I tuoi difetti, replicò il suo tenero Maestro, compariranno tutti al giorno del Giudizio, ma per la tua gloria e per la mia! … - Io accetto tutte le tue azioni e le tue sofferenze, per i peccatori e per le anime del Purgatorio, ma bisogna che tu sia intimamente unita al mio Cuore, alle mie Piaghe, sicchè tu sia una sola cosa con Me … - Tu non devi uscire dal mio Cuore, perchè Io non potrei più comunicarmi a te.” “Buon Maestro, fatemi il catechismo”, domandó essa una volta, col suo candore e il suo ardire da bambina: “Vieni nella tua dimora, sposa mia, rispose Gesù mostrandole le sue Piaghe, vieni nella tua dimora: qui troverai tutto! … Io sarò il tuo predicatore e t'insegnerò ad immolarti per Me e per il prossimo”. “Il Crocifisso, ecco il tuo libro! … Tutta la vera scienza è nello studio delle mie Piaghe. Se tutte le creature le studiassero, tutte vi troverebbero abbastanza, senza aver bisogno d'alcun libro. - É quello dove i miei santi leggono e leggeranno eternamente, è il solo che voi dovete amare e la sola scienza che dovete studiare.” “Quando attingete alle mie Piaghe, - le confida ancora Nostro Signore, - voi sollevate il divin Crocifisso!“ E rivolgendosi verso il nostro santo Fondatore, presente al trattenimento: “Ecco il tuo frutto! gli dice, una delle tue figlie che attinge il mio Sangue nei fori sacri, per darlo alle anime e placare la mia Giustizia.” La nostra Sorella, divorata com’era dall'amor di Dio, profittò di questo momento per domandare al nostro Santo Padre di ottenerle presto nella Patria il godimento del Sommo Bene. Ma egli rispose alle sue suppliche: “Figlia mia, bisogna che tu faccia il tuo compito! … - Nessuno può entrare in Cielo prima d'aver compiuto quaggiù l'opera sua. - Se tu vi andassi, vedendo la tua opera incompleta, vorresti ritornare sulla terra per finirla, considerando la gloria resa al divin Maestro, e quanto tu plachi la Giustizia di Dio tanto irritata … - Io sono molto contento della gloria che date anche a Me, invocando le sante Piaghe.” In tal modo S.r Maria Marta era costantemente sostenuta, incoraggiata nel “suo compito”, secondo l'espressione che ritornava continuamente sulle sue labbra. Questo compito l'abbiamo visto, era, in primo luogo, di far valere continuamente i meriti delle sante Piaghe di N. S. G. C. per i bisogni della Chiesa militante e della Chiesa purgante. Quindi di adoprarsi per rinnovare, per quanto è possibile, questa salutare devozione nel mondo intiero. La prima parte la riguardava personalmente: Nostro Signore ve l'aveva impregnata con delle promesse solenni, di antica data e redatte dalla mano materna: “Io, Suor Maria Marta Chambon, prometto a N. S. G. C. di offrirmi ogni mattina a Dio Padre, in unione con le divine Piaghe di Gesù Crocifisso, per la salute di tutto il mondo e per il bene e la perfezione della mia Comunità. - Io lo adorerò in tutti i cuori che lo ricevono nella Santa Eucarestia … Lo ringrazierò della sua degnazione nel discendere in tanti cuori che sono sì poco preparati … - Io prometto a Nostro Signore d'offrire ogni dieci minuti, col soccorso della sua grazia e in ispirito di penitenza, le divine Piaghe del suo Sacro Corpo all'Eterno Padre … di unire tutte le mie azioni alle sue sante Piaghe, secondo le intenzioni del suo Cuore adorabile, per il trionfo della santa Chiesa, per i peccatori e le anime del Purgatorio, per tutti i bisogni della mia Comunità, quelli del Noviziato, dell'Educandato e in espiazione di tutte le mancanze che vi si commettono … Tutto questo, per amore, senza obbligo di peccato.” - L'invocazione: “Eterno Padre, io vi offro le Piaghe di N. S. G. C., per guarire quelle delle anime nostre” é la formula di questa offerta … Suor Maria Marta aveva promesso di dirla ogni dieci minuti, ma non passava quasi momento nella giornata, in cui la sua bocca non la rinnovasse, unendovi la seconda invocazione: "Gesù mio, perdono e misericordia, per i meriti delle vostre sante Piaghe.” L'esistenza della nostra cara Sorella divenne così una preghiera continua: Si leggeva sul suo volto, l'unione con Dio in un silenzioso raccoglimento. Nel vederla, si restava colpiti dai suoi occhi quasi sempre chiusi, dalle sue labbra mormoranti continuamente una preghiera. In Coro specialmante, essa si perdeva veramente in Colui che degnava mostrarsi agli occhi dell'anima sua, come un Padre e un Amico. * * * Quanto alla seconda parte del “compito”, quella di risvegliare nelle anime la devozione alle sante Piaghe, questa non dipendeva unicamente dalla generosità eroica di S.r Maria Marta … N. S. si era dato pensiero di fargliene intravedere le delusioni e le difficoltá: “La tua via, è di farmi conoscere ed amare per mezzo delle mie Piaghe principalmente nell'avvenire”. “Ci vorrà molto tempo per stabilire questa devozione.” Tuttavia sembra che il velo dell'avvenire siasi sollevato parzialmente allo sguardo di S.r Maria Marta in una specie di visione di cui la nostra On.ma Madre Teresa Eugenia Revel deplora, con visibile rincrescimento l'oscurità: “Noi non abbiamo potuto saperne di più sullo scopo di questa visione e sul suo significato.” Senza entrare nei particolari di questo resoconto, senza cercare una interpretazione che non potrebbe essere che personale, e, senza dubbio fantastica, noi costatiamo semplicemente i fatti reali: S.r Maria Marta, con l'appoggio delle sue Superiore, introdusse la devozione alle sante Piaghe nella Comunità: “era questo un primo passo;” Molti Monasteri hanno seguito questo esempio e adottato la devozione: “ecco un secondo passo;” La concessione di 300 giorni d'indulgenza in favore di tutte i fedeli del mondo: “ecco un terzo passo;” Possiamo sperare che la pubblicazione delle grazie accordate alla nostra Sorella, la benefica influenza delle parole di Gesù concernenti la sua santa ed amorosa Passione, lo zelo delle anime religiose e di tanti cuori devoti, contribuiranno a far ricorrere sempre piú avidamente ai tesori infiniti della Passione del Salvatore. Ultimi Anni e Morte di Suor Maria Marta Lo scopo di questo opuscolo è semplicemente di dare un'idea del piano divino sulla vita di S.r Maria Marta, esponendo la sua missione, il suo “compito” di depositaria e d'apostola delle sante Piaghe. Ma questa non è che una parte della sua vita interiore. Ci resterebbe a parlare della “Santa Infancia” e delle relazioni si intime, si graziose, che esistevano fra quest'“anima infantile”, si pura e semplice, e il celeste Amico dei piccoli e dei Vergini. Ci resterebbe a dire l'amore del suo cuore scevro di ogni altro amore. - per “Gesù nella Santa Eucaristia”. Ci resterebbe a dimostrare come queste relazioni costanti e intime con Gesù Crocifisso e Gesù Bambino, la inducessero naturalmente, e quasi instintivamente alle “grandi e solide devozioni” a far conoscere, per esempio, la sua devozione verso la “S.S. Trinitá” ed i fatti straordinari ( non osiamo dire miracolosi ) che ne furono più d'una volta, la ricompensa, a dipingere la sua “tenera divozione verso Maria”, che prese per Madre in tutta la forza del termine, e che - mostrandosi veramente Madre - veniva a completare le lezioni di Gesù, e fare, all'occorrenza la correzione materna alla sua figlia. Ci resterebbe finalmente ad enumerare le sue “mortificazioni”, - a descrivere le sue “estasi …” Nascondi Le cose suddette coi particolari della biografia di S.r Maria Marta, si leggeranno nella “ Vita” che si sta preparando, e che - a Dio piacendo - sarà un giorno pubblicata. * * * Ogni giorno di questa vita eccezionale è segnato da grazie e fatti straordinari, - e ciò per lo spazio di vent'anni! - cioè fino alla morte della nostra Om.na Madre Teresa Eugenia Revel ( 30 dicembre 1887 ). Molto tempo prima, Gesù, mostrando a S.r Maria Marta le due Madri che avevano il segreto di tutte le sue grazie, le aveva fatto questa domanda: “Me ne farai tu il sacrifizio? …” E quest'anima, distaccata da tutto ciò che non era Gesù, aveva aderito; ma con una riserva: cioè, che d'allora in poi, niente apparisse più dei favori di cui Egli la ricolmava … che tutto resterebbe ben nascosto fra loro due solamente. Gesù promise e mantenne la parola. Dopo la morte della nostra buona Madre Teresa Eugenia, Egli coprì d'un velo sempre più impenetrabile colei che si era proposto di tener nascosta fino all'ultimo de suoi giorni. Dio permise, - per un concorso di circostanze che sarebbe troppo lungo descrivere, - che le Superiore venute in seguito non avessero che una conoscenza molto vaga delle grazie da lei ricevute: i quaderni che ne contenevano il racconto essendo depositati in altre mani finchè ella visse. Durante gli ultimi vent'anni, cioè fino alla sua morte, niente apparve all'esterno, di quelle grazie meravigliose, - niente, - se non le lunghe ore che S.r Maria Marta passava davanti al SS. Sacramento, immobile, insensibile, come in estasi! … e nessuno osava interrogarla su ciò che avveniva in quegl'istanti benedetti, tra la sua anima rapita e l'Ospite divino del Tabernacolo. Questa catena ininterrotta di preghiere, di lavoro e di mortificazione … questo silenzio, questo nascondimento assoluto, ci sembra una prova di piú, - e non delle meno convincenti. - della verità dei favori inauditi di cui essa fu ricolma: Un'anima di un'umiltà sospetta, o anche soltanto ordinaria, avrebbe procurato d'attirare l'attenzione, si sarebbe fatta una gloria di ciò che Gesù operava in lei e per mezzo di lei … S.r Maria Marta, giammai! … Essa si immergeva con delizia nell'ombra della vita comune e nascosta … Ma, come il granello di senapa gettato in terra, la divozione alle sante Piaghe germogliava nei cuori. * * * Nell'ultima notte di Natale che la nostra Sorella passò sulla terra, Gesù. - cosí noi crediamo - l'aveva avvertita della sua prossima dipartita da questo mondo, e delle sofferenze ch'Egli voleva chiederle ancora. Una Sorella, che si trovava vicina a lei, durante la Messa di mezzanotte, la sentì esclamare con angoscia: “O Gesù mio, questo no! … tutto, si tutto, ma questo no! …” - “Questo!” con ciò voleva forse alludere alla malattia penosa, dolorosa … “Questo! …” ovvero si trattava dell'interno abbandono, dell'assenza del Diletto! … Essa, abituata alla sua cara presenza, alla sua conversazione quotidiana, non poteva - senza un doloroso strazio - accettarne la privazione. Infatti dal quel giorno in poi una tristezza profonda fu notata sulla sua fisonomia. Colpita da una forte costipazione, a cui si unirono varie complicazioni gravissime, essa ricevette con gioia l'Estrema Unzione, il 13 febbraio 1907. Ma le restava ancora un doloroso Calvario da salire: cinque settimane di suprema purificazione, nelle quali il suo Salvatore, per identificarla ognor più a se stesso, l'unì alle agonie fisiche e morali della sua Passione. - Egli l'aveva prevenuta: “Il male che ti dará la morte uscirà dalle mie Piaghe.” Noi sentivamo che vi era qualche cosa di misterioso in quell'ultimo combattimento della natura … Il 21 marzo, dopo una notte di terribili sofferenze, seguì una gran calma, un grande silenzio … Tutta la Comunità circondava la moribonda, recitando migliaia di volte le care invocazioni alle sante Piaghe. Finalmente alle ore otto della sera, ai primi Vespri dei Dolori di Maria S.S., questa buona Madre veniva a prendere la figlia, alla quale aveva insegnato ad amare Gesù! … E lo Sposo riceveva per sempre nella ferita del suo Sacro Cuore, la sposa che Egli aveva reso quaggiù quale sua Vittima diletta, sua Confidente ed Apostola delle sue sante Piaghe. Dio sia benedetto! NIHIL OBSTAT Pisis, 10 Febr. 1924 CAN. CUS NICOLAUS ZUCCHETTI